Nietzsche

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Categoria:Filosofia

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Testo

NIETZSCHE
Nietzsche è il filosofo con cui comincia la crisi delle certezze, dei valori ed emergono una mancanza di senso nel mondo e un forte sentimento di solitudine nell’uomo. Nietzsche riconosce che il mondo non rispecchia i desideri dell’uomo, il mondo è caos. Per questo il filosofo è NICHILISTA, ma dobbiamo in ogni modo prendere in considerazione le accezioni della parola nichilismo, le stesse studiate e individuate da Nietzsche.
1 accezione: nichilismo = VOLONTA’ DEL NULLA (da nihil = nulla: niente ha valore assoluto) → fuga e disgusto dal mondo reale
2 accezione: nichilismo = SITUAZIONE PSICOLOGICA DELL’UOMO MODERNO, ormai PRIVO DI CERTEZZE e che non crede più in un senso o in un fine metafisico delle cose.
Nietzsche riconosce tre tipi di nichilismo:
1. NICHILISMO PASSIVO → l’uomo si arrende di fronte alle insensatezze della realtà
2. NICHILISMO ATTIVO → l’uomo si limita a criticare i valori tradizionali
3. NICHILISMO RADICALE → sono criticati i valori tradizionali e proposti di nuovi dal superuomo, colui che deve dare un senso al mondo (questo è il nichilismo di Nietzsche)
Con la sua filosofia Nietzsche vuole smascherare la cultura occidentale, i miti, le religioni che l’uomo ha costruito per sopportare meglio il peso della vita (FUNZIONE RIVELATRICE DELLA FILOSOFIA). Per fare questo egli critica totalmente il Cristianesimo, poiché porta avanti l’ideale della rinuncia, abbandona le illusioni (la vita è caos, non ha senso, ma, al contrario di Schopenhauer, Nietzsche non cerca vie di liberazione dal dolore, ma ACCETTA LA VITA IN QUANTO TALE), afferma che dobbiamo VIVERE NEL PRESENTE, accettando la vita così com’è. Affinché questo avvenga bisogna superare l’uomo comune, coi suoi timori e le sue paure, bisogna diventare UBERMENSCH (SUPERUOMO): è lui che deve dare un significato al mondo affermando nuovi valori che si sostituiscono a quelli tradizionali.
IL SUPERUOMO
Il superuomo è un concetto filosofico con cui Nietzsche esprime il progetto di un nuovo essere caratterizzato da: - forte titanismo morale; - capacità di accettare la vita, di RIFIUTARE LA MORALE TRADIZIONALE e operare una TRASMUTAZIONE DEI VALORI; - capacità di REGGERE LA MORTE DI DIO guardando la realtà senza illusioni metafisiche di alcun tipo e di superare il nichilismo attivo (il suo deve essere radicale); - capacità di collocarsi nella prospettiva dell’ETERNO RITORNO e di porsi come VOLONTA’ DI POTENZA. Il superuomo è colui che deve imporre nuovi valori negando la religione, la metafisica, la scienza e la morale tradizionale.
L’ACCETTAZIONE TOTALE DELLA VITA
Nietzsche vuole essere un discepolo di Dioniso e DIRE Si’ ALLA VITA ( Dioniso è il dio del vino e simboleggia l’IRRAZIONALITÀ’).
Egli esalta la vita così com’è → non è un’accettazione passiva della vita: Nietzsche bandisce ogni tipo di rinuncia ed ESALTA L’UOMO E LE VIRTU’ (virtù = tutte le passioni che dicono sì alla vita: fierezza, gioia, salute, sessualità, volontà di potenza).
VOLONTA’ DI POTENZA
La volontà di potenza è il modo di essere proprio del superuomo, inteso come libertà creatrice che sta al di sopra del caos della vita per darle un proprio significato ed una propria interpretazione. La volontà di potenza è la SORGENTE DI TALI SIGNIFICATI E TALI INTERPRETAZIONI, ed è anche il continuo SUPERAMENTO CHE LA VITA FA DI SE STESSA per reinventarsi e reinventare il suo rapporto col mondo.
Nel concetto di volontà di potenza c’è un’AMBIGUITÀ’ SOCIO-POLITICA che riguarda il soggetto di tale volontà:
1. Il soggetto può essere un’ÉLITE, la quale esercita la propria volontà, non solo sull’insensatezza del mondo, ma anche sul prossimo → INTERPRETAZIONE NAZISTA
2. Il soggetto può essere una possibile UMANITA’, che vive in un mondo libero e creativo.
Nessuna delle due interpretazioni sembra più giusta o più accreditata poiché Nietzsche non allude a nessuna delle due ipotesi.
L’ETERNO RITORNO DELL’UGUALE
È la ripetizione eterna di tutte le vicende del mondo
Aver paura e sentire il peso dell’eterno ritorno è la reazione tipica dell’uomo. Il superuomo, invece, reagisce con gioia ed entusiasmo perché è soddisfatto della vita, vivendola attimo per attimo e dicendole sempre sì (vedi: “Accettazione totale della vita”).
Credere nell’eterno ritorno significa: 1) ritenere che il SENSO DELL’ESSERE SIA NELL’ESSERE STESSO e non al di fuori di esso; 2) VIVERE LA VITA ATTIMO PER ATTIMO. Solo il superuomo è capace di porsi nell’ottica dell’eterno ritorno e vivere come se tutto dovesse tornare in quanto egli solo è in grado di vivere la vita come in un gioco creativo e di essere appagato di sé in ogni momento, mentre l’uomo è eternamente angosciato dal futuro.
L’eterno ritorno è una CONCEZIONE TEMPORALE CIRCOLARE ripresa dal mondo greco. Essa pone l’accento sul PRESENTE, poiché solo esso è reale, e si contrappone alla concezione lineare che dà invece più importanza al futuro.

