Materie: | Appunti |
Categoria: | Arte |
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Data: | 15.06.2005 |
Numero di pagine: | 2 |
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IL RINASCIMENTO
Il periodo storico e artistico del Rinascimento è compreso tra la fine del XV e la metà del XVI sec, non ebbe una diffusione immediata nel panorama artistico italiano, ma ci vollero diversi decenni prima di divenire uno stile universalmente accettato. Firenze fece da baricentro, e da qui la nuova visione artistica andò man mano diffondendosi nel resto della penisola. Nello stile rinascimentale avviene soprattutto l’introduzione della prospettiva nei dipinti, ma accanto ad essa ritroviamo ancora tutta una serie di elementi tardo gotici: le tessiture lineari, l’amore per il dettaglio minuzioso, la predilezione per le curve, e così via. Ovviamente ogni artista elaborò un suo stile molto personale e diverso dagli altri, ma in tutti rimase costante ancora una posizione un po’ a cavallo tra i due stili. Del resto il problema della convivenza stilistica tra rinascimento e gotico si può ritenere che si protrasse per tutto il XV secolo. Il caso sicuramente più appariscente è quello del Botticelli, artista sicuramente rinascimentale, ma nel quale ogni tanto affiorano ancora reminescenze tardo gotiche. Nel periodo rinascimentale si determinò un evoluzione precisa nella figura del’artista: infatti non esisteva più l’artigiano che viveva soprattutto nella sua bottega o nei cantieri, ma ora l’artista diviene anch’egli un personaggio di corte, a contatto con letterati, matematici, condottieri, politici e così via. Molti artisti vennero chiamati ad operare nelle famiglie nobili, avveniva a Firenze con i Medici, a Mantova con i Gonzaga, a Ferrara con gli Este, a Milano con i Visconti e poi con gli Sforza… Anche Roma, prese sempre più l’aspetto di una corte principesca, ed anche il papa ebbe spesso un rapporto diretto di mecenatismo con gli artisti. Vennero citati persino nella città eterna che necessitava di notevoli opere di rinnovamento urbano ed edilizio. La stessa residenza papale, che era in San Giovanni in Laterano, era semidistrutta da incendi e incuria. Il papa fu costretto a trasferire la sua residenza nel borgo di San Pietro che, da questo momento, divenne il centro politico e religioso della città e della cristianità intera. Furono necessari nuovi ed intensi lavori di rinnovamento urbano e molti furono gli artisti, oltre gli architetti, coinvolti. Il Beato Angelico fu chiamato una prima volta, nel 1446, da papa Eugenio IV per affrescare una cappella in Vaticano, e una seconda volta da papa Niccolò V, nel 1448, per affrescare la Cappella Niccolina. Quando, alcuni anni dopo, papa Sisto IV realizzò la nuova Cappella Sistina (1481), furono sempre artisti fiorentini ed umbri a intervenire per la decorazione pittorica: Pietro Perugino, Sandro Botticelli, il Pinturicchio, Cosimo Rosselli, Domenico Ghirlandaio, Luca Signorelli.
Ma nel corso del Quattrocento fu sempre Firenze la città nella quale si svilupparono le maggiori personalità artistiche, anche grazie al mecenatismo di Lorenzo de’ Medici (non a caso chiamato Lorenzo il Magnifico), alla cui corte si incontrarono e si formarono le maggiori personalità artistiche del Rinascimento italiano.