Nicola Cusano

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia
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Testo

Nicola Cusano

Fu la massima personalità filosofica del suo periodo e fu fortemente influenzato dai dotti bizantini. Egli fu elevato alla dignità cardinalizia ed ottenne importanti compiti come messo pontificio che lo portarono un po’ in tutto il mondo. La sua filosofia è indirizzata tutta in campo teologico e mistico e contribuì alla rinascita del platonismo in Italia nella sua accezione neoplatonica, occupandosi in particolare di matematica, scienza speculativa in grado di fornire strumenti simbolici con cui rappresentare il punto più nascosto e più intimo della realtà.
Cusano rifiuta la via razionale per giungere a Dio, e le contrappone la via della dotta ignoranza. Questo concetto si fonda sull’assoluta superiorità di Dio rispetto al mondo, per cui la conoscenza che l’uomo può avere di questa realtà superiore avviene più in negativo che in positivo, e l’uomo di Dio può dire più quello che non è che quello che è. Si parla di ignoranza dotta perché tramite l’uso di questo aggettivo si tenta di evitare ogni dubbio e ogni possibile scetticismo. Questa inafferrabilità del concetto di Dio deriva dal fatto che in Dio gli opposti coincidono, cosa che l’uomo non può comprendere con la ragione. L’unica via possibile di accesso a Dio è la congettura, non arbitraria ma legittima e fondata sul rapporto Dio/uomo.
Secondo Cusano il fondamento della conoscenza non può esser rappresentato dalla sfera della sensibilità, ma la sensibilità può al massimo rappresentare una sorta di sintomo psicologico che richiede poi un’ulteriore ricerca dell’intelletto. Si chiede come sia possibile giungere alla conoscenza della sapienza divina che si presenta con caratteri di assolutezza e di in finitezza, se la mente umana è finita e contingente. Solo i simboli matematici presentando una sintesi degli opposti possono aiutare l’uomo ad accostarsi alla realtà divina. Cusano portava degli esempi tra cui questo:
Se noi suddividiamo una circonferenza all'infinito, ad un certo punto l’arco coincide con il suo opposto, cioè la corda ad esso sottesa.
Tra l’intelligenza finita dell’uomo e la sapienza infinita di Dio esiste una congiunzione nella natura umana del Verbo, inteso come Figlio di Dio e Gesù Cristo. Anche l’uomo come sintesi di due sentimenti, il bene e il male, può esser considerato come sintesi di opposti o come uomo divino, in cui i caratteri divini sono comunque presenti. Se in Dio gli opposti coincidono, allora la nozione di luogo e di movimento è relativa e proprio la constatazione di tale relatività porta Cusano al rifiuto della tesi geocentrica. Non ha senso parlare di centro e di periferia dato che in Dio coincidono centro e circonferenza. Cusano smantella la base teologica dell’universo, pur senza spiegare tale suo rifiuto da un punto di vista fisico.

Esempio