La filosofia medioevale

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Testo

La filosofia medioevale
La filosofia medioevale è una filosofia cristiana. è il periodo della nascita del cristianesimo quindi si deve formulare una dottrina chiara sulla religione i fini di:
DIFFUSIONE del pensiero
DIFESA della dottrina da attacchi esterni
Nel 313 con l’editto di Milano si afferma la religione e poi con Teodorico la si rende religione ufficiale.
Cosa cambia per la filosofia?
La religione è un insieme di credenze che vengono accettate in nome di una rivelazione superiore però la religione, in quanto adesione ad una verità limita di molto quindi il campo della ragione e non ha più senso la filosofia come la concepivano i greci; cioè la ricerca di un’ARCHE’ e la ricerca di cause uniche e l’uomo non è più libero di cercare quello che vuole come oggetto, mentre l’oggetto della ricerca è la religione! Cioè l’uomo con la filosofia cerca di avvicinarsi il più possibile alla religione, cioè comprendere la verità rivelata da cristo per raggiungere la salvezza cioè si ha il binomio di fede + religione.
Fede
Asse della cultura del periodo
Ragione
serve e rende all’uomo comprensibili i capi saldi della religione
La FILOSOFIA erede l’autonomia e serve a dimostrare la fede, perdendo la razionalità e si divide in due tronconi:
PATRISTICA
1°→8° secolo
Obiettivo:sistemare la dottrina ortodossia nel cristianesimo, fissare quindi i principi della religione
SCOLASTICA
8°→14° secolo
Obiettivo: tentativo di razionalizzare la religione e garantire l’unità del cristianesimo contro sbandamenti ed errori

La patristica
L’obiettivo era garantire l’unità del cristianesimo contro sbandamenti ed errori. Deriva da patres = padri della chiesa ossia i primi scrittori della chiesa: GIUSTINO e IRENEO.
All’interno della patristica nel 1°-2° sec. Vi è la polemica contro gli gnostici (gnosis = conoscenza) si rifacevano al cristianesimo ma rimescolavano elementi cristiani e fondavano elementi platonici, Manichei ed elementi mitici, in particolare erano convinti che se uno sapeva tutti gli elementi della religione aveva la salvezza assicurata, ignorando la grazia divina. Tra i Patristici troviamo BASILIDE, CARPOCRATE e VALENTINO.
Carpocrate: cristo è superiore agli altri uomini per la reminiscenza (Platone) perché l’anima di cristo si è ricordata in misura superiore agli altri di ciò che ha visto durante la sua permanenza accanto al padre, acquisendo in tal modo l’omnipotenza e l’omniscienza. Il padre gli avrebbe infuso una particolare virtù in grado di perdere la sua natura terrena per la natura superiore. Cioè come DIO ha ricevuto la virtù di salvarsi anche gli uomini avranno lo stesso destino. C’è così una critica all’elemento corporale, cioè, la separazione tra il bene e il male o spirito e corpo è MANICHEO e non fa parte della dottrina cristiana cioè il corpo non è il male mentre il male risiede nell’abuso di libertà dell’uomo che assolutezza l’elemento corpo.
VALENTINO viene criticato per la teoria degli EONI (aiòn = eterno) esseri eterni.

DIO → eone
-LOGOS (figlio e spirito santo)
-VERITà
-MENTE
-RAGIONE
-VITA
-UOMO
-ECCLESIA (comunità dei cristiani)
Altri eoni che derivano da lui EONI SUBORDINATI
A questo IRENEO critica la subordinazione del logos a dio e sostiene la loro equità perchè sono fatti della stessa materia.

