Hegel.

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Testo

HEGEL

4. I CAPISALDI DEL SISTEMA
Finito de infinito
• Realtà R organismo sanitario ( infinito, assoluto) di cui tutto ciò che esiste è parte (, finito non esiste di per sé, ma solo come espressione parziale del finito, nell’infinito e in virtù dell’infinito).
• Monismo panteistico manifestazione di Dio ( infinito) nel mondo ( finito).
• Assoluto sostanza spirituale in divenire ( Spinoza) la realtà è un processo di autoproduzione che solo alla fine (con l’uomo Spirito) si rivela veramente.
Ragione e realtà
• Soggetto spirituale infinito (S assoluto) idea o ragione ( identità di ragione e realtà)
• «ciò che è razionale è reale (1); ciò che è reale è razionale (2)».
1. 1 razionalità non è pura astrazione, ma la forma stessa di ciò che esiste
2. 2 realtà non è materia caotica, ma dispiegarsi di una struttura razionale (si manifesta in modo inconsapevole nella natura e in modo consapevole nell’uomo).
Identità di realtà e ragione non è una possibilità, ma una NECESSITÀ SOSTANZIALE (identità fra essere e dover essere).
• Realtà R totalità processuale necessaria formata da una serie ascendente di momenti, risultato di quelli precedenti e presupposto di quelli seguenti.
La funzione della filosofia
• Compito della filosofia C prendere atto della realtà e comprenderne le strutture razionali che la costituiscono (no determinare e guidare l’esistenza) e giustificazione razionale della realtà.
Il dibattito critico intorno al «giustificazionismo» hegeliano
• Hegel precisa che un’esistenza accidentale non può essere definita reale, perché può non essere allo stesso modo che è i non vuole sconfessare la tesi della sostanzialità del reale, ma solo escludere dal concetto di realtà gli aspetti superficiali (accidentali) dell’esistenza immediata.
• C’è anche chi, in chiave dinamica, attua una distinzione tra metodo (rivoluzionario) e sistema (conservatore) ⇒ il reale è destinato a coincidere con il razionale e l’irrazionale è destinato a perire.
5. IDEA, NATURA E SPIRITO. LE PARTIZIONI DELLA FILOSOFIA
• TRIADE DIALETTICA (fasi attraverso le quali passa il farsi dinamico dell’Assoluto):
1. IDEA IN SÉ (TESI) O IDEA PURA I idea considerata in se stessa, a prescindere della sua concreta realizzazione del mondo ( DIO prima della creazione della natura e di uno spirito finito): ossatura logico-razionale della realtà. c logica
2. IDEA FUORI DI SÉ (ANTITESI) o NEL SUO ESSER ALTRO I Natura; estrinsecazione dell’Idea nelle realtà spazio-temporali del mondo. filosofia della natura
3. IDEA CHE RITORNA IN SÉ (SINTESI) I Spirito idea che dopo essersi fatta Natura torna «presso di sé» nell’uomo. a filosofia dello Spirito
6. LA DIALETTICA
6 legge che regola:
• Il DIVENIRE dell’Assoluto
• Lo SVILUPPO della realtà (ontologica)
• La COMPRENSIONE della realtà (logica)
3 momenti del pensiero:
1. ASTRATTO O INTELLETTUALE E concepire l’esistente sotto forme di una molteplicità di determinazioni statiche e separate le une dalle altre, considerando solo le loro differenze reciproche e solo secondo il principio di identità e di non-contraddizione.
2. DIALETTICO o NEGATIVO-RAZIONALE N mostrare come tali determinazioni siano unilaterali ed esigano di essere relazionate con altre (opposte).
3. SPECULATIVO o POSITIVO-RAZIONALE S cogliere l’unità delle determinazioni opposte
Dialettica ==> 1. Affermazione di un concetto «astratto e limitato» (tesi)
2. Sua negazione
3. Unificazione 1+2 3 sintesi (positiva e comprensiva di entrambe) ==> riaffermazione della tesi tramite negazione della negazione intermedia.
N.B.: ri-affermazione N sintesi AUFHEBUNG (togliere + conservare)
6.1 PUNTUALIZZAZIONI CIRCA LA DIALETTICA
1. Dialettica: tutti e 3 i momenti (non solo quello, appunto, dialettico)
2. Risoluzione del finito nell’infinito R ogni finito può esistere solo in una trama di relazioni che forma la realtà è coincidente con il tutto infinito varie parti della realtà che diventano momenti di un’Idea unica e infinita
