Hegel - l'illuminismo - Kant

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Testo

Hegel e l’illuminismo
Secondo Hegel, l’Illuminismo è una parentesi negativa, in quanto opera una scissione fra ragione e realtà e si poneva nei confronti del reale in modo critico, esaltando solo alcune parti della storia.L’Illuminismo contraddice il principio primo di Hegel, cioè la razionalità del reale. Per Hegel la ragione si estrinseca nella storia; per gli illuministi la ragione è non reale, individuale, che pretende di dare lezione alla realtà e alla storia, è parziale, astratta perché non inserita nella realtà.
Hegel e kant
Kant non può essere accettato da Hegel per la sua concezione negativa della ragione e per la distinzione fra intelletto e ragione (che è vista come una facoltà limitata, che rappresenta tensione insoddisfatta. Arbitrarietà, per Kant, delle Idee, unico prodotto della ragione).
Hegel parte da una considerazione filosofica della realtà (che è una globalità spiegabile per mezzo della ragione). Kant parla di conoscenza estensiva, che ha un fondamento empirico: vuole definire un metodo di conoscenza che dia oggettività ad una conoscenza estensiva e non esaustiva. Il punto di partenza di Kant è l’Uomo, per valutarne capacità e limiti. Kant indaga, dunque, sul finito (Uomo), Hegel sull’infinito (Realtà), con un obiettivo esaustivo.
Le critiche che Hegel muove a Kant sono infinite:
Non ha senso la distinzione fra fenomeno e noumeno;
Non ha senso la distinzione fra conoscenza e realtà;
L’errore più grande di Kant è stato quello di sopravvalutare l’intelletto rispetto alla ragione. I limiti del sistema kantiano sono stati riconosciuti dallo stesso Kant (anelito all’infinito). C’è la necessità di un’unificazione del molteplice e per fare questo bisogna accettare il particolare, anche se ciò comporta disagio; la vita tende a superare il molteplice.

Hegel
1)LA RISOLUZIONE DEL FINITO NELL’INFINITO: lo spirito di sistema è l’atteggiamento secondo cui una parte si rende comprensibile solo se appartiene al tutto. Per Hegel ogni aspetto parziale,individuo, è inspiegabile in sè, solo il tutto è reale, solo l’infinito è reale; il finito come tale nn esiste perchè esso è una parte dell’infinito,infatti infinito e finito coincidono (finito come manifestazione dell’infinito).
L’infinito è soggetto spirituale in divenire (un processo dialettico che si sviluppa attraverso tesi antitesi e sintesi)che si realizza progressivamente in tutti i suoi momenti e solo alla fine acquista piena coscienza di sè.
2)IDENTITA’ TRA RAGIONE E REALTA’: “TUTTO CIO’ CHE E’ RAZIONALE E’ REALE , CIO’ CHE è REALE è RAZIONALE” La ragione non è un’astrazione ma la forma stessa della realtà,mentre la realtà è il dispiegarsi della ragione ed è una totalità processuale necessaria( la ragione governa il mondo-la realtà è razionalità).
L’identità fra realtà e ragione,fra essere e dover essere, costituisce l’architrave dell’intera disciplina hegeliana.L’Assoluto stesso è identità di realtà e razionalità. La dottrina hegeliana dell’identità si chiama PANLOGISMO= tutto è ragione . Hegel in questo mdo afferma il primato della ragione sul sentimento; ma nn è la ragione illuministica ma è una ragione dialettica, capace di comprendere il reale e superare le opposizioni. Ed è anke una ragione storica in quanto la realtà è storia.
3) FUNZIONE GIUSTIFICATRICE DELLA FILOSOFIA: Il compito della filosofia è giustificare razionalmente ciò che esiste; la filosofia è come la nottola di Minerva (un animale notturno) che inzia il volo al crepuscolo ( la filosofia prende atto quando al realtà si è già sviluppata, non interviene sulla realtà).
Dialettica
La differenza più grande con gli altri pensatori sta nel fatto di concepire la dialettica come processo costitutivo non solo del pensiero ma anche della realtà, quindi x intendere la realtà la ragione deve procedere dialetticamente: il sistema dell’assoluto è un sistema dialettico.
Hegel ritrova un antecedente di questa concenzione in Eraclito, il quale affermò che la realtà è divenire, conflittualità e opposizione ma anche LOGOS =unità degli opposti.
La dialettica è un processo attraverso cui il finito si risolve nell’infinito e questo divenire si risolve in un ritmo triadico (tesi/antitesi/sintesi); l’intero processo è un ciclo dialettico.
I tre momenti della dialettica sono:
-astratto o intellettuale=TESI=affermare un concetto astratto e limitato(IDEA PURA)
-dialettico(o negativc-razionale)=ANTITESI=negazione della tesi(NATURA)
-speculativo o positivo razionale=SINTESI=il quale si configura come aufhebung=superamento cioè la dilaettica abolisce e conserva ciascuno dei suoi momenti, è il superamento dell’opposizione, la sintesi è quindi l’unità degli opposti (tesi e antitesi)=LO SPIRITO
Per Hegel questo è il concreto: non la realtà particolare, ma l’unità degli opposti.
Pensare dialetticamente x Hegel significa che la realtà è una totalità processuale che procede secondo tesi, antitesi e sintesi; la dialettica è chiusa e con preciso punto di arrivo: l’avvento dello spirito assoluto.
Storia della dialettica:
1)come metodo della divisione , Platone
2) come logica del probabile, Aristotele
3) come logica , Stoici
4)come sintesi degli opposti, Hegel

