Il Bilancio d'Esercizio

Materie:Riassunto
Categoria:Economia Aziendale

Voto:

2.5 (2)
Download:2271
Data:14.04.2009
Numero di pagine:14
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
bilancio-esercizio_25.zip (Dimensione: 14.95 Kb)
trucheck.it_il-bilancio-d-esercizio.doc     73 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

7. IL BILANCIO D’ESERCIZIO.
Il bilancio d’esercizio è un documento, che deriva dall’aggregazione dei dati delle contabilità generale, che ha lo scopo di rappresentare la situazione patrimoniale – finanziaria dell’azienda e il risultato economico dell’esercizio.
Nel tempo questo documento ha subito un’evoluzione legata al ruolo dell’azienda, concepita come sistema aperto, la cui attività coinvolge:
- soggetti interni;
- soggetti esterni (clienti, fornitori, banche, fisco ecc.).
Il bilancio adempie ad alcune funzioni essenziali e deve rispondere ad alcuni requisiti:
- è uno strumento d’informazione e di comunicazione verso tutti i soggetti che sono interessati all’andamento dell’azienda;
- è uno strumento indispensabile per una corretta amministrazione poiché consente di conoscere i risultati gestionali.
Perciò esso deve:
- garantire attendibilità delle informazioni contenute;
- avere il requisito della neutralità, poiché non può privilegiare nessuna delle categorie interessate alla sua lettura.
La normativa riguardante il bilancio ha subito una modifica, dal momento in cui è stata recepita la IV Direttiva Cee.
In base all’articolo 2423 del Codice Civile, il bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico e dalla nota integrativa. Per quanto riguarda le finalità delle diverse parti:
- lo Stato Patrimoniale pone in evidenza, a sezioni contrapposte, la composizione del patrimonio alla fine dell’esercizio;
- il Conto Economico, a forma scalare, contiene il confronto dei componenti positivi e negativi di competenza del periodo;
- la Nota Integrativa svolge funzioni esplicative e di completamento dei prospetti precedenti e fornisce informazioni sui criteri di valutazione adottati e su procedure che non possono essere espresse contabilmente.
7.1. IL BILANCIO NELLE AZIENDE INDIVIDUALI.
Per le aziende individuali e le società di persone, l’articolo 2217 del Codice Civile precisa che l’inventario si chiude con il bilancio e con il conto dei profitti e delle perdite, il quale deve dimostrare con evidenza e verità gli utili conseguiti o le perite subite. Nelle valutazioni di bilancio l’imprenditore deve attenersi ai criteri stabiliti per i bilanci delle società per azioni, poiché applicabili.
L’obbligatorietà della redazione del bilancio vale anche per questa categoria d’impresa, nonostante non siano imposti schemi particolari relativamente ai prospetti che lo compongono.
Per quanto riguarda le società per azioni, gran parte delle aziende sarà orientata a seguire gli schemi stabiliti per le società di capitali limitandosi:
- allo Stato Patrimoniale in forma abbreviata;
- al Conto Economico.
Lo Stato Patrimoniale in forma analitica è obbligatorio solo per le società che nel primo esercizio o successivamente per due esercizi consecutivo, superano almeno due dei seguenti limiti:
- totale attivo di Euro 3.650.000;
- ricavi delle vendite e delle prestazioni di Euro 7.300.000;
- dipendenti occupati in media durante l’esercizio n. 50.
7.2. I POSTULATI PER LA REDAZIONE DEL BILANCIO.
Sotto l’aspetto civilistico i postulati (o principi generali) di riferimento per la redazione del bilancio riguardano:
- clausole generali;
- principi di redazione.
Per quanto riguarda le clausole generali, l’articolo 2423 del Codice Civile afferma che il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio.
L’obbligo di chiarezza, trova fondamento negli articoli 2423 ter, 2424 e 2425 del Codice Civile, per quanto concerne:
- rispetto degli schemi di bilancio;
- divieto di raggruppare voci;
- divieto di compensare partite, ovvero divieto di compensare valori di bilancio di segno opposto, tranne nei casi espressamente consentiti dalla legge.
