La vita e a metafisica di Aristotele

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Categoria:Filosofia

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Testo

ARISTOTELE
• VITA E SCRITTI
Nato a Stagira nel 384 -383 a.C. Segue per oltre vent'anni l'insegnamento platonico Tuttavia, Aristotele non seguì il pensiero platonico, ed ebbe una sua indipendenza e critica nei confronti del maestro, tanto da essere accusato di ingratitudine, secondo Diogene Laerzio, Platone avrebbe pronunciato queste parole: "Aristotele mi ha calpestato come i puledri calpestano la loro madre quando li ha messi alla luce."
E a queste accuse rispondeva: " Ma forse è meglio, anzi è doveroso, per la salvezza della verità, prescindere dagli affari privati, soprattutto se si è filosofi: l'amicizia e la verità sono entrambe care, ma è cosa santa onorare la verità. " In Atene, fondò il LICEO, presso il tempio di Apollo Licio, nel quale vi era un grande giardino chiamato "peripato". Aristotele, a differenza della scuola tradizionale, insegnava camminando, per questo motivo gli aristotelici vengono anche detti "peripatetici".
Sposò la figlia di Ermia, Pitia, e dopo tre anni si trasferì da Asso a Mitilene. Venne chiamato alla corte di Filippo il Macedone, per fare il precettore di Alessandro; già il padre di Aristotele, in precedenza, era stato alla corte Macedone in qualità di medico. Tramite quest'amicizia, ebbe grandi opportunità, ebbe occasione di viaggiare per il mondo di un tempo, (Alessandro Magno fu grande viaggiatore, giunse infatti fino alle Indie), di acquisire conoscenze scientifiche, ma quest'amicizia non durò a lungo. Questo perché Aristotele sperava che Alessandro avrebbe governato con giustizia, invece impostò il suo dominio alla maniera despota Persiana. Nel 323 la morte di Alessandro provocò l'insurrezione del partito nazionale ateniese contro il dominio macedone, mise in pericolo Aristotele, che fuggì a Calcide. Morì nel 322 a causa di una malattia di stomaco, probabilmente di ulcera.
I suoi scritti si dividono in:
1. Acroamatici, logica, fisica, storia naturale, matematica, politica, economia, psicologia, etica.
2. Esoterici, dedicati all'insegnamento.
3. Essoterici, destinati al pubblico.
• METAFISICA
Tre gruppi di scienze:
- teoretiche
- poietiche
- pratiche
Le quattro definizioni della metafisica:
- la metafisica studia le cause e i principi primi
- studia l'essere in quanto essere*
- studia la sostanza
- studia Dio e la sostanza immobile
* La metafisica non ha per oggetto una realtà particolare, ma in generale, l'aspetto fondamentale delle realtà.

Significati dell'essere:
- l'essere come accidente
- l'essere come categorie (1)
- l'essere come vero
- l'essere come atto e potenza
(1)Sono le caratteristiche fondamentali e strutturali dell'essere, quelle determinazioni che l'essere ha e non può fare a meno di avere: sostanza, qualità, quantità, relazione, agire, subire, dove e quando. La sostanza è la più importante.
SOSTANZA = è il minimo comune denominatore dei significati dell'essere, i diversi significati dell'essere, hanno come punto di riferimento la sostanza.
E' sinolo di materia e di forma.
Sinolo: legame indissolubile
Materia: il quid materiale di cui una cosa è composta
Forma: la natura propria di una cosa, la sua essenza necessaria
Accidente: le qualità che una cosa può o non può avere
Principio di non contraddizione:
1. "E' impossibile che la stessa cosa insieme inerisca e non inerisca alla medesima cosa e secondo il medesimo rispetto."
2. "E' impossibile che la stessa cosa sia e insieme non sia."
Le quattro cause:
1. Causa materiale: la materia costituente una cosa
2. Causa formale: la forma di una cosa
3. Causa efficiente: ciò che origina qualcosa
4. Causa finale: il fine a cui si tende
Divenire: il divenire non implica il passaggio dall'essere al non essere, ma da un certo tipo di essere, ad un altro tipo di essere.
Potenza e Atto: Per potenza si intende la possibilità da parte della materia di assumere una determinata cosa. Per atto, invece, si intende la realizzazione di tale capacità.
La concezione del Dio: Dio è inteso da Aristotele come atto puro, come motore immobile, non come colui che muove la materia informe, ma come colui che la attira, di conseguenza non è che uno sforzo della materia di arrivare alla perfezione di Dio, senza che la cosa si compia mai. Dio è l'impulso, è inteso come la causa finale. Esso è atto senza potenza, poiché considerare la potenza, è come considerare un certo movimento, mentre Dio è immobile, non può essere quindi soggetto al divenire.

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