Nietzsche

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia
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Testo

NIETZSCHE
LA VITA
- nasce in Sassonia nel 1844
- studi universitari a Bonn e Lipsia
- cattedra di filologia classica all’università di Basilea
- “nascita della tragedia” gli dà la notorietà e la stima di WAGNER (x lui il simbolo della rinascita dello spirito tragico dei greci)
- 1822 conosce Lou Salomè che però rifiuta di sposarlo
- muore a Lipsia nel 1900
LA CRISI ED IL PROGETTO
Il distacco critico dalla cultura del suo tempo è dovuto all’ammirazione per il mondo classico, in particolare per l’epoca tragica dei Greci (precedente al razionalismo socratico).
La sua filosofia non vuole aggiungersi a quelle precedenti, ma è una CRITICA A TUTTE LE IDEOLOGIE MODERNE.
Egli intende smascherare il volto ingannevole di tutte le filosofie.
Questo è l’aspetto unificante del progetto di Nietzsche.
Nichilismo: è quel processo che riguarda l’uomo come individuo singolo e coinvolge tutta la storia moderna, è la decadenza progressiva della civiltà europea che implica il tramonto di tutti i miti, morali, filosofici e religiosi. (“la nascita della tragedia”).
Nietzsche però non propone di arrestare la caduta dell’Occidente , ma ne vuole affrettare le conclusioni: dichiarare la morte di Dio, cioè portare a compimento la distruzione dei falsi valori su cui poggiavano le altre filosofie.
L’INCONTRO CON SCHOPENHAUER
Nietzsche legge “il mondo come volontà di rappresentazione” di Schopenhauer e ne resta affascinato.
In particolare l’esaltazione della musica, vista come espressione del mondo, essenza di tutte le cose.
Ma la posizione di Schopenhauer gli appare ben presto insufficiente, vede il suo pessimismo come una viltà.
Il suo nichilismo invece si pone come atteggiamento virile ed eroico.
DALLA NEGAZIONE DEI VALORI ALL’UOMO NUOVO
Se il nichilismo è la svalutazione di tutti i valori, la filosofia di Nietzsche ha il compito di:
1. tracciare il diagramma della decadenza degli uomini
2. ricercarne le cause
3. indicare la terapia con l’immagine dell’uomo nuovo, restituito alla terra, alla natura, alla vita
LE OPERE E LE FORME DELLA COMUNICAZIONE FILOSOFICA
Il filosofo compose opere di non facile interpretazione. Queste difficoltà sono dovute soprattutto allo stile: ricco di Aforismi (brevi massime che esprimono una norma di vita o una sentenza filosofica) , Metafore, Simboli.
Nietzsche utilizza questo stile per contrapporsi alla metafisica occidentale.
La sua produzione si divide in 3 periodi:
1. filologico-romantico (nascita della tragedia, considerazioni inattuali)
2. illuministico-critico (umano troppo umano, la Gaia scienza)
3. filosofia della volontà di potenza e dell’eterno ritorno (così parlò Zaratustra, la volontà di potenza)
LE OPERE DEL PRIMO PERIODO
La prima opera importante di N. è La nascita della tragedia dallo spirito della musica, in cui traspare tutta la sua ammirazione per il musicista WAGNER, nel quale rivede lo spirito dionisiaco dei Greci.
Il loro rapporto fu però segnato prima dall’amore e poi dall’odio, in seguito alla conversione del musicista al cristianesimo.
Tra il 1873 e il 1876 pubblica 4 saggi chiamati Considerazioni inattuali, proprio perché criticano le ideologie moderne.
Sull’utilità e il danno della storia per la vita è una critica allo storicismo, che nega ogni forma di creatività.
Su la verità e la menzogna (1873) attacca invece il positivismo e le pretese della scienza.
La verità infatti, anche quella scientifica dipende dalle interpretazioni che gli uomini danno a seconda del periodo storico.
LE OPERE DEL SECONDO PERIODO
In questo periodo approfondisce la critica verso i valori della propria epoca per il loro apprezzamento alla scienza.
Tra scienza e arte deve esserci collaborazione al fine di smascherare le illusioni metafisiche del mondo dell’aldilà.
1878 Umano troppo umano: intende presentare una chimica della morale, cioè una scomposizione dei valori etici nelle loro parti elementari.
1882 La Gaia scienza: si conclude la fase distruttiva del suo pensiero. Tratta per la prima volta il tema della morte di Dio, cioè della distruzione dei valori su cui si regge il mondo.
