Il Palazzo Besta di Teglio

Materie:Tesina
Categoria:Arte

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Testo

Il cinquecentesco Palazzo Besta venne costruito verso il 1433, su un preesistente castello feudale, sotto ordine di Azzo I e Azzo II Besta. E’ uno dei migliori e più rappresentativi esempi d'architettura patrizia valtellinese del Rinascimento ed è testimonianza di un'epoca protesa alla ricerca del bello e all'amore per la vita simbolo del potere raggiunto dalla famiglia Besta nel XV secolo. Fu proprietà delle famiglie Besta, Guicciardi, Quadrio, Parravicini. L'edificio è formato da un particolare cortile interno con loggiato, caratterizzato da un'elegante loggia e da un pozzo ottagonale in marmo. Le pareti sono rivestite da una decorazione ad affresco. Sul parapetto del loggiato si trova un fregio policromo raffigurante "Sirene, putti e satiri" che sorreggono i medaglioni coi ritratti dei padroni di casa (Azzo I e Ippolita Alberti; Azzo II e Agnese Quadrio). La facciata dell'edificio è caratterizzata da una fascia decorata a losanghe e da una serie di lunette sottogronda istoriate con stemmi ed oculi e un bel portale di marmo bianco permette di accedere ad un androne.
La Dimora nobiliare valtellinese ospita l'Antiquarium Tellinum; il museo archeologico che raccoglie le più antiche espressioni di arte e religione rinvenute nelle vicinanze di Teglio.
Nelle sale al piano terra è allestito l’Antiquarium Tellinum che raccoglie remote testimonianze della civiltà e dell’arte valtellinese; fra queste si impongono le tre pietre “di Caven”, tra cui la Dea Madre o della Fecondità.
Al primo piano si visita, dopo una saletta con originale volta a ombrello, il "Salone dell' Onore", che conserva una fascia di affreschi cinquecenteschi lungo le pareti, raffiguranti "Storie dell' Orlando Furioso". Sul soffitto, un affresco settecentesco rappresenta la "Regina di Saba ricevuta da Re Salomone", affresco di Giuseppe Prina. L'attigua "Sala della Creazione" e' quella artisticamente piu' valida del palazzo. L'ignoto pittore che la dipinse nel sec. XVI mostra una vasta cultura e una notevole preparazione tecnica. Tra i numerosi riquadri con scene tratte dalla Bibbia relative alla creazione, notevole appare un "Mappamondo", interessante affresco e importante documento geografico. Grande attenzione meritano le due stue, le caratteristiche sale valtellinesi completamente rivestite in legno.
Percorrendo lo scalone, illuminato da una grande bifora, si raggiungono i locali del secondo piano.
Dal loggiato si accede alla "Sala da Pranzo" con volta a vele decorate a motivi floreali, frutti e stemmi. La stanza denominata delle Metamorfosi, dal poema di Ovidio sono tratti i soggetti degli affreschi eseguiti nel 1580 da Aragonus Aragonius da Brescia, è l'unica decorata in questo piano. Di notevole interesse anche il salone voltato dell'antica torre. In altre stanze sono stati ricollocati affreschi strappati da altri palazzi valtellinesi: la camera picta, datata 1534, proveniente dalla Casa Dell'Oro, già Vertemate, di Traona, la "stanza del falcone" proveniente dal vicino palazzo di Bellamira in cui si possono ancora leggere scene di vita cortese con scene di caccia ad affresco di gusto gotico internazionale.
Cuore del Palazzo è il magnifico cortile interno incorniciato da un loggiato con agili colonne a volte leggere cui fanno contrasto le pareti affrescate raffiguranti scene dell’Eneide ed i medaglioni policromi dei padroni di casa. Al piano nobile sono visitabili: il salone d’onore decorato con scene dell’Orlando Furioso, la sala da pranzo con lo splendido soffitto a ombrello e la saletta della creazione.
Il palazzo Besta
di Teglio
Lavoro di ricerca realizzato
da
Anno scolastico

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