I termini di chiarezza, veridicità e correttezza, menzionati dal Codice, sono intesi come comportamento in buona fede per consentire la leggibilità e l’interpretazione del bilancio a tutti coloro che sono in possesso di una media cultura contabile.
L’articolo 2423 bis del Codice civile fissa i principi di redazione del bilancio e sono:
- principio di prudenza, in base alla quale sono imputate al periodo le perdite presunte non ancora verificatesi, ma non possono essere presi in considerazione gli utili sperati, ovvero di non certa realizzazione, si deve evitare che il bilancio esprima valori non veritieri o una situazione non reale dell’azienda in quel dato momento, infatti al momento della redazione non si possono imputare costi o ricavi presunto nel c.e.;
- principio di continuità, riguardante la valutazione degli elementi del patrimonio, da effettuare presupponendo il normale funzionamento e al continuazione dell’azienda, gli elementi che compongono il bilancio devono essere considerati una fase di ordinaria gestione;
- principio dell’iscrizione esclusiva degli utili realmente conseguiti, che rafforza il principio di prudenza ed esclude l’iscrizione di utili non realizzati alla fine del periodo amministrativo, anche se non più incerti al momento della compilazione del bilancio;
- principio della competenza economica, secondo il quale il reddito deve essere valutato attribuendo i costi e i ricavi all’esercizio cui si riferiscono sotto l’aspetto economico e non sotto quello finanziario e si tratta del principio di correlazione tra costi e ricavi, deve esserci correlazione tra costi e ricavi, se non c’è correlazione si devono effettuare al 31 / 12 delle scritture di assestamento, il costo deve trovare il correlativo ricavo e viceversa;
Ex. Tutte le merci , che ho acquistato, devono essere totalmente vendute, ma non avviene poiché al 31 / 12 si mantiene una riserva in magazzino e quindi si deve effettuare una scrittura di rettifica;
- tener conto dei rischi e delle perdite di competenza, anche se conosciuti dopo la fine dell’esercizio è solo un ulteriore rafforzamento del principio di prudenza;
- separatezza nella valutazione di elementi eterogenei, anche se compresi in singole voci;
- costanza nell’applicazione dei criteri di valutazione per garantire l’omogeneità, la continuità e la comparabilità dei bilanci nel tempo.
8. I CONTENUTI DELLO S.P.
Lo Stato Patrimoniale è un documento che pone in evidenza il patrimonio di funzionamento al termine del periodo amministrativo.
Secondo l’articolo 2424 del Codice Civile, lo Stato Patrimoniale si presenta come uno schema a sezioni contrapposte, dove le attività (sezione di sinistra) sono evidenziate al valore netto (togliendo le poste rettificative) seguendo un criterio “misto”, che unisce le esigenze di una classificazione finanziaria con quella di classificare per processo produttivo. Non si segue in assoluto il criterio finanziario nell’esposizione delle voci del passivo (sezione destra). Tra queste figura il patrimonio netto, che non è una passività, ma rappresenta il capitale proprio.
Lo schema dello Stato Patrimoniale è obbligatorio, nel senso che le varie poste devono essere iscritte nell’ordine indicato e separatamente nella sua forma abbreviata.
ATTIVO
A Crediti verso soci
B Immobilizzazioni
I Immobilizzazioni immateriali
II Immobilizzazioni materiali
III Immobilizzazioni finanziarie
C Attivo Circolante
I Rimanenze
II Crediti
III Attività finanziarie
IV Disponibilità Liquide
D Ratei e Risconti Attivi
Totale Attivo
PASSIVO
A Patrimonio Netto
B Fondi per rischi e oneri
C Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
D Debiti
E Ratei e Risconti Passivi
Totale Passivo
Lo schema è simile a quello obbligatorio per le società di capitali.
9. IL C.E.
Il Conto Economico è un documento che evidenzia il risultato economico d’esercizio attraverso le fasi della sua formazione, tenendo conto del contributo delle varie aree di gestione.
Lo schema del conto economico è redatto in base all’articolo 2425 del Codice Civile sotto forma scalare, in modo da evidenziare i risultati intermedi e offrire la progressione con cui si forma il risultato d’esercizio.
Il Conto Economico evidenzia:
- il risultato della gestione ordinaria;
- il risultato della gestione finanziaria;
- il risultato della gestione straordinaria.