La Gaia scienza è quella che si svincola dal sistema delle regole imposte dall’esterno.
LE OPERE DEL TERZO PERIODO
1885 Così parlò Zarathustra, un poema per tutti coloro che sapranno andare oltre l’uomo vecchio per raggiungere l’uomo nuovo, l’OLTREUOMO.
È un racconto allegorico, ricco di metafore, che si ispira al Vangelo per alcune espressioni e temi.
Il messaggio che il filosofo vuole dare è quello della negazione di ogni significato della filosofia, dichiarandone la fine.
Al di là del bene e del male, genealogia della morale fanno parte della sua ultima produzione.
1888 Il caso Wagner e il crepuscolo degli dei.
L’ultimo decennio di vita è segnato dalla sua blanda pazzia.ù
Cominciò a scrivere Volontà di potenza ma non lo terminò.
INTERPRETAZIONI DI PARTE
A Nietzsche si ispirò l’ideologia nazzista.
Tale lettura fu avvalorata dalla sorella del filosofo, che nel 1906 pubblicò Volontà di potenza, traviando completamente il pensiero del fratello che non era mai stato antisemita.
LA FILOSOFIA DEL SOSPETTO
La ricerca di Nietzsche muove dall’insoddisfazione per il presente.
Egli pensa che ciò che appare non coincida con l’essenza delle cose (Schopenhauer).
La ragione è incapace di comprendere l’intimo senso della vita. Soltanto l’arte, ed in particolare la musica, ci mettono in sintonia con la vita.
ALLE ORIGINI DELLA DECADENZA DELL’OCCIDENTE
La filosofia di Nietzsche è una ricerca genealogica perch vuole risalire alle cause dell’attuale visione decadente della vita.
N. condanna Socrate per aver elaborato una filosofia che esalta i concetti a scapito della vita e dei suoi valori; le passioni e gli istinti sono imprigionati dai valori etici dettati dalla ragione.
APOLLO E DIONISO
Nietzsche vede nell’affermarsi della filosofia e della sua mentalità scientifico-razionalista il prevalere di un principio che egli definisce “APOLLINEO”.
Apollo è infatti una divinità solare, protettore delle arti plastiche, dio dell’equilibrio e della contemplazione serena della vita.
Ci si riferisce allo spirito apollineo della Grecia quando si parla della sua perfezione delle forme, della misura e della proporzione delle parti.
L’altra divinità significativa è Dioniso, Dio del vino e della musica, della gioia e del benessere fisico.
Con Dioniso si esprime l’impulso vitale dell’uomo, libero da regole e convenzioni sociali. (energia caotica ed irrazionale).
Apollo e Dioniso quindi sono due impulsi opposti.
Il primo tende all’ordine, alla forma, alla perfezione e al sogno;
il secondo tende al caos, all’istinto e all’infinito.
Nietzsche privilegia DIONISO, simbolo dell’amore estremo per la vita.
NASCITA E MORTE DELLA TRAGEDIA
Questi due principi sono fusi insieme nella tragedia di Eschilo e Sofocle.
Niezsche affronta il problema della nascita della tragedia greca: secondo lui essa prende spunto dal coro tragico dedicato a Dioniso.
La tragedia greca riuscì a compiere un miracolo che consisteva nella fusione di Apollo e Dioniso.
Spirito apollineo e dionisiaco sono necessari l’uno all’altro: senza l’arte il caos dell’esistenza non ha senso e senza la capacità di vivere il dramma della vita l’arte non nasce né si sviluppa.
Il miracolo si interrompe con EURIPIDE, che trasformerà l’azione drammatica in teoria, rappresentando l’arte nella mediocrità della vita quotidiana.

LA MORTE DI DIO
E IL MONDO VERO DIVENNE FAVOLA
Secondo Nietzsche la tragedia è morta perché nell’Occidente ha prevalso il razionalismo socratico e poi la morale platonico-cristiana.
Apollo ha quindi trionfato su Dioniso; neppure la musica è in grado di far tornare la civiltà del tragico e del dionisiaco.
Il nuovo impegno del filosofo dunque deve essere quello di demistificare le credenze che da Socrate in poi hanno dominato in tutti i campi della cultura europea.
Egli dovrà mostrare come esse siano una “menzogna sociale”.
“il mondo vero che diventa favola” è quello di Socrate e Platone: una rappresentazione dell’uomo debole, che cerca la stabilità nell’astrazione delle idee.
1.Le grandi costruzioni teoriche della morale e della scienza non sono altro che un’invenzione magica e consolatoria.