SANT’AGOSTINO
Nasce a Tagaste nel 354 nell’africa Romana, sua madre era cristiana. Fu vescovo nella città di Ippona. S.Ag provava amore per la sapienza. La fede è la condizione della ricerca mentre il termine della ricerca era la fede. Dunque la FEDE è sia all’inizio che alla fine della ricerca perché per filosofare bene serve la fede perché dopo che dopo che l’ho cercata e l’ho trovata mi convinco della fede stessa.
La RICERCA per S.Ag consisteva in:
• COINVOLGERE L’ANIMA E IL CORPO DELL’UOMO
• RICERCA RIGOROSA PERCHE’ NON SI ABBANDONA ALL’APPARENZA MA SI PONE I DUBBI
• RICERCA RAZIONALE DEL PROCEDIMENTO (arriva al culmine del mistero)
• RICERCA CHE HA COME SCOPO LA CONOSCENZA DI DIO E DELL’ANIMA (cercare DIO = guardare nell’anima propria = CONFESSARSI
NELLA ricerca c’è relazione tra FEDE e RAGIONE
CREDI X CAPIRE
CAPISCI X CREDERE
CREDO UT INTELLIGAM
INTELLIGAM UT CREDO
Secondo S.Ag. chi dubita della verità è già nella verità perché glielo garantisce DIO
ESSERE → dio è colui che è
DIO VERITA’ → essere che si rivela con il LOGOS = parola
AMORE → spirito santo → x la verità non si può che provare amore
e ricerca della verità.

MEMORIA → proviene dall’essere
UOMO INTELLIGIENZA→ gli serve per capire la verità = DIO

VOLONTA’ → amore→ spinge all’azione e vuole raggiungere
DIO
UOMO PUO’ PECCARE → UOMO VECCHIO → PEGGIORE
DIO NON PUO’ PECCARE → UOMO MIGLIORE → alternativa esistenziale che deve si scegliere per migliorare, infatti non scegliendola si commette peccato
Il peccato ha una causa deficiente → rinuncia alla scelta di diventare nuovo.
IL problema della creazione della Terra.
Agostino entra in polemica con ORIGENE (un padre della chiesa), infatti O. sosteneva che il mondo fosse sempre esistito e non viene dal nulla, perché se fosse venuto dal nulla implicherebbe un mutamento nella natura di DIO
Nello sforzo della creazione Dio ha perso parte della sua perfezione
DIO

Dio ha creato la Terra perché gli mancava qualcosa quindi sarebbe imperfetto

La creazione è un evento che trascende dalla conoscenza dell’uomo, perciò non
si può sapere se è eterna o se avvenne in un dato momento. Dio è superiore a ogni
tempo e ha creato il tempo solo per noi.

Agostino replica la creazione è una verità di fede ed tempo non ha una realtà oggettiva ma ha la
sua dimensione soggettiva: è il modo umano di conoscere le cose ed è presente
soltanto nell’anima. Non bisogna parlare di tempi ma di ricordi e memoria del
passato. ATTENZIONE DEL PRESENTE E ATTESA PER LE COSE FUTURE
il tempo è ESTENSIONE DELL’ANIMA verso il presente.
SANT’AGOSTINO contro MANICHEO
Il Manicheismo è la dottrina del sacerdote persiano MANI (in latino Manicheus) 3° sec. → 7°-8° secolo.
Questo sacerdote si proclamò il PARACLETO = colui che deve portare la dottrina cristiana della sua
perfezione. Il manicheismo è una mescolanza fantastica di vari elementi gnostici cristiani e orientale sul
fondamento dualistico della religione di Zarathustra e il manicheismo ammette due principi: uno del bene
e l’altro del male in lotta tra di loro. Questi principi nell’uomo sono presentati da due anime, una corporea,
quella del male, e l’altra luminosa quella del ben. La prevalenza dell’anima luminosa si raggiunge attraverso
una particolare ascesi che consiste in 3 precetti.
• ASTENERSI DAL CIBO ANIMALE E DAI DISCORSI IMPURI.
• ASTENERSI DALLA PROPRIETA’ E DAL LAVORO SE NON FINE ALLA PROPRIA SUSSISTENZA
• ASTENERSI DAL MARIMONIO
• ASTENERSI DAL CONCUBINAGGIO
S.Ag. all’inizio aveva aderito alla dottrina manichea, poi l’aveva abbandonata perché:
• Il MONISMO la dualità e la lotta tra i due principi metteva in crisi la teoria cristiana (dio è unico e non ci possono essere 2 divinità al posto di una)
• Il MANICHEISMO minaccia l’incorruttibilità di dio. Perché se il male potesse sconfiggere dio, quindi dio non sarebbe perfetto se il principio negativo non potesse nuocere a dio, che senso avrebbe la lotta tra i due
SEFIO ESISTEDA DOVE ARRIVA IL MALE?
S.Ag. dice, poiché la realtà del male non si concilia con la bontà di dio Agostino conclude negando la realtà sostanziale del male (il male inteso come sostanza) dio ha creato tutte le cose e perciò tutto ciò che è bene. Il male è privazione o assenza di bene quindi non ha un’esistenza autonoma e non ha una sua sostanza appositamente creata da dio

