I muscoli

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Testo

Mazzoleni Roberto 29-03-2007
I Muscoli

Il muscolo è un organo formato da fibre, irritabile, le cui contrazioni producono i movimenti e può essere di tre tipi:
• Muscolo liscio o involontario, costituito da tessuto muscolare liscio. Provvede alla motilità viscerale e la sua azione non è controllata dalla volontà.
• Muscolo scheletrico, inserito su due porzioni scheletriche.
• Muscolo striato o volontario, costituito da tessuto muscolare striato. Provvede ai movimenti del corpo nell'ambiente e agisce sotto il controllo della volontà.
I muscoli, costituiti da una porzione contrattile (ventre) continuantesi con parti fibrose (tendini o aponeurosi) che provvedono all'inserzione sui punti di trazione, possono avere forme molto varie. Si distinguono infatti muscoli lunghi, con ventre fusiforme, conoide, nastriforme o suddiviso in due o più parti (bicipite, tricipite, quadricipite). Le porzioni fibrose possono essere nettamente delimitate da quelle carnose, oppure penetrare nel ventre con setti su cui si inseriscono le fibre muscolari.
Il colore dei muscoli dei mammiferi è in genere rosso vivo, dovuto alla presenza di mioglobina (carni rosse), talvolta biancastro come pure negli anfibi, nei pesci e negli uccelli (carni bianche). Le dimensioni variano soprattutto in relazione alla mole della persona ma anche in una singola persona esistono differenze notevoli come ad esempio tra i muscoli degli arti e quelli degli organi di senso. La porzione contrattile del muscolo è costituita da fibre, più o meno numerose in relazione alle dimensioni del muscolo, disposte parallelamente le une alle altre e riunite in piccoli fasci.
La fibra del muscolo liscio è una cellula allungata, formata da un citoplasma (sarcoplasma) e da fibrille, sottili filamenti paralleli all'asse della cellula; questa ha anche un nucleo, unico e allungato. I muscoli lisci sono per la massima parte disposti in strati sottili, nello spessore delle pareti di organi cavi o di canali. La loro contrazione non è in rapporto con la volontà e viene regolata dal sistema neurovegetativo.
Il muscolo striato è formato da fibre o cellule sinciziali, cioè provviste di numerosi nuclei, disposti alla periferia, al di sotto della membrana cellulare (sarcolemma). Il citoplasma è analogo a quello della fibra liscia, ma le fibrille (miofibrille) sono striate, cioè formate da una successione di dischi opachi e dischi chiari, il cui diametro relativo varia durante la contrazione. I muscoli striati si contraggono sotto l'influenza dei nervi del sistema cerebrospinale e sono sotto il dominio della volontà. Le loro fibre sono raggruppate in fasci carnosi, che terminano con tendini (nei muscoli degli arti) o si trovano disposti a strati e terminano con aponeurosi (diaframma, pareti addominali).
Il muscolo cardiaco è formato da fibre striate (benché le sue contrazioni siano involontarie) anastomizzate tra loro in modo da formare una fitta rete; il loro nucleo è centrale. Le fibre presentano formazioni trasversali molto colorabili: i tratti scaliformi. Un muscolo contiene dal 72 al 74% di acqua, oltre a protidi (miosina, actina, fibrina), glucidi (glicogeno, glucosio), lipidi e sali minerali. l muscoli sono elastici e contrattili; in riposo hanno consistenza molle elastica, normalmente sono sede di una contrazione parziale, il tono, che contribuisce all'equilibrio statico degli organi e degli arti.
La contrazione dei muscoli si effettua sotto l'influenza dello stimolo nervoso, trasmesso dal nervo al muscolo all'altezza della «placca motrice», ed è regolata dalla legge detta «del tutto o nulla»: se una fibra si contrae, lo fa completamente, dato che è il numero delle fibre interessate a dosare lo sforzo complessivo del muscolo.
