Analisi delle acque

Materie:Appunti
Categoria:Chimica Laboratorio
Download:1438
Data:15.04.2009
Numero di pagine:14
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
analisi-acque_4.zip (Dimensione: 31.13 Kb)
trucheck.it_analisi-delle-acque.doc     121 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

ANALISI DELLE ACQUE
ACQUE PER L’IRRIGAZIONE
Per la valutazione delle acque irrigue occorre tenere conto dei seguenti parametri analitici:
• temperatura dell’acqua di irrigazione
• pH
• conducibilità
• durezza totale, permanente, temporanea
• calcio, magnesio, sodio
• alcalinità (HCO3 -+ CO3=)
• ione cloruro e ione solfato
• ione ammonio e ione nitrato
• sostanza organica
TEMPERATURA DELL’ACQUA
La temperatura dell’acqua assume importanza qualora presenti valori abbastanza lontani da quelli dell’aria e del suolo. Interpretazione dei risultati:
temperature vicine alla temperatura del suolo: nessuna limitazione
temperature< 2/3 della temperatura del suolo limitazione totale
temperature > 35° limitazione totale
PH
Si tara lo strumento con le opportune soluzioni tampone. In un becher da 100 ml si versano circa 50 ml di acqua. Si immerge l’elettrodo e si legge il valore di pH. Controllare il valore della temperatura del campione e adattare lo strumento allo stesso valore con l’apposito pulsante prima di effettuare la lettura. Interpretazione dei risultati:
pH compreso tra 6,5 e 8,4 nessuna limitazione
pH < 6,5 o > 8,4 limitazione totale
Le acque molto acide o molto alcaline possono alterare la normale mobilità degli elementi nutritivi del terreno con gravi ripercussioni sull’assorbimento radicale.
Con lo stesso strumento (piaccametro) si può determinare l’rH (potenziale di ossido riduzione) adattando l’apparecchio alla lettura in mV e applicando la formula: rH = E x 28,9 + 2pH
Dove E rappresenta il potenziale letto in mV diviso per 103. E = mV/1000
L’acqua per irrigazione non deve essere riducente. Valori di rH > 25 indicano ambienti ossidanti, valori di rH < 15 indicano ambiente fortemente riducente, processi putrefattivi in atto con formazione di prodotti maleodoranti.
CONDUCIBILITÀ
La conducibilità elettrica è la misura della capacità di una soluzione di trasportare la corrente elettrica.
Lo scopo di questa indagine è rilevare la quantità di sali disciolti nell’acqua. La conducibilità elettrica infatti è direttamente proporzionale alla quantità di sali e alla pressione osmotica.
Ricordiamo che lo strumento (conduttivimetro) fornisce direttamente il valore della conducibilità espressa in milionesimi di siemens/cm. o = microsiemens/cm o = S/cm. Dal momento che 1S (un siemens) è uguale all’inverso della resistenza (1S = 1/Ohm) viene anche indicato con il reciproco della parola Ohm cioè Mho: 1 S = 1 Mho. Quindi 1 1S/cm =1 micromho/cm = 11mho/cm.
Ricordiamo che in una sostanza omogenea di lunghezza L e di superficie A, la resistenza è data dalla 2a legge di Ohm: R = r x L/A dove r è la resistenza specifica o resistività.
In considerazione di questo rapporto diretto tra concentrazione salina (mg/l) e conducibilità elettrica (ECw) si è stabilito che 1micromho/cm di ECw equivale a 0,64 mg/l di sali, per cui conoscendo la ECw /mho/cm è possibile ottenere i mg/l di sali disciolti nell’acqua in modo approssimativo, ma sufficientemente valido, moltiplicando la ECw per 0,64.
È anche possibile calcolare la concentrazione totale dei cationi (Na+, K+, Ca++, Mg++) espressa in milliequivalenti/litro, con la formula empirica meq/l = ECw x 10-2. Il risultato si può considerare attendibile solo se la ECw è compresa tra 250 e 5000 micromhos/cm.
Dopo aver tarato lo strumento con le soluzioni saline standard, selezionare la scala sulla quale si vuole lavorare, immergere l’elettrodo nel campione e leggere.
Interpretazione dei risultati

