Lavoro al videoterminale

Materie:Tesina
Categoria:Elettrotecnica
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Data:26.05.2008
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Testo

PREMESSE:
Per videoterminale si intendono tutte quelle apparecchiature elettroniche che permettono all’operatore di interagire con altre apparecchiature. Comunemente viene definito monitor.
E' necessario subito chiarire che il VDT di per sé non provoca disturbi, ma e' l'uso non corretto che viene fatto della macchina la causa dell'insorgere di eventuali malesseri. Per quanto riguarda i pericoli inevitabili legati all'uso del VDT studi sull'argomento hanno fugato gli allarmi eccessivi ed infondati inerenti ad esempio alle "radiazioni" ed ai campi elettromagnetici.
Con il Decreto Legislativo 626/94 lavorare correttamente con il videoterminale , il cui acronimo è VDT , non è più lasciato alla discrezione degli utilizzatori e dei datori di lavoro ma diventa un obbligo ben definito. La stessa legge prevede che gli addetti ai videoterminali vengano "informati e formati".
Normalmente l'attività al VDT e' di due tipi:
l'operatore immette tramite tastiera dati che legge su un supporto cartaceo
l'operatore non ha necessità di leggere supporti cartacei e quindi sposta lo sguardo solo dalla tastiera al monitor e viceversa.
E' evidente che in ambedue i casi l'operatore deve effettuare delle regolazioni per ottimizzare la situazione di lavoro. Se le regolazioni non vengono effettuate in maniera corretta si ha la possibilità che insorgano disturbi. Di seguito verranno trattate tutte le altre principali cause di malessere causate dallo scorretto utilizzo del videoterminale e le caratteristiche che deve presentare il luogo di lavoro.

LE CONDIZIONI AMBIENTALI:
Microclima e la qualità dell’aria:
Le condizioni ambientali sfavorevoli possono causare disturbi quali:
• secchezza delle mucose degli occhi o della gola dovute a scarsa umidità o cattiva qualità dell’aria per la presenza di inquinanti (fumo di sigarette, sostanze chimiche rilasciate dagli arredi e dall’uso delle fotocopiatrici);
• situazioni di mancato comfort dovuti a temperatura troppo alta o troppo bassa o per
la presenza di correnti d’aria fastidiose che colpiscono una zona circoscritta del
corpo (ad es. la nuca, le gambe).
Il comfort termico è un aspetto importante per chi utilizza il videoterminale.
Negli uffici si raccomanda una temperatura di almeno 18 °C d’inverno (18-22 °C) mentre nel periodo estivo è importante che la differenza tra la temperatura interna e quella esterna non superi i 7 °C.
L’umidità relativa deve essere compresa tra il 40% e il 60%.
Il ricambio d’aria deve essere adeguato. Quando c’è un impianto di condizionamento,
devono essere rispettate le quantità minime di aria esterna di rinnovo e devono essere
presenti sistemi di filtrazione e depurazione dell’aria.
I filtri hanno la funzione di purificare l’aria esterna e l’aria di ricircolo.
I più comuni rischi di un impianto di condizionamento sono legati:
all’inquinamento dell’aria per insufficiente manutenzione (sostituzione o pulizia filtri) e all’inquinamento biologico dell’unità di umidificazione.
E’ necessario che la postazione di lavoro non sia posta in vicinanza di fonti di calore
radiante (gli elementi degli impianti di riscaldamento, le finestre nel periodo estivo) e
che sia evitata la presenza di correnti d’aria fastidiose (provenienti da porte,finestre,
bocchette di ventilatori, ecc…).
IL CORRETTO POSIZIONAMENTO DEL VIDEO TERMINALE:
Posizionare il monitor, la tastiera, il mouse e il leggio porta documenti in modo corretto è di fondamentale importanza per assicurare il comfort durante il lavoro ed evitare disturbi.
I DISTURBI DOVUTI ALLA LUCE:
Per eliminare i riflessi, l’abbagliamento e i contrasti eccessivi di chiaro-scuro provocati dalla luce diurna sullo schermo:
- occorre evitare sorgenti con forte luminosità nel centro del campo visivo dell’operatore (sole, lampada) e/o la presenza di superfici con una eccessiva capacità riflettente (lucide);
- davanti e dietro il monitor non devono esserci delle finestre, pertanto negli
uffici con due pareti ad angolo finestrate, una di esse deve essere schermata;
la direzione principale dello sguardo dell’operatore deve essere parallela rispetto alle finestre.
-I posti di lavoro al videoterminale sono da sistemare, per quanto possibile, nelle zone del locale lontane dalle finestre;
- In caso di irradiazione del sole occorre oscurare le finestre (per es. con veneziane, pellicole antisolari o tende di tessuto pesante).
I problemi di abbagliamento o di riflessi devono essere eliminati per evitare che inducano ad assumere una posizione errata.