Posiamo ora elencare i principali muscoli che fanno parte del sistema muscolare dividendoli, in base alla loro posizione nel corpo, in quattro grandi categorie:
1. Muscoli del capo e del collo
2. Muscoli del torace e dell’addome
3. Muscoli dell’arto superiore
4. Muscoli dell’arto inferiore
1. Muscoli del capo e del collo
• Muscolo Frontale
Muscolo pellicciaio posto sotto la pelle della fronte, che si inserisce sul bordo anteriore dell'aponevrosi epicranica e si estende fino alla regione sopracciliare.
• Muscolo Temporale
Muscolo masticatore, elevatore della mandibola, che si inserisce nella fossa temporale e le cui fibre convergono verso l'apofisi coronoide della mandibola.
• Orbicolare
Muscoli pellicciai presenti intorno agli orifizi naturali della faccia dei quali provocano, contraendosi, la chiusura: L'orbicolare delle palpebre o dell'occhio. L'orbicolare delle labbra o della bocca.
• Buccinatore
Muscolo proprio della guancia che serve ad allungare la bocca trasversalmente e che contribuisce all'azione del soffiare e alla masticazione.
• Sternocleidomastoideo
Robusto muscolo della regione anterolaterale del collo, che si inserisce in alto sull'apofisi mastoide e in basso sul manubrio dello sterno e sul terzo interno della clavicola. In effetti è composto da tre capi distinti: sternale, cleidooccipitale, cleidomastoideo. Si dirige in basso, in avanti e verso l'interno, distendendosi a sciarpa sulla regione anterolaterale del collo. È innervato dal nervo spinale, flette la testa sulla colonna vertebrale, lateralmente e la ruota.
• Massetere
Muscolo della guancia, che muove la mandibola.E’ un muscolo breve, spesso, forte, che va dall'arcata zigomatica alla faccia esterna del ramo ascendente della mandibola. Fa parte del gruppo dei muscoli masticatori, essendo suo compito quello di sollevare la mandibola. Sulla faccia posteriore è ricoperto da un prolungamento della ghiandola parotide ed è attraversato in superficie dal dotto di Stenone.
• Elevatore della scapola
Fa parte dei muscoli denominati elevatori dato che hanno il compito di elevare un organo o una regione particolare. L’elevatore della scapola è un muscolo triangolare che concorre all'inclinazione della parte cervicale della colonna vertebrale. Oltre ad esso in questa parte del corpo troviamo altri muscoli di questo tipo tra cui:
-> l'elevatore della palpebra superiore che è un piccolo muscolo pellicciaio della faccia.
-> gli elevatori profondo e superficiale dell'ala del naso e del labbro superiore.
• Digastrico
Muscolo del collo a forma di ansa che va dall'apofisi mastoidea del temporale alla faccia posteriore della mandibola, vicino alla sinfisi mentoniera. È costituito da due porzioni o ventri, anteriore e posteriore, unite da un tendine intermedio: il ventre posteriore è obliquo in basso e in avanti, l'anteriore in alto e in avanti e il tendine intermedio contrae rapporti con l'osso ioide.
• Tiroioideo
Muscolo della laringe, teso tra la cartilagine tiroidea e l'osso ioide, che abbassa.
• Omoioideo
Muscolo digastrico che si estende obliquamente dalla scapola all'osso ioide di cui è un abbassatore.
• Sternoioideo
Muscolo nastriforme della parte anteriore del collo, che si inserisce in basso sull'estremità mediale della clavicola e sulla parte adiacente dello sterno e in alto sull'osso ioide.
• Scaleni
Muscoli pari, triangolari della regione laterale del collo che hanno decorso discendente obliquo dalla colonna vertebrale alle due prime coste. Per ogni lato vi sono tre scaleni: anteriore, medio e posteriore. Il posteriore termina sulla seconda costa mentre l'anteriore e il medio terminano entrambi sulla prima delimitando uno spazio o fessura triangolare a base inferiore, attraversato dall'arteria succlavia; a questo livello lo scaleno anteriore separa l'arteria dalla vena che decorre anteriormente. La contrazione degli scaleni di un solo lato provoca l'inclinazione omolaterale della porzione cervicale della colonna vertebrale, mentre la contrazione bilaterale irrigidisce la colonna e in certe condizioni innalza le coste contribuendo all'inspirazione.