GRUPPO
ECw in ES/cm
GIUDIZIO
C1
Fino a 250
Bassa salinità: utilizzabili per tutte le colture
C2
250 – 750
Salinità media: utilizzabili in terreni sufficientemente permeabili con piante tolleranti
C3
750 – 2250
Salinità alta: utilizzabili in terreni ben drenati con piante ben tolleranti la salinità
C4
2250 – 5000
Salinità molto alta: non utilizzabili in condizioni normali, ma solo in terreni molto permeabili con piante molto tolleranti
C5
> 5000
Salinità limite: non utilizzabili assolutamente, se non previa dissalazione.
DUREZZA
Per durezza si intende il contenuto ioni calcio e magnesio.
La durezza totale è la quantità di ioni calcio e magnesio in soluzione nel campione. Si esprime in peso /volume CaCO3 o gradi francesi (°F = g CaCO3 /100 litri di acqua o mg CaCO3 per litro di acqua). Più precisamente:
1 grado francese = 1 grammo CaCO3/100L = 0,01 g CaCO3/L = 10 mg CaCO3/L =
= 1 mg CaCO3/100ml
La durezza temporanea è la quantità di ioni calcio e magnesio associati ai carbonati. I carbonati di calcio precipitano in seguito a prolungata ebollizione.
La durezza permanente è la quantità di ioni calcio e magnesio legati ai cloruri, solfati, nitrati che resta in soluzione anche dopo prolungata ebollizione.
Durezza totale: determinazione
• 100 ml di campione (prelevati con matraccio tarato) si introducono in un bicchiere
• si aggiungono 5 ml di soluzione tampone a pH10
• un punta di spatola di indicatore nero eriocromo.
• Si titola con EDTA 0,01M fino a viraggio azzurro.
La lettura sulla buretta da direttamente il risultato in gradi francesi °F (cioè 1 ml di EDTA 0,01M letto sulla buretta, corrisponde a 1°F). Volendo esprimere la durezza in mg/l basta moltiplicate i °F x 10 Infatti,sapendo che 1ml di EDTA 0,01M corrisponde a 1 mg di CaCO3 (nel mio campione di 100 ml), la lettura sulla buretta (i ml di EDTA 0,01M consumati = gradi F) mi da i milligrammi di CaCO3 presenti nel mio campione e cioè in 100 ml. Moltiplicando per 10 ottengo i milligrammi /L
Es. Se consumo 5 ml di EDTA significa che la durezza è di 5 gradi francesi, cioè di 5 milligrammi di CaCO3 in 100 ml e quindi 50 mg in un litro. Quindi:
1 °F = 1 mg CaCO3 / 100 ml = 10 mg CaCO3 /L = 0,01 g /L = 1 g CaCO3 /100L
Più genericamente sapendo che 1ml di EDTA 0,01M corrisponde a 1 mg di CaCO3, la durezza totale in mg/l si calcola con la formula: mg/l =
dove A = ml di EDTA 0,01M consumati corrispondenti ai °F
b = ml di campione di acqua
1 = mg di CaCO3 che si combinano con 1 ml di EDTA 0,01M
Nel nostro caso essendo b = 100 la formula diventa A x 10 (cioè °F x 10)
[Spiegazione della formula: una mole di EDTA reagisce esattamente con una mole di qualsiasi catione bivalente e quindi anche con una mole di CaCO3 che contiene lo ione bivalente Ca++
Se una mole reagisce con una mole vale la formula:
1. M1 x V1 = M2 x V2
dove M1 = molarità dell’EDTA V1 = volume A di EDTA consumato M2 = molarità del CaCO3 V2 = ml di soluzione (acqua nel nostro caso 100).
Dalla equazione 1 ricavo:
2.
Moltiplicando la molarità per la mole del CaCO3 (=100 grammi) ottengo i grammi per litro e moltiplicando per 1000 ottengo i milligrammi/litro.
3.
milligrammi /litro = == == =
Interpretazione dei risultati
La conoscenza del valore della durezza non ha molta importanza ai fini irrigui in quanto non ci sono limitazioni dovute ad eccesso o difetto di durezza. Il risultato dell’analisi si può però utilizzare per effettuate altre analisi come il SAR. Si tenga comunque presente che
Durezza < 12 °F = acqua scarsa di calcio e magnesio
Durezza compresa tra 13 e 25 °F = acqua medio dura
Durezza 25 - 35 °F = acqua dura
Durezza > 35 °F = acqua molto dura
Alcune acque minerali presentano durezza superiore a 50 °F. l’acqua della rete idrica di Padova ha una durezza di 27 °F.
Per l’alimentazione degli animali un’acqua troppo dura conferisce maggior nervosismo agli animali. È consigliata una durezza < di 20°F per bovini da ingrasso e da latte.
Durezza permanente e temporanea
100 ml di acqua in un bicchiere si portano all’ebollizione per 20 minuti. Dopo raffreddamento si aggiunge acqua distillata fino a ripristinare il volume iniziale di 100 ml (si può usare un matraccio tarato o un cilindro). Si filtra e sul filtrato si determina la durezza permanente con le stesse modalità usate per la durezza totale.
La durezza temporanea si calcola sottraendo a quella totale quella permanente.
DETERMINAZIONE COMPLESSIVA DEGLI IONI CALCIO E MAGNESIO
La determinazione degli ioni calcio e magnesio assume importanza per i calcoli che si dovranno impostare successivamente.
Il contenuto complessivo di ioni calcio e magnesio si esprime in mg/litro di ioni calcio
Si esegue lo stesso procedimento come per la durezza totale. Quindi i ml di EDTA consumati
saranno ancora A. sapendo che 1 ml di EDTA 0,01 M corrisponde a 0,4008 mg di ioni calcio, il
calcolo sarà il seguente:
mg/l Ca++ + Mg++ = = = A x 4,008
Dove A = ml di EDTA 0,01M impiegati nella titolazione (= durezza totale in gradi F)
b = ml di campione di acqua
0,4008 =mg di Ca che si combinano con 1 ml di EDTA 0,01 M infatti:
1 mole di EDTA lega 1mole di Ca = 40,08 grammi
0,01 moli di EDTA lega 0,01 moli di Ca = 0,4008 grammi
1 litro EDTA 0,01M lega 0,01 moli di Ca = 0,4008 grammi = 400,8 milligrammi
1 ml EDTA 0,01M lega 0,4008 milligrammi di Ca
Volendo trasformare i mg/l in milliequivalenti/l:
n° equivalenti /L