Il risultato d’esercizio (utile o perdita), che deriva dalla somma algebrica del risultato della gestione ordinaria, della gestione finanziaria e della gestione straordinaria, è al lordo delle imposte.
Esso costituisce una voce di collegamento tra i due documenti che formano il bilancio poiché compare anche nello Stato Patrimoniale.
Lo schema del Conto Economico presenta una struttura scalare per permettere di leggere, scorrendo verticalmente lo schema, in quale modo si è formato il reddito d’esercizio e quindi consente di controllare meglio l’andamento della gestione.
A Valore della produzione
B Costi della produzione
(A – B = gestione ordinaria)
C Proventi e oneri finanziari
D Rettifiche di valore di attività finanziarie
(C e D = gestione finanziaria)
E Proventi e oneri straordinari
(gestione straordinaria)
Risultato prima delle imposte (A – B) + (C) + (D)
Imposte sul reddito dell’esercizio
Utile (perdita) d’esercizio
10. LA FORMAZIONE DEI PROSPETTI DI BILANCIO.
Con una contabilità automatizzata e predisposta in sede di stesura del piano dei conti, è agevole farle affluire in automatico i dati provenienti dalla situazione contabile per eccedenze, stilata dopo le rilevazioni d’assestamento, allo Stato Patrimoniale e al Conto Economico. Per le imprese individuali la forma adottata è quella abbreviata occorre procedere al raggruppamento di alcune voci ed è necessario tener presente che i valori attivi sono esposti al netto dei fondi rettificati ed occorre:
- nello Stato Patrimoniale:
° comporre le voci “Immobilizzazioni materiali” e “Immobilizzazioni immateriali” e poi sottrarre gli importi dei vari “Fondi ammortamento” ed eventuali altre rettifiche, evidenziando l’operazione in forma esplicita (articolo 2435 bis del Codice Civile);
° dopo aver composto la voce “Crediti”, che racchiude tutti i crediti dell’attivo circolante, occorrerà sottrarre il valore del “Fondo Svalutazione crediti” e del “Fondo rischi su crediti”, in modo da prendere in considerazione il valore di presunto realizzo dei crediti stessi.
Occorre notare che gli acconti pagati dai fornitori sono compresi tra le immobilizzazioni, nel caso siano riferiti all’acquisto di beni strumentali, o fra le rimanenze, se relativi all’acquisto di scorte di materie prime, materiali di consumo ecc. I debiti per Tfr costituiscono una voce specifica, distinta dagli altri debiti per la loro scadenza incerta e la loro particolarità di “Finanziamento improprio”.
- Nel Conto Economico:
° i ricavi di vendite e prestazioni e i costi di merci e materiali sono presentanti al netto di resi, abbuoni, ribassi ecc.;
° si determina una variazione delle rimanenze come somma algebrica del valore delle esistenze iniziali e delle rimanenze finali;
° altri raggruppamenti si ottengono sommando il saldo dei conti dei gruppi predisposti nel piano dei conti.
12. L’ANALISI E L’INTERPRETAZIONE DEI DATI DI BILANCIO.
I valori contenuti nel bilancio d’esercizio possono essere oggetto di anali e quindi fornire informazioni, ma devono essere rispettate alcune condizioni:
- correttezza espositiva, i dettati del Codice Civile contribuiscono allo scopo per evitare le sopravvalutazioni e la formazione di riserve occulte;
- possibilità di comparare i dati nel tempo e nello spazio, il principio di costanza dei criteri di classificazione e di valutazione permette di confrontare i dati di bilancio nel tempo, mentre una corretta omogeneità permette di effettuare indagini interaziendali, ovvero la comparabilità nello spazio almeno per le aziende che operano nello stesso settore produttivo.
Le analisi di bilancio tendono a rispondere a questi quesiti:
- sono veritieri i dati di bilancio?
- l’azienda è in equilibrio dal punto di vista finanziario e patrimoniale?
- quel è la sua capacità di produrre reddito?
