Aristotele

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Testo

Aristotele
1. Il quadro delle opere esoteriche
Sono gli scritti destinati all’insegnamento e sono gli unici che ci sono pervenuti perché, seppur in un primo momento si usavano soprattutto gli scritti essoterici, poi sono stati oscurati da quelli esoterici per la chiarezza e la sicurezza, infatti dagli scritti acromatici sembra che Aristotele non abbia mai avuto dubbi o revisioni sulla sua filosofia, mentre dai pochi frammenti che ci sono arrivati degli scritti essoterici si capisce che aderisce prima al pensiero platonico per poi allontanarsene via via lentamente.
Le opere esoteriche si possono dividere in 4 gruppi fondamentali:
1) Scritti di logica = organon (strumento di ricerca)
2) Metafisica
3) Di fisica, storia naturale, matematica e psicologia
4) Di etica, economia, poetica e retorica
2. rapporti e differenze con Platone
• il primo è dell’età classica, il secondo ha la mentalità ellenica
• il primo vede il filosofare con una finalità politica, il secondo pensa che il filosofare sia studio disinteressato
• il primo vede la realtà con un ottica gerarchica, il secondo in un primo tempo lo imita, ma poi vede la realtà su un piano di pari dignità (i multiformi aspetti dell’essere)
• Platone mette sempre tutto in discussione, per Aristotele c’è una serie di verità assolute connesse fra loro
• Platone fa uso di miti e cerca di recuperare un po’ di sapienza poetica, mentre Aristotele è rigido e ignora la poesia
• Platone si basa sulla matematica, Aristotele ne tiene poco conto e valuta molto le scienze naturali
3. la concezione del sapere e l’enciclopedia delle scienze
Il IV sec. a.C. è caratterizzato dalla creazione di più scienze autonome fra loro.
Per Aristotele la filosofia intesa come metafisica studia l’essere, la realtà in generale; mentre le altre scienze studiano un aspetto della realtà.
→ come le varie parti dell’essere necessitano dell’essere in generale, così le varie scienze necessitano della metafisica
→ la metafisica diventa la “scienza prima”
4. quadro delle scienze
teoretiche → necessario → conoscenza disinteressata della realtà → metafisica
→ fisica
→ matematica
Scienze: pratiche & poietiche → possibile → l’illuminazione dell’agire → etica
→ politica
→ produzione di opere e manipolazione di oggetti → arti belle
→ tecniche
5. i quattro significati di metafisica
quella parte di filosofia che indaga le strutture profonde e le cause ultime del reale, che vanno al di là delle apparenze immediate dei sensi o del campo di studio della fisica.
→ le cause e i principi primi
La “filosofia prima” studia :→ l’essere in quanto essere
→ la sostanza
→ Dio e la sostanza immobile
6. la polivocità dell’essere
l’essere non ha un'unica forma, bensì una molteplicità di aspetti e significati
a) l’essere come accidente
b) l’essere come categorie
c) l’essere come vero
d) l’essere come atto e potenza
i modi generali in cui l’essere si presenta (10 categorie):
• la sostanza
• la qualità
• la quantità
• la relazione
• l’agire
• il subire
• il dove
• il quando
• l’avere
• il giacere
7. sostanza e principio di non contraddizione
la sostanza è la più importante delle categorie perché tutte le altre la presuppongono
sostanza = sinolo
sinolo = forma + materia
forma = natura propria di un oggetto (è l’elemento determinante del sinolo)
materia = soggetto di cui una cosa è fatta (materiale che la compone)
la filosofia deve ridurre i molteplici significati della parola essere ad un significato unico
→ ha bisogno del “principio di non contraddizione” che si esprime in 2 modi:
a) LOGICA: impossibilità di affermare e negare nello stesso tempo uno stesso predicato intorno ad uno stesso soggetto
b) ONTOLOGICA: impossibilità che un determinato essere sia e non sia contemporaneamente
Ogni essere ha una natura determinata che è impossibile negare di esso e che in questo senso è necessaria, non potendo essere diversa da così com’è.
Questa natura necessaria Aristotele la chiama sostanza.
→ la sostanza è l’equivalente del “principio di non contraddizione”
8. la concezione di Dio, la dimostrazione, i caratteri del divino, gli attributi del motore immobile
il divenire esiste + per Aristotele l’unica realtà è l’essere
→ il divenire è soltanto una modalità dell’essere, più precisamente il passaggio da un essere all’altro
Per spiegare questo Aristotele elabora la teoria della potenza e dell’atto:
potenza = la possibilità di una materia di assumere una determinata forma
atto = la realizzazione di tale capacità
l’atto è cronologicamente superiore alla potenza in quanto esso costituisce la causa, il senso e il fine della potenza
la catena POTENZA – DIVENIRE – ATTO presuppone 2 estremi: potenza pura e atto puro, che è la sostanza immobile, divina, l’oggetto della teologia!