A partire da Socrate infatti l’uomo perde la capacità di essere eroico, non riesce più a sopportare lo sguardo dell’orrido che rappresenta invece il vero volto dell’essere.
2.Però, quando queste credenze hanno raggiuntolo scopo di dare stabilità agli uomini, si rivelano non necessari.
3.L’uomo moderno infatti comincia a non credere più alle favole della religione e della morale. A poco a poco i suoi valori crollano.
4.Il nichilismo quindi spazza via tutti i valori. Dove prima c’era Dio adesso c’è il vuoto.
L’ANNUNCIO DELL’UOMO FOLLE
Una volta ucciso Dio si crea uno spazio nuovo, che sarà occupato dall’uomo nuovo, cioè da colui che sarà in grado di rigenerare l’umanità, portandola oltre il suo grado di umanità troppo umana.
La maggior parte delle persone pensa che ci si riferisca alla morte del Dio cristiano, e non comprende che so tratta di una cosa più grande: il rifiuto dei vecchi ma anche dei nuovo valori liberali e socialisti.
L’OLTRE-UOMO, un essere che non è superiore né intellettualmente né biologicamente, ma sa porsi come libero creatore del senso del mondo. È colui che, da solo, riuscirà ad assumere su di sé il peso della morte di Dio.
Il nuovo compito della filosofia sarà dunque quello di moltiplicare le versioni del mondo.
La morte di Dio comporta infatti l’assunzione di una pluralità di prospettive ermeneutiche (interpretative).

L’UOMO E LA MASCHERA
Nietzsche paragona le norme della morale tradizionale ad una maschera.
Gli europei hanno bisogno di coprirsi di indumenti, la vista dell’uomo nudo costituirebbe uno scandalo.
La morale è l’espressione dei bisogni di una determinata comunità, a cui il singolo viene soggiogato.
Con la morale, il singolo perde ogni valore, dal momento che viene concepito in funzione degli altri.
L’ORIGINE DELLA RELIGIONE
Nella Gaia scienza Nietzsche analizza l’origine delle religioni.
La identifica innanzitutto nel bisogno di dare avvio a un determinato genere di vita che agisca come disciplina della volontà e, al tempo stesso, nel desiderio di dare senso al vuoto dell’esistenza.
L’originalità del fondatore di una religione sta nel fatto che egli sceglie un tipo di vita da proporre ai suoi seguaci.
UN MONDO IN MACERIE
Noi europei viviamo in un mondo di macerie, dove alcune cose resistono, ma molte cadono.
La Chiesa è ormai al tramonto, e la scienza non è una rappresentazione oggettiva della natura, ma sua interpretazione e una costruzione funzionale al bisogno dell’uomo di fissare il flusso disordinato dell’esperienza.
Cadono anche gli ideali politici e filosofici dell’età moderna.
E sempre nella Gaia scienza afferma di aver distrutto con Dio tutti gli altri ideali.
Anche la religione della compassione, alla quale ci vorrebbero convincere, non ci affascina: in realtà non siamo esseri umanitari.
GENEALOGIA DELLA MORALE
Nietzsche afferma che noi uomini siamo ignoti a noi medesimi.
Infatti mai nessuno si è posto il problema di capire da dove derivino i nostri pregiudizi morali.
Nietzsche risponde a questi interrogativi seguendo un metodo genealogico, cioè risalendo all’origine di tali comportamenti.
La morale serve ad un gruppo di uomini per soggiogare gli altri.
Esempio: la morale cristiana → incentrata sulle virtù dell’obbedienza, dell’umiltà e della dedizione agli altri. Essa è prodotta dell’istinto di vendetta degli uomini inferiori che per invidia nei confronti degli spiriti liberi e grandi creano dei valori in cui prevalgono la passività e rassegnazione.
ASCETA: in un primo momento ci appare come un remissivo, ma dietro questo aspetto si nasconde una forte volontà di dominare, perché essendo un uomo debole vuole togliere anche agli altri le energie vitali.
A lungo andare questi ideali di altruismo, di povertà e di sacrificio hanno portato alla generale decadenza dell’umanità.
MORALE DEI SIGNORI E MORALE DEGLI SCHIAVI
Morale degli schiavi → predica l’umiltà e l’obbedienza, la fratellanza e il socialismo. È la morale del risentimento, prodotta da uomini mediocri dominati dall’invidia. La società contemporanea appare così come omologata e conformista.