• Trapezio
Muscolo largo, piatto, superficiale della regione postero-superiore del tronco teso dalla protuberanza occipitale esterna, dal legamento cervicale superiore, dai processi spinosi della VII vertebra cervicale e delle prime dieci (o undici) toraciche alla spina della scapola. Eleva e adduce la spalla, flette e ruota controlateralmente il capo.
• Zigomatici
Due muscoli pari e simmetrici della faccia: il grande zigomatico che si estende dall'osso zigomatico al muscolo orbicolare della bocca; il piccolo zigomatico che fa parte del muscolo quadrato del labbro superiore.
• Risorio
Piccolo muscolo pellicciaio del volto, appiattito e triangolare, posto di lato alla commissura delle labbra che fa atteggiare al sorriso.
• Quadrato
Si dice di vari muscoli scheletrici in relazione alla loro forma. Il muscolo quadrato del labbro inferiore o del mento è teso tra la mandibola e il labbro inferiore, che abbassa. È detto anche muscolo depressore. C’è anche il muscolo quadrato del labbro superiore, consta di tre muscoli, elevatore comune del labbro superiore e dell'ala del naso, elevatore del labbro superiore e piccolo zigomatico che si inseriscono su vari punti dello scheletro facciale e terminano nella cute del labbro superiore.
• Platisma
Muscolo pellicciaio del collo, rudimentale, che abbassa la pelle del mento e del labbro inferiore.
2. Muscoli del torace e dell’addome
• Pettorali
Due muscoli, grande e piccolo pettorale, della superficie anteriore e laterale del torace.
Il muscolo grande pettorale è un largo muscolo, piatto e triangolare, che si estende dalle prime sei cartilagini costosternali e dal margine anteriore della clavicola al solco bicipitale dell'omero; adduce il braccio ed eleva le costole e il torace partecipando alla funzione respiratoria (inspirazione). Il muscolo piccolo pettorale, anch'esso piatto e triangolare, si estende dalla terza, quarta e quinta costa fino all'apofisi coracoidea; abbassa e adduce il moncone della spalla e, al pari del precedente, appartiene al gruppo dei muscoli inspiratori.
• Obliqui
Si dice di vari muscoli la cui azione si esplica secondo direzioni non parallele al piano di simmetria del corpo. I muscoli obliquo esterno o grande obliquo dell'addome (formato da fibre dirette dall'alto al basso e dall'indietro all'avanti) e obliquo interno o piccolo obliquo dell'addome (formato da fibre che vanno dal basso all'alto e dall'indietro all'avanti) insieme col muscolo trasverso formano la parete laterale dell'addome; anteriormente le loro aponeurosi danno luogo a una guaina che contiene il muscolo retto dell'addome.
Nella regione nucale esistono i muscoli grande e piccolo obliquo del capo (o della nuca), piccoli fasci muscolari che imprimono alla testa i movimenti di rotazione.
I muscoli obliqui superiore (o grande obliquo) e inferiore (o piccolo obliquo) dell'occhio provvedono alla rotazione del bulbo verso la parte interna dell'orbita.

• Retto
Il muscolo retto o grande retto dell'addome è piatto e lungo e si estende dal pube all'appendice xifoidea dello sterno, oltre che alla quinta, sesta e settima cartilagine costale. Presenta in senso trasversale alcune intersezioni tendinee, in numero variabile da due a cinque. Ognuno dei due muscoli retti è contenuto in una guaina aponeurotica, che viene definita guaina dei retti. I due muscoli sono congiunti tra di loro, in senso longitudinale, sulla linea mediana, da un rafe tendineo, la linea alba.