3. Significato OTTIMISTICO: molteplicità, opposizione e conflitto sono momenti di passaggio. Il negativo sussiste solo come momento del farsi positivo.
4. SINTESI APERTA O CHIUSA? Secondo lui chiusa
5. Secondo i critici successivi aperta.
8. LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO
FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO (F via che l’infinito ha dovuto seguire per riconoscersi nella sua infinità attraverso le manifestazioni finite) ENCICLOPEDIA DELL SCIENZE FILOSOFICHE (principio di risoluzione del finito nell’infinito quale appare in atto in tutte le determinazioni fondamentali della realtà).
FENOMENOLOGIA È ANCHE PARTE DELLA FILOSOFIA DELLO SPIRITO (PARTE DELL’ENCICLOPEDIA).
Coscienza infelice C non sa di essere tutta la realtà, quindi si trova dilaniata da conflitti interiori dai quali esce solo conoscendo di essere tutto.
1° PARTE DELLA FENOMENOLOGIA: 3 MOMENTI:
1. COSCIENZA (tesi) C oggetto
2. AUTOCOSCIENZA (antitesi) A soggetto
3. RAGIONE (sintesi) unità profonda tre soggetto e oggetto
8.1 COSCIENZA
La certezza sensibile non rende certi che di una cosa singola, ma io sono certo di un albero non in quanto albero, ma in quanto qui e ora davanti a me certezza del QUESTO (universale, generico). certezza di un io universale.
La percezione io che da universale diventa io che prende su di sé l’affermata unità, che cioè riconosce che l’unità dell’oggetto è da lui stabilita oggetto percepito come uno, nella molteplicità delle sue qualità.
L’intelletto io che riconosce nell’oggetto solo una forza che agisce secondo una legge determinata o oggetto come semplice fenomeno essenza vera dell’oggetto (ultrasensibile).
8.2 AUTOCOSCIENZA
Signoria e servitù
• L’uomo è autocoscienza solo se riesce a farsi «riconoscere» da un’altra autocoscienza c CONFLITTO TRA AUTOCOSCIENZE (no AMORE, perché non drammatico) c CONCLUSIONE subordinarsi dell’una e dell’altra nel rapporto SERVO-SIGNORE. tuttavia tale dinamica è destinata a capovolgersi COME AVVIENE LA PROGRESSIVA ACQUISIZIONE DI INDIPENDANZA DA PARTE DEL SERVO?
1. PAURA DELLA MORTE: lo schiavo è tale perché ha temuto la morte, ma proprio sentendosi così attaccato alla sua esistenza ha scoperto la sua indipendenza.
2. SERVIZIO: la coscienza si autodisciplina e impara a vincere i suoi impulsi naturali.
3. LAVORO: il servo, trattenendo il proprio appetito e non usufruendo dell’oggetto, imprime nelle cose una forma L formando e coltivando, forma e coltiva se stesso e imprime nell’essere quella forma che è dell’autocoscienza e così trova la sua indipendenza
La coscienza infelice
1. L’ebraismo condizione di antitesi tra l’intrasmutabile e il trasmutabile ASSOLUTO avvertito come lontano dalla coscienza Dio trascendente e inaccessibile (uomo dipendente).
2. Il cristianesimo (medievale) Dio incarnato realtà effettuale inevitabile fallimento (vedi es. crociate) Dio comunque lontano e sfuggente, coscienza comunque infelice
La devozione pensiero a sfondo sentimentale e religioso non ancora elevato al concetto
Il fare o l’operare momento in cui la coscienza rinuncia a un contatto immediato con Dio e cerca di esprimersi nell’appetito e nel lavoro però la coscienza cristiana avverte sempre il frutto del proprio lavoro come dono di Dio UMILIAZIONE.
La mortificazione di sé completa negazione dell’io a favore di Dio ascetismo e pratiche di umiliazione della carne.
8.3 RAGIONE
AUTOCOSCIENZA A SOGGETTO ASSOLUTO RAGIONE certezza di essere ogni realtà per esistere come verità deve autogiustificarsi
1. La ragione osservativa si crede di cercare l’essenza delle cose, ma in realtà cerca la stessa ragione (naturalismo de Rinascimento e Empirismo) osservazione della Natura (prima descrizione, poi ricerca di legge e esperimento) ( si passa al dominio del mondo organico e della psicologia fisiognomia e frenologia crisi: la ragione si riconosce ancora distinta dal mondo
2. La ragione attiva unità io-mondo ma da contemplare, Ma da realizzare fallisce però se è solo sforzo INDIVIDUALE
Il piacere e la necessità ricerca del proprio godimento.