n° equivalenti /L x 1000
grammi /L x 1000 = milligrammi/L
equivalenti/L x 1000 = milliequivalenti/L
Quindi :
n°milliequivalenti/L
milliequivalenti/litro Ca++ e Mg++ =
milliequivalenti/litro Ca++ e Mg++ = = A x 0,2

Più in generale
Formule per passare dai mg/l ai meq/l e viceversa:
mg/l = meq/l x equivalente
meq/l = mg/l / equivalente
Infatti:
meq/l x milliequivalente = grammi/litro
meq/l x milliequivalente x 1000 = grammi/litro x 1000
meq/l x equivalente = milligrammi /litro
DETERMINAZIONE DELLO IONE CALCIO
Procedimento:
• si prelevano 100 ml di campione (usando il matraccio tarato) e si introducono in un becher
• si aggiungono 20 ml di soluzione tampone (KOH 20%) e si agita leggermente per 3 – 4 minuti. Il pH della soluzione deve raggiungere il valore 12; controllando con la cartina universale; in queste condizioni lo ione magnesio precipita sotto forma di idrossido.
• Si introduce una puntina di spatola di indicatore (acido calconcarbonico: miscela di 1 grammo di acido calconcarbonico con 99 grammi di solfato di sodio anidro) la soluzione si colora di rosa.
• Si titola con EDTA 0,01M fino a colorazione nettamente azzurra
Ca++ mg/l =
Dove a = ml di soluzione di EDTA 0,01M impiegati nella titolazione
b = ml di acqua del campione.
DETERMINAZIONE DELLO IONE MAGNESIO
La quantità di ione magnesio si ricava con un calcolo, sottraendo dal numero A di EDTA 0,01M consumati nella determinazione complessiva degli ioni calcio e magnesio (o nella durezza totale) il numero a di ml di EDTA 0,01m impiegati nella determinazione degli ioni calcio e applicando la formula:
mg/l Mg++=
Dove A = ml di EDTA 0,01M consumati nella determinazione complessiva degli ioni calcio e magnesio e nella durezza totale
a = ml di EDTA 0,01m impiegati nella determinazione degli ioni calcio.
b = ml di acqua del campione
0,2431 = mg di ione magnesio corrispondenti a 1 ml di soluzione di EDTA 0,01M.

