Un filtro può esser realizzato a partire da soli componenti passivi (resistenze, capacità o induttanze). In tal caso si parla di filtri passivi. È ormai comune uso adoperare, insieme ad elementi passivi, anche elementi attivi, quali transistor o amplificatori operazionali. Tale scelta offre una maggiore flessibilità nella realizzazione di filtri con par
Elettronica
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-8,3
Parte pratica
Osservando lo schema elettrico, possiamo notare che è un convertitore D/A a resistori pesati a 3 bit, e
L’operazionale è costituito sotto forma d’integrato ed è in grado di amplificare anche in corrente continua con un guadagno molto elevato.
Per comprendere le più importanti caratteristiche di un amplificatore operazionale è molto utile il data-sheet fornito dalla casa costruttrice contenente:
• Una descrizione generale dell’amplificatore
• U
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1
Per far ciò, sono stati utilizzati
Principio di funzionamento
In fig. è rappresentato lo schema generale di un amplificatore reazionato (positivamente).
Mantenendo aperto S2 e chiudendo S1, si applichi il segnale sinusoidale xs all’ingresso del blocco G (che nella pratica è un amplificatore); otteniamo che:
xi=xs e xf=GHxi
Nell’ipotesi che esista un’unica frequenza Fo
2. Monostabili – caratterizzati da uno stato stabile e uno quasi stabile. A seguito di un impulso di comando (impulso di Trigger) il multivibratore passa dallo stato stabile allo stato quasi stabile, in cui permane per un intervallo di tempo determinato dai valori dei parametri del circuito, e quindi torna allo stato stabile. Sono impiegati per generare
2. Filtri passa-alto PA: questi Filtri hanno A0 ≠ 0 solo per i segnali di ingresso a frequenze superiori ad un determinato valore di ft, chiamata frequenza di taglio inferiore. Per f < ft si ha invece A0 = 0.
3. Filtri passa-banda Pbanda: questi Filtri hanno A0 ≠ 0 solo per i segnali di ingresso la cui frequenza è interna a due determinati valori f1
Prendiamo ad esempio il caso di un sistema a microprocessore per il controllo di grandezze fisiche (temperatura, pressione, umidità ecc.): il segnale in uscita dal trasduttore è generalmente di tipo analogico e di conseguenza deve essere convertito in un segnale digitale per poter essere elaborato dal microprocessore.
Il convertitore digitale-analog