I cereali

Materie:Appunti
Categoria:Agraria

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Testo

I CERALI
Appartengono alla famiglia delle graminacee e sono:
 GRANO G Triticum: 1. Aestivum (grano tenero);
2. Durum (grano duro);
 AVENA A Avena sativa spp (specie varie);
 MAIS M Zea mays = dove la pannocchia si utilizza per fare mangimi zootecnici, polenta, pop-corn ecc.
 ORZO O Hordeum vulgare = mangimi, birra, caffè, ecc.
 SEGALE S Secale cereale = per il pane;
Il frumento viene coltivato su 230.000.000 di ettari nel mondo; il Italia 3.000.000 circa. Ha seguito una evoluzione umana negli ultimi 10.000 anni.
MORFOLOGIA
Cariosside (seme): è un frutto secco che contiene un piccolo granulo, ha forma allungata, pesa 50mg, l’embrione è circa il 3%, l’involucro (crusca) è il 9%, l’endosperma 88%. L’embrione contiene grassi, proteine, enzimi, vitamine e ormoni. L’endosperma contiene uno strato aleuronico esterno (proteine) e una parte interna costituita da amidi; l’endosperma può avere consistenza (farinosa, bianca, tenera) e aspetto diverso. Questo a seconda della varietà, della specie e dell’ambiente di coltivazione.
APPARATO RADICALE
È fascicolato (fascio), in particolare c’è una radice primaria formata da un embrione nel primo periodo della pianta; nel secondo periodo nascono le radici secondarie chiamate AVVENTIZIE che si formano dal fusto (CULMO). La profondità delle seconde radici arriva fino ad 1 metro.
FUSTO (culmo)
È cilindrico, cavo, con una serie di nodi (7-8 nodi), all’inizio dello sviluppo ci sono già i nodi. L’altezza media 1m. Grazie al processo chiamato di ACCESTIMENTO, dai primi nodi possono nascere dei nuovi fusticini (culmi). Un buon accestimnto è di 2-3 culmi.
APPARATO FOGLIARE
Le foglie sono alterne, la 1° foglia che spunta dal seme si chiama COLEOPTIDE. Sono formate da una guaina che è inserita sul nodo e abbraccia completamente il culmo; la parte distale è chiamata lamina.
L’ultima foglia in alto, quella vicino alla spiga, si chiama foglia bandiera (che contribuisce alla fotosintesi). Tra guaina e lamina c’è una porzione chiamata LIGULA, una formazione con 2 protuberanze laterali chiamate AURICOLE.
INFIORESCIENZA
Porta tanti fiori, è fatta da una spiga terminale, che presenta un’asse centrale chiamato RACHIDE (formato da corti internodi); su ogni nodo del rachide è inserita una spighetta sessile che si alterna.
La spighetta, presenta 2 glume (fogliolette) simmetriche alla base, 5 fiori per spighetta e una 20 di spighette per ogni spiga, 100 fiori per ogni spiga. Ogni fiore è racchiuso da 2 BRATTEE (foglioline alla base) chiamate glumelle. La parte superiore è chiamata PALEA: quella inferiore LEMMA (può essere mutica o aristata). Nel frumento è mutico; l’orzo è aristato. Il fiore è ermafrodita cioè che si autofeconda.
BIOLOGIA DELLA PIANTA (ciclo biologico)
Il frumento è una pianta annuale.
FASE A : GERMINAZIONE (novembre)
Temperatura cardinale (inizio) è 0°C; la germinazione risulta molto lenta. Profondità ottimale è 2cm.
FASE B : ACCESTIMENTO (da dicembre a febbraio)
Lo sviluppo di altri germogli dallo stesso culmo iniziale, che va a riempire lo spazio vuoto dovuto a semine poco fitte o alla fallanza (buchi tra file). L’accestimento inizia quando la pianta è allo stadio di 3° - 4° foglia. Si parla di INDICE DI ACCESTIMENTO che è il numero di germogli fertili (hanno la spiga) fratto ogni pianta. Il numero ottimale è da 2 a 3.
Favoriscono l’accestimento, il tipo di varietà, la semina ritardata, la scarsa fittezza e la ricchezza nutritiva.
FASE C : INDUZIONE FLORALE
Passaggio dalla fase vegetativa, alla fase riproduttiva, in seguito a determinati fattori che sono: aumento della temperatura e allungamento del fotoperiodo. Alcune varietà di frumento per fare questa induzione, hanno bisogno di fare un periodo di freddo a VERNALIZZAZIONE.