A questi interrogativi, importanti per il controllo interno e le indagini che sull’azienda sono effettuate dall’esterno (le banche che devono concedere un fido) la risposta è data tramite 3 analisi:
- analisi letterale, per riscontrare la corrispondenza tra i contenuti delle singole voci e la loro denominazione, capire il significato delle singole voci;
- analisi revisionale, per accertare l’attendibilità dei valori di ogni singola voce e quella delle valutazioni;
- analisi prospettica, attraverso il raggruppamento o la scomposizione di varie voci e mediante l’impiego di indici, che svolgono la funzione di indicatori; si mira ad estrapolare dai dati storici, contenuti nel bilancio, elementi per individuare gli andamenti futuri in relazione alla possibile evoluzione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’azienda e si esegue un’analisi nel tempo (confronto con dati di anni precedenti) e nello spazio (confronto con il settore merceologico).
Per agevolare queste indagini, il bilancio è esaminato:
- sotto l’aspetto patrimoniale per accertare se vi sia equilibrio tra gli impieghi e le fonti di finanziamento;
- sotto l’aspetto finanziario per verificare se l’azienda è in grado di far fronte ai fabbisogni finanziari;
- sotto l’aspetto economico per esaminare la capacità dell’azienda di produrre utili e coprire i costi.
12.1. L’ANALISI DELLO S. P. E DEL C. E.
Lo Stato Patrimoniale è riclassificato secondo il criterio finanziario, ovvero è rielaborato aggregando le voci in modo diverso da come si presentano nella configurazione civilistica:
- le voci dell’attivo (impieghi) sono accorporate secondo l’attitudine alla liquidità, in immobilizzazioni e attivo circolante; l’attivo circolante è suddiviso in rimanenze, liquidità differite e liquidità immediate.
- il passivo (fonti) è suddiviso in capitale proprio e passività; le passività sono suddivise in passività a medio / lungo e passività su breve termine.
ATTIVO
Impieghi
IMMOBILIZZAZIONI
- Immobilizzazioni immateriali
- Immobilizzazioni materiali
- Immobilizzazioni finanziarie
ATTIVO CIRCOLANTE
- Rimanenze
- Liquidità differite
- Liquidità immediate
PASSIVO
Fonti
CAPITALE PROPRIO
PASSIVITA’ M/L TERMINE (CONSOLITATE).
Sono i debiti con scadenza oltre l’anno.
PASSIVITA’ BREVE TERMINE (CORRENTI).
Sono i debiti con scadenza entro l’anno.
Poi si effettua l’analisi patrimoniale tramite una tabella (calcolando le relative percentuali):
Impieghi
IMMOBILIZZAZIONI
ATTIVO CIRCOLANTE
Fonti
PATRIMONIO NETTO
DEBITI M/L TERMINE
DEBITI BREVE TERMINE
Dallo schema si determinano alcuni indici di natura finanziaria per l’analisi finanziaria:
- INDICE DI DISPONIBILITA’ / Indice di liquidità corrente
Attivo Circolante Equilibrio finanziario se pari o prossimo a 2, non deve risultare inferiore a 1,5;
Debiti a Breve Se è inferiore all’1, l’azienda non è in grado di far fronte agli impegni presi, ovvero i debiti a breve.
- INDICE DI LIQUIDITA’ / Indice di liquidità immediata
Liquidità differite + immeritate Non deve essere inferiore ad 1, indica la capacità dell’azienda di far fronte ai pagamenti in scadenza;
Debiti a breve Non si tiene conto delle rimanenze;

- INDICIE D’INDEBITAMENTO / LEVERAGE
Totale Impieghi_____________ Se è inferiore a 2 è ottimale, poiché i mezzi propri risultano superiori ai debiti, ovvero l’azienda si
Capitale proprio al netto dell’utile finanza con il proprio capitale;
Se è pari o prossimo a 2, indica che gli impieghi sono finanziati metà con capitale proprio e il restante con il capitale di terzi;
Se è superiore a 2, l’azienda è finanziata soprattutto da capitali di terzi e si dice che sia sottocapitalizzata; (3,38 = 1 euro finanziato dai mezzi propri mentre 2,38 euro capitale di terzi);
Questo indice è, che ha un rivolto economico per la presenza di debiti comporta più oneri finanziari ed indice sul reddito d’esercizio, infatti è considerato un indice di natura finanziaria ed economica.
