TLC zafferano

Materie:Altro
Categoria:Chimica

Voto:

2 (2)
Download:411
Data:28.04.2005
Numero di pagine:5
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
tlc-zafferano_1.zip (Dimensione: 9.74 Kb)
trucheck.it_tlc-zafferano.doc     47.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

20 gennaio 2005
CONTROLLO DI ALCUNE POSSIBILI SOFISTICAZIONI
DELLO ZAFFERANO
Cromatografia su strato sottile e su carta
INTRODUZIONE:
lo zafferano è ampiamente usato, fin dall’antichità, in cucina e in certa misura anche nella farmacopea di molti Paesi. Il costo molto elevato ne spiega i numerosi tentativi di contraffazione, ovviamente più facili quando il prodotto viene commercializzato sotto forma di polvere quasi impalpabile.
I pigmenti presenti nello zafferano, i principali fra i quali sono molto ben separabili in TLC, sono costituenti specifici e possono essere usati per identificare l’autenticità del prodotto.
D’altra parte, la cromatografia su strato sottile o su carta si presta particolarmente a evidenziare le sofisticazioni dovute, come spesso accade, all’aggiunta (o all’impiego esclusivo) di polveri ottenute da piante diverse, come Calendula officinalis e soprattutto il cartamo (Carthamus tinctorius), oppure di coloranti artificiali, come il giallo di tartrazina (E 102). Anche l’aggiunta di zucchero (saccarosio) può essere facilmente evidenziata.
Picrocrocina → potere amaricante
Safranale → potere odoroso
Crocina → colorante
Crocetina → si forma per idrolisi della crocina e dà il colore rossastro
E 102 → tartrazina
E 110 → sunset yellow FCF
E 104 → quinoline yellow
PRINCIPI:
dopo aver fatto macerare lo zafferano in metanolo umido si fluisce la soluzione ottenuta su lastrina di gel di silice o di cellulosa oppure su carta. Nel primo caso si effettua un controllo complessivo delle sofisticazioni, mentre con gli altri tipi di strato si evidenzia solo la presenza di coloranti sintetici gialli o rossi.
APPARECCHIATURA:
• Camera di sviluppo
• Lampada UV (254 nm)
• Capillari di vetro
MATERIALI:
• Lastrina di gel di silice (Kieselgel 60), con indicatore di fluorescenza F254 (5 (o 10 o 20) x 20 cm), spessore dello strato 0.2 mm → va condizionata in stufa a 105°C per 30 minuti
• Lastrina cromatografia di cellulosa microcristallina (5 (o 10 o 20) x 20 cm)
• Carta Whatman nr. 20 o analoga, con caratteristiche di alta efficienza e bassa velocità, quindi molto fine
REAGENTI:
• Metanolo
• Soluzione acquosa al 10% dei coloranti E 102, E 104, E 110
• Soluzione acquosa all’1% di saccarosio
• Eluenti
• TLC su gel di silice: acetato di etile/isopropanolo/acqua, 58 + 30 + 12 (V/V); meglio se preparato di fresco
• TLC su cellulosa e PC: NH3 concentrata/soluzione di citrato di sodio al 2.4%, 5 + 95 (V/V)
• Reagente rivelatore per gli zuccheri
Sciogliere 0.5 mL di anisaldeide in 50 mL di CH3COOH concentrato e aggiungere 1 mL di H2SO4 concentrato. La soluzione deve essere preparata di fresco.
PROCEDIMENTO:
Estrazione dei pigmenti
• Pesare circa 25 mg del campione in esame. Aggiungere 1 goccia d’acqua e attendere 2-3 minuti
• Aggiungere 1 mL di metanolo e lasciare a riposo per circa mezz’ora
• Trattare allo stesso modo i campioni in polvere dei possibili sostituti dello zafferano
Eluizione dei pigmenti
• Depositare sulla lastrina cromatografia 5 µL della soluzione limpida ottenuta dai campioni e dalle sostanze di controllo e 2 µL di una soluzione dei coloranti sintetici
• Ambientare la lastrina nella camera di eluizione per circa 30 minuti
• Lasciar correre l’eluente per circa 15 cm su lastrina di gel di silice (occorre circa 1 ora) oppure 8-10 cm su carta o strato di cellulosa (occorrono circa 30 minuti)
Rivelazione del saccarosio
