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Categoria: | Filosofia |
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Testo
Friedrich Nietzsche (1844/1900)
• Non aderisce ad alcuna dottrina politica, la sua filosofia non è politica.
• Studia filologia ( rifiuto della filologia accademica perché non guarda in modo creativo e vivo alla grecità.
• Rifiuto della concezione classicista della grecità che ne evidenzia l’armonia, la misura, la serenità. Questa concezione privilegia il V secolo , considerato da Nietzsche come l’età della decadenza poiché i Greci hanno perso tutte le radici vitali che Nietzsche vede nella musica e nelle religioni popolari.
• Rapporto con Schopenhauer ( riprende l’immagine di un mondo governato da forze irrazionali e la visione di un’esistenza priva di un senso trascendente. Alla noluntas oppone l’accogliere con coraggio il dolore che è proprio di questa vita. Nietzsche dice di sì alla vita (s Schopenhauer)
• Rapporto con Goethe ( riprende gli elementi vitalistici del Romanticismo, i temi paganeggianti e anticristiani, la celebrazione positiva della vita, la concezione dell’uomo come misura di tutte le cose che apre la sua esistenza al massimo di felicità e di sofferenza.
• Rapporto con Wagner ( come Schopenhauer vede nella musica l’arte dell’interiorità per eccellenza perché esprime ciò che non è esprimibile, è immediata. “Tristano e Isotta”.
Estetica
• “La nascita della tragedia” (1872)
• Il motivo centrale di quest’opera è la distinzione fra apollineo e dionisiaco che si concretizza nel contrasto fra una serie di opposti: caos-forma, divenire-stasi, infinito-finito, istinto-ragione, oscurità-luce ecc.
• Il dionisiaco si esprime attraverso la musica, l’apollineo con le forme limpide e armoniche dell’arte classica.
• Elogio del genio come portatore di una cultura che non è ancora presente.
• Tragico ( esprime l’essenza del mondo.
• Arte ( chiave per capire l’esistenza, mezzo di liberazione, con l’occhio dell’arte la filosofia può vedere il mondo dietro le apparenze.
• Grecia presocratica ( apollineo e dionisiaco separati e opposti.
• Età della tragedia attica ( apollineo e dionisiaco si armonizzarono, si esprime nella danza e nel coro. Tragedia di Eschilo e Sofocle. Figura dell’eroe tragico corrisponde alla maschera di Dioniso (Edipo). L’eroe ha il compito di rendere esprimibile ciò che non lo è.
• Arte successiva ( prevalere dell’apollineo: decadenza dello spirito greco. Socrate: uccide la tragedia, con la ragione ha soffocato tutto ciò che era dionisiaco nell’uomo. Euripide: l’eroe tragico scompare, l’uomo è visto nella sua quotidianità.
• Dioniso è il dio dell’ebbrezza e della gioia, il dio che canta, ride e danza: egli bandisce ogni rinunzia, ogni tentativo di fuga di fronte alla vita ( accettazione integrale della vita.
Prospettivismo nietzschiano
• “La filosofia nell’età tragica dei Greci”
• Nietzsche apprezza Eraclito perché sostiene il primato del divenire sull’essere. Se tutto scorre, infatti, non esiste un unico punto di vista, una sola verità.
• Critica al Positivismo ( secondo questa dottrina, la scienza può rappresentarci la natura delle cose perché è oggettiva, per Nietzsche, invece, non esiste una verità assoluta, ma interpretazioni e prospettive diverse.
***
• “Considerazioni inattuali” (1873/76)
• Il filosofo tragico si sente estraneo al suo tempo, inattuale. Nietzsche critica la cultura occidentale, tuttavia non vuole creare una cultura alternativa, ma ricercare le forze sane del suo tempo: Wagner e Schopenhauer possono portare alla rigenerazione del mondo attuale.
• Critica allo storicismo ottocentesco : secondo Nietzsche tutto l’Ottocento soffre di una malattia storica i cui sintomi sono l’eccessivo legame con il passato e l’atrofizzarsi di tutto ciò che è creativo e attivo.
L’eccesso di coscienza storica indebolisce la personalità: secondo Nietzsche l’uomo non deve rompere con il passato, ma deve creare un rapporto non dannoso.
Nietzsche propone nuove forme positive di storiografia:
1. Storiografia monumentale: tipo di storia che fornisce i modelli per l’azione. Rischio: falsare il passato e mitizzarlo.
2. Storiografia antiquaria: venerazione verso un passato di cui ci si riconosce eredi. Rischio: sottomettersi al passato, incapacità di costruire il nuovo.
3. Storiografia critica: tipo di storia che nasce da un atto di libertà di fronte al passato. Rischio: rompere con il passato.
Fase dell’illuminismo nietzschiano (filosofia del mattino)
• “Umano troppo umano: un libro per spiriti liberi” (1878)
• “Aurora” (1881)
• “La gaia scienza” (1882)
• Nietzsche scrive per aforismi, diventa più aggressivo e polemico.