IL RISCHIO PER LA VISTA:
i disturbi della vista sono di tipo transitorio ed eliminabili con interventi correttivi appropriati. Una particolare attenzione deve essere posta dagli operatori che hanno superato i 40 anni e che iniziano ad avere principi di presbiopia legata all'età.

CORRETTA DISTANZA VISIVA:
La maggior parte degli operatori preferisce una distanza visiva minima che varia da 50 a 80 cm lavorando su schermi delle dimensioni abitualmente in uso: per schermi di 15 pollici è raccomandabile una distanza di 60 cm, per uno schermo di 16 pollici 70 cm e per uno di 17 pollici 80 cm. Per gli schermi molto grandi, come quelli utilizzati nelle postazioni di lavoro CAD, sono da prevedere distanze maggiori.
I DISTURBI DELLA VISTA:
Essi sono :bruciore , lacrimazione, secchezza , senso di corpo estraneo , ammiccamento frequente , fastidio alla luce , pesantezza , visione sdoppiata, stanchezza alla lettura. Questi disturbi reversibili nel loro complesso costituiscono la sindrome da fatica visiva (astenopia) che può insorgere in situazioni di sovraccarico dell'apparato visivo.
I DIFETTI DELLA VISTA:
I principali difetti visivi non sono causati dall'uso del VDT ma possono, in talune
condizioni, contribuire a far comparire i disturbi astenopici.
È importante correggere adeguatamente tali difetti, anche lievi, per evitare un ulteriore sforzo visivo durante il lavoro.
DISTURBI MUSCOLO SCHELETTRICI:
Essi sono : Senso di peso , senso di fastidio , dolore , intorpidimento , rigidità (collo, schiena, spalle, braccia , mani). Cause:
•Posizioni di lavoro inadeguate per l'errata scelta e disposizione degli arredi
•Posizione di lavoro fisse e mantenute per tempi prolungati anche in presenza di posti di lavoro ben strutturati:
•Movimenti rapidi e ripetitivi delle mani per l'uso di tastiera e mouse:
Nelle posizioni muscolari statiche , ad esempio quando si digita a braccia non appoggiate, ai muscoli arriva meno sangue del necessario: il muscolo mal nutrito si affatica e diventa dolente.

PER PREVENIRE I DISTURBI MUSCOLO SCHELETTRICI BISOGNA SEGUIRE QUESTI SEMPLICI CONSIGLI SUL POSIZIONAMENTO DEL CORPO:
➢ Utilizzare solamente le apposite poltrone che hanno il sedile e lo schienale regolabile, ed i cinque piedi di appoggio.
➢ Regolare l’altezza in modo da avere le gambe appoggiate a terra o sul poggiapiedi con angolazione di 90°.
➢ Se nella posizione corretta non si arriva a poggiare i piedi a terra, o se può aiutare ad assumere una posizione più comoda, richiedere la fornitura di pedane poggiapiedi regolabili.
➢ Regolare l’altezza in modo da avere le braccia appoggiate sul tavolo di lavoro e che abbiano un angolo di 90°.
➢ Regolare lo schienale con un angolo che può variare a piacimento tra 90° ed i 110°.
LO STRESS:
Lo stress lavorativo si determina quando la capacità di una persona non sono adeguate rispetto al tipo e al livello delle richieste lavorative. Il tipo di reazione ad una data situazione dipende anche dalla personalità del soggetto: lo stesso tipo di lavoro può risultare soddisfacente , monotono o complesso in personalità diverse. I disturbi che si manifestano sono di tipo psicologico e psicosomatico: mal di testa , tensione nervosa, irritabilità , stanchezza eccessiva , insonnia , digestione difficile , ansia , depressione. Negli operatori al VDT il contenuto di lavoro monotono e ripetitivo , l'uso di mezzi software ed hardware inadeguati , il carico di lavoro ecc: sono la maggiore causa dello stress lavorativo. Per evitare lo stress e l’affaticamento mentale dell’operatore il modo migliore è modificare l’organizzazione del lavoro prevedendo una rotazione su più mansioni oppure suddividendo i compiti tra più operatori in modo da rendere più vario il contenuto del lavoro, e garantendo agli operatori punti di assistenza per risolvere i problemi di utilizzo e gestione del software.