L’aumento del leverage esercita un ruolo di moltiplicatore della redditività sino a quando il rendimento dei nuovi investimenti è superiore al tasso pagato sui finanziamenti.
L’andamento dell’indebitamento incide sulla misura del ROE (Redditività del Capitale Proprio), tramite il ROD (Redditività del Capitale Investito) in relazione al ROD (Redditività del Denaro Preso dall’Azienda). Se il ROD è inferiore al ROI, l’azienda ha convenienza ad indebitarsi e tale convenienza può essere amplificata tanto più è elevato il leverage, che a sua volta spinge in alto il ROE.
ROI uguale ROD = struttura finanziaria aziendale è neutrale rispetto al ROE;
ROI maggiore ROD = ROE aumenta al crescere dell’indice d’indebitamento;
ROI minore ROD = ROE diminuisce al crescere dell’indice d’indebitamento.
Il Conto Economico è riclassificato secondo una delle due possibili configurazioni:
- configurazione al valore aggiunto, cioè i costi e ricavi classificati per natura, ovvero la ricchezza creata con l’attività aziendale. Esso è l’incremento di valore che un’azienda aggrega al valore dei beni e servizi che acquista da altre aziende. Questo valore è ripartito tra i vari fattori di produzione che lo hanno determinato. Questa configurazione è utilizzata dagli analisti esterni, poiché può essere ricavata dal 2425 e sperata nei vari settori, cioè dal 2425 si può ricavare direttamente questa configurazione senza altri allegati poiché nel 2425 i costi e i ricavi sono classificati per natura;
Lo schema:
Valore della produzione
- Costi della produzione
= Valore Aggiunto
- 9) Costi del Personale
= Margine Operativo Lordo
- 10), 12), 13)
= Risultato Operativo
+ / - C) Risultato gestione finanziaria
+ / - E) Risultato gestione straordinaria
= Utile o Perdita d’esercizio
- configurazione dei ricavi e costi del venduto, che presuppone la preventiva classificazione dei costi e dei ricavi non per natura, ma per destinazione produttiva ed è possibile per gli analisti interni;
Si sintetizza il conto economico a costi e ricavi della produzione effettuata per cogliere meglio le grandezze da utilizzare per determinare gli indici di natura economica:
- INDICE ROE (Return on equity = Tasso di redditività del capitale proprio)
Utile d’esercizio______________ x 100 Esprime il grado di remunerazione del rischio affrontato dai soci o dall’imprenditore.
Capitale Proprio al netto dell’Utile Si riferisce all’intera gestione aziendale.
È un indice di redditività globale il cui valore è influenzato dal risultato conseguito dalle altre gestioni, diverse da quella caratteristica.
Deve essere confrontato con il rendimento offerto dagli investimenti alternativi (Bot, Cct).
- INDICE ROI (Return to investment = Tasso di redditività degli investimenti)
Risultato Operativo x 100 Riguarda la gestione caratteristica.
Totale Impieghi Non incide il risultato della gestione finanziaria e straordinaria, di conseguenza sul grado d’indebitamento.
È utile per la richiesta di un finanziamento.
Da questo dipendono 2 indici:
- INDICE ROS (Return to sales).
Risultato operativo x 100 Indica i ricavi della gestione caratteristica.
Ricavi di vendita Si possono desumere le relazioni tra vendite, costi di acquisto, prezzi di vendita e quantità vendute.
- Tasso di Rotazione degli impieghi;
Ricavi di vendita ___ Riflette la quantità sugli impieghi.
Totale degli impieghi Il numero di volte in cui gli impieghi sono rinnovati nel corso dell’esercizio, più è alto più è efficiente l’impresa, perché ha un alto ciclo d’investimenti e disinvestimenti.
- INDICE ROD;
Oneri finanziari totale Deve essere confrontato con il ROI.
Capitali di debito
- Tasso d’incidenza della gestione non caratteristica.
Utile Netto______ La percentuale che si ottiene è alta se è notevole il concorso alla formazione del reddito dei componenti
Reddito Operativo positivi non riconducibili alla gestione caratteristica dell’azienda.
APPUNTI SUL BILANCIO D’ESERCIZIO.
