Apputni sulle origini e funzioni della moneta

Materie:Appunti
Categoria:Economia Politica
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Testo

Origini e funzioni della moneta: nelle economie primitive gli scambi si fondavano sul baratto. Nelle economie ove vige la divisione del lavoro lo scambio è monetario, cioè si basa sulla moneta che svolge funzioni essenziali per l’economia: la moneta è mezzo di scambio, misura del valore, riserva di valore e mezzo di pagamento. La liquidità è la caratteristica della moneta di essere facilmente convertibile in altri beni. Vari tipi di moneta: nelle moderne economie, oltre alla carta-moneta stampata dalla Banca di emissione, esistono altri mezzi di pagamento, e cioè: moneta bancaria, costituita dagli assegni bancari emessi dai clienti che dispongono di fondi presso le banche; moneta commerciale, costituita dalle cambiali emesse dai privati. Esistono diversi aggregati monetari M1 (biglietti di banca, monete di Stato, c/c bancari e postali, assegni circolari, depositi a vista presso il Tesoro. Tutto questo è denaro disponibile); M2 (depositi a risparmio bancari e postali, certificati di deposito bancari. Tutto questo è denaro un po’ meno disponibile); M3 (pronti conto temine, Bot, obbligazioni con scadenza fino a due anni, titoli e fondi comuni del mercato monetario). I sistemi monetari: è costituito dall’insieme della moneta che circola in un paese e dalle norme giuridiche che regolano la circolazione. I sistemi monetari si distinguono in: metallici che si dividono in monometallici (se la base monetaria è costituita da un solo metallo o oro o argento), bimetallico (se la base è costituita da monete in circolazione sia d’oro che d’argento); sistemi a cambio aureo: in cui circolano biglietti convertibili in lingotti d’oro (cambio in lingotti d’oro, cambio in divise estere e sistema misto) adottato in Germania, Inghilterra, e Francia, rispettivamente nel 1924, 1925 e 1928; sistemi a carta moneta inconvertibile (biglietti a corso legale o forzoso). Valore della moneta: è dato dalla quantità di beni e servizi che con la moneta si possono comprare. Se i prezzi aumentano il valore della moneta diminuisce e viceversa. Teoria quantitativa della moneta FISHER: la teoria quantitativa della moneta, espressa dalla equazione di Fisher, afferma che un aumento della quantità di moneta in circolazione produce un aumento del livello dei prezzi e quindi una diminuzione del valore della moneta. Questa teoria si esprime nella seguente formula MV = PQ (MV quantità di moneta disponibile, PQ valore complessivo delle transazioni nell’unità di tempo). Nel breve periodo V e Q si considerano costanti, quindi avremo M=Q. Ne consegue che ogni aumento dello stock di moneta deciso dalle autorità monetarie provoca l’aumento dei prezzi, e quindi l’inflazione. Ad ogni aumento della moneta in circolazione, aumenta la domanda di beni e servizi; ma poiché il sistema è in equilibrio di piena occupazione, l’offerta di beni non può aumentare, e quindi aumentano i prezzi. Il mercato dei capitali: comprende due settori distinti: il mercato monetario, che riguarda la domanda e l’offerta di moneta nel periodo breve, e il mercato finanziario, che riguarda la domanda e l’offerta di moneta nel periodo lungo. Domanda di moneta: è la parte del reddito detenuta in forma liquida. Secondo Keynes, ciascuno preferisce detenere moneta in forma liquida per i motivi delle transazioni, precauzionale e speculativo (preferenze per la liquidità). È però disposto a rinunciare alla liquidità se il saggio di interesse che remunera le obbligazioni è abbastanza alto. La domanda di moneta secondo Keynes, è in funzione diretta del reddito e inversa del saggio d’interesse. Offerta di moneta: è la quantità totale di moneta

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