Materie: | Appunti |
Categoria: | Filosofia |
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Data: | 08.05.2001 |
Numero di pagine: | 3 |
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Testo
NIETZSCHE
L’eterno ritorno
• Nietzsche presenta la teoria dell’eterno ritorno dell’uguale, in altre parole della ripartizione eterna di tutte le vicende del mondo.
• Il carattere selettivo dell’eterno ritorno funge da spartiacque fra l’uomo e l’oltre-uomo.
• L’uomo di fronte all’eterno ritorno ha terrore e un senso di peso, mentre l’oltre-uomo prova una gioia entusiastica.
• L’uomo (=pastore) può trasformarsi in creatura superiore e ridente (=l’oltre-uomo) solo a patto di vincere la ripugnanza soffocante del pensiero dell’eterno ritorno (=il serpente emblema del circolo), mediante una decisione coraggiosa nei suoi confronti (=il morso alla testa del serpente).
• Collocarsi dal punto di vista dell’eterno ritorno vuol dire rifiutare una concezione lineare del tempo (=concezione edipica del tempo). Credere in questa concezione del tempo preclude la mancanza di felicità esistenziale.
• Credere nell’eterno ritorno significa: 1) ritenere che il senso dell’essere sia all’interno dell’essere; 2) vivere la vita per attimo come coincidenza d’essere e di senso.
• L’uomo che decide l’eterno ritorno non è l’individuo risentito dell’occidente il quale soffre la scissione fra senso ed esistenza ma solo l’oltre-uomo in grado di vivere la vita come un gioco creativo e avente in se medesimo il proprio senso appagante.
• L’eterno ritorno è l’accettazione massima superomistica dell’essere.
Vattimo
• L’uomo può accettare l’eterno ritorno soltanto eliminando la struttura lineare del tempo( che consiste nell’estraneità verso lo spirito di vendetta nei confronti del passato tipico della tradizione platonico- cristiana). L’uomo della tradizione vive il passato come una cosa di cui non può disporre e si vendica infliggendo a sé e agli altri le sofferenze della morale e della religione.
• Nietzsche con l’eterno ritorno propone un tempo libero dal principio d’autorità, un tempo in cui la volontà che crea può finalmente affermare: ”Io voglio!Così vorrò!”.
• L’oltre uomo non è più un soggetto sgravato dal senso di colpa e dalla volontà di vendetta, equilibrato nel suo rapporto con il mondo e la natura.Dunque l’oltre uomo si libera dalle strutture di dominio.
Bignami
Zarathustra dice: ” Tutto muore, tutto torna a finire, eternamente ruota la ruota dell’essere”.
Con questa concezione, Nietzsche ha voluto superare l’idea di un tempo lineare, in cui si possa aver fiducia nel progresso o in una futura redenzione.
Nel tempo non esistono veramente un prima e un dopo, e non c’è nessuna ragione di attendersi dal futuro ciò che non si è mai manifestato fino ad ora.
Eterno ritorno non significa che ciò che è già accaduto si ripresenterà di nuovo; significa invece che, poiché non esiste nessuna meta finale della storia e nessun ordine superiore in base al quale valutarla, ciò che si ripresenta sempre è il semplice accadere, veramente senza senso.
La denuncia delle menzogne millenarie dell’umanità e dell’ideale di un oltre- uomo
La filosofia di Nietzsche è un incessante distruzione di miti o di credenze codificate, giacché egli è convinto che gli uomini, per poter sopportare l’impatto con il caos della vita, abbiano costruito una serie di certezze che si rivelano come delle necessità di sopravvivenza, che il filosofo deve svelare.
Quest’opera di demolizione del passato si rende concreto nella messa in discussione della civiltà occidentale e dell’uomo che ha prodotto: l’individuo anti-vitale e sottomesso ad autorità costituite.
Nietzsche e Schopenauer
Schopenauer = rinuncia e fuga, che mette capo all’ascetismo, alla morale cristiana e alla spiritualità comune.
Nietzsche = accettazione della vita com’essa è
Il dionisiaco e l’apollineo come categorie interpretative del mondo greco
• La distinzione fra il dionisiaco e l’apollineo si concretizza fra una serie d’opposti: caos-forma, infinito- finito, istinto – ragione.
• Il dionisiaco scaturisce dalla forza vitale e dal senso caotico del divenire, si esprime nell’esaltazione creatrice della musica.
• L’apollineo scaturisce da un atteggiamento di fuga di fronte al flusso imprevedibile degli eventi, si esprime nelle forme limpide e armoniche dell’arte plastica e dell’epopea.
• La sensibilità greca originariamente ha carattere dionisiaco, infatti, l’apollineo nacque solo sul terreno di una visione dionisiaca dell’esistenza e dallo sforzo di trasfigurare l’orribile e l’assurdo in un mondo definito e armonico, capace di rendere accettabile la vita.
• Nella Grecia presocratica Apollineo e Dionisiaco erano separati ed opposti.
• Nell’età della tragedia Attica Apollineo e Dionisiaco erano armonizzati tra loro.
• La tragedia sarebbe nata dal coro tragico di Dionisio.
• Nell’arte successiva non vi è più sintesi tra Apollineo e Dionisiaco e l’Apollineo tende a soffocare il dionisiaco( inizia con la tragedia d’Euripide e ha il suo culmine con Socrate).
L’accettazione totale della vita
Nietzsche si dice discepolo di Dionisio poiché egli è l’incarnazione totale dell’accettazione della vita e dell’esaltazione dei valori vitali.