Per evidenziare la presenza di zuccheri come il saccarosio in concentrazioni superiori al 5%, spruzzare la lastrina di gel di silice con la soluzione di anisaldeide e poi lasciare per 30 minuti in stufa a 105°C. Compaiono macchie blu su fondo rosa-violetto. Non usare questo rivelatore su cellulosa o su carta.
GUIDA ALLA INTERPRETAZIONE DEI CROMATOGRAMMI
TLC su gel di silice
• Dopo l’eluizione si evidenziano, a partire dalla base, tre macchie molto nette (3, 6, 7 nell’esempio), insieme con altre meno intense, che nel complesso caratterizzano la purezza dello zafferano. Le macchie sono giallo-arancio, se osservate a occhio nudo, ma presentano una colorazione marrone, se illuminate da luce UV e diventano blu se trattate con anisaldeide. La sostanza 3, che ha l’Rf più piccolo (circa 0.16 nell’esempio), è la crocina.
• Una macchia (10) immediatamente al di sopra delle tre citate (che corrisponde alla picrocrocina, Rf circa 0.53) si evidenzia solo con luce UV a 254 nm e mostra una colorazione viola scuro molto netta.
• Altre due macchie (15 e 13), visibili in UV a 254 nm, si possono osservare poco sotto il fronte del solvente e sono dovute al safranale e al 4-idrossi-β-ciclocitrale.
• Di solito si osservano una-due macchie deboli (1, 2) sotto quella molto intensa della crocina. Altre macchie alla base del cromatogramma possono essere dovute a deterioramento della crocina o a coloranti estranei: sono quindi utili per rivelare zafferano vecchio (degradato) o adulterato, ma è comunque normale osservare una tenue strisciata gialla.
• La tartrazina (E 102) sale pochissimo rispetto al punto di partenza (18) e dà una colorazione gialla, mentre E 104 ed E 110 salgono poco sopra (19 e 20) e quasi insieme, dando una colorazione gialla e rossa, rispettivamente.
• Il cartamo, spesso usato al posto dello zafferano oppure per “tagliarlo”, dà una caratteristica macchia rosso-cremisi (17), che appare gialla con luce UV a 366 nm
• Altri estratti naturali diversi dallo zafferano danno macchie vicino al fronte del solvente, visibili anche in UV a 366 nm.
• La macchia relativa al saccarosio (21) appare blu su fondo rosa-violetto con l’opportuno rivelatore e si trova poco al di sotto di quella della crocina. Appare solo se il saccarosio è presente in misura superiore al 5%
TLC su cellulosa e PC
I pigmenti dello zafferano rimangono praticamente alla base, formando una macchia allungata, mentre i coloranti sintetici (con l’eccezione della macchia inferiore di E 104) salgono nettamente.
Caratteristiche delle macchie
E 102
giallo-arancio
Rf 0,75
E 110
rosso-arancio
Rf 0,50
E 104
giallo
Rf 0,40
giallo
Rf 0,10*
* questa macchia è coperta dallo zafferano

OSSERVAZIONI
La composizione dell’eluente differisce in certa misura da quella prevista dalle norme ISO 3632-2/1993 (E), proposizione 14 (in cui il rapporto fra i componenti è 65 + 25 + 10). La polarità leggermente più alta consente non solo di distribuire un po’ meglio sullo strato i diversi pigmenti dello zafferano, ma soprattutto di evidenziare la presenza di alcuni coloranti artificiali.
Può essere comunque interessante confrontare le prestazioni dell’eluente proposto con un alternativo costituito da n-butanolo/CH3COOH glaciale/acqua 80 + 10 + 10, che meglio ricalca le norme ISO precedenti.
DATI
Il cromatogramma è stato eseguito su lastrina di gel di silice (Kieselgel 60), con indicatore di fluorescenza F254 (20 x 20 cm), spessore dello strato 0.2 mm. Questa è stata condizionata in stufa a 105°C per 30 minuti.
mg zafferano
biologico = 25.1 mg
discount = 25.2 mg
cameo = 25.2 mg
proveniente da Svizzera = 25.1 mg

1

Esempio



  


  1. carlo

    coloranti fluorescenti alimentari