L'esistenza secondo Sartre

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

L’esistenza secondo Sartre
L’esistenzialismo è umanismo. Al centro della riflessione c’è l’uomo, da solo, assolutamente libero, a sé stante, svincolato da qualsiasi riferimento: religioso, di carattere, metafisico...
Perciò secondo Sartre l’esistenzialismo è ATEO: c’è solo l’uomo, punto di riferimento di ogni realtà. Non esiste né Dio né il mondo come punto di riferimento.
L’umanismo è individuare il rapporto tra gli uomini. Heidegger rifiuta questo perché secondo lui al centro della riflessione c’è l’essere, non l’uomo.
Confronto tra Sartre e Heidegger
-Secondo Heidegger l’esistenza precede l’essenza.
- Sartre utilizza l’immagine del tagliacarte: l’essenza precede l’esistenza. L’artigiano ha già un’idea di come costruire il tagliacarte: da quell’idea nasce la sua costruzione. Questa è una concezione sia plutoniana che cristiana (Dio ha un’idea dell’uomo e da lì lo costruisce).
Per Platone e il cristianesimo, ciò che vale per gli oggetti vale anche per gli uomini.
Però per l’uomo le cose stanno all’opposto: Sartre è d’accordo con Heidegger su questo punto.
-Per Heidegger l’uomo è particolare: la sua esistenza precede l’essenza.
-Su questo punto anche Sartre si trova d’accordo.
-Per Heidegger l’uomo è gettato-nel-mondo.
-Per Sartre invece l’uomo è svincolato dal mondo, l’uomo può tutto.
Prima di tutto c’è l’uomo e la sua esistenza, il resto viene dopo. Non c’è in Sartre un’idea di creazione.

Sartre confronta due coscienze, due esistenze di singoli (Questo riporta chiaramente a Hegel-Rapporto Servo-Signore).
Il rapporto con gli altri si articola nella dialettica servo-signore: il rapporto tra due soggettività diventa un rapporto tra due coscienze che si scontrano per imporre la loro soggettività. Riprende le categorie di Hegel.
L’uomo è completamente lasciato a sé stesso, è solo, non ha coordinate spazio-temporali limitative delle sue possibilità, dategli dal fatto di esser stato gettato-nel-mondo. L’uomo è CONDANNATO ad essere libero, perché è assolutamente responsabile di tutto ciò che fa, dal momento in cui si trova a vivere.
-è condannato ad inventarsi la propria esistenza, non ha neppure le coordinate spazio-temporali che lo aiutano.

-Scegliendo di essere un particolare uomo ne risente l’idea di uomo in generale, l’umanità intera.
L’uomo ha su di sé questo grandissimo peso: la sua scelta di essere in un certo modo influenza tutta l’umanità, la sua responsabilità ricade su sé stesso e su tutta l’umanità intera.
-Il termine DISUMANO non esiste perché tutto ciò che succede è a causa dell’uomo. La colpa non si può scaricare su altre persone o cose perché l’uomo è completamente responsabile di ciò che succede nel mondo.
-La storia è fatta dalle scelte degli uomini. Si crea angoscia perché non esistono scuse e non si può scaricare la colpa su qualcuno.
-Ogni decisione in ogni momento acquista significato quando si ha dinanzi la certezza della morte, quando si ha la consapevolezza che la possibilità ultima è la morte.
La morte provoca angoscia perché oltre questa possibilità non traspare nulla, mentre le altre mille possibilità fanno notare qualcosa dietro di loro.

- L’idea della morte non deve creare né indifferenza né paura, perché la paura porta a fuggire di fronte alla morte. L’idea della morte provoca angoscia, il che è giusto, è normale, ciò mi porta ad essere libero.

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