Introduzione alla filosofia

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Testo

CHE COSA E’ LA FILOSOFIA?
Et. Dal greco Philosophia « amore del sapere ».
Def. La filosofia si è configurata come un’indagine critica e razionale intorno agli interrogativi di fondo che l’uomo si pone circa se stesso e le realtà che lo circondano. Essa fornisce gli strumenti affinché un individuo raggiunga il proprio bene, per cui è un metodo scientifico ma non una materia scientifica, poiché non ha un’esattezza.Le nostre risposte devono essere razionali e veritiere in modo da vivere consapevolmente e responsabilmente, affinché si divenga padroni della propria esistenza (autodeterminazione→libertà).
FARE FILOSOFIA: riflettere (perché lo faccio?)
FILOSOFARE: fare delle scelte, prendere decisioni
Gli ambiti problematici in cui si è articolato il discorso filosofico sono rappresentati soprattutto dalla metafisica (la parte della filosofia che si interroga sulle strutture ultime e sulle cause supreme,generali delle cose al di là della realtà fisica-la vita ha senso? ) e dall’etica (la parte della filosofia che studia il nostro comportamento e le norme cui esso obbedisce, sia descrivendo come di fatto agiamo, sia prescrivendo come dovremmo agire-la mia vita ha senso? )
Il sapere filosofico si presenta come un sapere che indaga vari aspetti della realtà scegliendo una pluralità di percorsi:
➢ RICERCA INELUDIBILE (inevitabile)
_Socrate/Platone: “ una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”
secondo Socrate il vero valore dell’esistenza dell’uomo consiste nella riflessione costante sul senso di ciò che si fa e afferma che una vita senza indagine filosofica è indegna dell’uomo. Egli infatti non cessa mai di filosofare o meglio di esortare e ammonire; esorta i suoi concittadini ateniesi a prendersi cura dell’anima più di ogni altra cosa e ad ampliare l’intelligenza e le conoscenze della realtà, mentre li ammonisce poiché sono affascinati dalle ricchezze e dal potere anziché ambire ai veri valori. Inoltre Socrate afferma che esiste un nesso tra virtù e ricchezza: è dalla prima infatti che nasce la seconda.” CONOSCI TE STESSO” : DIVENTARE CIO’ CHE SI E’ progetti(volontà di realizzarli con
lo sforzo,l’impegno e la determ.)
CHE COSA VOGLIO FARE?
Destino(svincolato da volontà e desideri) CHE COSA E’ GIA’ STABILITO PER ME?
Egli sa di non sapere e afferma che il dolore è della consapevolezza, per cui anche se le domande sull’esistenza, ad esempio , sono opprimenti ed angoscianti esse sono necessarie per l’eliminazione di ipotetiche illusioni che intralcerebbero il raggiungimento della felicità. “si può essere felici solo se si conosce la realtà”
_Aristotele: “ in ogni caso si deve filosofare”
Aristotele afferma (nel Protrettico) che in nessun caso ci si può sottrarre dal filosofare, è necessario infatti porsi domande sulla realtà che ci circonda e sul senso del nostro esistere, e ciò è possibile in qualsiasi momento o situazione della vita. Egli sostiene che in ogni caso si deve filosofare poiché è in ogni tempo necessario formulare delle riflessioni che non possono non essere definite filosofiche, dato che la ricerca è la causa e l’origine della filosofia.
_Epicuro: “ ogni tempo è propizio per la filosofia “
Epicuro afferma che la filosofia è un impegno (tradurre in pratica la teoria) da coltivare sempre, da giovane come da vecchio, in quanto si presenta come un’attività rivolta alla salute dell’anima e che procura felicità. La filosofia ha un grande valore morale e terapeutico: attraverso essa l’uomo si libera dalle passioni e dai timori.

➢ INDAGINE RAZIONALE E MERAVIGLIA DI FRONTE AL MONDO
_Aristotele: “ lo stupore è all’origine della filosofia”
Aristotele rinviene all’origine dell’atteggiamento filosofico la meraviglia, intesa come lo sguardo di chi si sofferma sulle cose del mondo, rinunciando a dare alcunché per scontato e ponendosi la domanda sul significato di quanto ci circonda. Chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere, cosicché, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall’ignoranza è evidente che lo fecero solo per la conoscenza e non per conseguire qualche utilità pratica ; così la filosofia e quindi la conoscenza è intesa come fine a se stessa.
