Materie: | Appunti |
Categoria: | Dante |
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Dante
Generalità su Dante
Dante rappresenta il massimo della poesia nell’età comunale. Nelle sue opere sono presenti sia la cultura medioevale che un inizio di una nuova epoca in rapida modificazione. Qualunque tematica (politica, religiosa, scientifica, ecc..) è presa in esame da Dante con passione e originalità. L’opera di Dante ha una grande attualità ancora oggi a partire dalla lingua che usa, la madre del nostro italiano moderno. La vita nuova rappresenta il primo romanzo della nostra letteratura, il Convivio è il primo modello di prosa scientifica in volgare, la Commedia è un modello di poesia e narrazione.
Altra attualità di Dante è anche nella politica ma non nella sua visione positiva ma nella sua forte determinazione con cui colpisce la società a lui contemporanea e che lo porta a rivolgersi contro i valori che nel futuro si sono espansi fino ad oggi. La visione di Dante di un mondo sprofondato all’inferno è attuale quanto la sua idea di un possibile riscatto della popolazione contro quei tipici valori che ci rendono ciechi e che stanno prendendo il sopravvento su di noi.
La vita
Dante è uno degli autori di cui si possiedono pochissime informazioni. Anche se la commedia è ricca di dati autobiografici questi colmano solo in parte il problema della ricostruzione della sua vita. Infatti Dante si serve come vuole dei veri dati per costruire una specie di mitologia personale. Rarissimi sono poi i riferimenti a fatti importanti come il suo matrimonio, i figli e i suoi spostamenti.
I problemi su questo autore iniziano già dal nome. Molto probabilmente il vero nome era Durante, del quale Dante sarebbe l’abbreviazione. Nei documenti, dopo al nome Dante, seguiva il cognome ’AlagheriiA ( che in latino significa: figlio di Alagherio) oppure )de Alagheriisd ( che significa: della famiglia degli Alagheri). La forma Alighieri è stata introdotta da Boccaccio, grande studioso di Dante. Anche la data di nascita è incerta infatti sappiamo indirettamente che questa si deve collocare nel periodo tra il 14 maggio e il 15 giugno del 1256 e sicuramente a Firenze.
Nel 1277 Dante è assegnato a nozze con Gemma Donati con un contratto matrimoniale stipulato dalle famiglie. Questo avverrà nel 1285 e da questo nasceranno tre o quattro figli: Pietro, Iacopo, Antonia, Giovanni(?). I primi due saranno tra i più importanti commentatori della Commedia.
A diciotto anni Dante conosce Beatrice ed è da questo momento che lui fa risalire gli inizi della sua poesia. La Beatrice di Dante è quasi certamente Bice, figlia di Folco Portinari, morta l’8 giugno 1290. Dopo questa data Dante ha un periodo di smarrimento dove abbandona gli studi teologici e smette di scrivere. Questa crisi appare superata negli anni della vita nuova (1292,1293).
Verso la fine del ‘200 Dante comincia a darsi alla politica e nel 1297 risulta iscritto all’arte dei medici e speziali (necessario per partecipare alla vita politica comunale. Già nel 1296 faceva parte del consiglio dei 36 e il 23 maggio fece parte del consiglio dei 100. Dante ottenne la prestigiosa carica di priore nel 1300. Dante faceva parte dei guelfi Bianchi che furono sconfitti dai Neri nel 1300. Dopo un periodo di transizione Dante fu esiliato anche se non cadde in mano agli avversari in quanto era fuori Firenze per un viaggio. Non riconoscendosi colpevole non volle accettare la multa e l’anno di esilio. La condanna fu allora aggravata e lui venne condannato alla confisca di tutti i suoi beni e al rogo. Negli anni successivi Dante vaga per l’Italia e scrive alcune opere. Cerca qualche approccio diplomatico con il papa ma nessuno va a buon fine. Solo nel 1310, con l’ascesa di Arrigo VII in Italia il potere viene ristabilito. La speranza che ha Dante di ritornare a Firenze è accesa ma nel 1313 Arrigo muore e così Dante non può ritornare. Il papa ha di nuovo il potere e allora il poeta si rifugia a Verona con i figli fino al 1318. Intanto era stato escluso dall’amnistia del 1311 ma però incluso in quella del 1315 a patto che riconoscesse le sue colpe pubblicamente. Dante non accetta. Dopo il 1318 Dante emigra a Ravenna dove vive come diplomatico, tre anni dopo, nel 1321 fra il 13 e il 14 settembre, Dante muore sulla strada del ritorno dopo un’ambasceria a Venezia.