Oltre ad essi vi sono altri muscoli di questo tipo tra cui:
Nella regione del collo esistono quattro muscoli retti: il retto anteriore del capo e il retto laterale del capo, piccoli e tesi tra l'occipitale e l'atlante, flettono il capo rispettivamente in avanti e di lato; il muscolo retto posteriore grande, teso tra l'occipitale e l'epistrofeo estende, ruota e flette lateralmente il capo; il muscolo retto posteriore piccolo, tra l'atlante e l'occipitale, estende il capo.
La muscolatura estrinseca dell'occhio comprende quattro muscoli retti (superiore, inferiore, laterale e mediale) situati nella cavità orbitaria, inseriti sulla sclera e preposti alla rotazione del bulbo oculare rispettivamente in alto, in basso, di lato e all'interno.
Altri due muscoli retti si trovano nella coscia: il retto anteriore, che costituisce il fascio più profondo del quadricipite femorale, e il retto interno detto anche gracile.
• Dentato
Tre muscoli pari del torace: il grande dentato si estende dalle prime nove costole al margine vertebrale della scapola: sposta la scapola ed eleva le costole concorrendo all'inspirazione; i muscoli dentati posteriori o piccoli dentati (uno superiore e l'altro inferiore) sono due piccoli muscoli della faccia posteriore del torace che come il grande dentato fanno parte dei muscoli inspiratori.
• Diaframma
Il diaframma è un muscolo dispari, piatto, che forma una vera e propria parete muscolotendinea tra le cavità toracica e addominale. Ha la forma di una cupola, allungata in senso trasversale, con la convessità rivolta verso l'alto. La volta del diaframma non è regolare: al centro presenta una depressione (cardiaca), che separa due zone laterali, le cupole diaframmatiche destra e sinistra, quest'ultima meno elevata della destra, la quale, nel momento di massima espirazione, raggiunge il livello del quarto spazio intercostale. Nel diaframma si distinguono due parti: una parte centrale, tendinea, chiamata centro frenico, e una periferica, carnosa, costituita di fasci muscolari che fissano il centro frenico alla base del torace.
Il centro frenico è una lamina tendinea di aspetto madreperlaceo e a forma di trifoglio: nel punto di unione dei lobi mediano e destro si trova un orifizio per il passaggio della vena cava inferiore.
La parte carnosa del diaframma è composta da fasci muscolari che si inseriscono, in avanti, sull'apofisi ensiforme dello sterno, sugli ultimi sei archi costali e, all'indietro, sui corpi della seconda e terza vertebra lombare, per mezzo di due possenti fasci muscolari, denominati pilastri del diaframma. Questi si incrociano tra loro, formando un 8 e disegnando così due orifizi: uno, anteriore, per l'esofago e i nervi vaghi, e l'altro, posteriore, fibroso, per l'aorta e il dotto toracico.
Nel diaframma esistono anche orifizi per il passaggio del grande simpatico, dei nervi splancnici e delle vene azigos.
Il diaframma è innervato dai due nervi frenici. Esso è il più importante muscolo respiratorio: la sua contrazione determina in effetti l'aumento delle tre dimensioni della cassa toracica.
• Psoas
Due muscoli pari del bacino.
Il grande psoas è un muscolo grosso, che si estende dalla faccia laterale dell'ultima vertebra toracica e delle prime quattro lombari al piccolo trocantere del femore. Questo fascio muscolare si unisce nel bacino al muscolo iliaco per formare una sola massa, l'ileopsoas, che flette la coscia sul bacino. Il piccolo psoas è un muscolo largo e sottile, non sempre presente, che origina dall'ultima vertebra toracica e dalla prima lombare e termina con un tendine che si inserisce sul margine superiore del pube.