ACCORGIMENTO→STUPORE→MERAVIGLIA→filosofia
“ la filosofia è scienza della verità perché fondata sulla
ragione”
Secondo Aristotele la filosofia ha piena fiducia nella possibilità della ragione di sviluppare un’indagine logicamente strutturata, caratterizzata da riflessioni in modo ordinato con la forza delle argomentazioni proposte. Il discorso filosofico è quindi aperto al confronto e al dibattito. Il vero conoscere sta nell’individuare le cause della realtà e quindi individuare ciò che è necessario e non solo possibile.
NECESSARIO→ciò che è così e non potrebbe essere altrimenti
DIO/ANIMA/MONDO(Socrate)
POSSIBILE→ciò che è ma potrebbe non essere così
Nella Metafisica Aristotele fa un distinguo tra gli empirici (esperienza) e i colti (studio):
i primi sono giudicati come coloro che sanno il puro dato di fatto e agiscono per abitudine, gli altri invece conoscono il perché e la causa e vengono quindi considerati più sapienti.
In generale il carattere che distingue chi sa rispetto a chi non sa è l’essere capace di insegnare del primo. Ognuno di noi è per una parte empirico e per l’altra colto. La difficoltà della ricerca filosofica sta nel cogliere le verità più ampie mentre è più facile farlo nella verità più specifica; tale difficoltà sta in noi poiché spesso non riusciamo a vedere ciò che è evidente e talora fingere per paura del dolore.
-E’ giusto denominare la filosofia “scienza della verità” perché il fine della scienza teoretica (speculativa, che si specchia nella realtà) è la verità, mentre il fine della pratica è l’azione.
DIREZIONE→ consapevolezza delle conseguenze e di dove esse portano.
_Seneca: “ La ragione è la caratteristica propria dell’uomo “
Seneca, essendo uno stoico, riconosce la necessità di vivere “secondo natura” e quindi realizzare pienamente la propria razionalità.
Ciò che per l’uomo rappresenta il supremo valore e la sua specifica essenza (ciò che lo contraddistingue dagli altri esseri viventi) è la ragione. Per cui l’uomo è spinto non solo a mantenerlo, ma anche a rafforzarlo, poiché essa lo condurrà alla felicità. Egli afferma che la filosofia ha un duplice scopo; da un lato aiuta l’uomo a comprendere come la ragione sola dà compimento all’essere umano, dall’altro gli fa scorgere come solo la ragione perfetta fa l’uomo felice ed essa è la virtù che si identifica con l’onestà (buon comportamento). Tuttavia la filosofia ci fornisce solo i mezzi per operare una scelta di fronte ai beni che ci sono offerti.
➢ SCUOLA DI SAGGEZZA
_Socrate/Platone: “ Esortazione alla conoscenza di se stessi “
Socrate vede la filosofia come modello e guida di comportamento in quanto spinge l’uomo a scelte motivate e consapevoli. Egli si impegna concretamente nella ricerca filosofica con la capacità di mettere in crisi le certezze dell’interlocutore chiamato a rintracciare, ricercandolo, il significato autentico della propria vita. E’ giusto, se ci si esamina attentamente, essere più attenti per l’avvenire e imparare fino all’ultimo giorno di vita senza credere che la vecchiaia sola porti il senno.
“ L’uomo non deve vivere nelle illusioni “
Nel dialogo Menone, Platone paragona Socrate alla torpedine in quanto è in grado di “dare la scossa” ,cioè di rendere il suo interlocutore incerto delle proprie convinzioni, in seguito però, alla ricerca effettuata precedentemente da Socrate su se stesso. Platone si sofferma molto sull’insegnamento di non fermarsi all’apparenza, di non ascoltare solo chi si presenta in modi seducenti ma di prestare attenzione a tutto ciò che è autentico e importante per l’uomo. Inoltre Socrate si ritiene più dubbioso di ogni altro.
“ L’uso del sapere a vantaggio dell’uomo “
Al contrario che nella filosofia i risultati delle altre scienze non hanno valore se di essi non sappiamo farne uso; ed è appunto nella filosofia che coincidono la ricerca del sapere e il sapersi servire di esso, cioè essa mira a recare un vantaggio per la condotta della vita umana. Quindi Socrate, per bocca di Platone, sottolinea con forza il valore formativo e insieme pratico del sapere filosofico, che si caratterizza per il suo incessante
interrogarsi che porta l’uomo a decidere con saggezza nelle varie circostanze della vita. La filosofia consiste in un possesso di scienza, una scienza che possa appunto esserci utile.
