Il Naturalismo Rinascimentale

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Testo

HOMO FABER IPSIUS FORTUNAE
UOMO ARTEFICE DEL PROPRIO DESTINO
NATURALISMO RINASCIMENTALE
• La natura è la patria dell’uomo.
• La natura non è ombra di un mondo ideale.
• La natura è ricca di forze vitali che incarnano la potenza di Dio.
• L’uomo (come essere naturale) ha interesse per la natura e ha le capacità di studiarla.
Il naturalismo rinascimentale si rende concreto in Telesio, Bruno e Campanella.
Il naturalismo rinascimentale è presupposto teorico della scienza moderna.
La rinascita dell’uomo che è l’annunzio e la speranza del rinascimento, è la rinascita dell’ uomo nel mondo.
L’uomo si comprende come parte del mondo, si distingue da esso per rivendicare la propria originalità ma nello stesso tempo si radica in esso e lo riconosce come il proprio dominio. Lo studio del mondo naturale non appare più nel rinascimento, come la fuga dell’uomo di fronte alla propria interiorità e l’inutile distrazione dalla meditazione sul proprio destino. L’indagine naturale è infatti la porta prima e fondamentale della filosofia del rinascimento cinquecentesco.
Si possono distinguere due aspetti o fasi che sono la magia e la filosofia della natura.
1) La magia rinascimentale è caratterizzata da due presupposti:
a) L’universale animazione della natura la quale si ritiene mossa da forze intrinsecamente simili, a quelle che agiscono nell’ uomo secondo presupposti.
b) La possibilità che questo fatto offra all’uomo di penetrare di colpo con mezzi ambigui nei più riposti recessi della natura è di riuscire a dominare le forze con lusinghe ed incantesimi.
Per questi due presupposti la magia va in cerca di formule che servono a capire i misteri naturali e pongono l’uomo di colpo in possesso di un potere illimitato sulla natura.
2) La filosofia naturale, che si afferma per la prima volta in Telesio, abbandona
quest’ultimo presupposto.
La natura è pur sempre considerata come una totalità vivente, ma si considera retta dai propri principi o leggi; la scoperta di questi principi diventa il compito della filosofia.
Si rinuncia alla chimerica pretesa di penetrare d’assalto nei misteri naturali, anzi si negano tali misteri: le forze naturali si rivelano all’esperienza, occorre solo riconoscerle e assecondarle.
La filosofia della natura rompe i ponti sia con la magia, sia con l’aristotelismo, intende interpetrare la natura con la natura, prescindendo da ipotesi e dottrine fittizie e così si apre la via alla vera e propria indagine scientifica.

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