Forme presidenziali: Governo e Parlamento

Materie:Riassunto
Categoria:Diritto

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Testo

GOVERNO
È l’organo costituzionale più forte perché stabilisce gli obiettivi e decide gli strumenti per raggiungerli. Comanda la pubblica amministrazione, l’uso della forza pubblica e le risorse finanziarie dello stato. Dipende dal potere legislativo. È un organo ristretto e politicamente omogeneo. Per il suo ampio potere e per far sì che quest’ultimo venisse usato in modo democratico, ci si è preoccupati di:
- Porre dei limiti: sottoporlo alla sovranità della legge (principio di legalità). Il governo può agire solo nei limiti fissati dalle leggi
- La legittimazione democratica
o nei governi presidenziali, gode di legittimazione democratica propria perché eletto direttamente dal popolo
o nei governi parlamentari ha una legittimazione democratica derivata poiché è espressione della maggioranza politica che si costituisce in parlamento.
I risultati delle elezioni per il parlamento determinano la formazione del governo → governo eletto
Nei paesi in cui ci sono tanti partiti e non si forma la maggioranza per formare il governo, si vengono a formare degli accordi tra più partiti. In questo caso i governi sono governi di coalizione.
Questi sono poco stabili poiché hanno politiche ed interessi non sempre uguali. In questo tipo di governo il capo ha la funzione di mettere in contatto i diversi partiti della coalizione, mentre negli altri governi il premier ha il potere di scegliere e revocare i ministri.
COMPOSIZIONE (art. 92)
FORMAZIONE
Si procede alla formazione di un nuovo governo quando il precedente ha rassegnato le dimissioni, quando quindi c’è una crisi di governo. Art. 92: “Il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio e, su proposta di questo, i ministri”
1. Il presidente della repubblica inizia le consultazioni, cioè riceve le personalità politiche che possono aiutarlo a risolvere la crisi, quali:
• Ex presidenti della repubblica per una questione di omaggio
• I presidenti delle camere per correttezza istituzionale
• I segretari dei partiti per sapere quali partiti sono in grado di governare
2. Dopo essersi fatto un’idea, sceglie un esponente politico a cui affida l’incarico di formare il governo. Il presidente del consiglio appena nominato accetta con riserva (non è definitivo). Se il presidente incaricato non riesce a formare il governo e rinuncia all’incarico, il pres. della repubblica inizia nuove consultazioni e assegna il nuovo incarico. Se anche questo fallisce, può sciogliere le camere e indire elezioni anticipate.
3. Quando il presidente del consiglio incaricato è convinto che i partiti lo appoggeranno, scioglie la riserva e il presidente della repubblica procede con le nomine del pres. del consiglio e dei suoi ministri, tramite un proprio decreto.
4. I nuovi nominati prestano giuramento nelle mani del capo dello stato ed entrano in carica, sostituendo il governo precendente che fino a quel momento aveva esercitato le sue funzioni.
5. Entro 10 giorni il nuovo governo si deve presentare alle due camere esponendo il suo programma. Si svolge una discussione che termina con la votazione della mozione di fiducia che avviene con voto palese (maggioranza semplice).
Il governo è obbligato a dimettersi quando il parlamento gli da la sfiducia. La costituzione, per evitare frequenti crisi di governo, stabilisce che:
- “ il voto contrario di una o entrambe le camere su una proposta del governo non implica l’obbligo di dimissioni” quindi il governo può restare lo stesso in carica.
- Il governo deve dimettersi quando il parlamento approva una mozione di sfiducia, documento che esprime il disaccordo del parlamento sulla linea politica del governo. Questa deve essere firmata da almeno 1/10 dei componenti delle camere e non può essere messa in discussione prima di 3 giorni dalla sua presentazione.
Quindi il governo, quando si rende conto che non esiste più la maggioranza che lo sostiene, si dimette prima che le camere approvino la mozione di sfiducia. In questo caso si parla di crisi extraparlamentare perché nascono da valutazioni compiute all’esterno del parlamento.