_Crisippo: “ Solo il saggio vive una vita felice “
La figura del saggio viene a presentarsi con le caratteristiche di chi possiede la conoscenza insieme ha raggiunto la serenità d’animo: saggio è colui che conosce la struttura ultima del reale e sa orientarsi con misura nelle cose del mondo. Secondo Crisippo il saggio vive servendosi delle esperienze della vita (intendendo per esperienze sia le conoscenze teoriche sia quelle pratiche), agisce in modo prudente e moderato cioè secondo virtù senza essere sottomesso ad alcuno. Questo poiché la vera libertà consiste nell’autodeterminazione. Al contrario lo stolto si fa trascinare dalle proprie passioni e condizionare dagli avvenimenti del mondo esterno; così che fa male ogni cosa, essendo inesperto del retto giudizio e soggetto a pentimento in ciascuna cosa.
UNA QUESTIONE APERTA
_Abbagnano (per ricerca ineludibile del sapere):
“Esistere significa proprio e solo filosofare”
Nicola Abbagnano esprime emblematicamente lo stretto legame tra esistenza e filosofia che culmina nell’affermazione secondo cui “non si può essere uomo senza essere filosofo” . Scopo della filosofia è aiutare l’uomo a comprendere un po’ meglio se stesso e aiutare gli uomini a intendersi un po’ meglio tra loro. Egli afferma che l’uomo non può vivere senza una qualche visione del mondo e quindi senza una qualche filosofia (implicita o esplicita), questo poiché il fatto stesso di vivere in un preciso contesto culturale implica determinati atteggiamenti di fronte al mondo e quindi una determinata filosofia. Filosofare consiste nel diventare consapevoli del proprio destino cioè scegliere, decidere, impegnarsi, appassionarsi, e quindi vivere autenticamente ed essere autenticamente se stesso; questo poiché il filosofare non è ozio né rifugio o conforto, non scaturisce da delusioni, non significa parlare tra pochi ed elaborare solo pensieri teorici; infatti la teoria filosofica deve essere tradotto in pratica.
Le dottrine filosofiche precedenti hanno solo fornito all’uomo i mezzi indispensabili per capire e interpretare se stesso per poi assumere l’atteggiamento del vero filosofare: sta all’uomo l’ultima decisione.
Abbagnano inoltre spiega come sia difficile sbarazzarsi della filosofia poiché anche chi pensa di poterne fare a meno ne ha già una, essendo la sua rinuncia solo apparente e falsa.
_Martin Heidegger (per indagine razionale e meraviglia):
“La domanda fondamentale”
Nel pensiero del filosofo tedesco, viene riconsiderata e rappresentata la funzione della filosofia come indagine sul significato della realtà; infatti egli esprime la necessità di porsi domande sempre più radicali. La domanda fondamentale che si pone il filosofo è “Perché vi è in generale l’essente e non il nulla?”, questa è dettata dallo stupore provato dagli uomini nei confronti della realtà, dalla noia, dalla disperazione e nei momenti di transizione interiore ed è un interrogativo che lo spinge ad andare altre i dati dell’esperienza per ricercare un significato complessivo. La domanda sull’essere è la prima per il suo rango poiché essa è la più vasta, la più profonda e la più originaria. Spesso essa non è la domanda più scontata e immediata ma ci giunge solo dopo un’intensa riflessione.
_John Dewey (per scuola di saggezza):
“La filosofia è guida nella condotta della vita”
Nella sua riflessione Dewey esplicita quale è il criterio per definire il valore di una filosofia in base alle conseguenze che essa apporta nella condotta della nostra vita. Dal punto di vista conoscitivo il risultato cui giunge la filosofia è quello della misura; dal punto di vista pratico si tratta della questiono dell’uso che deve essere fatto di ciascuna. Per quanto riguarda la saggezza i filosofi si sono preoccupati di mitigare l’instabilità della vita attraverso la moderazione e la temperanza, e talvolta per mezzo di consolazioni e compensazioni. Sono preoccupati di rendere più stabili le cose buone e più instabili quelle cattive.
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