Dio E Hegel
Il dio Hegeliano non è quello tradizionale-cristiano: non è un Dio Trascendente ,un Dio-persona ma un principio Assoluto che si identifica con la ragione (compresenza di divino e razionale).

Giusnaturalismo: dottrina filosofica e politica basata sul riconoscimento dell'esistenza di un diritto naturale e razionale universalmente valido, considerato il fondamento di ogni diritto civile. Si affermò fra il XVI e XVIII secolo, parallelamente alla formazione degli stati moderni. E’ l’idea che alla base della vita associata ci sia un patto tra individui diversi e che esistono dei diritti “naturali” irrinunciabili e inalienabili e che vanno al di là dello Stato.

Si può abolire la guerra?
-Kant (giusnaturalista) la società umana produce sempre conflittualità e sono inevitabili;la pace non è una condizione naturale ma una possibile conquista attraverso la creazione di una COSTITUZIONE REPUBBLICANA MONDIALE, una repubblica dell’umanità al fine di instaurare un efficace diritto internazionale e quindi abolire la guerra (pace perpetua).
-Hegel (anti-giusnaturalista) Hegel nei lineamenti di filosofia del diritto giustifica la guerra come momento etico e come momento necessario alla salute dello Stato e dei popoli: “come il movimento dei venti preserva il mare dalla putrefazione, che lo ridurrebbero a una quiete durevole così agisce la guerra per impedire che una pace durevole provochi un effetto analogo sui popoli (morte e putrefazione).
Per hegel la guerra ha un valore morale poiché permette di conservare la salute etica di un popolo contro la tendenza al rafforzamento degli interessi particolari. Hegel dice che la guerra è inevitabile ed è l’unico modo x risolvere i contrasti , essa è la salute dei popoli. L’ideale kantiano di una “Pace perpetua” priva il mondo di ogni contraddizione e produrrebbe stagnazione e morte. Per Hegel esiste la spirito dei popoli non dell’umanità.

Anche se per hegel la storia è una vicenda travagliata in cui le civiltà secondo un andamento dialettico nascono, si sviluppano e muoiono, la sua concezione della storia è ottimistica in quanto è progresso verso la libertà..
La storia è dunque STORIA DELLA LIBERTA’ : mondo orientale in cui uno solo è libero, mondo greco romano in cui solo alcuni sono liberi; mondo cristiano germanico in cui tutti sono liberi.

Il concetto di guerra fu gia teorizzato da alcuni filosofi presocratici, tra cui Eraclito , il quale affermò il primato del polemos : famosissimo è il seguente passaggio eracliteo: "polemos è padre di tutte le cose, di tutte re” e “bellissima è l’armonia dei discordi” .
Eraclito dice che non si puo eliminare questo contrasto perché costituisce la tensione vitale, senza la quale le cose non esisterebbero: hegel riprende da questa concezione anche il concetto eracliteo “panta rei”=tutto scorre, in quanto la realtà è in divenire, conflittualità e opposizione ma anche logos=unità degli opposti (che in hegel prende il nome di aufhebung nel processo dialettico della sintesi, in cui avviene il superamento dell’opposizione-tesi e antitesi).