• Ileopsoas
Grande muscolo costituito dal grande psoas e dal muscolo iliaco, teso dalla cavità addominale al piccolo trocantere del femore; flette la coscia sul bacino, adduce e ruota lateralmente il femore, flette e ruota il bacino e il femore.
• Quadrato dei lombi
Posto lateralmente alle vertebre lombari, partecipa alla respirazione abbassando le costole, inoltre flette lateralmente la colonna vertebrale e il bacino

3. Muscoli dell’arto superiore
• Sottoscapolare
Muscolo spesso, che si inserisce sulla fossa sottoscapolare e sul trochine dell'omero. (Ruota all'interno e adduce il braccio; inoltre contiene la testa omerale nella cavità glenoide.
• Rotondo
Muscoli grande rotondo e piccolo rotondo, muscoli della regione posteriore della spalla, che si inseriscono sulla scapola e sulla porzione prossimale dell'omero.
• Coracobrachiale
Muscolo dell'arto superiore teso dal processo coracoideo della scapola alla faccia interna dell'omero. Questo muscolo sposta il braccio in avanti e in dentro.
• Deltoide
Il deltoide è un muscolo voluminoso, a forma di mezzo cono, che ricopre l'articolazione scapolo-omerale (spalla). Si inserisce, in alto, sul cingolo scapolare, vale a dire sul bordo anteriore della clavicola, sul bordo esterno dell'acromion e sulla spina della scapola. Di qui scende restringendosi, per fissarsi sulla faccia esterna dell'omero, su un rilievo rugoso a forma di V, il V deltoideo. Il deltoide è innervato dal nervo ascellare. È il principale muscolo abduttore del braccio.
• Bicìpite
Nome dato a due muscoli pari degli arti di cui un'estremità si fissa per mezzo di due tendini, o capi.
Il bicipite brachiale forma la parte più importante della loggia anteriore del braccio e si inserisce superiormente alla scapola con due porzioni distinte: la corta sull'apofisi coracoidea, la lunga sopra alla cavità glenoidea. Inferiormente il muscolo termina con un robusto tendine sulla tuberosità bicipitale del radio, sotto al gomito. Il bicipite brachiale flette l'avambraccio sul braccio.
• Tricìpite
Si dice di muscoli, una delle cui inserzioni si effettua con tre fasci o capi.
Il tricipite brachiale occupa la regione posteriore del braccio e ha origine con il capo lungo dalla tuberosità intrarticolare della scapola e con gli altri due capi, vasto mediale e vasto laterale, dalla faccia posteriore dell'omero; i tre capi si fondono in un tendine unico che si inserisce sull'olecrano; è innervato dal nervo radiale ed estende l'avambraccio sul braccio.
• Brachiale
Brachiale anteriore, muscolo del braccio situato posteriormente al bicipite.
• Supinatore
Si dice di due muscoli dell'arto superiore, il supinatore lungo o brachioradiale e il supinatore breve. Il primo è situato sulla superficie laterale dell'avambraccio, flette l'avambraccio sul braccio e lo porta in semipronazione; il secondo è un muscolo largo, che si trova nella parte superiore dell'avambraccio, circonda la regione superiore del radio e provoca la supinazione.
