parte di tesina sul colore

Materie:Tesina
Categoria:Tesina
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Data:14.06.2005
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Testo

Ogni esperienza cromatica è caratterizzata da almeno tre diversi aspetti percettivi: la tonalità, la chiarezza e la saturazione. La tonalità o tinta è il colore vero e proprio, ossia ciò che qualifica un giallo in quanto è diverso da un arancio, da un verde, ecc. Di solito il “colore” così definito è una caratteristica della superficie, come viene vista, legata con la sua riflettanza spettrale, e tuttavia può variare a seconda dello sfondo o dei colori adiacenti o per effetto della diversità di illuminazione, a seconda delle ore del giorno e delle condizioni atmosferiche.
La chiarezza, cioè la sensazione che un colore paia più luminoso o più scuro di un altro, governa il valore del colore.
La diversa sensibilità della retina alle diverse lunghezze d’onda determina in misura notevole quale colore appaia più luminoso o più brillante di un altro. Il giallo, per esempio, sembra più chiaro del blu o del verde. La luminosità dipende anche dalla capacità di adattamento dell’occhio, dai fattori che determinano i contrasti tra colori e da altre situazioni .
La saturazione è la misura del contenuto vero e proprio di colore in una data sensazione. Quando vediamo un rosso più rosso di un altro sperimentiamo una particolare qualità sensoria che si manifesta in maggiore o minor purezza rendendo i colori più o meno ricchi e pieni.
Il colore è osservato nel modo migliore alla luce del sole; bisogna tenere presente che le radiazioni solari ci giungono molto diverse da quelle di partenza, perché subiscono cambiamenti di velocità, di diffusione e di direzione a causa della varietà di composizione e distribuzione del mezzo attraversato, Queste variazioni sono dovute alla presenza di sospensoidi, che sono particelle gassose, solide o liquide, sospese nell’aria, Dall’irregolarità delle particelle in sospensione consegue pertanto l’irregolarità della diffusione, riflessione, diffrazione e dispersione della luce, fenomeni che, insieme con altre condizioni atmosferiche, influiscono sulle colorazione della volta celeste. Per quanto si riferisce all’assorbimento della luce, bisogna distinguere tra particelle gassose, solide e liquide, nere o scure( fumo, smog), grigie(polvere, sabbia, nebbia mista fumo), bianche(brina, neve, grandine, nebbia di solo vapore acqueo). L’assorbimento è proporzionale al loro numero, cioè al grado di torbidità atmosferico, e inoltre alla lunghezza d’onda delle radiazioni incidenti; infatti i raggi corti (azzurri e violetti) sono fortemente assorbiti dal fumo e dalla polvere e non per esempio dalla neve che li riflette quasi completamente.
La luce varia fortemente in relazione alla condizioni meteorologiche: stagione, clima, nuvolosità, condizioni dell’aria, e inoltre con la posizione del sole nelle varie ore del giorno e conseguente inclinazione dei raggi.
Le variazioni di luminosità che si hanno durante il giorno a cielo sereno comportano anche variazioni cromatiche della luce diurna, per cui non è opportuno osservare delle composizioni colorate sotto questo tipo di luce che modifica la resa dei colori a seconda delle ore. Conseguentemente, per luce diurna corretta s’intende quella del cielo lievemente coperto, proveniente dal nord e di direzione verticale; e per colore “proprio” di un oggetto s’intende quel colore osservato con l’illuminazione ottimale appena enunciata. La luce solare diretta, diminuisce il potere discriminatorio del tono dei colori, che appaiono stingere sotto un velo biancastro. L’effetto negativo della luce intensa deve essere tenuto presente non solo nei lavori d’arte, ma anche nelle lavorazioni industriali; l’intensità luminosa troppo elevata può provocare modificazioni delle sostanze colorate naturali e dei coloranti artificiali usati sia nelle fabbricazione dei pigmenti e degli inchiostri di stampa che nella fabbricazione dei prodotti alimentari, medicinali, ecc.
L’eccesso di luce solare e il conseguente eccesso di calore negli ambienti può essere attenuato da vetri smerigliati. Di recente è stato prodotto un nuovo tipo di vetro anti-luce e anti-calore, detto “vetro grigio neutro”, particolarmente impiegato nelle fabbriche, negli uffici, negli ospedali, nelle scuole, nei paesi ove anche il calore, durante le ore centrali diurne dell’estate, è troppo elevato.
La posizione dell’oggetto e la direzione della luce influiscono sulla percezione del colore. Il cambiamento di posizione della sorgente luminosa fa variare l’angolatura e l’intensità dei raggi luminosi e di conseguenza fa mutare anche la saturazione dei colori. Talvolta un cambiamento di posizione della superficie rispetto alla fonte di luce fa sì che non venga mantenuta la regola della costanza, cioè la variazione che è stata introdotta non viene percepita come una variazione di illuminazione, ma come variazione della superficie colorata stessa, che appare di un colore rispettivamente più chiaro o più scuro invece che più o meno illuminata.
La distanza fra oggetto e sorgente luminosa e la distanza fra oggetto e osservatore influiscono sulla percezione del colore: un colore subisce una perdita progressiva di tonalità apparendo più grigio con l’aumentare di tali distanze, a causa dei raggi luminosi incidenti che diminuiscono gradualmente e regolarmente di intensità allontanandosi dalla sorgente; oggetti colorati del mondo che ci circonda (alberi, case, colline, ecc.), osservati alla luce del giorno appaiono diversi all ‘occhio a seconda della distanza: il verde degli alberi, per esempio, visti da vicino tende al caldo, mentre tende al freddo e si

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