Morale dei signori → nell’antichità c’era stata un’aristocrazia cavalleresca che esaltava i valori di forza, salute e gioia. Fu cancellata dalla nascita della religione ebraico-cristiana, che sostituì la figura del sacerdote a quella del guerriero. Furono gli ebrei i primi ad operare questo rovesciamento perché portati al sacerdozio.
IL MONDO SENZA DIO
Nietzsche afferma che l’idea di Dio è stata creata dagli uomini nel tentativo di dare ordine ad una realtà caotica,contraddittoria e crudele.
Dio è allora una grande bugia, che però ha avuto una funzione molto importante nella storia: consolare li uomini e sostenerli nelle difficoltà.
Anche l’idea dell’aldilà è stata negativa per l’uomo perché ha posto l’essere fuori dall’essere stesso.
Da tutto ciò ne deriva che l’ateismo è scontato, non deve nemmeno essere dimostrato.
L’uomo non vuole abbandonare la religione perché ha paura di essere lasciato solo.

L’OLTRE-UOMO E L’ETERNO RITORNO DELL’UGUALE
L’ANNUNCIO DELL’UOMO NUOVO
SARA’ POSSIBILE PER GLI UOMINI VIVERE SENZA DIO?
Nietzsche cerca una risposta nelle sue ultime opere. Dice che non tutti gli uomini saranno in grado di accettarlo, ma solo quelli che sapranno essere così forti da guardare nel vuoto che si è spalancato.
Oltre-uomo →a. colui che saprà riprendersi la propria libertà,
b.sarà capace di accettare ogni rischio,
c.che agirà non in base alle credenze morali imposte dalla società, ma trovando in se stesso le ragioni per condurre la propria vita
d. capace di reggere la visione di un mondo in cui gli dei sono stati cacciati e uccisi
L’ETERNO RITORNO
Tra le cose che l’oltre-uomo deve sopportare c’è l’eterno ritorno dell’uguale.
La storia non deve essere intesa come un processo lineare, ma come un circolo nel qule tutto si ripete.
Nella terza parte di Così parlò Zarathustra afferma che come tutto va avanti, tutto torna indietro.
Nietzsche si stacca quindi dalla visione ebraico-cristiana (creazione/fine del mondo).
-L’uomo raggiunge la felicità se sa gustare la vita nella sua pienezza, in ogni attimo.
Nella concezione lineare del tempo invece il concepimento del senso della vita è rimandato al futuro (aldilà); nella visione ciclica ogni attimo ha un suo significato.
Concezione della storia → non ha un fine assegnato dalla divina provvidenza. Il senso della storia coincide con l’uomo.
-In questa visione si nota anche la critica verso lo storicismo ed il positivismo che esaltavano il divenire storico associandolo al progresso dell’uomo. Nietzsche nega che l’uomo progredisca con l’andare del tempo, anzi dice il contrario: dopo un periodo eroico l’umanità sta attraversando una fase di decadenza.
LA VOLONTA’ DI POTENZA
Gli scritti dell’ultimo periodo ci sono giunti solo in forma frammentaria, però possiamo dire che era intenzione dell’autore delineare la filosofia in termini positivi e propositivi.
Il concetto che emerge su tutti è quello della volontà di potenza.
Negli scritti postumi tornano anche tutti i temi precedenti: nichilismo, oltre-uomo, eterno ritorno dell’uguale, ma visti con la prospettiva della volontà di potenza.
VOLONTA’ DI POTENZA → 1. esprime l’essenza della vita, che vuole crescere sempre di più. Gli esseri viventi tendono per natura a migliorare se stessi e ad ad andare oltre le condizioni di partenza.
2. la volontà di potenza si esplica nell’arte, che costituisce la forma suprema della vita. L’artista è colui che meglio incarna la figura dell’oltre-uomo.
LE MANIFESTAZIONI DELLA VOLONTA’ DI POTENZA
La volontà di potenza si manifesta nell’azione creatrice del mondo e di tutte le cose.
L’uomo, per vivere, ha infatti il bisogno costante di creare cose e di dare loro un senso.
L’oltre-uomo, grazie alla volontà di potenza, deve redimere il tempo: trasformare cioè il “così fu” nel “così volli che fosse”; egli deve inoltre praticare l’amor fati, cioè l’accettazione del fato.
È la volontà dell’oltre-uomo che crea il tempo e di conseguenza anche l’eterno ritorno dell’uguale, rendendo ogni momento eterno.
Trasvalutazione dei valori → i valori sono radicati non in strutture fisse ma nella potenza affermativa e creatrice della volontà di potenza, che dà senso ad un mondo che ne è privo.

Esempio