Problem solving

Materie:Appunti
Categoria:Chimica

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Testo

RELAZIONE LABORATORIO CHIMICA
Dati personali:
Titolo: Studio della stechiometria di una reazione chimica attraverso un problem-solving
Scopo \ Premessa: Lo scopo di questa esperienza è quello di ottenere una quantità nota in grammi di Pb I2 attraverso un esercizio che ci era stato assegnato:
2KI + Pb(NO3)2 2KO3 + PbI2 GIALLO
Ottenere 0,85g di ioduro plumbeoso(PbI2) prodotto da 100ml di soluzione 0,5M di ioduro di potassio(KI) e 100ml di soluzione 0,085M di nitrato plumbeoso(Pb(NO3)2).
Una soluzione è una miscela omogenea di due o più sostanze;ci possono essere soluzioni:gassose(gas in gas e solidi in gas), liquide(gas in liquidi,liquidi in liquidi e solidi in liquidi) e solide(gas in solidi, liquidi in solidi e solidi in solidi).
Nelle soluzioni la sostanza presente in quantità maggiori prende il nome di solvente e quella presente in quantità minore si chiama soluto.
Materiale \ Reagentario: matracci tarati con tappo(100ml), imbuto di veto, beker, filtro, bacchetta di vetro, beuta, bilancia analitica, spruzzetta, ioduro di potassio(KI), nitrato plumbeoso(Pb(NO3)2), ioduro plumbeoso(PbI2), acqua distillata, parafilm, pipetta monouso, burette graduate, sostegno con anello.
Procedimento: Come prima cosa abbiamo svolto il problem-solving che ci era stato assegnato.
Successivamente dovevamo preparare le due soluzioni di ioduro di potassio(KI) e di nitrato plumbeoso (Pb(NO3)2)con la stessa procedura dell’esperienza in cui abbiamo preparato una soluzione a titolo noto per pesata.
Dovevamo introdurre in due beker, con i grammi di soluto calcolati, 1\2 del volume del solvente che costituisce la soluzione e mescolare con la bacchetta di vetro, per facilitare la solubilizzazione dei due sali.
A questo punto dovevamo introdurre le soluzioni contenute nei beker dentro i matracci,con l’ausilio dell’imbuto di vetro, per cercare di perdere meno soluzione possibile,perché, se ciò fosse accaduto,sarebbero cambiate le quantità del soluto e quindi anche la concentrazione.
Poi, con piccolissime quantità di acqua distillata, dovevamo fare almeno tre lavaggi alla vetreria,cioè ai beker e all’imbuto, per cercare di recuperare il più possibile alcune parti delle soluzioni rimaste sulla vetreria stessa. Dopo aver eseguito questa operazione, dovevamo portare a volume i matracci,inserendo acqua distillata con la spruzzetta, fino a circa 1 cm sotto la linea di taratura e poi continuare inserendo goccia a goccia, con una pipetta monouso, l’acqua necessaria per arrivare alla linea di taratura.
Infine,dopo aver chiuso i matracci con gli appositi tappi, tenendo premuti questi ultimi, dovevamo agitare i matracci per far omogeneizzare le soluzioni.
Conclusa questa operazione, abbiamo prelevato con una buretta graduata i volumi delle rispettive soluzioni, che avevamo precedentemente calcolato, i quali ci servivano per ottenere quella quantità precisa di ioduro plumbeoso.
Poi, abbiamo fatto avvenire la reazione tra i due reagenti che avevamo prelevato e, fatto ciò, abbiamo coperto il beker contenente i prodotti della reazione con il parafilm e lo abbiamo fatto riposare per 7 giorni.
Trascorsa la settimana, abbiamo preso una beuta, un altro imbuto di vetro e un sostegno con anello con cui abbiamo eseguito la filtrazione, pesando però prima il filtro vuoto per fare la differenza, alla fine dell’esperienza, tra quest’ ultimo e quello con il prodotto, trovando così i grammi di PbI2.
Quindi abbiamo preso l’imbuto e vi abbiamo fato aderire il filtro con delle piccole quantità di acqua distillata; poi, abbiamo posto l’imbuto con il filtro sul sostegno con anello e la beuta sotto all’imbuto, assicurando che ci fosse un contatto tra i due strumenti per avere una migliore filtrazione.
Fatto ciò abbiamo iniziato a versare la soluzione con l’aiuto della bacchetta di vetro, facendo attenzione a non far bucare il filtro;infine abbiamo eseguito dei lavaggi con acqua distillata per eliminare gli eventuali residui dalla vetreria.
Alla fine abbiamo messo il filtro nella stufa per qualche giorno allo scopo di far essiccare tutta l’acqua e, come conclusione, abbiamo pesato il filtro con il PbI2 e fatto i dovuti calcoli e relative osservazioni.

Dati e Calcoli:
Teorici:
n KI =0,15 . 0,1 = 0,015 mol
n Pb(NO3)2 =0,085 . 0,1 =0,0085 mol
g KI = 0,015 . 166,01 = 2,4902 g
g Pb(NO3)2 = 0,0085 . 331,2 = 2,8152g
n PbI2 = = 0,0018 mol
moli KI =0,0018 . 2 = 0,0036 mol
mol Pb(NO3)2= 0,0018 mol
0,15 : 1000 = 0,0036 : X
X = =24 ml di KI da prelevare (aggiungere 1ml)
0,085 : 1000 = 0,0018 : X
X = = 21,18 ml di Pb(NO3)2
Pratici:
peso filtro = 0,7973g
peso filtro+PbI2 = 1,6075g
g PbI2 = 1,6075 – 0,7973 = 0,8102g
Conclusioni: Come possiamo vedere dai calcoli sopra riportati, il nostro scopo è stato raggiunto perchè, anche se con i dovuti errori, la quantità di ioduro plumbeoso prestabilita è stata ottenuta.
Gli errori sono dovuti: ad approssimazioni nei calcoli, errori di prelievo delle sostanze e anche alla possibilità che un po’ di sostanza sia andata perduta durante le fasi operative.

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