FASE D : LEVATA (marzo – aprile)
Avviene con una temperatura minima di 12°C; gli internodi iniziano ad allungarsi abbastanza velocemente a partire dal + basso. Con l’allungamento dell’ultimo internodo, si ha un rigonfiamento dell’ultima foglia della guaina e l’ingrossamento si chiama BOTTICELLA (maggio).
Fattori importanti: la temperatura, la concimazione, l’acqua e la varietà.
FASE E : FIORITURA
La fecondazione che segue la fioritura, è autonoma e poi avviene a fiore chiuso (con il polline che feconda l’ovario dello stesso fiore). La temperatura minima è 15° C . Anche la nebbia e la pioggia ostacolano la fecondazione. La durata della fioritura è 5 giorni.
FASE F : MATURAZIONE
Accumulo di granuli di amido;
MATURAZIONE LATTEA = C’è ancora molta acqua (70%) e la pianta è verde;
MATURAZIONE CEROSA = ha consistenza più secca, simile alla cera (40% di acqua);
FISIOLOGIA = l’acqua è scesa al 30% e l’amido forma l’unico gruppo……si ha solo la perdita di acqua;
MATURAZIONE PIENA = l’acqua scende al 13% e i chicchi si conservano in magazzino.
ESIGENZE AMBIENTALI
TEMPERATURA
Il frumento è una specie longidiurna e riguardo alla temperatura è microdiurna. Le sue esigenze termiche minime sono relativamente basse: 2-3° C per la germinazione e l’accestimento, 10-12° C per la levata, 15° C per la fioritura, 18-20° C per la maturazione.
Non sono favorevoli le alte temperature, perché causano deficienze idriche e riducono la assimilazione netta. Temperature critiche: emergenza –6° C, accestimento –20°C, levata –2°C e fioritura 0°C (viene aiutata dalla neve t coibente termico).
TABELLINA DELLE TEMPERATURE
Temperature critiche massime sono di 30°C; inoltre patisce il vento che tende a dare un fenomeno che si chiama STRETTA DA CALDO (nel sud).
ACQUA (esigenze per l’acqua)
Alla semina, non c’è problema di siccità, mentre con la levata aumentano i consumi di acqua, ma in genere le riserve del terreno sono sufficienti. Durante la GRANIGIONE (formazione grani), al nord non c’è problema, mentre al sud possiamo avere carenze. Delle eventuali piogge dopo la raccolta possono provocare la germinazione della granella nei covoni.
UMIDITÀ RELATIVA
Favorisce la non conservabilità.
VENTO
Può provocare con la pioggia forte (aprile – maggio), il caricamento delle piante (ALLETTAMENTO). GINOCCHIATURA è il fenomeno di risalita delle piante. Nel sud , il vento, favorisce la stretta da caldo.
CLIMA
Quello migliore è quello temperato freddo, nel Canada e nel Nord europeo, si hanno le maggiori produzioni. In Italia, la qualità è discreta; mentre la quantità è buona e si fa frumento tenero; nel sud le quantità sono modeste, ma le qualità sono molto buone e si produce frumento duro.
LA COLTURA DEL FRUMENTO IN RAPPORTO AL TERRENO
I terreni migliori sono con la tessitura media o pesante, con buona struttura e sistemati idraulicamente per smaltire le acque in eccesso. I terreni molto argillosi e con una cattiva struttura, determinano asfissia radicale; invece terreni poco sciolti mostrano deficienze nutritive e idriche.
AVVERSITÀ
• METEORICHE= le piogge insistenti in terreni mal drenati diminuiscono la capacità di germinazione e predispongono a malattie. I temporali, provocano allettamento; se l’allettamento avviene durante la levata, la pianta può recuperare piegando gli internodi e tornando verticale (ginocchiatura). Se invece, il temporale avviene in fase di spigatura, purtroppo c’è il rischio che le piante rimangano piegate. Esistono delle varietà resistenti all’allettamento che sono di taglia + bassa con maggiore spessore delle pareti del fusto; mentre invece favorisce l’allettamento, le semine troppo fitte e l’eccesso di azoto. Il vento caldo, che può provocare un fenomeno stretta da caldo……occorre cercare di cambiare ciclo, anticipando la raccolta. La grandine che può danneggiare il frumento.
• PARASSITI VEGETALI= possono attaccare soli o combinati diversi organi della pianta. MAL DEL PIEDE. È dato da un fungo che va a colpire la base delle piante. fusarium (agente del mal del piede. È favorito dal ristagno idrico, dalle semine troppo anticipate e dalla monosuccessione di grano (ringrano). RUGGINI (puccinia). Colpisce in genere la parte verde della pianta……sono favorite dalla umidità relativa e si combattono con l’impiego di varietà resistenti. OIDIO (Erisiphe graminis). È favorito dalla umidità, che colpisce le foglie. 3 MALATTIE DELLA CARIOSSIDE: Septoriosi (Septoria) Carie (Tilletia) Carbone (Ustilago) l parassita a carico della spiga che viene combattuto con la concia dei semi. Piante crittogame = varietà resistenti o concia dei semi.