FARE PREVENZIONE: ESERCIZI DI RILASSAMENTO E
ALTRE RACCOMANDAZIONI:
muoversi di più
Chi lavora abitualmente al videoterminale deve approfittare di qualsiasi occasione per muoversi e cambiare la posizione seduta. Ci sono lavori che si possono sicuramente eseguire in piedi (per es. telefonare). Inoltre in ufficio è preferibile usare le scale anziché l’ascensore.Tutto ciò favorisce la circolazione sanguigna e il metabolismo e fa bene alla colonna vertebrale e alle giunture. Per questo motivo è opportuno variare frequentemente attività, come ad esempio recuperare i fogli dalla stampante, archiviare la documentazione o consultare un collega in un’altra stanza. Inoltre, mentre si lavora al videoterminale, è bene cambiare spesso la posizione delle gambe.
Le pause
Il Decreto legislativo n. 626/94 e successive modificazioni prevede, all’art. 54, per i lavoratori “addetti al videoterminale”, pause di 15 minuti ogni due ore di lavoro.
Non sono da considerare come pause le attese relative ai tempi di elaborazione del software in quanto esse non consentono nessun riposo, anzi possono persino provocare ulteriore stress.
Fare la pausa durante il lavoro al videoterminale significa interrompere il lavoro, alzarsi e muoversi. Sarebbe opportuno dedicare una parte della pausa a esercizi di rilassamento e stretching o per eseguire un breve training degli occhi. In ogni caso, occorre distogliere lo sguardo dallo schermo e lasciarlo vagare altrove, cercando di guardare oggetti lontani, chiudere e aprire più volte le palpebre per stimolare la secrezione lacrimale.

Lavoratrici gestanti
Nelle lavoratrici gestanti possono insorgere disturbi dorso-lombari dovuti a variazioni posturali legate alla gravidanza. Pertanto a fini preventivi è opportuno modificare temporaneamente le condizioni o l’orario di lavoro al videoterminale, come previsto dal decreto legislativo n. 151/2001, che ha abrogato e sostituito il decreto legislativo n. 645/96 e costituisce il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità.
Conclusioni:
Per i lavoratori che utilizzano il video terminale è opportuno su consiglio di esperti, eseguire degli esercizi di stretching per diminuire l’affaticamento e i diversi problemi di postura legati a questo lavoro.
Se questi esercizi dovessero causare inaspettatamente dei disturbi è opportuno rivolgersi al medico.
ARTICOLI IMPORTANTI DEL DECRETO LEGISLATIVO 626/94:
Art. 52
(Obblighi del datore di lavoro)
1. Il datore di lavoro, all’atto della valutazione del rischio di cui all’art. 4, comma 1, analizza i posti di lavoro con particolare riguardo:
a) ai rischi per la vista e per gli occhi;
b) ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o mentale;
c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.
2. Il datore di lavoro adotta le misure appropriate per ovviare ai rischi riscontrati in
base alle valutazioni di cui al comma 1, tenendo conto della somma ovvero della
combinazione della incidenza dei rischi riscontrati.
Art. 54
(Svolgimento quotidiano del lavoro)
1. Il lavoratore, qualora svolga la sua attività per almeno quattro ore consecutive, ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante pause ovvero cambiamento di attività.
2. Le modalità di tali interruzioni sono stabilite dalla contrattazione collettiva anche aziendale.
3. In assenza di una disposizione contrattuale riguardante l’interruzione di cui al comma 1, il lavoratore comunque ha diritto ad una pausa di quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale.
4. Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite temporaneamente a livello individuale ove il medico competente ne evidenzi la necessità.
5. È comunque esclusa la cumulabilità delle interruzioni all’inizio ed al termine dell’orario di lavoro.
6. Nel computo dei tempi di interruzione non sono compresi i tempi di attesa della risposta da parte del sistema elettronico, che sono considerati, a tutti gli effetti, tempo di lavoro, ove il lavoratore non possa abbandonare il posto di lavoro.
7. La pausa è considerata a tutti gli effetti parte integrante dell’orario di lavoro e, come tale, non è riassorbibile all’interno di accordi che prevedono la riduzione dell’orario complessivo di lavoro.

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