• Abbandono della metafisica di Schopenhauer e rotta con Wagner (“Perceval” di Wagner composto in prospettiva cristiana, per Nietzsche un segno di debolezza)
• Abbandono degli interessi estetici: l’arte non rappresenta più la strada per rinnovare la cultura, la scienza diventa la strada per la comprensione del mondo.
• Scienza come esercizio del dubbio che si basa sulla diffidenza metodica, consapevolezza che gli errori non si possono eliminare.
• Dell’Illuminismo apprezza la visione disincantata , il sensismo illuministico, tuttavia ne rifiuta la cultura enciclopedica.
• In questa fase Nietzsche critica le filosofie dualistiche che definisce come un espediente per alleviare le sofferenze dell’uomo nel mondo. (Romanticismo, Positivismo, Idealismo = raffinati imbrogli).
• Al Genio sostituisce la figura dello Spirito Libero che non crede ciecamente nella ragione, che pone interrogativi e diffida di tutti, che è alla ricerca della verità ma senza troppe illusioni (ex. Cristoforo Colombo)
• “La gaia scienza” (1882)
• Dio visto come simbolo di ogni prospettiva oltre-mondana e anti-vitale e come personificazione di tutte le credenze metafisiche e religiose elaborate attraverso i millenni per dare un senso e un ordine rassicurante alla vita.
• La concezione di un cosmo ordinato, razionale, governato da scopi ben precisi e retto da un Dio provvidente, è soltanto una costruzione della nostra mente per poter sopportare la durezza dell’esistenza. La metafisica, la morale, la religione, la scienza vengono prese in considerazione solo come forme diverse di menzogna: col loro sussidio si crede nella vita. Dio appare a Nietzsche come la più antica delle bugie vitali.
• E’ la realtà stessa, cioè l’essenza caotica e non provvidenziale del mondo a confutare l’idea di Dio.
Aforisma 125
• Uomo folle = filosofo-profeta
• Risa ironiche degli uomini del mercato = ateismo ottimistico e superficiale degli intellettuali dell’Ottocento, insensibili alla portata e agli effetti della morte di Dio
• Precipitare nello spazio vuoto = senso di vertigine e di smarrimento che seguono alla morte di Dio e al venir meno di certezze e punti di riferimento assoluti.
• La morte di Dio segna per Nietzsche l’atto di nascita del superuomo
• Solo chi ha il coraggio di guardare in faccia alla vita e di prendere atto della caoticità arazionale del mondo, al di là di tutte le illusioni metafisiche, è ormai maturo per varcare l’abisso che divide l’uomo dall’oltre-uomo.
• L’età di Nietzsche ha decretato la morte di Dio creando un vuoto. Col Positivismo la scienza è diventata un surrogato di Dio poiché l’uomo non è capace di vivere senza punti di riferimento.
• Tappe progressive della dissoluzione del platonismo
1. Con Platone e la filosofia greca si ritiene che il modo vero sia attingibile dai saggi.
2. Col Cristianesimo il mondo vero viene promesso ai saggi e ai virtuosi.
3. Con Kant il mondo vero viene ritenuto indimostrabile.
4. Col Positivismo esso viene ritenuto inconoscibile.
5. Col trionfo degli Spiriti Liberi il mondo vero si rivela un’idea inutile e superflua.
6. Con Zarathustra si ha la definitiva sconfitta di ogni prospettiva dualistica e l’eliminazione sia del mondo apparente che di quello vero.
Filosofia del meriggio
• “Così parlò Zarathustra” (1883/84)
• Nichilismo ( atteggiamento o dottrina volta a negare un determinato sistema di valori. (Cfr. Leopardi e Schopenhauer)
• Nichilismo passivo ( accettare quello che succede (arrendevolezza di fronte all’insensatezza del mondo).
• Nichilismo attivo ( atteggiamento di chi non sa proporre un’alternativa, ma dice che il mondo non ha senso.
• Nichilismo radicale ( preso atto del caos del mondo, il super-uomo dà un senso a questo caos.
L’eterno ritorno
• Dottrina secondo cui tutte le realtà e gli eventi del mondo sono destinati a ritornare identicamente infinite volte.
• Credere nell’eterno ritorno significa ritenere che:
1. Il senso dell’essere non stia fuori dall’essere, ma nell’essere stesso.
2. Disporsi a vivere la vita e ogni attimo di essa.
• Collocarsi nel’ottica dell’eterno ritorno vuol dire rifiutare una concezione lineare del tempo come catena di momenti, in cui ognuno ha senso solo in funzione degli altri.
• Il super-uomo incide nell’eterno ritorno.