ESSERE bene CONTRO NON ESSERE male
(come sostanza) non è stata creata da dio e non esiste
Non si può dire che Dio abbia creatoli male volontariamente.
I mali infatti li possiamo dividere in FISICI e MORALI:
I mali derivano dalla struttura gerarchica dell’universo. Per la sua completezza necessita di gradi superiori e inferiori.
I mali sono necessari all’armonia del corpo per esaltare il bene

Il MALE NON ESISTE perché:
• O è partesi un ordine canonico per cui nessun insieme è positivo e niente è in funzione del bene.
• O si deve all’uomo una defezione.
CRITICA AL DONATISMO (dal monaco DONATO)
Riguardo il modo d’intendere la gerarchia ecclesiastica. Donato era un monaco che aveva dato origine ad un movimento scismatico nell’africa romana nel 300 d.C. S.Ag. lo critica nel 395 quando era vescovo d’Ippona.
L’idea era quella della separazione tra chiesa e stato infatti la chiesa è una comunità di uomini perfetti che non deve avere contatti con le autorità statali sennò vi sarebbe una corruzione. I sacramenti somministrati da uomini corrotti perdevano la loro validità. Con questo principio rendeva impossibile il costituirsi di una gerarchia ecclesiastica perché ogni fedele aveva il diritto di mettere in discussione i sacerdoti. S.Ag. replica che i sacramenti sono validi indipendentemente da chi li somministra perché è dio che opera direttamente tramite il sacerdote. Non si deve quindi dubitare della loro validità.
La chiesa non può essere composta da una ristretta elitè di uomini perfetti che siano isolati dalla comunità perché Cristo si riferisce a tutta l’umanità.
S. ag contro il pelagianesimo
Pelagio era un monaco inglese vissuto a roma all’inizio del 5° secolo. Inventa una teoria che si era diffusa poi a Cartagine tra le famiglie romane che si fermarono in africa per fuggire all’arrivo dei goti. La sua teoria consisteva in: la natura umana , la libertà e la capacità dell’uomo di fare bene non è venuta meno con il peccato originale. Il peccato di adamo ha reso più difficile all’uomo la scelta del bene ma può comunque farcela da solo senza l’aiuto soprannaturale. Ag. Risponde a Pelagio: il problema della salvezza è rimandato alla grazia divina dunque con adamo ha peccato tutta l’umanità che è una massa di dannati. Con il TRADUCIANESIMO si tende a dire che l’anima si trasmette di padre in figlio attraverso la generazione del corpo, questa teoria viene seguita da S.Ag. ma vi sono alcune domande a cui rispondere:
CHE NE è DELLA LIBERTA UMANA? Secondo S.Ag. la liberta
consiste nella grazia divina. L’uomo che sceglie Dio, che lo ricerca e che vuole diventare una uomo nuovopuò farlo perché dio lo ha graziato e gli ha dato la possibilità di non peccare quindi è Dio che sceglie chi salvare predestinandone alcuni alla salvezza e altri alla dannazione. L’ alternativa uomo vecchio e uomo nuovo viene illustrata nel libro CIVITAS DEI di S.Ag. ( scritta tra il 410-426) quando soggiornava nell’impero romano in declino, che poteva far nascere una concezione pessimistica. Diventando la contrapposizione tra la città terrena o del diavolo e la città celeste o divina. In quest’opera c’è una visione provvidenziale della storia dove le vicende dell’uomo sono guidate dalla provvidenza divina e per la prima volta inserisce la concezione lineare del tempo.
La scolastica
Deriva da Scolasticus, insegnante delle arti del trivio (grammatica, logica e retorica) e del quadrivio (geometria, aritmetica,astronomia e musica.) Successivamente il ruolo di scolastico cambiò e divenne l’insegnante di teologia ma anche di filosofia. Emerge quindi la connessione filosofia-educazione, perché il problema è quello di far comprendere la verità rilevata. Nelle scuole si trattava soprattutto di temi religiosi. Ed accanto alla ragione si colloca l’auctoritas (insieme di tutte le fonti certe ed indiscusse sul tema religioso; le parole del papa, la bibbia; quindi la ragione potrà indagare ad oltranza ma sarà sempre limitata dall’ auctoritas della chiesa). La filosofia diventa serva della religione così si riprendono le teorie di S.Ag. e di Aristotele calandole nel contesto cristiano. La filosofia greca si pensava che fosse arrivata al culmine della sapienza umana ma le mancava la rivelazione divina. La filosofia medioevale è il prodotto delle condizioni storiche politiche e sociali del feudalesimo. La visione del feudalesimo era piramidale, perfetta dove ogni casa ha un posto invidiabile e a questo ordine erano poste a sorveglianza l’impera e la Chiesa.
Dal 1000 in poi l’economia pur restando in gran parte rurale si apre ai commerci ciò si riflette sull’uomo che acquista più fiducia in se stesso quindi c’è la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati, si organizzò la
Politica e l’uomo inizia ad auto-amministrarsi.
Dal 1200 la filosofia esce dalle abbazie per entrare nelle università (che nascono nel 1200) si ha il massimo della scolastica per arrivare pialla scissione fede←→ scienza.
Sant’anselmo
Poco dopo l’anno 1000, nato ad Aosta è diventato Abate in Lombardia. Ha partecipato al dibattito nell’investitura dei papi. (contemporaneo agli avvenimenti di Avignone) scrive il MONOLOGION (soliloquio) e il PROSLOGION (dialogo). Le prove dell’esistenza di dio si dividono in 2 gruppi:
a PRIORI
(partono dall’essenza di Dio per arrivare a dedurre l’esistenza di Dio)
La prova ONTOLOGICA poiché dio è l’essere perfetto per eccellenza allora deve necessariamente possedere la perfezione dell’esistenza altrimenti sarebbe tutt’altro che perfetto. L’esistenza è una caratteristica perfetta quindi se dio è perfetto deve esistere per forza.
La prova GAUNICONE sostiene che uno può avere il concetto di una cosa.
a POSTERIORI
(partono dal mondo in cui viviamo per dedurre l’esistenza di un dio)
+ comprensibili
La prova EX GRADO dice che quando vedo il mondo, già organizzato e finalizzato al bene, se è ordinato sarà perché vi sarà stato un ordinatore; poiché il mondo è strutturato in modo piramidale, per la sua completezza necessita dei gradi superiori e sottostanti.