Nel mondo ci sono 2 cose eterne: il tempo e il movimento
Essendo che nella causa di qualcosa c’è tanta verità quanto
→ nella causa dell’eternità del tempo deve esserci tanta eternità quanta nel tempo
→ Dio è eterno
Tutto ciò che è in movimento è mosso da altro
→ il motore del movimento deve essere:
• primo, perché è irrazionale stare a risalire alle cause del movimento di tutto → c’è un inizio
• immobile, perché se no ci sarebbe qualcosa prima di lui che l’ha mosso
gli attributi di Dio sono:
• atto puro, perché la potenza → movimento
• questo → che sarà pura forma
• l’universo e il suo movimento sono eterni → la sua causa è eterna → Dio è eterno
• motore immobile, perché e un oggetto d’amore, e come tale esercita una forza calamitante sul mondo comunicandogli il movimento
• realtà perfetta e compiuta
• pensiero del pensiero, perché l’essere perfetto farà l’attività più elevata → pensare e penserà alla cosa più perfetta → lui stesso
la logica
la logica è il metodo che tutte le scienze applicano, è la scienza delle strutture del pensiero, come il pensiero pensa.
La logica si è sviluppata parallelamente ai pensieri di Aristotele.
L’oggetto della logica è la struttura della scienza in generale, che poi è la struttura stessa dell’essere, che è oggetto di tale scienza.
Tra le forme del pensiero, studiate dalla logica, e le forme della realtà, studiate dalla metafisica, esiste uno stretto rapporto, sul quale si forma non solo la verità delle forme del pensiero (realismo gnoseologico), ma anche la precedenza ideale della metafisica rispetto alla logica.
I concetti
I concetti sono gli oggetti del nostro discorso.
I concetti possono essere ordinati in una scala di maggiore o minore universalità e classificati mediante un rapporto di genere e specie.
→ ogni concetto è specie di un concetto più universale e genere di un concetto meno universale.
Sostanza (generi sommo o Categorie)
Sostanza seconda (genere)
Sostanza seconda (specie)
Sostanza prima (individuo o sinolo)
Le categorie sono i modi generalissimi in cui l’essere si predica delle cose nelle proposizioni.
Le proposizioni
Le proposizioni sono le connessioni fra i concetti, sono gli atti mentali con cui uniamo o disuniamo determinati concetti nella struttura di base soggetto – predicato.
Si dividono in
Affermative = attribuiscono qualcosa a qualcosa
Negative = separano qualcosa da qualcosa
Universali = il soggetto è universale
Particolari = il soggetto si riferisce ad una classe particolare
Singolari = il soggetto è un ente singolo
contraria = opposizione tra universale positiva e negativa (che sono quantitativamente identiche ma qualitativamente diverse)
sub-contraria = opposizione tra particolare negativa e positiva
subalterna = relazione tra concetti qualitativamente diversi
contraddittoria = opposizione tra concetti diversi sia qualitativamente che quantitativamente

I 2 teoremi fondamentali sul vero o falso sono:
• la verità è nel pensiero o nel discorso non nell’essere o nella cosa
• la misura della verità è l’essere o la cosa, non il pensiero o il discorso (una cosa non è bianca perché si asserisce con verità che è tale, ma si asserisce con verità che è banca perché è tale).
Il sillogismo
È il ragionamento per eccellenza, ovvero: un discorso in cui poste talune cose segue necessariamente qualcos’altro per il semplice fatto che sono state poste.
Es:
ogni uomo è mortale premessa maggiore
Socrate è uomo premessa minore
Socrate è mortale conclusione
È composta da tre proposizioni e tre termini (o elementi)
Mortale = termine maggiore
Socrate = termine minore
Uomo = termine medio = termine che lega gli altri 2 elementi
Il sillogismo rimanda alla sostanza perché il rapporto tra 2 determinazioni di una cosa si può stabilire solo sulla base di ciò che la cosa è necessariamente, cioè della sua sostanza.
Le “figure” e i “modi” del sillogismo
Le figure del sillogismo sono gli schemi tipici con cui si presenta, e sono 4:
sub-prae \ prae-prae \ sub-sub \ prae-sub
in base alla posizione del termine medio.
Poiché le premesse che formano il sillogismo possono essere: affermative o negative, universali o particolari, si avranno varie combinazioni possibili, dette “modi” del sillogismo.
I casi possibili si calcolano così: tenendo conto delle proposizioni di un sillogismo, del numero delle forme e delle figure possibili, si avrà: 4^3*4 = 64*4 = 256
Cmq per Aristotele i modi “validi” sono solamente 14, a cui i medievali avevano dato un nome in base ai tipi di proposizioni.
Per esempio “cesare” sta per aaa → 3 universali affermative.
Il problema delle premesse
Essendo che un sillogismo può essere formalmente valido ma in verità essere falso perché parte da premesse false
→ Aristotele si pone il problema delle premesse.
Le premesse sono:
1. principio di identità → ogni cosa è uguale a se stessa
2. principio di non contraddizione → impossibilità che un determinato essere sia e non sia contemporaneamente
cmq se il problema delle premesse si concretizza in quello delle definizioni, come si otterranno queste?