Lo spirito in Hegel
Da Platone in poi (soprattutto nel Cristianesimo) lo “spirito” è una accezione immateriale.
In Cartesio esso coincide con la RES COGITANS , sostanza incorporea che esprime la realtà del pensiero e tende a identificarsi con la coscienza e la ragione.
Nell’idealismo tedesco lo Spirito è l’ASSOLUTO. In Hegel lo spirito si identifica con la REALTA’ poichè essa nn è altro che una manifestazione dello Spirito. La “filosofia dello Spirito” è il momento in cui l’Idea, cioè la Ragione, dopo essersi “esteriorizzata” nella Natura, torna in sè stessa e acquista sempre più coscienza di sè (realizzandosi appunto come Spirito) :
-Spirito Soggettivo, nell’individuo, comprende l’antropologia, la fenomenologia dello spirito e la psicologia
-Spirito oggettivo, nella collettività, calato nelle istituzioni del diritto, della società civile e dello Stato
-Spirito Assoluto , nell’arte nella religione e nella filosofia

Lo Stato (primo capisaldo)
Per Hegel lo Stato è la realtà dell’idea etica, solo nello Stato l’individuo esiste razionalmente e vede affermarsi la sua libertà.
Egli respinge i modelli giusnaturalisti di Stato ( cioè l’idea che alla base della vita associata ci sia un patto tra individui diversi e che esistono i diritti naturali,irrinunciabili e inalienabili e che vanno aldià dello Stato) e sostiene che lo Stato viene prima dell’individuo ( come Aristotele –uomo=animale politico e sociale che esiste solo all’interno del gruppo).
Presupposti di questa concezione sono: l’opposizione al liberalismo e la concezione della società come unità organica ( Aristotele disse che la logica è organon poichè è uno strumento x conoscere;x Hegel lo Stato si serve dell’individuo).
Per i liberali l’individuo è il fine della politica, ha diritti inalienabili e lo Stato tutela la vita sociale.
Per gli idealisti l’individuo trova la sua dimensione storica solo nello Spirito del popolo cui appartiene ed è soltanto un ORGANO DELLO STATO che ha senso solo all’interno dello Stato.
X Hegel la sostanza etica dell’uomo si relaizza solo nelle istituzioni quali la famiglia, la società civile e lo Stato; lo Stato etico è quello MONARCHICO-COSTITUZIONALE CORPORATIVO.
Gentile riprende la teoria hegeliana dello Stato come incarnazione della moralità e la trasmise alla dottrina fascista.
Per Hegel lo Stato è sostanza etica consapevole di sè (incarnazione suprema della moralità umana). Hegel esprime una statolatria (divinizzazione dello Stato).
FILOSOFIA DELLA STORIA
Per Hegel la storia non è frutto del caso e non è casuale ( concezione tipica illuministica) ma è un tutto unitario razionale e articolato dialetticamente, è basata su un rapporto di causa-effetto, in base al quale la distinzione fra essere e dover essere svanisce; infatti la RAGIONE governa e domina la storia. Lo spirito nella storia è lo SPIRITO DEL POPOLO non dell’individuo, gli individui sono i mezzi della storia.
Le azioni degli individui sono mosse dalle passioni e da interessi egoistici : l’astuzia della ragione usa le passioni degli uomini per raggiungere risultati diversi dalle intenzioni del singolo stesso.
Hegel suddivide gli individui in due categorie:
-CONSERVATORI , la maggioranza degli uomini, che consentono allo spirito di conservarsi a un certo livello di sviluppo;
-COSMICO-STORICI, ovvero gli eroi che consentono allo spirito di fare un passo avanti nella storia e hanno desiderio di potere e di gloria, essendo mossi dall’astuzia della ragione ( personaggi che riesconoa cogliere lo spirito del tempo ed accellerare il corso degli eventi).
Il fine della storia è la libertà dello spirito, che per Hegel si manifesta nello Stato.
Dunque, per Hegel, gli uomini non agiscono, ma sono agiti da una più grande forza.
I tre momenti in cui si realizza la storia universale sono tre:
• storia orientale: in cui a essere libero è uno solo, il re, mentre gli altri dipendono dal suo arbitrio;
• storia greco-romana: in cui sono alcuni ad essere liberi;
• storia cristiano-germanica: in cui, attraverso la Riforma protestante e la rivoluzione francese, tutti gli uomini diventano liberi. Hegel vede infatti nello Stato prussiano, e nella sua abolizione dei privilegi nobiliari, la migliore manifestazione dello Stato. Infatti solo l'uguaglianza fra tutti i cittadini fa si che il singolo individuo possa sentirsi parte del tutto.
La storia è il dispiegarsi di dio nel mondo; la filosofia della storia è una TEODICEA( il racconto del divenire di Dio); anche ciò che nella storia appare come male (guerra e violenza) è una tappanecessaria: la filosofia di Hegel si risolve nel GIUSTIFICAZIONISMO STORICO , TUTTO Ciò CHE è ACCADUTO è GIUSTO perchè doveva accadere; per Hegel è ridicolo pensare la domanda “cosa sarebbe successo se..”? perchè secondo Hegel cioò che è reale è razionale, ciò che è razionale è reale. Nel suo divenire storico lo spirito assoluto si estrinseca in spirito dei popoli che si succedono uno all’altro nella storia.
Concetto di guerra in Hegel
Hegel nei lineamenti di filosofia del diritto giustifica la guerra come momento etico e come momento necessario alla salute dello Stato e dei popoli: “come il movimento dei venti preserva il mare dalla putrefazione, che lo ridurrebbero a una quite durevole così agisce la guerra per impedire che una pace durevole provochi un effetto analogo sui popoli (morte e putrefazione).
Per hegel la guerra ha un valore morale poichè permette di conservare la salute etica di un popolo contro la tendenza al rafforzamento degli interessi particolari.
Anche se per hegel la storia è uan vicenda travagliata in cui le civiltà secondo un andamento dialettico nascono, si sviluppano e muoiono, la sua concezione della storia è ottimistica in quanto è progresso verso la libertà..
La storia è dunque STORIA DELLA LIBERTA’ : mondo orientale in cui uno solo è libero, mondo greco romano in cui solo alcuni sono liberi; mondo cristiano germanico in cui tutti sono liberi.
Si pùò abolire la guerra?
Kant (giusnaturalista)→la società umana produce sempre conflittualità e sono inevitabili;la pace non è una condizione naturale ma una possibile conquista attraverso la creazione di una COSTITUZIONE REPUBBLICANA MONDIALE, una repubbl. Dell’umanità al fine di instaurare un efficace diritto internazionale e quindi abolire la guerra.
Hegel dice che la guerra è inevitabile ed è l’unico modo x risolvere i contrasti , essa è la salute dei popoli. L’ideale kantiano di una “Pace perpetua” priva il mondo di ogni contraddizione e produrrebe stagnazione e morte. Per Hegel esiste la spirito dei popoli non dell’umanità.

RIFLESSIONI CONCLUSIVE SU HEGEL
Tutto il pensiero moderno successivo ad Hegel può essere visto come una sorta di gigantomachia (combattimento di giganti) contro il panlogismo assolutistico hegeliano (termine adoperato da Erdman per indicare il razionalismo totalitario di hegel che interpreta la realtà come un momento razionale del processo universale dell’idea). Il totalitarismo politico ha desunto le armi concettuali x la proprio autoleggitttimazione in gran parte da Hegel. La statolatria (fede assoluta nello Stato) , la teorizzazione del popolo-guida eletto dallo Spirito per celebrare la propria attuazione , la concezione degli eroi cosmici hanno in Hegel il max teorico. Nei confronti di Hegel c’è tutt’ora una sorta di amore-odio; Croce dirà che bisogna accostarsi ad Hegel stabilendo “ciò che è vivo e ciò che è morto nella sua filosofia”, è morta la pretesa di dare all’uomo un sapere totalizzante mentre restano vive quelle analisi straordinarie relative ai vari campi del sapere.

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