Il problema universale
Intorno all’anno 1000 si discute sugli UNUVERSALI = concetti generali riferibili a più individui (generi animali, i valori, le idee) e si discute su questo per rispondere alla domanda se questi concetti esistano veramente o siano solo nella mente, ciò è importante perché è un risvegliarsi dell’aspetto critico. Infatti fino al 1000 nessuno pensava che fossero delle idee presenti nella mente di dio,impressila dio nella singola creazione. Quindi prevaleva una impostazione filosofica realistica: il pensiero e il linguaggio rispecchiano la realtà.
L’impostazione realistica fa si che l’uomo possa sempre raggiungere la verità.
VERITA’ = adeguazione dell’intelletto e della cosa
Dal 1100 in poi si guarda al mondo non solo da un punto di vista TEOLOGICO ma FILOSOFICO gli UNIVERSALI non sono degli strumenti di Dio ma sono strumenti del processo conoscitivo umano. Inizia ad essere messa in discussione il linguaggio. Tutti i filosofi si pongono i problemi universali.
REALISMO
Gli universali esistono nella realtà
NOMINALISMO
Gli universali sono solo dei nomi
ESTREMO
Gglielmo di SHAMPEUX: “gli universalli esistono fuotìri dalla mente umana ANTE REM cioè separatamente dalle cose come dei modelli perfetti esistenti nella mente di Dio
MODERATO
S. Tommaso (1225) dice che:“ l’universale IN RE è nella cosa, quindi, non esiste fuori dagli equilibri ed è sostanza, non è cmq sbagliato dire che sia come modello di dio che POST REM, creando un concetto con l’intelletto.
ESTREMO
Il monaco Roscellino dice che:”gli universali sono solo nomi, in particolare FLATUS VOCIS solo quindi emissioni di suoni che non esistono realmente; quando pensiamo alla specie penso ad un singolo aspetto.
MODERATO
Guglielmo di Okham:”l’universale non esiste nelle cose ma solo nell’intelletto come CONCEPTUS MENTIS
San Tommaso
Era un uomo molto intelligente, la sua vita è tutta dedicata all’insegnamento e lascia un’opera importantissim DE ENTE ET ESSENTIA, la SUMMA TEOLOGICA e dei COMMENTARI su parecchi filosofi. Lui riprende l’aristotelismo e lo svolge in chiave cristiana, perde T. pensava che Aristotele avesse raggiunto il massimo della mente cristiana e oltre alla conoscenza c’è solo la FEDE la ragione secondo T. è uno strumento efficace donatoci da dio che di per sé non sbaglia e che può servire la fede in 3 modi:
• Dimostrare i PREAMBOLI DELLA FEDE.
• Chiarire le VERITà DI FEDE mediante SIMILITUDINI
• Difensiva della religione consiste nel combattere le obiezioni rivolte contro la religione cristiana dimostrando la loro in consistenza dimostrativa.

