bioetica

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia
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Testo

ETICA E BIOETICA

L’etica è l’analisi della morale, i cui maggiori studiosi furono Marx, Nietzche e Freud, i quali hanno ridotto i valori morali a costruzioni totalmente oggettive. L’etica comporta sempre un coinvolgimento emotivo.
La bioetica si chiede se è lecito fare tutto ciò che è possibile fare. Nasce in America negli anni ’70.

Etica della sacralità e inviolabilità della vita.
E’ di matrice religiosa, è fondata sulla dottrina secondo cui l’esistenza, essendo un “dono” di Dio, non appartiene all’uomo, ma a colui che lo ha creato e posto al vertice del disegno cosmico. Afferma:
- l’esistenza di un piano divino del mondo
- la conoscibilità, per mezzo della ragione, di tale ordine ontologico
- la presenza di un ente intermediario fra uomo e Dio (la Chiesa), che sulla base delle conclusioni razionali filosofiche e degli insegnamenti della Scrittura, indica la retta via da seguire nelle questioni morali.
Se la vita è sacra, vuol dire che è sacro anche il corpo, in tutti i suoi organi, i quali hanno ognuno un fine specifico e quindi ogni intervento che modifichi il naturale finalismo del corpo e dei suoi organi è da ritenersi illecito (il medico può guarire gli organi, ma non sostituirsi a Dio modificandone i piani). L’arte medica deve quindi imitare la natura e non spingersi al di là dell’aiuto.
Papa Giovanni Paolo II ha invitato i fedeli a considerare la contraccezione come una violazione del piano divino del mondo in quanto l’uomo e la donna non possono decidere la creazione o meno di altri esseri perché questo è una prerogativa di Dio. Quando, mediante la contraccezione, gli sposi tolgono all’esercizio della loro sessualità coniugale la sua potenziale capacità procreativa, essi si attribuiscono un potere che appartiene solo a Dio: il potere di decidere in ultima istanza la venuta all’esistenza di una persona umana.
Pertanto la libertà umana, che dipende dalla presenza dell’anima, non può travalicare i limiti naturali fissati da Dio; anzi l’uomo può può adeguarsi consapevolmente ad essi.
La bioetica dovrebbe fissare i limiti da imporre alla ricerca biomedica.
E’ un’etica deontologica (del dovere) fondata su una gerarchia di principi e doveri al cui vertice sta un dovere assoluto (il rispetto di tale sacralità) che non ammette eccezioni. Impone il controllo delle passioni per obbedire alle leggi; all’uomo è negata qualsiasi possibilità di frapporsi al corso naturale dei processi biologici (egli può solo obbedire o meno a tali leggi).
Fornisce un quadro normativo autorevole e coerente, sembra presupporre che ci sia un’unica teoria etica valida e che solo la religione o una religione posseggano il monopolio della verità.
Etica della qualità della vita.
E’ di matrice laica, si ispira al valore della libertà. Ritiene che la morale sia una costruzione umana e che sia l’uomo (anziché Dio) a stabilire le norme comportamentali. Questa bioetica, dunque:
- nega l’esistenza e la validità di leggi indipendenti dal consenso degli individui, basata sul principio dell’autonomia
- pone come prioritario criterio di scelta la qualità della vita, ovvero il benessere e la libera progettualità degli individui singoli e associati
- afferma la pluralità, di fatto e di diritto, delle etiche e delle bioetiche
- insiste sul valore della tolleranza e del rispetto delle credenze (esclude che ci possa essere solo una bioetica)
- rifiuta qualsiasi forma di legittimazione del dolore
E’ un’etica consequenzialista (morale basata su principi e doveri che ammettono eccezioni, orientata sulle conseguenze dell’agire).
Caratterizzata dal riconoscimento di principi e doveri stabiliti dall’uomo in relazione alle circostanze storiche e sociali, e pertanto mai assoluti, suscettibili di essere mutati, tali da ammettere comunque almeno un’eccezione.
Si propone il mantenimento di un adeguato livello di vita e l’obbedienza alle norme è solo il mezzo per raggiungerlo.
Fa appello a una struttura razionale aperta e flessibile (sembra aprire le porte al relativismo).

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