fisica e cosmologia stoicismo

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STOICISMO
Lo stoicismo nasce nel 300 a.C. ad Atene per opera di Zenone.
DIFFERENZE SOSTANZIALI CON L’EPICUREISMO: mentre l’Epicureismo nel tempo era rimasto quello fondato da Epicureo, che veniva divinizzato, diverso è il discorso per lo Stoicismo che subì nel corso dei secoli notevoli modifiche, in quanto nel suo ultimo periodo ebbe una larga diffusione a Roma dove nel tempo subì un’evoluzione. Il sistema stoico al pari di quello epicureo comprende tre parti: la dottrina fisica, la dottrina logica e la dottrina etica. A differenza dell’epicureismo, nello stoicismo greco queste tre dottrine furono studiate per se stesse, anche se comunque gli stoici ritenevano che queste dottrine fossero strettamente legate tra di loro. Nello stoicismo romano invece verrà sviluppata maggiormente la dottrina etica, in quanto la cultura romana è molto più pragmatica di quella greca.
FISICA DEGLI STOICI
Lo stoicismo per elaborare una propria visione del cosmo si rifà ai filosofi presocratici, al Timeo di Platone e in parte ad Aristotele. Gli stoici ritengono che il cosmo non può essere ritenuto finito, ed in particolare infinito è il cosmo e lo spazio che lo contiene, mentre il cosmo inteso come terra, cielo, dei, uomini e cose è finito , in quanto esso deve essere perfetto. Immaginano il cosmo finito sospeso in uno spazio infinito, a differenza degli epicurei che non parlavano di spazio infinito, ma di infiniti mondi. Un aspetto che distingue gli stoici da Platone e Aristotele riallacciandosi agli epicurei è che non esiste una differenza qualitativa tra i mondi, non c’è ne uno più o meno perfetto dell’altro ma il cosmo è un tutto unico . Vi è comunque una sostanziale differenza con gli epicurei infatti il cosmo in questo caso non è un aggregato di atomi ma è unitario, ha un’unica qualità. Per gli stoici tutto è in divenire , però questa continua trasformazione è spiegabile in quanto tutte le cose prendono forma dai semi , intesi come modelli platonici visti però come parte integrante del cosmo stesso. Un’altra dottrina sviluppata dagli stoici è la creazione universale; essi ritengono che tutto derivi dal fuoco (concezione Eraclitea) e che dopo un grande anno tutto esploderà, riportando tutto alla sua origine, quindi al fuoco, da cui tutto poi avrà nuovamente inizio (palingenesi), e tutto questo in un ciclo eterno. Questa idea nel mondo greco non è nuova, infatti la concezione lineare del tempo che ci è giunta non appartiene ai greci ma ai cristiani; i greci innanzitutto non hanno la concezione di creazione, per i greci tutto ciò che esiste è sempre stato. Secondo gli Stoici dopo la rigenerazione (palingenesi), tutte le cose ritorneranno a divenire in maniera identica al grande anno precedente. Tutto questo avviene perché secondo gli Stoici nel cosmo c’è una legge immanente, quindi un logos, che fa sì che tutte le cose accadano secondo necessità. Il cosmo viene concepito come un ordine universale che ha in se la propria ragione, l’ordine quindi non dipende da una divinità esterna al cosmo, ma la legge che fa in modo che tutto accada com’è giusto che accada è interna al cosmo, tutto tende quindi verso il bene verso l’ordine. Gli Stoici identificano il logos con il fuoco che loro chiamano pneuma . Questo logos non è qualcosa di spirituale, in quanto per gli stoici nulla è spirituale, tutto è corpo, secondo gli stoici infatti non si può spiegare l’azione di qualcosa che non sia materia. Il logos quindi è qualcosa di corporeo, e viene inteso come principio attivo e passivo nello stesso tempo; passivo in quanto attraverso i semi riceve forma, e principio attivo in quanto se stesso genera la forma.
Gli Stoici identificarono il logos con il fuoco anche per esperienze comuni come la visione del fuoco che veniva fuori dai vulcani, che faceva pensare che il fuoco fosse all’interno del cosmo. Un’altra riflessione sarà nata dal fatto che il respiro è ciò che ci rende vivi, infatti gli stoici pensano al fuoco come soffio vitale (pneuma). Vi è un analogia nella cosmologia con Aristotele infatti gli stoici vedono il cosmo diviso in luoghi naturali a secondo degli elementi, e quindi l’acqua e la terra costituiranno la parte più interna del cosmo, poi c’è la sfera dell’aria, poi quella del fuoco ed infine la sfera delle stelle fisse.
Un altro importante concetto è la provvidenza, per gli stoici infatti tutto quello che avviene, proprio perché avviene secondo ragione, è bene. Ciò che avviene non può essere male perché verrebbe meno la ragione del cosmo (essa vuole solo il bene, è un principio divino). Gli stoici per spiegare il male ritengono che a noi alcuni fatti sembrano male solo perché li guardiamo dal nostro punto di vista, che è limitato, e non dal punto di vista del tutto; tutto accade perché deve accadere in quel modo, e di conseguenza il male non esiste. Il cosmo quindi è un sistema in cui ogni singola parte è in relazione al tutto.
Il cosmo quindi per gli stoici è ordinato provvidenzialmente, infatti tutto è indirizzato ad un fine. Il cosmo tende al bene dell’uomo, essendo organizzato antropocentricamente, cioè attorno all’uomo che riesce a vivere il logos in maniera cosciente, in quanto grazie alla ragione solo l’uomo può fare delle scelte etiche. Anche per gli stoici l’anima e il corpo sono un tutt’uno, ma quando il corpo muore l’anima non si disgrega ma torna nel logos. Nell’anima gli stoici individuano diverse parti funzionali: la parte più importante, collocata nel cuore, viene detta Egemonico che controlla le diverse parti periferiche come i 5 sensi. Nell’egemonico hanno luogo i processi psichici dell’uomo che comprendono anche l’istinto, che spinge all’azione ma è sempre subordinato al controllo della ragione. Con questa visione del cosmo strettamente deterministica si viene a creare il problema della libertà, in quanto senza la stesa l’uomo non può fare scelte morali. Se si parla di libero arbitrio come scelta tra bene e male gli stoici affermano che nella loro filosofia non c’è questo tipo di libertà in quanto il cosmo è finalizzato al bene e non si può andare contro natura. La libertà più autentica nello stoicismo è la libertà della coscienza di fronte alle situazioni.

ETICA STOICA

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