• Flessore
Hanno il nome di flessori parecchi muscoli degli arti. Il muscolo radiale del carpo origina dall'epitroclea e si inserisce sul secondo osso metacarpale; il flessore ulnare del carpo origina dall'epitroclea e dall'olecrano e si inserisce sull'osso pisiforme. Il flessore comune profondo delle dita della mano origina sulle due ossa dell'avambraccio, successivamente si suddivide in quattro fasci, che si continuano con quattro lunghi tendini, ognuno dei quali va a inserirsi sulla superficie anteriore della terza falange delle ultime quattro dita. Il flessore lungo del pollice si trova all'esterno, ma sullo stesso piano del precedente: si estende dal radio e dalla membrana interossea alla falange ungueale del pollice. Il flessore comune superficiale delle dita si trova anteriormente (quindi più superficialmente) ai due precedenti: si inserisce prossimalmente sull'epitroclea e sulle due ossa dell'avambraccio e si suddivide poi in quattro fasci muscolari, ai quali fanno seguito quattro tendini, destinati alle ultime quattro dita; ogni tendine, alla sua estremità, si suddivide a sua volta in due strisce laterali che circondano da ambedue i lati il tendine corrispondente del flessore profondo, per fissarsi sulla seconda falange. Si spiega così il nome di tendini perforanti per indicare i tendini del flessore profondo e di tendini perforati per indicare i tendini del flessore superficiale. Tutti i tendini di questi tre muscoli scorrono all'interno di capsule sinoviali. Il flessore corto del pollice si estende dalla seconda fila delle ossa del carpo alla prima falange del pollice: fa parte dei muscoli dell'eminenza tenar. Il flessore corto del mignolo, un muscolo dell'eminenza ipotenar, va dalla seconda fila delle ossa del carpo alla prima falange del mignolo. Tutti i muscoli flessori dell'arto superiore sono innervati dal nervo mediano.
• Estensore
L'estensore comune delle dita della mano origina dall'epicondilo, poi discende lungo la faccia posteriore dell'avambraccio, dividendosi in quattro fasci, uno per ciascun dito, eccetto il pollice; ogni tendine, poi, si fissa sulla faccia dorsale delle seconde e terze falangi di ogni dito. L'estensore proprio dell'indice e l'estensore proprio del mignolo sono due piccoli muscoli, sottili, della faccia posteriore dell'avambraccio, che terminano rispettivamente sul tendine corrispondente dell'estensore comune delle dita. L'estensore breve del pollice e l'estensore lungo del pollice sono due muscoli sottili che vanno dall'avambraccio alla prima falange del pollice (estensore breve) e alla seconda falange (estensore lungo). L'estensore ulnare del carpo si estende dall'epicondilo al margine mediale del quinto metacarpale.
• Opponente
Nome di alcuni piccoli muscoli: l'opponente del pollice, che fa parte dell'eminenza tenar ed è preposto all'opposizione del pollice; l'opponente del mignolo, costituito da piccoli e poco attivi fascetti muscolari dell'eminenza ipotenar.
• Abduttore
Si dice di tutti i muscoli la cui azione consiste nell'allontanare gli arti dal corpo. (I principali muscoli abduttori sono: il deltoide, l'abduttore lungo del pollice, l'abduttore del mignolo, l'abduttore dell'alluce.)
• Lombricale
Si dice dei piccoli muscoli delle mani e dei piedi, che sono fusiformi e allungati come lombrichi. In effetti i muscoli lombricali sono piccoli fasci muscolari annessi ai tendini dei muscoli flessori profondi; sono in numero di quattro per ogni arto.
• Muscolatura della mano
Il dorso della mano è attraversato dai tendini dei muscoli estensori delle dita, posti direttamente sotto la pelle. Il palmo presenta a sua volta tre regioni:
1. l'eminenza tenar, situata immediatamente sopra il pollice, formata da quattro piccoli muscoli che consentono l'effettuazione dei complessi e finissimi movimenti del pollice; la regione è attraversata dal tendine del flessore lungo del pollice;
2. l'eminenza ipotenar, al di sopra del mignolo e composta da quattro piccoli muscoli annessi a questo dito;
3. il palmo della mano vero e proprio, attraversato dai tendini dei muscoli flessori superficiale e profondo delle dita; su questi tendini si inseriscono i muscoli lombricali. I muscoli interossei, dorsali e ventrali, riempiono gli spazi compresi tra i metacarpi.
4. Muscoli dell’arto inferiore
• Gluteo
La regione glutea occupa la parte posteriore dell'anca: è limitata in alto dalla cresta iliaca, mentre il suo limite inferiore è segnato dalla plica glutea.