• Parassiti animali = non sono molto pericolosi e sono: TOPI, PASSERI, ELATERIDI (Agriotes lineatus), AFIDI (Sitobium), CIMICI (Aelia rostrata), TIGNOLA (Sitotroga), PUNTERUOLO (Calandria).
MIGLIORAMENTO GENETICO E VARIETÀ
All’inizio del secolo scorso è iniziata la costituzione di varietà migliorate da parte di un agromono italiano Nazzarano Stranpelli, prima di allora, venivano coltivati degli ecotipi (tipi ecologici) locali addetti all’ambiente di coltivazione e costituiti nel corso dei secoli (non erano molto produttivi). Il frumento essendo AUTOGAMO (che si autofeconda) esistono delle linee pure (dato che non c’è miglioramento genetico). Lui ha fatto degli incroci di varietà con caratteristiche interessanti dal punto di vista agronomo, arrivando così ad ottenere incroci o ibridi nuovi. Le caratteristiche ricercate sono :
- precocità (sviluppo alla raccolta……cioè si raccoglie prima);
- resistenza all’allettamento (altezza massima di 80cm);
- resistenza al freddo (grazie al ritardo della levata);
- resistenza alle malattie (ruggini o idio);
- resistenza alla sgranatura e alla rottura della spiga;
- qualità della granella (presenza di glutine).
AVVICENDAMENTO
Il frumento è una coltura depauperante, cioè abbassa il livello di fertilità e il bilancio unico chiude in deficit…dovrebbe essere alternata a colture miglioratrici. Nel nord l’avvicendamento è più facile; mentre nel sud non esistono zone e colture alternative valide.
Se si fa l’avvicendamento, le colture che devono venire prima sono: barbabietola, mais, patata, girasole. Migliorano il terreno, lasciano una fertilità grazie alle concimazioni organiche e permettono a un controllo delle infestanti. Gli svantaggi che possono portare queste colture:
- dilavamento del terreno;
- danno poco tempo per seminare il frumento.
Le alternative a queste colture sono:
• lavorazione minima;
• vanno bene i prati perché lasciano il terreno in ottimo stato (+ di 1 anno);
• il maggese va bene, ma non arricchisce il terreno di sostanze organiche;
• la monosuccessione impoverisce di azoto il terreno, procura un’elevata manifestazione di malerbe e attacchi parassitari………tutto questo si chiama STANCHEZZA del terreno (riduzione produzione).
Non stancano il terreno le leguminose, i prati e il riso.
PREPARAZIONE DEL TERRENO
1. Interramento delle infestanti, grazie alla ERPICATURA e TRINCIATURA, inoltre viene fatta una concimazione fosfopotassica (fine estate);
2. Aratura, quindi bisogna rovesciare il terreno (anche con la vanga)….la profondità è 40cm anche 20cm;
3. Amminutamento, devo rendere le zolle fini per il seme……ERPICATURA, RULLATURA (fine settembre);
Alternati a tutto ciò…………………………………..
LAVORAZIONE MINIMA
Prevede la disgregazione del terreno senza rivoltamento (5 – 10 cm di spessore). La riduzione dei tempi, rispetto alle lavorazioni tradizionali sono differenti (1 ora all’ettaro).
SISTEMAZIONE IDRAULICA DEL TERRENO
In pianura il grano teme molto del ristagno idrico. Si effettua con l’affossatura e baulatura, perché i
ristagni d’acqua aumentano i calli del piede, le rese sono minori e le infestazioni sono massime.
SEMINA
VARIETÀ DA SEMINARE
Bisogna affidarsi a varietà già sperimentate nell’ambiente in cui ci si trova. La purezza 98%, germeabilità 85% e si richiede l’assenza di parassiti come la carie e l’assenza di infestanti. Riguardo la purezza ci sono 3 livelli:
1. SEME DI BASE = 99% di purezza;
2. SEME CERTIFICATO = 99,7% di purezza;
3. SEME CERTIFICATO DI SECONDA PRODUZIONE = 99% di purezza.
Il frumento può essere rimpiegato in azienda 2 – 3 generazioni.
QUANTITÀ
Si usano da 180 a 200 kg a ettaro. L’obbiettivo è da avere 200 – 350 piante per m2.