Con il metodo dell’induzione = dal particolare si risale con la razionalità al generale (universale per lo più).
Da cosa derivano allora le definizioni? Dall’intelletto, dall’intuizione, esattamente come anche gli assiomi.
Ma l’intuizione intellettiva non può prescindere dall’esperienza, in quanto essa non è una faclà innata, ma si forma dall’osservazione di casi particolari (induzione); grazie all’esperienza sensibile e all’induzione si crea solo la scintilla che mette in moto l’intuizione.
→ per Aristotele la scienza si configura come un sapere delle essenze fondato su un atto di intuizione intellettuale che opera a contatto con l’esperienza.
La fisica
L’oggetto della fisica è l’essere in movimento e il compito del fisico è di classificare le sostenze fisiche a seconda del movimento.
Ci sono 4 tipi di movimento:
1. il movimento sostanziale, cioè la generazione e la corruzione
2. il movimento qualitativo, cioè il mutamento o l’alterazione
3. il movimento quantitativo, cioè l’aumento o la diminuzione
4. il movimento locale, cioè il movimento propriamente detto.
Tutti i vari tipi di movimento rimandano alla fin fine al movimento locale → è il più importante.
Esso è di tre specie:
1. movimento circolare intorno al centro del mondo
2. movimento dal centro del mondo verso l’alto
3. movimento dall’alto verso il centro del mondo.
Mentre chi si muove con movimento verso l’alto speso è soggetto anche al movimento opposto → muta
Chi invece è soggetto a movimento circolare non ha contrari → sono immutabili perché composti di una sostanza diversa: l’etere.
L’anima e le sue funzioni
La psicologia è una parte della fisica e studia l’anima.
L’anima è studiata dalla fisica perché è forma incorporata della materia (mentre la matematica studia le forme astratte, o separate, della materia).
L’anima è l’atto del corpo, nel senso che è il motore del corpo, senza di essa il corpo è solo potenza, materia senza vita.
Così va contro:
• gli atomisti, che dicevano che l’anima è fatta di una materia sottile
• gli orfico-pitagorici che dicevano che l’anima è separata dal corpo
per Aristotele l’anima ha tre funzioni principali:
1. funzione vegetativa: nutritiva e riproduttiva, propria di tutti gli animali e le piante
2. funzione sensitiva: sensibilità e movimento, entra in atto solo davanti all’oggetto da sentire, è propria di tutti gli animali
3. funzione intellettiva: propria solo dell’uomo
le funzioni superiori possono rimpiazzare quelle inferiori ma non viceversa.
Sensibilità, immaginazione, intelletto
Oltre ai 5 sensi esiste un senso comune che:
1. è la conoscenza della sensazione
2. percepisce le determinazioni sensibili comuni a più sensi.
la sensazione in atto coincide con l’oggetto sentito, perché se non ci fossero i sensi non ci sarebbero gli oggetti sensibili in atto.
Da questo senso si distingue l’immaginazione, che deriva dalla sensibilità, in quanto se non ci fosse essa non ci sarebbero le immagini su cui lavora l’immaginazione, ma è separata da essa perché non dipende dagli oggetti.
Essa può anche unire più oggetti simili per ricavare gli aspetti generali, quindi è una specie di antecedente sensibile della regola universale.
L’universale viene fuori grazie al lavoro dell’intelletto, che costruisce i concetti universali sulla base dei dati offerti dalla sensibilità e dall’immaginazione.
Anima sensitiva anima razionale
Sensazione → immagine astrae l’universale dal materiale dell’anima sensitiva)
(c’è solo davanti (non serve
all’oggetto) l’oggetto)
felicità e ragione
il fine di ogni azione è un bene superiore
→ ci deve essere un bene sommo a cui puntano tutti i beni superiori = la felicità
La ricerca di esso è l’oggetto della scienza politica
Ognuno è felice quando fa bene l’opera sua
Ma l’uomo sarà felice solo quando vive secondo ragione, e questa vita è la virtù
A questa vera attività dell’uomo è accompagnato il piacere, motivandola.
I beni esteriori come la ricchezza, la potenza o la bellezza possono facilitare la vita virtuosa, ma la virtù dipende solo dall’uomo.
Ci sono 2 virtù fondamentali:
1. intellettiva o razionale = uso della ragione
2. morale = dominio della ragione sugli impulsi, che determina i buoni costumi
la virtù quindi consiste nel saper utilizzare bene i mezzi per arrivare alla felicità, quindi saper utilizzare bene la ragione.
La politica
studia le azioni dell’uomo nel perseguire le azioni di gruppo.
→ parte dal fatto che la natura dell’uomo è una natura sociale.
La politica è un metodo induttivo → non c’è la presunzione di creare uno stato migliore in assoluto.
Dopo Aristotele
Mentre prima la ricerca era puntata al sapere, adesso l’uomo ellenistico ha solo la domanda “come posso vivere felice?” quindi la ricerca non è più sulla metafisica ma sull’etica.
Quindi alla fin fine riescono solo ad insegnarli ad accontentarsi.

Esempio