La regione glutea è costituita soprattutto dai tre muscoli glutei, il grande, il medio e il piccolo gluteo, posti nell'ordine dalla superficie in profondità, che si inseriscono tutti da una parte all'osso iliaco e dall'altra al femore. Sullo stesso piano nel muscolo piccolo gluteo si trovano i muscoli piramidale o piriforme, otturatorio interno, gemello superiore e gemello inferiore, quadrato del femore, otturatorio esterno
• Otturatorio
Muscolo otturatorio, nome di due muscoli, interno ed esterno, che ruotano lateralmente la coscia e sono inseriti rispettivamente sulla superficie interna ed esterna del foro otturato.
• Gemelli
I gemelli superiore e inferiore sono due piccoli muscoli della regione glutea, originati dall'ischio, che accompagnano e coordinano il muscolo otturatore interno. I loro tendini si uniscono a quelli di quest'ultimo, inserendosi sul grande trocantere.
I gemelli esterno e interno sono due muscoli larghi e spessi, che entrano nella formazione del tricipite surale della gamba, insieme al soleo. I tre muscoli terminano con un unico tendine, il tendine di Achille, che si inserisce sul calcagno. I gemelli danno alla gamba la sua caratteristica forma affusolata poiché l'interno discende più in basso dell'esterno. I gemelli provocano la flessione plantare del piede sulla gamba.
• Gracile
Muscolo gracile, muscolo del gruppo mediale della coscia teso fra il pube e il condilo mediale della tibia; adduce la coscia.
• Adduttore
I tre muscoli adduttori della coscia e il pettineo, avente la stessa funzione, costituiscono un importante gruppo muscolare della faccia interna della coscia, esteso dal pube al femore (linea aspra). Questi muscoli, che avvicinano le cosce l'una all'altra, hanno forma triangolare e sono disposti su tre piani: quello superficiale è formato dal pettineo e dall'adduttore grande, il mediano dall'adduttore breve e il profondo dal lungo adduttore. Nel corpo umano esistono altri muscoli adduttori, tra cui ricordiamo l'adduttore dell'alluce e quello del pollice.
• Bicipite
Il bicipite crurale appartiene al gruppo muscolare della faccia posteriore della coscia; ha origine in alto, con due tendini di cui il lungo parte dalla tuberosità ischiatica e il breve dalla linea aspra del femore. Si inserisce sul capitello del perone e sulla tuberosità esterna della tibia e flette la gamba sulla coscia.
• Semimembranoso
Il semimembranoso è un muscolo sottile, piatto, tendineo in alto, carnoso in basso. Si inserisce in alto sull'ischio, discende lungo la parte interna della faccia posteriore della coscia, fino al bordo interno del cavo popliteo, per terminare con tre tendini (diretto, riflesso, ricorrente) sulla tuberosità interna della tibia e sulla capsula articolare del ginocchio. È innervato dal nervo grande ischiatico e flette la gamba sulla coscia.
• Pettineo
Muscolo quadrilatero e appiattito che si trova nella parte superiore e interna della coscia. (È inserito in alto sul pube e in basso sulla parte superiore del femore; adduce, flette e ruota lateralmente la coscia.)
• Sartorio
Muscolo della regione anterolaterale della coscia teso dalla spina iliaca anterosuperiore all'estremità prossimale della tibia, dove il suo tendine partecipa alla formazione della cosiddetta zampa d'oca. (Il sartorio è un muscolo lungo, superficiale, che circonda a mo' di sciarpa tutta la faccia anteriore della coscia; la sua contrazione consente di assumere quella posizione, con una gamba ripiegata sull'altra, un tempo assunta dai sarti, da cui deriva il suo nome.)
• Quadricipite
Si dice di un muscolo della coscia (quadricipite femorale o crurale) che circonda praticamente il femore e forma il rilievo della faccia anteriore della coscia. (Origina con quattro capi muscolari distinti: retto anteriore, vasto mediale, vasto laterale e vasto intermedio che confluiscono in un tendine comune che si inserisce sulla base e sui bordi della rotula e sulla tuberosità anteriore della tibia.)