9. LA LOGICA
9 insieme di concetti o categorie (pensiero e essere)

pensieri OGGETTIVI, esprimono la realtà stessa nella sua essenza
11. LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO
1 studio dell’idea che, dopo essersi estraniata da sé, sparisce come natura (esteriorità e spazialità) per farsi soggettività e libertà.
3 MOMENTI:
• Spirito soggettivo (individuale)
• Spirito oggettivo (sovra-individuale o sociale)
• Spirito assoluto (conosce se stesso nelle forme dell’arte, della religione e della filosofia)
12. LO SPIRITO SOGGETTIVO
1. ANTROPOLOGIA: spirito come ANIMA (naturale, senziente e reale) complesso di legami tra Spirito e Natura che nell’uomo si manifesta come carattere, temperamento etc. Fase aurorale, dormiveglia dello Spirito.
2. FENOMENOLOGIA: Spirito come coscienza, autocoscienza e ragione
3. PSICOLOGIA: Spirito in senso stretto: conoscere teoretico, attività pratica e volere libero (manifestazioni universali)
13. LO SPIRITO OGGETTIVO
spirito che si manifesta in istituzioni sociali concrete (diritto in senso lato)
13.1 IL DIRITTO ASTRATTO (o formale)
( privato + una parte penale riguarda l’esistenza esterna della libertà delle persone (puri soggetti astratti di diritto)
PROPRIETÀ (cosa esterna) diviene tale tramite l’istituto giuridico del contratto.
• DIRITTO D (opposto) TORTO (+ grave delitto)
Richiede una pena R
(ripristino del delitto violato)
( per essere punitiva e formativa deve essere riconosciuta dal colpevole INTERIORMENTE c si sfocia nella MORALITÀ
13.2 LA MORALITÀ
1 sfera della volontà soggettiva, quale si manifesta nell’azione nasce da un PROPONIMENTO INTENZIONE ( perché proviene da un essere pensante) suo fine benessere
• Intenzione e benessere sollevati all’universalità e BENE
Limiti della morale L separazione tra la soggettività che deve realizzare il bene, e il bene che deve essere realizzato BENE DOVER-ESSERE ( ESSERE).
13.3 L’ETICITÀ
1 moralità sociale realizzazione del BENE (non soggettivo) nelle forme istituzionali di famiglia, società civile e Stato.
s sintesi tra esteriorità (DIRITTO) e interiorità (MORALITÀ).
La famiglia
L rapporto naturale dei sessi assumerà forma di unità spirituale basata su AMORE e FIDUCIA.

• Matrimonio
• Patrimonio
• Educazione dei figli (“2° nascita”)
La società civile
L sfera economico-sociale e giuridico-amministrativa del vivere insieme coesistenza di interessi particolari e indipendenti.
1. Il sistema dei bisogni gli individui devono soddisfare i loro bisogni con la produzione della ricchezza e la divisione del lavoro r le classi
a) SOSTANZIALE “NATURALE” a AGRICOLTORI
b) FORMALE b ARTIGIANI, COMMERCIANTI E FABBRICANTI
c) UNIVERSALE c PUBBLICI FUNZIONARI
2. AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA A sfera delle leggi e della loro tutela giuridica e DIRITTO PUBBLICO
3. La polizia e le corporazioni provvedono alla sicurezza sociale. Attuano unità tra volontà del singolo e della categoria cui appartiene prefigurano il momento dell’universalità statale (cerniera tra società civile e stato)
Lo stato
L SINTESI TRA FAMIGLIA (TESI) E SOCIETÀ CIVILE (ANTITESI)
non implica la soppressione della società civile, ma uno sforzo per indirizzarne i particolarismi verso il comune
STATO HEGELIANO (etico) S
a) STATO DI KANT N modello liberale stato strumento che garantisce la sicurezza degli individui
b) STATO DI ROSSEAU S modello democratico stato sovranità che risiede nel popolo
Per Hegel: la sovranità dello Stato deriva dallo Stato stesso, fondato non sugli individui ma su un concetto di benessere universale.
Non sono gli individui a formare lo Stato, ma viceversa, sia sul piano storico-temporale che su quello ideale ed assiologico.
Rifiuto del modello contrattualistico R la vita assiociata non può dipendere da un contratto scaturiente dalla volontà arbitraria degli individui (insulto all’autorità dello stato e attentato al diritto supremo che hai sui cittadini).
Rifiuto del modello giusnaturalistico R non esistono “diritti naturali” prima e oltre lo stato.
Lo stato hegeliano è sovrano ma non «dispotico» ed ha la forma di uno «Stato di diritto» basato sul rispetto delle leggi e sulla salvaguardia della libertà formale dell’individuo e della sua proprietà.
COSTITUZIONE C non a tavolino, ma nata spontanea dalla vita collettiva e storica del popolo.
COSTITUZIONE RAZIONALE C la monarchia costituzionale poteri distinti ma non divisi.
1. il potere legislativo potere di determinare e stabilire l’universale CAMERA ALTA + BASSA. L’agire politico dei ceti e i suoi limiti essi tendono a seguire il loro interesse ma l’assemblea dei ceti non è l’unica ad amministrare questo potere, poiché a quest’ultimo concorrono anche gli altri 2 poteri.
2. Il potere governativo (esecutivo) comprende i poteri giudiziari e di polizia operanti a livello di società civile r sforzo di tradurre in atto, in riferimento ai casi specifici, l’universalità delle leggi ( funzionari dello stato).
3. Il potere monarchico incarnazione dell’unità dello stato sua sovranità concretizzata in un individuo, cui spetta la decisione ultima (alla fin fine dice solo sì e mette i puntini sulle i)
STATO S VITA DIVINA CHE SI REALIZZA NEL MONDO non può trovare nelle leggi morali un impedimento alla sua azione un unico arbitro spirito universale STORIA suo momento strutturale guerra non solo è necessaria, ma anche utile perché presenta lo Stato dalla fossilizzazione probabile con una pace duratura.

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