Amministrazione del personale

Materie:Riassunto
Categoria:Economia

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Testo

L’AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE

La sicurezza sociale è il complesso delle prestazioni previdenziali e assistenziali garantite dallo Stato ai cittadini con lo scopo di elevare il loro livello di benessere. In questo ambito rientra anche il lavoratore dipendente della cui tutela si occupano sostanzialmente tre enti:
• INPS: (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale);
• INAIL: (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro);
• ASL: (ossia il servizio sanitario nazionale, demandato alle regioni).
Questi enti assicurano ai lavoratori dipendenti un sistema di previdenza e assistenza finanziato sia dai contributi delle imprese e dei lavoratori stessi e sia dall’intervento statale.
Gli interventi possono essere disgiunti o congiunti e si differenziano perché questi ultimi, al contrario dei primi, sono erogati da due o più enti. Fra gli interventi disgiunti erogati dall’INPS abbiamo:
• pensione di vecchiaia: prestazione economica erogata al raggiungimento di una determinata età;
• pensione di invalidità: pensione erogata ai lavoratori che hanno subito un’infermità che impedisce loro di adempiere normalmente alla prestazione lavorativa;
• assicurazione per la disoccupazione involontaria: erogazione al lavoratore che si trova in stato di disoccupazione senza volerlo ed è pari all’80% dell’ultima retribuzione percepita;
• Cassa Integrazione Guadagni (CIG): indennità concessa al dipendente facente parte di un’azienda la cui attività lavorativa è stata momentaneamente sospesa;
• indennità di mobilità: indennità riconosciuta al lavoratore iscritto nelle liste di mobilità in conseguenza della risoluzione del rapporto di lavoro a causa della riduzione del personale dell’azienda.
Fra gli interventi congiunti di INPS e ASL vi sono:
• assicurazione per la malattia: indennità garantita al dipendente assente dal posto di lavoro in caso di malattia;
• assicurazione per la maternità: indennità corrisposta alle lavoratrici madri che si astengono dal lavoro.
Infine, fra gli interventi congiunti di INAIL E ASL abbiamo:
• assicurazione contro gli infortuni: prestazioni economiche e sanitarie a favore dei lavoratori cha a causa di infortuni sul lavoro devono interrompere temporaneamente la propria prestazione lavorativa;
• assicurazione contro le malattie professionali: prestazioni economiche e sanitarie a favore dei lavoratori che hanno contratto, sul posto di lavoro, malattie professionali.
Al lavoratore non più attivo queste prestazioni economiche vengono garantite direttamente dall’ente; al contrario, il lavoratore attivo percepisce, generalmente, queste erogazioni tramite un’anticipazione dell’impresa. Le somme anticipate al lavoratore dal datore di lavoro per conto dell’INPS vengono dalle aziende trattenute in sede di versamento dei contributi a loro carico, con una operazione di conguaglio.

ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Come visto in precedenza, l’INPS gestisce la maggior parte delle prestazioni economiche a favore dei lavoratori dipendenti. La gestione può essere:
• ordinaria: si riferisce al sistema delle assicurazioni sociali obbligatorie e riguarda nello specifico l’assicurazione per invalidità e vecchiaia e l’assicurazione contro la disoccupazione involontaria;
• speciale: riguarda la Cassa unica per gli assegni familiari, la Cassa integrazione guadagni, il Fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto e la gestione dei contributi e delle prestazioni economiche relativi all’assicurazione per la malattia e per la maternità.
Nell’ambito della gestione speciale rientra la gestione della Cassa Unica Assegni per il Nucleo Familiare (CUANF), un istituto particolarmente importante per le famiglie con molti componenti e redditi non elevati. Sulla base del reddito e del numero dei componenti del nucleo familiare e applicando tabelle che vengono periodicamente aggiornate, il lavoratore dipendente che ne abbia fatta richiesta all’INPS ha diritto a ricevere 12 volte all’anno un assegno mensile a integrazione del proprio reddito, il cui importo viene anticipato dal datore di lavoro che provvederà successivamente al recupero della somma conguagliando con quanto dovuto all’INPS per i contributi a proprio carico. Il reddito del nucleo familiare preso in considerazione va dal 1° luglio dell’anno in cui si presenta la domanda di assegnazione dell’assegno al 30 giugni dell’anno successivo.
Tutti i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze lavoratori soggetti alle assicurazioni sociali obbligatorie o per i quali devono essere versati contributi relativi alla gestione speciale devono iscriversi presso l’INPS, compilando il modello DM/68. Ricevuta la domanda di iscrizione, l’INPS inquadra l’azienda sulla base delle attività svolte per determinare il calcolo dei contributi. I contributi sociali da versare all’INPS per le assicurazioni sociali vengono calcolati applicando una serie di percentuali stabilite dalla legge sull’ammontare della retribuzione imponibile del lavoratore dipendente, arrotondata all’unità di euro. Bisogna comunque tener conto che alcune voci della retribuzione sono escluse dall’imponibile, sia ai fini fiscali, sia ai fini contributivi. Le aliquote dei contributi previdenziali e assistenziali variano al variare del settore produttivo, del numero dei dipendenti dell’azienda e della qualifica riconosciuta al lavoratore. La normativa prevede l’utilizzo del modello di pagamento unificato (F24), con il quale effettuare il versamento unificato che deve essere corrisposto entro il giorno 16 del mese successivo.

ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO
L’INAIL è un ente assicurativo che interviene per garantire i lavoratori contro i rischi e le conseguenze determinati da infortuni sul lavoro e dalle malattie professionali contratte durante il periodo di lavoro.
Il pagamento del premio viene effettuato in anticipo, mediante un sistema di autoliquidazione: entro il 16 febbraio di ogni anno l’azienda deve presentare all’INAIL la dichiarazione delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori nell’anno precedente e su tali importi calcolare e pagare il premio, presunto, a carico dell’esercizio corrente; contestualmente si procede al raffronto tra il premio anticipato corrisposto nell’anno precedente e quello realmente a carico dell’azienda, con la determinazione del debito o del credito che dovrà essere conguagliato nella medesima data e con il medesimo versamento. Il versamento del premio INAIL viene effettuato utilizzando il modello F24.

I RAPPORTI CON L’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA
L’azienda effettua il prelievo fiscale sulle somme erogate al personale, provvedendo successivamente al versamento degli importi trattenuti. Si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme corrisposte dal datore di lavoro entro il giorno 12 gennaio dell’anno successivo a quello cui esse si riferiscono. Per determinare il reddito imponibile sul quale applicare l’imposta bisogna sottrarre dal reddito complessivo una deduzione detta no tax area; di ciò se ne occupa il sostituto d’imposta, ossia il datore di lavoro.
Il reddito da lavoro dipendente è assoggettato all’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) che viene calcolata applicando le aliquote crescenti per scaglioni di reddito previste dalla tabella ministeriale. Inoltre, è da tenere presente il calcolo dell’addizionale regionale (determinata dal datore di lavoro) e dell’addizionale comunale (determinata in parte dallo Stato e in parte dai Comuni).
L’importo dell’imposta lorda deve essere diminuito dell’importo delle detrazioni di imposta riconosciute al contribuente, in base agli importi e alle norme in vigore. Le detrazioni d’imposta sono concesse in relazione ai carichi di famiglia e al reddito di lavoro dipendente. Le detrazioni per carichi di famiglia vengono riconosciute al contribuente che ha familiari a proprio carico. L’imposta netta, pari alla differenza tra l’imposta lorda e le detrazioni di imposta, deve essere versata entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è avvenuto il pagamento della retribuzione. A fine anno, e comunque non oltre il 28 febbraio dell’anno successivo, il datore di lavoro, quale sostituto d’imposta, deve provvedere alle operazioni di conguaglio fiscale.

LA BUSTA PAGA
La retribuzione corrisposta al lavoratore è formata da un insieme di elementi o voci retributive, indicati dai contratti collettivi. La retribuzione lorda di competenza del lavoratore è formata dalla somma dell’importo delle varie voci retributive e costituisce il valore di riferimento per il calcolo dei contributi sociali e della ritenuta fiscale a carico del dipendente. Pertanto, il netto in busta paga è pari alla retribuzione netta diminuita di eventuali altre detrazioni a carico del lavoratore e maggiorata dall’eventuale assegno per il nucleo familiare. La busta paga è un documento elaborato dall’azienda per certificare la retribuzione lorda, le trattenute contributive e fiscali e la somma netta da pagare al lavoratore.
Al lavoratore è attribuita, inoltre, la possibilità di svolgere un lavoro straordinario, ossia il lavoro svolto oltre il normale orario di lavoro, inteso come di 40 ore settimanali, e viene retribuito con una paga oraria cui vengono aggiunte le maggiorazioni previste dal contratto collettivo.

