Ludwig Feuerbach: il pensiero

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia
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Data:18.03.2008
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Testo

FEUERBACH
RELIGIONE COME ALIENAZIONE DELL’UOMO
Dio è una creazione dell’uomo
F. interpreta l’assoluto di Hegel come una riduzione della religione alla filosofia;questo assoluto dovrà essere immanente:la conquista di Hegel è giudicata da F. di capitale importanza perché è completamente ridotto il discorso su Dio al dominio dell’uomo.L’idea di dio altro non è che il risultato della proiezione in un illusorio “aldilà”,cioè in una sfera trascendente,di alcue proprietà della specie umana,le quali vengono personificate in una “ipostasi” trascendente che si ritiene separata dall’uomo e dal mondo e che sia degna di adorazione.secondo F. è l’uomo che ha creato Dio a propria immagine e somijianza.La teologia altro non è che un’antropologia rovesciata.
Aspetto positivo della religione:infanzia dell’umanità
L’uomo conosce la propria natura prima imperfettamente nella religione(infanzia dell’umanità)e poi più chiaramente nella filosofia.Per questo la religione ha un valore positivo perché rappresenta 2la prima coscienza che l’uomo ha di sé”. L’umanità adulta abbandona questa visione imperfetta per approdare ad un giudizio critico.La filosofia di F. vuole infatti dimostrare che la religione altro non è che la proiezione di un aldilà che l’uomo fa della propria essenza/specie umana,in questo senso è coscienza dell’infinito.l’uomo sente il divino come separato da sé.
Aspetti negativi della religione
Scissione dell’uomo-dal momento che l’uomo nella religione pone il divino,vive in una situazione di disagio,di scissione interiore.questa scissione tra finito(l’individuo)e infinito trova il corrispettivo riflesso nel potere finito che l’uomo ha,ma nel suo desiderio(l’ottativo)è invece infinito.definisce la religione l’ottativo del cuore umano che trova la sua espressione nella preghiera.la preghiera è il gemito dell’umanitò sofferente.
Alienazione-la religione è “vera” perché è un modo attraverso il quale l’uomo conosce la propria natura,ma al tempo stesso è “falsa” in quanto è coscienza di se stessi in un essere ritenuto diverso da sé.La religione non è rappresentazione dell’assoluto,ma della specie umana.mentre per H la religione era la necessaria alienazione dell’assoluto,per F. è piuttosto la patologica alienazione dell’uomo,il quale perde le proprie qualità positive in un’entità trascendente.La religione è insomma un’espropriazione delle qualità umane,sottratte all’uomo e rese soprannaturali.
CONSEGUENZE
Ateismo-la religione è dunque un’estraniazione,l’uomo si spoglia della propria ricchezza per dissiparla in cielo.bisogna superare questo stato.è dunque questo il compito della filosofia,di riconoscere il finito come infinito,ponendo non il finito nell’infinito, ma ponendo l’infinito nel finito.lo scopo della filosofia sarà allora quello di mondanizzare l’idea,incarnare il puro Logos.mettere l’uomo al posto di dio.non c’è più posto per dio.svuota il discorso su dio.
Materialismo-eliminata la teologia,non resta che l’uomo e la natura,alla quale l’uomo è intimamente legato e dalla quale non deve alienarsi.l’uomo infatti è essere corporeo,che vive e vivendo pensa ed agisce in seno alla natura;senza il corpo e la natura la personalità e la coscienza dell’uomo non sarebbero che vuote astrazioni.tutto questo porta F.ad espressioni materialistiche.L’uomo è ciò che mangia.per F.la vera realtà è l’uomo che vive con i propri bisogni materiali.
Uomo naturalmente “sociale”-non è l’uomo singolo a racchiudere in sé la vera essenza dell’uomo ma un io legato in un reparto essenziale ad un tu:l’uomo vero è quello che è in comunione solidale con gli altri uomini.la vera dialettica non è un monologo del pensatore solitario con se stesso,ma un dialogo tra l’io e il tu.quindi la comunione dell’uomo con l’altro uomo è il primo principio e il primo criterio della verità e della moralità.l’uomo vero è quello sociale.
Vera religione è l’umanesimo-poichè la religione apre all’uomo una via d’evasione dai suoi compiti concreti occorre superare questo stadio primitivo,infantile.bisogna negare dio come l’altro dell’uomo,bisogna restituire l’uomo a se stesso.la religione è un’antropologia capovolta,per cui bisogna capovolgere gli attributi divini e attribuirli all’uomo:allora si potrà dire ke intelligenza,amore,bontà,potenza… sono proprietà”divine” dell’uomo e che”l’uomo stesso è divino”.l’amore per dio dovrà trasformarsi in amore per uomo.l’ateismo diventa la condizione di un nuovo umanesimo.la critica alla religione deve trasformarsi in strumento di impegno civile.

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