Il BILANCIO D?ESERCIZIO è un documento redatto obbligatoriamente dagli organi amministrativi, alla fine dell’anno amministrativo. Questo prospetto mette in evidenza la situazione patrimoniale – finanziaria dell’azienda e lo si può considerare un rendiconto, un documento che sintetizza le operazioni eseguite durante l’anno.
- Il BILANCIO di FUNZIONAMENTO è un bilancio ordinario, redatto in un momento particolare dell’anno.
- I BILANCI STRAORDINARI sono redatti in occasione di un momento particolare per l’impresa (Bilancio di cessione, liquidazione, ingresso / uscita soci, fusione ecc…).
Il bilancio assolve due funzioni importanti quella:
- conoscitiva, poiché esso offre a posteri informazioni sull’andamento economico, della gestione e i componimenti del patrimonio di funzionamento;
- controllo, poiché sono sottoposti ad organi esterni per l’approvazione.
Le informazioni di natura finanziaria economica e patrimoniale dell’azienda sono di tipo STORICO, poiché si tratta della gestione conclusa..
Dall’analisi di bilancio, è possibile ricavare le informazioni di tipo prospettico e proiettarle verso il futuro.
Gli utilizzatori del bilancio sono:
- interni, si tratta di portatori d’interessi diretti (soci, titolare per l’impresa industriale, lavoratori ecc…);
- esterni, si tratti di portatori d’interessi indiretti (soci di minoranza, investitori di capitali di rischio, uffici fiscali, fornitori ecc…) non sono altro coloro che entrano in contatto con l’azienda in qualsiasi momento.
L’insieme di tutti i prospetti che compongono il BILANCIO.
Ci sono una serie di allegati che il codice propone per dare un’informazione più appropriata e prende nome di SISTEMA INFORMATIVO di BILANCIO, costituito dal bilancio d’esercizio, dato da informazioni quantitative (SP e CE) e da informazioni qualitative (Nota Integrativa, che spiega i prospetti precedenti).
Stato Patrimoniale = art. Codice civile 2424.
Conto Economico = art. Codice civile 2425.
Nota Integrativa = art. Codice civile 2427 (rendiconto finanziario).
Allegati relazione sulla gestione = art. Codice civile 2428 (per fornire un resoconto sull’adamento dell’azienda).
Relazione Collegio sindacale = art. Codice civile 2429 (per verificare se la società ha adottato una gestione appropriata con la conseguente approvazione).
NORMATIVA sul BILANCIO d’ESERCIZIo deriva da disposizioni cokmunoitarie, recepite dal nostro Codice civile con un’articolazione, che va dal generale al particolare e stabilisce:
- clausole generale = art. Codice civile 2423
Il bilancio deve essere redatto con il pirncipio della CHIAREZZA.
- principi o postulati di redazione = art. Codice civile 2423 bis ter
Riguarda il contenuto del bilancio.
- Stato Patrimoniale
- Conto Economico
- Nota Integrativa.
- Criteri di Valutazione = art. Codice civile 2426
Riguardanti gli elementi di bilancio.
Il BILANCIO in FORMA ABBREVIATA è previsto per le società che non siano quotate in borsa esso è regolato dall’articolo del Codice civile 2425.
Altre scritture da effettuare al 31 / 12:
- merci;
- ratei e risconti (scritture d’assestamento per verificare la competenza dei costi e ricavi).
Ratei sono valori finanziari relativi ad entrate ed uscite future, che non sono state ancora rilevate ma di competenza d’esercizio.
Risconti sono valori economici relativi a costi o ricavi già rilevati, poiché è avvenuta la manifestazione finanziaria, ma in parte di competenza dell’esercizio successivo.
I PRINCIPI CONTABILI sono postulati di generale applicazione che consentono la contabilizzazione dei valori di bilancio. Essi hanno la funzione di dare un comportamento più razionale per ridurre la soggettività nella redazione di bilancio.
L’ANALISI per INDICI del bilancio consiste nel calcolare, partendo dallo SP e dal CE precedentemente rielaborati, gli indici che mettono a confronto gruppi di valori anche se di diversa natura. Gli indici devono essere interpretati in modo coordinato e deve esserci un confronto nel tempo e nello spazio.

Esempio