LA LIQUIDAZIONE
Mediante la liquidazione delle retribuzioni si determina l’ammontare del debito che l’azienda ha verso i dipendenti per la loro prestazione di lavoro a favore dell’impresa; inoltre, tramite la liquidazione dei contributi sociali viene determinata la posizione finanziaria netta dell’azienda nei confronti dell’INPS.

LA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO

Solitamente, il rapporto di lavoro a tempo determinato si estingue per scadenza del termine indicato. Capita spesso, però, che vi siano altre cause che portano a tale scioglimento e fra queste vi sono:
• raggiungimento dei limiti di età e conseguente collocamento in pensione del dipendente;
• dimissioni volontarie del lavoratore, che deve rispettare l’obbligo di preavviso entro precisi termini stabiliti dal contratto collettivo;
• licenziamento del dipendente, e l’azienda è tenuta a presentare il preavviso.
Il licenziamento può essere sia individuale che collettivo.
Il licenziamento individuale può avvenire solo o per giusta causa o per giustificato motivo. La giusta causa di licenziamento si ha quando si verifica un evento di notevole gravità che non consente la prosecuzione, anche temporanea, del rapporto di lavoro (ad es., un attentato alla vita del datore). Il giustificato motivo può essere soggettivo o oggettivo. Nel primo caso sussiste un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del lavoratore (ad es., il danneggiamento colposo di beni aziendali). Il giustificato motivo oggettivo, invece, è relativo a variazioni del normale andamento dell’azienda tali da rendere superfluo il lavoro del dipendente al suo interno (ad es., l’azienda farmaceutica “X” si trasforma in azienda produttrice di vini e non necessita più del lavoro dei ricercatori farmaceutici).
Il licenziamento collettivo avviene a causa di cessazione, riduzione o trasformazione dell’attività e l’azienda, con almeno 15 dipendenti a suo carico, riduce il proprio organico recedendo dal contratto di lavoro di tutti o parte dei dipendenti. Prima di poter ricorrere a tale forma di licenziamento, però, l’azienda deve procedere a una trattativa coi sindacati che apre a due ipotesi:
• ipotesi di accordo: i lavoratori licenziati percepiscono, in aggiunta al TFR, un’indennità pari a tre mensilità e vengono iscritti nelle liste di mobilità;
• ipotesi di mancato accordo: i lavoratori licenziati godranno, in aggiunta al TFR, di una somma pari a nove mensilità e potranno tutelare i propri diritti davanti alla magistratura.
Nel momento in cui vi è la cessazione del rapporto di lavoro, l’azienda deve liquidare ai dipendenti il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), maturato alla fine dell’anno che precede il licenziamento e nel corso dell’anno.
Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è un’indennità economica proporzionale agli anni di servizio prestato nella medesima azienda che viene corrisposta al lavoratore nel momento in cui interrompe definitivamente il rapporto di lavoro con l’impresa. Il TFR è ad accumulo, in quanto è la somma di vari accantonamenti annui il cui importo viene determinato al 31/12 di ogni esercizio, per ciascun dipendente. La retribuzione annua da prendere in considerazione per il calcolo del trattamento di fine rapporto comprende tutte le somme corrisposte al lavoratore a titolo non occasionale.
La legge prevede che il lavoratore, con almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, possa chiedere un’anticipazione, non superiore al 70%, del TFR ma soltanto nei casi o di acquisto della prima casa o per spese sanitarie.
In caso di insolvenza del datore di lavoro è istituito presso l’INPS un Fondo di garanzia per assicurare in ogni caso al lavoratore il pagamento del trattamento di fine rapporto.
La riforma previdenziale del 1995 ha previsto l’istituzione di fondi pensione alimentati dai contributi del datore di lavoro e del lavoratore e da quote prelevate dal TFR; nel caso di lavoratori assunti dopo il 1993 è prevista la possibilità di destinare integralmente al fondo pensione l’intero TFR maturato.

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