Il governo può a sua volta porre la questione di fiducia su un particolare provvedimento importante per il programma politico, in altre parole annuncia che considererà una prova di sfiducia la mancata approvazione del provvedimento e in quel caso si dimetterà. Lo scopo è quello di mettere il parlamento davanti alla condizione di dare la fiducia per evitare le dimissioni del governo.
RESPONSABILITÀ DEI MEMBRI DEL GOVERNO
TIPO
NEI CONFRONTI DI
PRESUPPOSTI
PROCEDURA
SANZIONI
Politica
Parlamento
Non consenso sulle scelte
Mozione voto di sfiducia
Dimissioni
Civile
Qualunque soggetto
Danni arrecati
Azione civile
Risarcimento
Penale
Qualunque soggetto
Reato commesso in occasione e nell’esercizio delle proprie funzioni
- Autorizzazione a procedere (parlamento) prima di essere sottoposto a processo
- Giurisdizione penale ordinaria
Sanzioni penali
Amministrativa
Pubblica amministrazione
Danni arrecati
Provvedimenti dell’ufficio della corte dei conti
Sanzione amministrativa
“Il presidente del consiglio è responsabile della politica generale del governo, i ministri sono responsabili collegialmente degli atti del consiglio dei ministri e i individualmente degli atti dei loro ministeri”
Responsabilità politica → legata all’indirizzo politico perseguito dal governo.
Responsabilità penale → per i reati commessi.
I ministri sono dapprima sottoposti al giudizio del tribunale dei ministri che svolge le indagini preliminari e alla fine decide se chiedere l’autorizzazione a procedere al parlamento o archiviare il caso. Ottenuta l’autorizzazione il parlamento procede con le indagini riguardo il ministro che poi verrà sottoposto a magistratura ordinaria.
FUNZIONI
• Di indirizzo politico → elaborare il programma del governo sia in politica interna che in politica estera. Lo definisce prima in via generale al parlamento e poi concretamente. Può agire con decisioni rilevanti sul piano giuridico (presentazione decreti legge o provvedimenti) o attraverso dichiarazioni in parlamento. Il limite è costituito dalla responsabilità politica verso il parlamento
• Amministrativa → dirige la pubblica amministrazione, può emanare norme giuridiche secondarie sottoforma di regolamenti ed attua le leggi. Il limite è il fatto di rispettare la legge
• Legislativa → solo nei casi indicati dalla Costituzione può emanare norme aventi forza di legge (decreti – legge o decreti – legislativi).
CRISI DI GOVERNO
Il governo si dimette
DEGRETI – LEGGE
Sono provvedimenti che hanno forza di legge ed entrano immediatamente in vigore. Sono emanati dal governo solo in casi straordinari di necessità e urgenza.
Vengono chiamati decreti – legge perché in essi si riuniscono l’elemento fondamentale del decreto (decisi dal governo( e l’efficacia della legge). Devono essere approvati dal parlamento e convertiti in legge entro 60 giorni da entrambe le camere. Se questo non avviene o se trascorrono i 60 giorni il decreto perde efficacia fin dall’inizio (cioè sono annullati tutti gli effetti che ha prodotto)
1. il decreto è deliberato dal consiglio dei ministri
2. emanato dal presidente della repubblica
3. pubblicato sulla gazzetta ufficiale entrando in vigore nello stesso giorno della pubblicazione
Negli anni passati il numero dei decreti – legge è cresciuto, ma dal 1996, con una sentenza della corte costituzionale, si è posto fine all’abuso dei decreti.
DECRETI – LEGISLATIVI
Il governo emana norme aventi forza di legge quando la funzione legislativa gli viene delegata dal parlamento. Lo scopo è di facilitare l’emanazione di leggi con discipline complesse o molto dettagliate. Hanno forza di legge in quanto possono abrogare leggi già esistenti e sono vincolanti per tutti i cittadini.
1. approvazione legge delega
Il parlamento è poco adatto per l’elaborazione di questo genere di leggi, quindi delega questo compito al governo tramite una legge delega che deve indicare:
• oggetto della delega in modo preciso e delimitato
• principi e criteri direttivi al cui il governo di deve attenere
• termine entro cui emanare il decreto
2. il testo è sottoposto alla discussione del consiglio dei ministri con il compito di approvarlo
3. emanato dal presidente della repubblica
4. pubblicato sulla gazzetta ufficiale
5. entra in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione.
