Aiutalo cosi che io esca dalla mia pena per lui.
Io sono Beatrice, che ti ordino di andare
E vengo da quel luogo in cui ho ansia di tornare
Mi ha mosso l’amore, quello che ora mi fa parlare.
Quando sarò davanti a Dio
Ti loderò spesso dinnanzi a lui.
Tacque allora e poi cominciai io:
“o donna che possiedi quella virtù, che sol
Dante
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fanno sacrificio a te della loro volontà,
12 così facciano gli uomini delle loro (volontà).
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
senza il quale in questo aspro deserto
15 retrocede chi più s’affanna per avanzare.
E come noi perdoniamo a ciascuno
il male subito, anche tu perdona
18 senza commisurare la tua benevole
Gli occhi da Dio diletti e venerati,
dove è la Vergine e gli angioli. Quel punto è la pacifica orifiamma del paradiso, la bandiera della pace. Il giardino, la rosa, l'orifiamma sono immagini graziose, ma inadeguate. Queste metafore non valgono la stupenda terzina, dove san Bernardo è rappresentato in forma umana e intelligibile:
Diffuso era p
Francesca è la protagonista assoluta del canto infernale: l’attenzione di Dante è subito catturata da quest’anima, che procede nella bufera dei lussuriosi ancora abbracciata al suo amato. Il racconto di Francesca è lungo e appassionato, e i suoi ricordi del mondo terreno sono ancora forti: l’anima prova odio per il suo uccisore e per il modo brutale in
Nel I trattato, che è il proemio, espone i fini dell’opera, cioè offrire un banchetto di sapienza a tutti i nobili, sia di nascita, sia di una nobiltà spirituale ed etica. Per Dante un pubblico che sia capace di rivolgersi alla cultura per il solo amore per il sapere deve diventare la nuova classe dirigente delle città e contribuire al ristabilimento di
tornano a noi le immagini dei visi rispecchiate
così deboli che noi non vediamo una perla bianca sulla fronte,
così io vidi tante facce pronte a parlar;
caddi nell'errore contrario di Narciso, il quale, credendo vera la propria immagine se ne innamorò.
Subito così mi accorsi di loro ,
e credendo che fossero immagini riflesse,
mi
I due poeti s'imbattono, dapprima in Nembrot, l'ideatore della torre di Babele, per la cui colpa gli uomini non parlano più la medesima lingua. Poiché le parole da lui pronunciate sono incomprensibili, Virgilio lo schernisce, esortandolo a sfogare la sua ira con il corno che porta appeso al collo. Alla distanza di un tiro di balestra da Nembrot si trova
CRITICA
L'episodio di Ulisse e quello di Guido da Montefeltro, i due grandi fraudolenti dell'ottava bolgia, si contrappongono l'uno all'altro come le due parti di un dittico. Da un lato il Poeta ci presenta l'antichità pagana in una delle sue più alte manifestazioni, dall'altro la cronaca dei suoi tempi, imbevuti di spirito cristiano e consapevoli,
lo rividi più grosso e più luminoso.
Poi da ogni suo lato mi apparve
qualcosa di bianco, e di sotto
a poco a poco ne apparve un altro.
Il mio maestro restò in silenzio,
finché le prime due forme bianche si rivelarono ali;
allora distinse bene che era il nocchiero,
gridò: “presto, inginocchiati.
Ecco l’angelo di Dio: cong