La CONOSCENZA per T. è astrazione della forma della materia e può essere
SENSIBILE
astrazione della forma sensibile delle cose dalla loro materia COMUNE carne, ossa, ferro, ecc. ed INDIVIDUALE o SIGNATA questa cosa qui queste cose qui.
INTELLETTUALE
Astrazione intelleggibile dalla cosa, quindi la razionale dell’uomo.
LA METAFISICA
DE ENTE ER ESSENTIA è il primo testo scritto di s. Tommaso. La metafisica riguardava le caratteristiche del corpo umano, ma era anche la scienza della sostanza,ed era una scienza dell’atto puro.
Tommaso parte dalla distinzione di due concetti
ESSENZA
Di è l’essere la cui esistenza implica l’esistenza e quindi l’esistere è necessario. Dio esiste di fatto.
esistenza
Il FINITO è l’essere la cui essenza non implica l’esistenza; le cose finite non sono necessarie come dio ma sono possibili = CORTINGENTI e derivano la loro esistenza da Dio attraverso la creazione.
Il concetto di CREAZIONE è il concetto che distingue Tommaso da Aristotele perché la creazioneimplica un momeno volontaristico, un mutamento nella volontà di ddio che ad un certo punto decide di creare. Con Aristotele i concetti ESSENZA ed ESISTENZA sono uniti mentre con Tommaso sono separati.
ARISTOTELE
TOMMASO
POTENZA
possibilità di raggiungere un certo stato
MATERIA
(essenza)
ATTO
Era la realizzazione concreta dell’atto
FORMA
(essenza + esistenza)
esistenza in atto, quindi la forma è necessaria
POTENZA ATTO
ESSENZA ESISTENZA
DIO (essenza + esistenza)

• SOSTANZE ANGELICHE: (essenza ≠ esistenza) senza materia, ma sono create da dio e sono finite.
• SOSTANZE MATERIA E FORMA (essenza = esistenza) sono create, finite e moltiplicate in una serie di altri oggetti individuali.
L’essere di dio è diverso dal nostro essere, ma non sono opposti, bensì analoghi = simili ma di proporzioni diverse. L’essere di dio per essenza è studiato dalla teologia. Essere delle creature per partecipazione è studiato dalla metafisica.
Modi di intendere l’essere di dio e il nostro essere.
• ANALOGICITÀ esistenza di una proporzione
• UNIVOCITÀ stesso essere della stessa qualità e consistenza ma è facile capire come questa posizione sia seguibile,è difficile credere a queste diversità.
• EQUIVOCITÀ diversità tra i due esseri. ma come fa il finito a coincidere CON L’INFINITO? Secondo Tommaso sono analogi.

Esempio