EPOCA
In autunno si fa prima, se è maggiore l’altitudine e la latitudine. In Italia a ottobre nel nord, mentre nel sud a novembre. Le semine troppo anticipate sono pericolose perché favoriscono uno anticipato delle piantine. Se semino in ritardo c’è il problema opposto, cioè le piante tendono a non sviluppare la prima parte perché fa troppo freddo. Il tempo utile di semina sono 3-4 settimane. L’alternativa, sono le semine primaverili che fanno a gennaio nel sud e a marzo nel nord (poco diffuse perché poco produttive) e si chiamano MARZUOLE. La concia è contro i funghi della cariosside.
DISTRIBUZIONE
Nella semina a file, la distanza tra le file va da 14 a 20 cm. Se è maggiore la distanza va bene l’accestimento. La profondità da 2 a 5cm è + superficiale su terreni bagnati e limosi. Verso i 5 cm, i terreni i terreni sciolti e aerati (sistema usato è la gravità). La semina a SPAGLIO manuale è limitata a piccoli appezzamenti di montagna.
CONSOCIAZIONE
Oggi è quasi scomparsa, si faceva un tempo facendo la trasemina di prato tra le file di frumento (BAULATURA)
CONCIMAZIONE
Le fasi di assorbimento delle sostanze nutritive sono 4:
1°FASE = fino alla terza foglia il frumento utilizza le sostanze di riserva del seme;
2°FASE = fino al risveglio vegetativo le esigenze sono minime;
3°FASE = durante la levata e fino ad un mese prima della raccolta, vengono assorbiti circa 80& del totale di elementi nutritivi;
4°FASE = nell’ultimo mese viene assorbito molto + fosforo e – azoto.
Nella 3° fase la resistenza al gelo e alle avversità è maggiore se nel terreno ci sono più nitrati.
CONSUMI
I consumi per 100 kg di granella (3 kg di azoto, 1,5 di fosforo, 2,5 kg di potassio).
La tecnica di concimazione azotata è particolarmente delicata poiché l’azoto non si accumula nel terreno, ma viene dilavato, quindi bisogna somministrarlo + volte. Abbiamo 2 forme di azoto:
1. AMMONIACALE;
2. NITRICA.
1) Deriva dalla sostanza organica nel terreno e deve subire un processo di mineralizzazione.
2) Risulta prontamente utilizzabile, in genere si dice che la concimazione organica non è sufficiente a raggiungere la produzione di 50 – 70 q a ettaro.
Il potassio ha scarso effetto perché i terreni italiani ne hanno a sufficienza. Il fosforo (P) basta restituire gli asporti. Se i terreni sono calcarei hanno il carbonato di calcare.
Ritornando all’azoto…………….
EFFETTI POSITIVI
( emissione di radice e germogli in accestimento;
 aumenta la superficie delle foglie in levata;
 le granella presenta più proteine.
EFFETTI NEGATIVI
 rischio di allettamento;
 rischio di malattie fogliari;
 maggiore consumo di acqua;
Le rese aumentano in proporzione alle concimazioni azotate però deve essere proporzionale alla disposizione di acqua per non favorire troppo malattie e allettamento.
Infine , possiamo dire che le dosi sono stabilite tenendo conto della ricchezza del suolo, presenza di sostanze organiche, fabbisogni, livello di resa, varietà, tipo di avvicendamento, presenza di residui vegetali e piovosità.
I residui vegetali della coltura precedente sono valutabili in 50 kg a ettaro dopo le leguminose, 20kg dopo il mais.
EPOCA DI CONCIMAZIONE
Fosforo e potassio hanno scarsissima mobilità nel terreno, sia in senso verticale, che in orizzontale, quindi possono venire mescolati al terreno o prima dell’aratura o prima della semina.
L’azoto è molto mobile e dilavabile, quindi viene rilasciato dal terreno ad un ritmo irregolare…..occorre pertanto adeguare la concimazione ai fabbisogni durante il ciclo. Ci sono 4 momenti di concimazione:
1) alla semina, con apporti molto moderati circa il 15% del totale con urea;
2) durante l’accestimento che favorisce la formazione di + spighe….massimo 10%;
3) viraggio (induzione fiorale) avviene a fine febbraio inizio marzo e si da il 40% di azoto e si usa nitrato ammonico;
4) durante la levata e anche il momento massimo di fabbisogno, dove si utilizza quasi il 45% di azoto……come tipo di concimi si usa il nitrato di ammonio
CURE COLTURALI
Questi interventi non sono obbligatori, ma si fanno a seconda delle esigenze.