DETERMINAZIONE DEL SODIO
Il sodio è un metallo alcalino poco desiderato nell’acqua. Può essere dannoso sia alle colture sia al terreno (ione disperdente). Un valore elevato di ECw deve far sospettare la presenza di sodio in quantità non desiderate. L’effetto negativo si ha quando la quantità di sodio non è equilibrata da una sufficiente quantità di calcio e magnesio che ne mitigano l’azione negativa.
Il sodio può essere determinato con uno spettrofotometro a fiamma oppure con un metodo meno preciso per calcolo
METODO PER CALCOLO
Questo metodo è approssimativo e i risultati non sempre sono attendibili.
Dalla conducibilità elettrica si può calcolare la concentrazione totale dei cationi espressa in milliequivalenti /litro, moltiplicando ECw per 10-2.
Ora conoscendo anche i meq/l degli ioni Ca++ e Mg++ (A x 0,2) posso trovare per sottrazione i meq/l di Na+ e K+
Meq/l (Ca++, Mg++, Na+, K+) – meq/l (Ca++ e Mg++) = meq/l di Na+ e K+
(ECw x 10-2) – (A x 0,2) = meq/l di Na+ e K+
Le acque irrigue, nella maggior parte dei casi, contengono solo tracce di potassio e quindi tali valori sono trascurabili nel calcolo, per cui la formula scritta sopra da la concentrazione in meq/l del sodio.
Interpretazione dei risultati
Valori in meq/l
Classe
Limitazioni
< di 2,5
1
Nessuna
Da 2,5 a 8
2
Parziale: irrigare solo per sommersione e colture tolleranti
Da 8 a 9
3
Totale per aspersione; parziale per sommersione
> di 9
4
Totale
Il calcolo del S.A.R. (Sodium Adsorption Ratio) consente di rapportare il sodio con il calcio e magnesio
S.A.R. =
Il valore del S.A.R. aumenta con l’aumentare del sodio o col diminuire del calcio e magnesio. In base al S.A.R l’acqua si può così classificare:
S.A.R.
Classe
Pericolo
5 dovuti più ad un eccesso di sodio che ad una carenza di calcio e magnesio, colture sensibili al sodio come le drupacee possono essere danneggiate.
Tra 10 e 18
S2
Pericolo di alcalinizzazione medio. È bene utilizzare l’acqua su terreni con tessitura grossolana o ben dotati di sostanza organica
Tra 18 e 26
S3
Pericolo di alcalinizzazione alto. Da utilizzarsi solo se il terreno è ben drenato e con adeguate somministrazioni di solfato di calcio, sempre tenendo presente la tolleranza della coltura al sodio.
> 26
S4
Pericolo sicuro. L’acqua non deve essere utilizzata per irrigazione
ALCALINITÀ (HCO3- + CO32- )
È la capacità dell’acqua di reagire con gli ioni idrogeno. Il metodo si basa sulla reazione dei carbonati e bicarbonati dell’acqua con HCl a normalità nota, formando acqua e CO2.
Procedimento
Si introduce un volume noto di acqua (50 o 100 ml) in un becher da 250 ml. si aggiunge qualche goccia di metilarancio (l’acqua si colora di giallo). Si titola con acido cloridrico 0,02 N fino a colorazione rosa. Controllare al piaccametro il pH della soluzione che deve essere di circa 3,8 ed eventualmente, se si legge un valore superiore, continuare ad aggiungere acido dalla buretta.
Calcoli:
N1 x V1 = N2 x V2

N2 (normalità HCO3- + CO32-) = N1 x V1 / V2
N2 (cioè equivalenti /litro ) x 1000 = milliequivalenti /litro
Interpretazione dei risultati
L’alcalinità è un parametro importante per la valutazione dell’idoneità dell’acqua irrigua. Infatti l’eccessiva presenza di ioni bicarbonato e carbonato crea problemi di otturazione degli ugelli degli irrigatori e di sedimentazione sulle foglie.
Alcalinità > 3,5 meq/l → otturazione degli ugelli certa
Alcalinità compresa tra 1,5 e 8,5 meq/l → probabile sedimentazione sulle foglie
Alcalinità >8,5 meq/l → sedimentazione sulle foglie certa.

