Il restauro e il gothic revival

Materie:Tesina
Categoria:Architettura

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Testo

IL RESTAURO ED IL GOTHIC REVIVAL
Con Eugène Viollet-le-Duc, attorno agli anni Trenta dell’Ottocento, cominciò ad affermarsi una nuova concezione del restauro, il cosiddetto “in stile”. Sui monumenti architettonici si doveva intervenire in modo mimetico: il nuovo, sia che si trattasse di sostituzioni di parti, sia che riguardasse una parziale ricostruzione, non si doveva distinguere dall’esistente.
Ovvero, il progettista dell’intervento di restauro deve avere in mente un modello ideale, mai realizzato, che però riassuma in sé tutti i caratteri che per un certo tipo di edificio vadano bene.
Questo concetto di restauro, anche se ripresa dall’immagine tradizionale dell’architettura gotica, dette luogo ad interventi che oggi ci appaiono molto discutibili e talvolta anche fuori dalla normalità. Ciò anche se erano sorretti da una straordinaria conoscenza delle tecniche e dei procedimenti costruttivi medioevali da parte di Viollet-le-Duc e di coloro che a lui si ispiravano.
Questo reintrodusse, nella storia dell’arte occidentale, le forme dell’architettura gotica.
Il Neogotico si affermò principalmente in Europa, sviluppandosi in contemporanea ad altre correnti, come il Neoclassicismo.
Il Neogotico è l’espressione diretta della cultura romantica che si diffuse in Europa a partire dalla fine del Settecento in contrapposizione all’Illuminismo; in antitesi alla ragione e all’esaltazione, indusse i romantici al rifiuto delle regole e dei modelli classici. Dapprima il Neogotico si sviluppò in letteratura, poi si affermò anche in arte ed in architettura.
La conseguente riscoperta del Medioevo, periodo di intensa spiritualità, portò ad una rivalutazione dell’architettura gotica, termine negativo perché arte barbarica. In Inghilterra, l’architettura medioevale aveva continuato a svolgere la propria influenza, superando persino le contaminazioni palladiane.
In Francia il Neogotico si afferma in epoca romantica. Tuttavia la produzione architettonica risulta assai limitata, riservando questo stile soprattutto alla costruzione di chiese.
Il Neogotico italiano segue quello francese. Tra i suoi primi esempi bisogna ricordare il Castello di Pollenzo, nella omonima tenuta sabauda: qui, il re Carlo Alberto impiantò una moderna azienda agricola. Il risultato fu un castello in cui si assommano gli stili più svariati, dal Neoromanico al Neogotico. Neogotica è pure la chiesa di San Vittore ad esso collegato.
Importanti cantieri si aprono per il completamento delle maggiori chiese gotiche italiane, come per le facciate delle chiese fiorentine Santa Croce e Santa Maria del Fiore.
Ancora, sul finire del secolo si completa la facciata della Cattedrale di Napoli.
Ai primissimi anni del Novecento risale la facciata gotica del Duomo di Arezzo.
Caso singolare è quello del Duomo di Milano, la cui costruzione, avviata nel 1386, fu completata solo nell’Ottocento. Tuttavia, la facciata della cattedrale milanese, è l’elemento che più di ogni altro si distacca dalla tradizione gotica.
Il Neogotico sopravvive sino all’epoca del Liberty.

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