2) determinazione del costo di trasformazione di ciascun prodotto, moltiplicando i coefficienti di costo per il numero di volte che l’unità di misura usata è contenuta nel prodotto in questione.
COEFFICIENTE DI COSTO CENTRO XY = TOTALE COSTI IMPUTATI A XY/QUANTITA’ DI PRODUZIONE XY
Quella che è stata denominata quantità di produzione d
Economia
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➢ misurando direttamente i servizi resi dai centri ausiliari ai centri produttivi mediante un’appropriata unità di misura di tali servizi;
➢ in modo indiretto, in proporzione all’attività svolta dal centro utente, opportunamente misurata, oppure in base d altri parametri, sempre relativi a qualche carattere del centro utente.
OFFICINA MANUT
CA = costo di trasformazione di tutte le unità di A
i = 1,2,3,….,n = numero di componenti del prodotto A
k = 1,2,3,….,m = numero dei centri in cui il prodotto A è lavorato
Ik = indice o coefficiente di costo del centro k
Tik = produzione del componente i nel centro k
L’unità di misura della produzione è sovente espressa in u
• i costi non localizzati possono essere imputati ai prodotti su base “unica” o “multipla”.
I principali criteri di ripartizione dei costi in esame sono nella prassi aziendale:
• il costo di trasformazione industriale dei prodotti;
• il costo industriale dei prodotti (materie prime + costi di trasformazione);
• le ore di mano d’opera dir
A. MATERIE PRIME
La loro imputazione avviene con la formula:
CONSUMO x PREZZO UNITARIO
I consumi di materie, vengono di norma determinati in base alle rilevazioni accolte nei “buoni di prelievo”, su cui, oltre altre indicazioni compare la destinazione finale del materiale stesso. Quando le materie prime vengono usate per un solo prodo
In pratica, il capitale dell’impresa filiale, grazie ad una struttura gerarchica e piramidale, risulta essere di proprietà di un’altra impresa affiliata che si aggancia alla casa madre.
Le multinazionali hanno la capacità di operare in tutto il mondo: le sedi centrali sono dislocate nei paesi più ricchi del mondo ed in quelli emergenti, mentre negli
Nello stesso anno crollò il Credito mobiliare, seguito a breve distanza dalla Banca generale. Conseguenza di questo stato di caos finanziario fu il riordinamento del sistema di emissione, avviato da Giovanni Giolitti con l'istituzione della Banca d'Italia (agosto 1893), alla quale fu assegnata una funzione preminente nell'emissione monetaria (fino al 19
- individuando le cosiddette “attività” richieste da un prodotto per il suo ottenimento;
- individuando il determinante di costo o “cost driver” relativo alle suddette attività.
Dal punto di vista metodologico, l’A.B.C. si fonda su un iter procedurale secondo cui:
1. i costi delle varie risorse sono imputati in primo luogo alle spe