Superuomo
Il superuomo è colui che
• è in grado di accettare la vita,
• di rifiutare la morale tradizionale,
• di operare una trasvalutazione di valori,
• di reggere la morte di Dio guardando in faccia al reale al di là delle illusioni metafisiche
• di superare il nichilismo,
• di collocarsi nella prospettiva dell’eterno ritorno
• di porsi come volontà di potenza.
• Interpretazione di sinistra = liberazione dell’uomo
• Interpretazione di destra = dominio di un élite
• Tuttavia fallimento di catturare politicamente il messaggio di Nietzsche che è e rimane di ordine prevalentemente filosofico.
• Il super-uomo si caratterizza per la sua fedeltà alla terra. Poiché Dio è morto, l’unica realtà è ora la vita terrena. Alla terra dunque la nuova umanità deve far ritorno. Alla terra il superuomo si volge con quel fervore e con quel senso di appartenenza che l’uomo riservava in precedenza al mondo divino. Non dunque il superuomo al posto di Dio, ma la terra.
Volontà di potenza ( modo d’essere del superuomo che ergendosi al di sopra del caos della vita impone ad essa i propri significati e le proprie interpretazioni.
Filosofia del martello
• “Al di là del bene e del male” (1885)
• “Genealogia della morale” (1887)
• “Il crepuscolo degli idoli” (1888)
• Distruzione di tutta la morale e di tutta la filosofia tradizionale.
• Per primo Nietzsche decide di mettere in discussione la morale stessa. La cosiddetta voce della coscienza, da cui procederebbe la morale, secondo Nietzsche , è nient’altro che la presenza in noi delle autorità sociali da cui siamo stati educati.
• Morale dei signori ( morale che sgorga da un sentimento di pienezza o di potenza e che si esprime nei valori vitali della forza, della salute, della fierezza e della gioia. (Morale storicamente incarnata dalle aristocrazie del mondo classico).
• Morale degli schiavi ( morale che sgorga da un sentimento di debolezza e di risentimento e che risulta improntata ai valori anti-vitali dell’umiltà, del disinteresse, della pietà. Espressione emblematica di tale morale è il Cristianesimo.
• Risentimento ( odio impotente dei deboli verso i forti ossia verso ciò che essi non sono e che segretamente vorrebbero essere.
• Trasvalutazione dei valori ( contrapporre ai valori anti-vitali della morale tradizionale una nuova tavola di valori a misura d’uomo e dal carattere mondano.
• L’esistenza dell’uomo per Nietzsche è un’esistenza interamente terrestre . L’anima è inesistente, l’uomo è sostanzialmente corpo.
“L’eterno ritorno” (“Così parlò Zarathustra”)
• L’azione si svolge lungo un ripido sentiero di montagna che Zarathustra percorre avendo su una spalla un nano.
• Il sentiero simboleggia la faticosa ascesa verso il superuomo, e il nano colui che accetta l’eterno ritorno, ma con rassegnazione: spirito di gravità.
• La porta carraia simboleggia l’istante, le due strade infinite che vi si incontrano e scontrano simboleggiano il passato e il futuro.
• Zarathustra chiede al nano se i due sentieri divergono all’infinito. Il nano risponde che il tempo è un circolo. Tale formulazione semplicistica lascia Zarathustra insoddisfatto poiché imparziale.
• Il serpente è il simbolo dell’eterno ritorno che asfissia l’uomo fino a soffocarlo.
• Il giovane pastore rappresenta l’uomo nuovo che si distingue dal gregge degli uomini comuni.
• Il morso del pastore può stare a significare il fatto che il superuomo con il suo coraggio e la sua forza si libera dal peso dell’eterno ritorno.
• La volontà di potenza si afferma come quella decisione (il morso) che dà all’uomo il coraggio per accettare la legge dell’eterno ritorno, riscattando al contempo la propria esistenza dal nichilismo.
“Le tre metamorfosi” (“Così parlò Zarathustra”)
• Motivo fondamentale del brano è il passaggio dell’uomo dalla sua condizione alienata alla coscienza di sé: le tre figure del cammello, del leone , del fanciullo sono i simboli del procedere umano verso la propria autoliberazione dagli idoli della superstizione (la religione) e della colpa (la morale), verso l’innocenza dionisiaca del superuomo.
• Cammello ( uomo che sopporta tutto quello che gli viene caricato sulle spalle. NICHILISMO PASSIVO. Uomo che si piega davanti alla grandezza di Dio e delle leggi morali a cui vuole ubbidire.
• Leone ( sa dire di no ai valori dominanti rappresentati dal drago, tuttavia non è ancora in grado di proporre nuovi valori. NICHILISMO ATTIVO. Si oppone a una concezione della vita come accettazione passiva di regole e significati predeterminati. Il suo motto è ora “Io voglio”.
• Fanciullo ( a differenza del leone possiede l’innocenza che gli permette di dire di sì alla vita e di imporre nuovi valori. (Superuomo)