Se il governo non rispetta i principi della legge delega i decreti legislativi sono efficaci ma possono essere sottoposti al giudizio della corte costituzionale che può annullarli
REGOLAMENTI
I regolamenti non hanno forza di legge e sono fonti secondarie del diritto. Possono esserne emanati due tipi:
• i regolamenti governativi deliberati dal consiglio dei ministri ed emanati dal presidente della repubblica
• i regolamenti del presidente del cosiglio e i regolamenti ministeriali adottati rispettivamente dal presidente del consiglio o da un singolo ministro
La Gazzetta ufficiale li pubblica entrambi. I regolamenti sono testi normativi e possono essere:
• esecutivi: specificano le modalità di attuazione della legge
• integrativi: completano la disciplina di leggi recanti norme di principio
• indipendenti: trattano argomenti non regolati per legge
• di organizzazione: dispongono l’organizzazione degli uffici pubblici secondo le disposizioni della legge
I regolamenti non possono regolare materie coperte dalla riserva di legge.
PARLAMENTO
Si compone di due camere:
• camera dei deputati formata da deputati elettivi
• senato della repubblica formato da senatori elettivi e senatori a vita
Il parlamento italiano è quindi bicamerale. Le due camere si riuniscono sempre separate ma hanno lo stesso potere e le stesse funzioni → bicameralismo uguale o paritario. Le decisioni del parlamento devono ottenere separatamente l’approvazione di ciascuna camera.
Il parlamento si riunisce in seduta comune (le 2 camere insieme) in questi casi:
• elezione del presidente della repubblica e quando riceve il suo giuramento
• elezione 5 giudici costituzionali
• elezione componenti del consiglio superiore della magistratura
• accusare il presidente della repubblica per alto tradimento e attentato alla costituzione
Le camere sono due solo per motivi storici sulla base di due modelli:
1. una camera elettiva che esprimeva gli interessi innovatori e un’altra di nomina regia o ereditaria che rappresentava gli interessi più conservatori.(divisione x classe sociale)
2. una camera che rappresentava i cittadini e una altra che rappresentava gli stati membri della federazione.
In Italia entrambe le camere restano in carica 5 anni e sono formate da membri eletti con suffragio universale; nel senato esistono, oltre ai membri elettivi, due tipi di senatori a vita:
- 5 cittadini nominati dal presidente della repubblica per alti meriti in campo sociale, letterale, artistico.
- Gli ex presidenti della repubblica
DIFFERENZE TRA CAMERA E SENATO
Membri elettivi
Membri non elettivi
Età x elettorato attivo
Età x elettorato passivo
Sistema elettorale
Camera deputati
630
18 anni
25 anni
Sistema maggioritario con correzione proporzionale
Senato
315
Senatori a vita
25 anni
40 anni
Sistema maggioritario con correzione proporzionale
Perché il bicameralismo? Perché la discussione e l’approvazione di ogni testo di legge, essendo fatta due volte, può essere più accurata. Ma succede spesso che ci sia spreco di tempo, inutili ripetizioni e scarsa funzionalità delle assemblee legislative.
I PARLAMENTARI
Divieto di mandato imperativo → “Ogni membro del parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato” art. 67. Non sono i rappresentanti di particolari interessi, ma rappresentano gli interessi della Nazione. I parlamentari non sono vincolati all’incarico ricevuto dagli elettori infatti, una volta entrati in parlamento, non sono giuridicamente obbligati a rispettare i programmi o gli interessi dei gruppi sociali votanti. Essi non sono revocabili in nessun caso, sono liberi di assumere posizioni diverse da quelle sostenute nella campagna elettorale.
I cittadini italiani che diventano parlamentari acquisiscono particolari immunità per permettere al parlamento di agire in piena libertà e indipendenza, al riparo dalle pressioni del potere esecutivo. Esistono due tipi di immunità parlamentare:
1- INSINDACABILITÀ → “I membri del parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni” art. 68; è la libertà di espressione senza il timore di incorrere in qualche sanzione.