 RULLATURA : il rullo serve in base di semina a fare aderire bene il seme al terreno (particolarmente utile in caso di siccità);
 IRRIGAZIONE : è inutile e non è utilizzata in Italia, però ci sono dei momenti che grazie all’irrigazione si può salvare la coltura. Nel sud si usa in primavera e maggio;
 TRATTAMENTI ANTICRITTOGAMICI : pochissimo diffuso in Italia , però nel nord Europa è molto usato (da noi si usa la concia).
DISERBO
Le infestanti creano una riduzione della produzione fino al 30%, in queste condizioni nel tempo, il diserbo chimico è diventato indispensabile. Il concetto del diserbo è fare una mediazione tra il dover produrre e il dover trattare……è un concetto di SOGLIA (quanto sono disposto a perdere) che misura l’entità del danno per decidere se trattare o no.
LE ERBE INFESTANTI
FAMIGLIE
GRAMINACEE: agrosside, coda di volpe, avena selvatica;
CRUCIFERE: borsa del pastore;
COMPOSITE: crisantemo, falsa camomilla, fior d’aliso:
POLIGONACEE: orecchie di lepre;
Altre famiglie: convolvo, fumaria, botton d’oro.
Le più pericolose risultano le graminacee perché essendo molto simili al frumento, si avvantaggiano nella situazione esistente nel campo. I diserbanti che si usano per le graminacee devono essere molto selettivi per non uccidere il frumento stesso.
MOMENTI D’INTERVENTO
( PREE EMERGENZA: subito dopo la semina, si deve sapere quale sarà l’infestazione futura;
 POST EMERGENZA: appena nata la coltura;
 DISERBO PRECOCE: cioè prima della levata;
 DISERBO TARDIVO: dopo la levata;
Riguardo al tipo di prodotto abbiamo a seconda della specie infestante si usa solo per le cotiledoni oppure si usano altri prodotti per le dicotiledoni e monocotiledoni e avena selvatica (simile al frumento).
RACCOLTA
Si può fare da quando è cessata la maturazione fisiologica (30%di umidità) e la granella non cresce + di dimensione. Un tempo le fasi di mietitura e trebbiatura erano separate ed erano eseguite manualmente. All’inizio del secolo scorso, si usavano macchine (mietilegatrici); invece le trebbiatrici erano fisse. Abitualmente si usano ancora le mietilegatrici. Per utilizzare al meglio la mietitrebbia bisogna avere il 30% di umidità, senò la macchina si impasta. Le perdite sono molto basse 3%. La macchian lavora in pendenza fino al 20% a ritocchino. Se la macchina è di tipo autolivellante, arriva al 30% però deve lavorare in verticale.
In genere queste macchine sono proprietà di contoterzisti (persone che hanno i macchinari e che fanno i lavori per le altre aziende). La dimensione minima, che valga la pena di coprare questa macchina è 200 ettari. La paglia viene lasciata sul campo.
DESTINAZIONE DELLA PAGLIA
 RACCOLTA E UTILIZZAZIONE (come lettiera per la stalla, foraggio combustibile) : viene raccolta con delle macchine raccogli – imballatrici, le balle sono parallelepipede, il peso è 25kg, la densità è 200 kg al m2. Le grosse balle cilindriche pesano 600 kg e la densità è 250 kg al m2.
 BRUCIATURA: è molto utilizzata nel sud Italia, non è molto razionale, perdi un sacco di sostanza organica e perdi la microfilla microbica.
 INTERRAMENTO
PRODUZIONI
Nel nord si raggiungono 10t a ettaro; nella pianura padana 7t a ettaro, nel sud 4t a ettaro. La quantità di paglia può essere da 1,2 a 5,3 volte quella di granella.
UTILIZZAZIONI
MACINAZIONE: abbiamo l’endosperma amilifero della farina, l’embrione o germe ricco di grasso da cui si ricava l’olio, crusca (tegumento esterno ricco di fibre) a cui viene attaccato lo stato aleuronico (costituito di proteine).
Abbiamo 3 tipi di farine: tipo “00”, tipo “0”, tipo “1” e poi abbiamo delle aggiunte di farine provenienti dal Canada che è ricca di glutine. Riguardo i parametri di qualità sono: grado di umidità massimo 45%, impurità massima, chicchi spezzati max 5%, chicchi germinati 6%. Si misura un peso ettolitrico da 70 a 80. Se pesa meno di 73 per ettolitro il nome commercializzabile è la partita. Per misurare la presenza di glutine che permette la capacità di lievitazione c’è uno strumento chiamato ALBEOGRAFO di Ciopin.

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