• Vasto
Nome di tre capi muscolari (vasto intermedio, vasto laterale e vasto mediale) del quadricipite della coscia.
• Gastrocnemio
Muscolo costituito dai due gemelli della gamba.
• Tibiale
Muscolo tibiale anteriore, muscolo lungo della regione anteriore della gamba, teso dall'epifisi prossimale della tibia al primo cuneiforme e al primo metatarsale. (La sua contrazione provoca la flessione dorsale, l'adduzione e la rotazione mediale del piede.) Muscolo tibiale posteriore, muscolo appiattito della loggia posteriore della gamba, dietro alla tibia e al perone, sui quali si inserisce. (Termina con un tendine che si inserisce sullo scafoide estendendosi sui tre cuneiformi, sul cuboide e sui tre metatarsali mediali; la sua contrazione provoca flessione plantare, adduzione e rotazione del piede.)
• Peroniero o peroneo
Nome di tre muscoli della gamba. Il peroniero anteriore o peroniero terzo, teso dal terzo inferiore del perone al quinto metatarso è un muscolo incostante; il peroniero laterale lungo o peroniero lungo e il peroniero laterale corto o peroniero breve, si inseriscono sulla faccia esterna del perone, poi discendono sotto forma di tendine posteriormente al malleolo esterno, per terminare infine sul metatarso.

• Soleo
Voluminosa massa muscolare della faccia posteriore della gamba. (Si inserisce in alto sul perone e sulla tibia, con due fasci distinti che si fondono poi con i gemelli per formare il tricipite surale, che termina sul calcagno, dove si inserisce col tendine di Achille.)
• Estensore
L'estensore lungo delle dita del piede origina dalla tibia o dalla membrana interossea e dal perone, discende poi davanti alla tibia e termina con quattro tendini che si fissano sulla faccia dorsale delle ultime due falangi delle dita del piede, escluso l'alluce. L'estensore lungo dell'alluce decorre medialmente all'estensore delle dita e si fissa sulla faccia dorsale della seconda falange dell'alluce. Oltre a questi muscoli altri svolgono la stessa funzione, ad es. il tricipite surale e il bicipite brachiale.

• Flessore
Il flessore comune lungo delle ossa del piede origina sulla tibia, per discendere poi sulla faccia posteriore della gamba e a livello della pianta del piede si suddivide in quattro lunghi tendini perforanti, che si inseriscono sulla terza falange delle ultime quattro dita. Il flessore lungo dell'alluce discende lateralmente al precedente: si estende dal perone e dalla membrana interossea alla seconda falange dell'alluce.
Il flessore breve delle dita è il muscolo più superficiale della pianta del piede; si estende dal calcagno alla seconda falange delle ultime quattro dita e si comporta come i tendini perforati del flessore comune superficiale delle dita. Il flessore breve dell'alluce e il flessore breve del quinto dito sono due piccoli muscoli della pianta del piede, il primo all'interno e l'altro all'esterno. Tutti i muscoli dell'arto inferiore sono innervati dal nervo popliteo interno.
• Quadrato plantare
Muscolo della pianta del piede di forma quadrilatera, appiattito e inserito sulle tuberosità del calcagno e sul margine esterno del tendine del flessore comune delle dita. Partecipa alla flessione delle dita.

• La muscolatura del piede
Molto meno specializzata di quella della mano data la scarsa motilità delle dita e la mancanza di prensione, è sviluppata soprattutto nella parte plantare. I muscoli dorsali infatti sono rappresentati soltanto dai muscoli estensori delle dita mentre quelli plantari si suddividono in tre gruppi: mediale, in rapporto con l'alluce (abduttore, adduttore e flessore breve), laterale, in rapporto col quinto dito (abduttore, flessore breve e opponente), centrale, formato dal flessore breve delle dita, quadrato della pianta, lombricali e interossei.

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