2- IMMUNITÀ PROCESSUALE → occorre l’autorizzazione della camera competente solo quando vengono limitate le libertà personali.
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
La Costituzione affida a ciascuna camera il potere di stabilire le norme per il proprio funzionamento interno, adottando il proprio regolamento parlamentare che deve essere approvato dalla maggioranza assoluta. Ciascuna camera elegge un presidente.
Per le questioni più importanti le camere si riuniscono in assemblea plenaria, con la presenza di tutti i componenti, mentre le commissioni affrontano le questioni in modo più approfondito. Esistono diversi tipi di commissioni:
• Permanenti: (14 alla camera e 13 al senato) si occupano ciascuna di una specifica materia. Esaminano progetti di legge (proposte di legge di tutti gli organi che ne hanno il potere) e disegni di legge (proposte di legge del governo) in determinate materie. Possono riunirsi in sede deliberante o referente. Nella prima il parlamento da l’incarico ma principalmente si tratta di leggi di scarso interesse nazionale; solo in questa sede le leggi possono anche essere approvate. In sede referente invece analizzano i disegni di legge e i progetti.
• Bicamerali: formate da deputati e senatori e hanno compiti di controllo in settori della vita politica o amministrativa. La più importante è la commissione bicamerale per le riforme istituzionali della fine del 1990.
• D’inchiesta: create per condurre indagini su avvenimenti gravi e hanno poteri più ampi delle normali commissioni. Il suo compito è di ricostruire la verità su questioni di rilievo politico e di farla sapere all’opinione pubblica.
Un’ulteriore articolazione del parlamento è rappresentata dai gruppi parlamentari che sono fondamentalmente i partiti politici che devono essere formati da un numero minimo di parlamentari. I loro presidenti (capigruppo) sono i portavoce all’interno di ciascuna camera; riuniti insieme formano la conferenza dei presidenti di gruppo con il compito di programmare i lavori delle camere e stabilire le priorità politiche nelle discussioni.
Le deliberazioni delle camere sono adottate con votazione, con queste regole:
• Numero legale: deve essere presente la maggioranza dei componenti delle camere.
• Maggioranze richieste: di regola, la deliberazione deve essere approvata a maggioranza semplice (maggioranza dei parlamentari presenti in aula durante la votazione). In casi particolari indicati dalla legge, quali la deliberazione delle leggi costituzionali, dei regolamenti parlamentari e l’elezione del presidente della repubblica dopo il terzo scrutinio, serve la maggioranza assoluta (50% + 1). In altri casi ancora sono richiesti i 2/3 dei voti.
• Metodi di votazione: svolte a scrutinio palese, di conseguenza il parlamentare esprime il suo voto in modo pubblico e si assume le responsabilità connesse. Lo scrutinio segreto è ammesso solo per questioni particolarmente delicate indicate dai regolamenti parlamentari.
Tutto ciò che avviene all’interno del parlamento può essere conosciuto all’esterno → pubblicità che è essenziale e tipica del parlamento.
FUNZIONI DEL PARLAMENTO
• Funzione di indirizzo e controllo politico → definire l’orientamento politico dello stato e controllare il governo. Ogni parlamentare può presentare interpellanze e interrogazioni ai membri del governo per informarsi sul comportamento del governo e della pubblica amministrazione o sulle iniziative che il governo intende prendere in relazione a specifici argomenti. Può formulare documenti con cui dare istruzioni al governo, le risoluzioni o mozioni.
Il parlamento deve autorizzare tutte le entrate e tutte le uscite dello stato con l’approvazione del bilancio preventivo (controllo finanziario, art. 81)
• Funzione legislativa → fare le leggi rimanendo entro tre tipi di limiti:
- Non può emanare leggi in materie di competenza esclusiva dell’UE e non può emanare norme in contrasto con le leggi europee
- Non può emanare leggi in contrasto con la Costituzione
- Non può emanare leggi nelle materie di competenza delle regioni

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