Il valore dell’alcalinità non deve essere molto superiore al valore di calcio e magnesio espressi in meq/l. Infatti le acque che contengono concentrazioni eccessive di ioni bicarbonato, possono far precipitare parzialmente il calcio e magnesio sotto forma di carbonati insolubili sottraendoli al complesso di scambio e alla nutrizione radicale, quindi fanno aumentare il valore del SAR ed infine possono portare alla formazione di carbonato di sodio con conseguente innalzamento del pH.
Recentemente è stato proposto il concetto di carbonato di sodio residuo (RSC) definito dalla seguente espressione:
RSC = meq/l (HCO3- + CO32) – meq/l (Ca+++Mg++)
Se tale valore è negativo significa che i carbonati sono presenti in quantità limitate e non vi è alcuna possibilità che si formi carbonato di sodio. Se la differenza è positiva, tale possibilità esiste e l’utilizzazione dipende dal valore di RSC:

interpretazione dei risultati
VALORI DI RSC
VALUTAZIONE
0 – 1,25
1,25 – 2,50

> 2,50
Acqua utilizzabile senza alcun rischio
Utilizzabile in terreni ben drenati e con somministrazione di gesso

Non idonea all’irrigazione
CLORURI
Il cloro è uno ione che sopra certi limiti diventa tossico per le piante.
Principio del metodo
I cloruri presenti nell’acqua vengono fatti precipitare da una soluzione a titolo noto di nitrato d’argento in presenza di cromato di potassio come indicatore.
Cl- + Ag+ → AgCl insolubile.
Quando tutti i cloruri si sono legati all’argento la prima goccia in eccesso di AgNO3 fa precipitare il cromato formando una colorazione rosso mattone.
Procedimento
Se non si sospetta una elevata presenza di cloruri (vedere valore della conducibilità) si prelevano con il matraccio 100 ml di acqua. Si introducono in un becher da 250 ml e si aggiunge 1 ml di cromato di potassio (K2Cr2O4 all’1%). Il liquido diventa giallo. Si titola con nitrato di argento 0,01 normale fino a colorazione rosso mattone. Bisogna fare attenzione perché i cloruri precipitando formano una torbida che interferisce sulla colorazione.
È opportuno eseguire una prova in bianco utilizzando acqua distillata. Applichiamo la solita equazione:
N1 x V1 = N2 x V2
N2 (normalità Cl-) = N1 x V1 / V2 dove
N1 = normalità del nitrato di argento = 0,01
V1 = ml di nitrato di argento utilizzati nella titolazione meno quelli usati per la titolazione della prova in bianco.
V2 = ml di campione usati = 100 ml
Una volta determinata la normalità si passa ai grammi /litro moltiplicando per l’equivalente del cloro (35,46) e poi si trasforma in milligrammi /litro moltiplicando per 1000:
mg/l Cl- = N2 x 35,46 x1000 = N2 x 35460
Se si vuole il valore in milliequivalenti /litro basta moltiplicare N2 per 1000 o dividere i mg/l per l’equivalente del cloro (ricordiamo la formula: meq/l = mg/l / equivalente)
interpretazione del risultato:
Valore di Cl- in meq/l
Mg/l
Classe
Limitazioni
10
> 345,6
4a
Totale