Concezione circolare del tempo concezione lineare del tempo
- mondo greco
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STORICISMO: idea di progresso (Marx, Hegel)
- Nietzsche CRISTIANESIMO, ISLAMISMO, EBRAISMO
Filosofie positivistiche
LA MORTE DI DIO
La morte di Dio coincide con la nascita del superuomo.
Simbolo d’ogni PROSPETTIVA ULTRA-MONDANA, e quindi antivitale
DIO
Personificazione delle CERTEZZE DELL’UOMO
Dio = creazione della mente umana per poter meglio sopportare la vita = MENZOGNA CONSOLATRICE, poiché il carattere principale del mondo non è l’ordine, ma il caos
Dio è morto → CRISI DELLE CERTEZZE: l’uomo per vivere deve andare oltre, deve diventare superuomo (per vivere senza Dio, l’uomo deve diventare Dio, cioè Superuomo).
Infatti il primo passo del superuomo è quello di uccidere Dio, TRANSMUTARE I VALORI, accettare il nonsenso della vita e riappropriarsi del DIONISIACO (l’istinto).
ATEISMO RADICALE → Nietzsche non contesta solo dio, ma ogni suo possibile surrogato: l’universo nicciano presuppone un mondo completamente “sdivinizzato”
CRITICA ALLA MORALE TRADIZIONALE
Origine della morale in altre filosofie: 1. UTILITARISMO: deriva dall’esperienza; 2. SCHOPENHAUER: ha origine dal sentimento di pietà; 3. KANT: deriva dalla razionalità (imperativo categorico); 4. MARX: deriva dalla struttura economica: la morale è sovrastruttura, non ha valore assoluto.
Nietzsche critica la morale tradizionale, definendole “l’istinto del gregge nel singolo”.
Origine della morale per Nietzsche:
Inizialmente esisteva solo un tipo di morale seguita sia dalla casta dei guerrieri, sia dai sacerdoti, ed era detta MORALE DEI SIGNORI. Le sue virtù erano la forza, la salute, la fierezza, il coraggio. I guerrieri primeggiavano in questi requisiti e i sacerdoti provavano INVIDIA per essi, tanto che formularono una nuova morale in cui erano loro i migliori: la cosiddetta MORALE DEGLI SCHIAVI, le cui virtù sono il disinteresse, la castità, l’abnegazione, la mortificazione di sé, l’umiltà. Mentre la morale dei signori dominava nel mondo classico, quella degli schiavi, secondo Nietzsche, domina il mondo moderno.
Nietzsche contrappone ad entrambe le morali una nuova tavola di valori che comprende il ritorno alla FEDELTA’ ALLA TERRA, l’ACCETTAZIONE TOTALE DELLA VITA, e l’idea che L’UOMO è CORPO E CHE L’ANIMA è INSUSSISTENTE.
IL DIONISIACO E L’APOLLINEO
Nella su prima opera del 1872, “la nascita della tragedia”, Nietzsche fa una distinzione fra dionisiaco e apollineo
DIONISIACO → da Dioniso, il dio del vino: simboleggia l’IRRAZIONALITÀ’, l’ISTINTO, il caos, l’oscurità, la vitalità
APOLLINEO → da Apollo, dio del sole: simboleggia la RAGIONE, la luce, il finito, la forma
Queste sono le due tendenze alla base dell’arte greca classica: GRECIA PRESOCRATICA → apollineo e dionisiaco convivono separati e opposti; ETA’ TRAGEDIA ATTICA (Sofocle e Eschilo) → apollineo e dionisiaco si armonizzano tra loro (apollineo = tragedia vissuta dall’eroe, dionisiaco = musicalità delle opere); SOCRATE → prevale l’apollineo: inizio della decadenza dell’occidente e del grande ERRORE METAFISICO (la distinzione fra mondo vero e mondo apparente)
“Come il mondo divenne favola” (da “il crepuscolo degli idoli”)
1. PLATONE, SOCRATE (filosofia greca in generale) → fiducia nell’attingibilità del mondo “vero” da parte del saggio e del virtuoso
2. CRISTIANESIMO → il mondo “vero”, attualmente non attingibile, è posto nell’aldilà e diventa oggetto di promessa e di premio.
3. KANT → il mondo “vero” diventa puro pensiero, noumeno, realtà in sé ed è attingibile solo in campo morale, dove la verità diventa un imperativo
4. POSITIVISMO → il mondo “vero” è ridotto ad una semplice nozione metafisica: la conoscenza è limitata dall’esperienza
5. ELIMINAZIONE DEFINITIVA DELL’IDEA DI MONDO “VERO” → ci si libera delle strutture metafisiche, di Dio, della cosa in sé
6. NIETZSCHE → col mondo “vero” ci si libera anche di quello “apparente”
→ INCIPIT ZARATHUSTRA
CONSIGLIO PERSONALE: leggete il libro “così parlò Zarathustra” perché, per quanto non sarete d’accordo su alcune affermazioni, o addirittura su tutto il contenuto, la lingua in cui è scritto vi ammalierà e le immagini descritte sono troppo suggestive perché non sia data loro la giusta importanza. Personalmente mi è piaciuto molto e mi ha aperto molti spiragli per riflettere su me stessa e tutto ciò che mi circonda, nonostante dal punto di vista contenutistico io non abbia molto gradito alcune forti espressioni. Naturalmente questo è un semplice giudizio personale che non ha alcun valore se non quello di un consiglio.

Esempio



  


  1. Carla

    una sintesi/riassunto per la tesina sul saggio di gianni vattimo "il soggetto e la maschera";con commento aggiuntivo