SOSTANZE ORGANICHE NATURALI (CONSUMO DI OSSIGENO)
Questa determinazione è utile per valutare la presenza di sostanze organiche che possono interferire sulla distribuzione dell’acqua ( intasamento dei condotti se si presenta in particelle grossolane) e sull’imbrattamento delle parti eduli; infatti il materiale organico umido depositato sui vegetali è un ottimo substrato per la proliferazione di batteri patogeni sia per l’uomo che per gli animali. Per valutare la sostanza organica le determinazioni più significative sono il BOD = domanda biologica di ossigeno e il COD = domanda chimica di ossigeno.
Il nostro programma di studio non prevede queste due indagini, ma solo quella relativa al consumo di ossigeno più rapida e pratica di quelle appena citate.
Principio del metodo.
È una determinazione quantitativa volumetrica, cioè una titolazione di ossido riduzione con il permanganato di potassio che in ambiente acido ossida la sostanza organica
Materiali:
1. buretta graduata
2. matraccio tarato da 100ml e da 50 ml
3. bicchiere da 250 ml
4. bunsen
5. pipette tarate da5, 10, 25 ml
6. permanganato di potassio N/10 (3,16 grammi di KmnO4 sciolti in acqua e portati a 1000 ml)
7. acido ossalico N/10 (6,303 grammi di C2O4H2 x 2H2O sciolti in 100 ml di H2SO4 e poi portati a 1000 con acqua distillata)
8. acido solforico diluito 1:4
il permanganato e l’acido ossalico N/10 vengono portati a N/100 per diluizione (1:10)
Procedimento
100 ml di acqua in esame, misurati con il matraccio, si portano nel bicchiere e si aggiungono (con cilindretto) 10 ml di acido solforico 1:4 e mediante buretta 10 ml di permanganato N/100. Far bollire per 10 minuti e introdurre a caldo (mediante pipetta tarata) 10 ml esatti di ac. ossalico N/100. La colorazione rosa scompare. Titolare a caldo con il permanganato in buretta fino a debole colorazione rosea persistente.
Nel caso si utilizzino più di 6 ml di permanganato diluire opportunamente il campione (ad es. 50 ml di campione portati a 100 con acqua distillata). Se invece si sospetta fin dall’inizio una forte quantità di sostanza organica (acque inquinate) conviene utilizzare i reattivi N/10 , cioè più concentrati e seguire le stesse operazioni. I risultati si possono esprimere in:
1) mg/l di permanganato consumato
2) mg/l di ossigeno consumato
1. mg/l di permanganato consumato
dove: a = ml totali di permanganato consumati (cioè quelli della titolazione più i 10 iniziali)
b = ml di acido ossalico aggiunti
c = ml di campione utilizzati
(a – b) corrisponde al permanganato usato per la titolazione
Spiegazione della formula: a – b corrisponde al permanganato usato per la titolazione, cioè per titolate l’acido ossalico in eccesso; 316 deriva dall’equivalente del permanganato (31,6 → si ricava dal peso molecolare del permanganato 158 diviso 5 elettroni messi in gioco durante la reazione) diviso per 100 e moltiplicato per 1000 ; infatti:
- 1 ml di soluzione 1 N contiene 1 milliequivalente = g 0,0316 (equivalente 31,6/ 1000)
- 1 ml di soluzione 0,01 N contiene 0,01 milliequivalenti = g 0,0316 /100 = g 0,000316
- 1 ml di soluzione 0,01 N contiene g 0,000316 =0,316 milligrammi
- a – b ml di soluzione 0,01 N contengono (a – b) x 0,316 mg
- (a – b) x 0,316 mg / c = mg di permanganato 0,01N in 1 ml di campione
- mg di permanganato 0,01N in 1 ml di campione x 1000 = mg di permanganato in 1 litro di campione =
2. mg/l di ossigeno consumato
dove: a = ml totali di permanganato consumati (cioè quelli della titolazione più i 10 iniziali)
b = ml di acido ossalico aggiunti
c = ml di campione utilizzati
Spiegazione della formula:
a – b = ml di permanganato 0,01N usato per la titolazione, cioè per titolate l’acido ossalico in eccesso = ml di ossigeno 0,01N consumato
80 deriva dall’equivalente dell’ossigeno (8) diviso per 100 e moltiplicato per 1000 ; infatti:

- 1 ml di soluzione 1 N contiene 1 milliequivalente = g 0,008 di ossigeno (peso atomico 16 / valenza 2 = 8 8 / 1000 = 0,008)
- 1 ml di soluzione 0,01 N contiene 0,01 milliequivalenti = g 0,008 /100 = g 0,00008
- 1 ml di soluzione 0,01 N contiene g 0,00008 = 0,08 mg
- a – b ml di soluzione 0,01 N contengono (a – b) x 0,08 mg
- (a – b) x 0,316 mg / c = mg di ossigeno 0,01N consumati per 1 ml di campione
- mg di ossigeno 0,01N per 1 ml di campione x 1000 = mg di ossigeno per 1 litro di campione = =
Interpretazione dei risultati
L’inquinamento di sostanze organiche naturali viene valutato con tabelle interpretative relative ai valori di BOD e COD. Tuttavia in assenza di questi dati si ritiene che un valore di 5 mg/l di ossigeno consumato sia un limite oltre il quale l’acqua risulta fortemente contaminata da sostanze organiche. L’interpretazione in questi casi si deve avvalere anche del dato relativo all’azoto
Valore O2 consumato
Classe
Limitazioni
< 5
I
Nessuna
5 – 20
II
Parziale
> 20
III
Totale escluse colture per uso fresco (qualora sia l’unica fonte di approvvigionamento idrico) irrigando per scorrimento
2

1

Esempio