Tecnologia delle costruzioni:le malte

Materie:Appunti
Categoria:Tecnologia Meccanica

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Testo

LE MALTE
1. COS'È UNA MALTA
Una malta è l'impasto di un legante con acqua o di legante con acqua e sabbia. In termine volgari è la calcina, perché la calce è stata, per secoli, l'unico legante usato per le malte. In genere la malta per costruire è composta da sabbia, legante ed acqua. La malta può essere impiegata per murature di vario tipo sia all'asciutto che in presenza di acqua, oppure per eseguire intonaci o murare pavimentazioni e rivestimenti. Il costruttore deve scegliere il tipo di legante adatto ad ogni opera e fissarne le quantità con attenzione per ottenere il risultato migliore, senza sprechi economici.
La Sabbia
La sabbia è costituita da frammenti minutissimi derivati dal frazionamento di pietre più grosse e può essere di tre tipi: di cava, di fiume o di mare. La sabbia marina si secca con difficoltà, perché s'inumidisce molto facilmente e scorre via, quindi non sopporta i pesi e non dà nessun affidamento. È invece ottima quella sabbia che strofinata o stretta nel pugno stride e quella che, raccolta in un panno, non macchia né vi lascia residui di terra. La sabbia più usata nelle costruzioni è quella prelevata dal letto dei fiumi (non contiene limo, e questo è uno dei maggiori vantaggi); la sabbia di cava è pure usata, ma risulta sempre un po' terrosa e quindi deva essere sottoposta a lavaggio. In zone dove non è possibile reperire che la sabbia di mare, questa si può impiegare, con opportune cautele, quando la maggior parte dei sali contenuti siano stati allontanati da successivi lavaggi.
La sabbia si distingue in:
➢ fina, con diametro 0,1 f 0,5 (malte per intonaci lisci);
➢ media, con diametro 0,5 c 2 (malte per murature ed intonaci grezzi);
➢ grossa, con diametro 2 g 5 (malte per murature ed intonaci rustici).
La sabbia normale deve essere a granuli tondeggianti, silicea, esente da sostanze organiche, proveniente dal lago di Massaciuccoli (Lucca).
2. VARI TIPI DI MALTE
Malta di calce aerea
Per ottenere la malta di calce aerea si impiega il grassello di calce, ottenuto con lo spegnimento della calce in acqua. Questa operazione veniva un tempo effettuata in cantiere. Veniva scavata una grande fossa, profonda circa 60 cm, dove veniva raccolta la calce spenta. La calce viva in zolle viene disposta nel truogolo e innaffiata con acqua; la massa si gonfia, si sgretola, con sviluppo di calore e diventa una poltiglia che si fa passare attraverso una reticella, per trattenere le impurità e le parti di calce non spente, nella fossa. La calce spenta o grassello si presenta come una pasta omogenea, morbida ed untuosa al tatto, di colore biancastro. Con 1 m3 di calce in zolle si ottiene circa 3 m3 di grassello, se la calce è grassa, e 2 m3 di grassello, se la calce è magra. Prima dell'uso per le malte, il grassello deve stagionare un certo periodo di tempo; per gli intonaci almeno 6 mesi, coperto con uno strato di sabbia di 5 cm. La stagionatura si rende indispensabile per evitare che parti di calce non si siano idratate; se dopo la costruzione avviene l'idratazione a causa dell'umidità, si verifica il fenomeno detto sbullettatura, cioè distacco di una parte dell'intonaco, causato dal rigonfiamento della particella idratata in ritardo.
Questa tecnica dello spegnimento, conservazione e stagionatura della calce, richiedeva molto tempo e spazio; quindi è stata abbandonata. Oggi la calce viene fornita già idrata ed in polvere. È molto più semplice, basta conservarla in locali asciutti ed aerati.
La malta ottenuta con il grassello è adatta per murature di mattoni o di pietrame, purché fuori terra, in quanto il fenomeno di presa, può avvenire solo all'aria. Per murature di pietrame di notevole spessore (50 i 60 cm), la carbonatazione della calce dura qualche anno. Occorre lasciare le murature senza intonaco per molto tempo.
La possibilità di avere a modesto costo malte di maggior resistenza e praticità ha ridotto oggi il campo di applicazione del grassello di calce, che si impiega per lo più per gli intonaci e per le imbiancature.

Malte di calce idraulica e cementizia
La malta di calce idraulica si confeziona con sabbia, calce idraulica ed acqua, nella quantità necessaria per ottenere un impasto di giusta fluidità. Si possono usare le calci leggermente, mediamente ed eminentemente idrauliche, con una quantità di sabbia che varia in relazione all'uso della malta. Le calci idrauliche fanno presa sia all'aria che in presenza di acqua; quindi possono essere usate per strutture murarie sotto il piano di campagna ed in luoghi molto umidi. Per ottenere una buona malta, si mescola una parte di grassello di calce con tre o quattro parti di pozzolana. L'aggiunta della pozzolana alla malta di calce aerea, oltre a dare la possibilità della presa nell'acqua, conferisce alla malta stessa una maggiore resistenza a compressione.
Le malte cementizie si ottengono mescolando il cemento in polvere con sabbia e acqua. In genere, il cemento adatto è quello a lenta presa. Le proporzioni fra cemento e sabbia sono
➢ magra (cemento: 300 Kg; sabbia: 1 m3) per grosse murature di pietrame;
➢ normale (cemento: 400 Kg; sabbia: 1 m3) per murature ordinarie di pietrame e mattoni;
➢ grassa (cemento: 500 Kg; sabbia: 1 m3) per pavimentazioni ed intonaci;
➢ molto grassa (cemento: 600 Kg; sabbia: 1 m3) per intonaci e impermeabilizzazioni.
Le malte grasse e molto grasse danno luogo a fessurazioni per ritiro del cemento; occorre perciò molta cautela, evitando le rapide evaporazioni, mantenendo costantemente umide le pareti eseguite, mediante innaffiamento. Inoltre le malte cementizie difficilmente si riesce ad ottenerle. Le maestranze tendone a sostituire una parte del cemento con una pari alla calce idraulica, in modo da rallentare la presa della malta (si ottiene così una malta bastarda). In effetti una malta cementizia pura presenta nell'impiego pratico degli inconvenienti notevoli; occorre prepararla in modeste quantità, altrimenti la parte non usata inizia la presa e non può più essere usata; spesso l'operaio la malta con aggiunta di altra acqua, per poterla riadoperare, e questo altera le caratteristiche della malta in modo negativo. La rapidità della presa non permette poi all'operaio la possibilità di correggere qualche errore, inevitabile nello svolgimento del normale lavoro, come qualche mattone fuori piombo o una mattonella fuori piano.
Dove non è strettamente necessario, è consigliabile adottare l'uso di malte miste venendo incontro alla giuste esigenze pratiche della maestranza, ottenendo un migliore lavoro ed economia di costi. Per quanto riguarda gli intonaci invece, la malta cementizia non ha inconvenienti, anzi ne facilita l'esecuzione e viene normalmente impiegata.

Malte bastarde
Le malte bastarde sono eseguite con l'aggiunta di altri leganti oltre a quello fondamentale, in modo da conferire alle malte stesse i requisiti idraulicità e resistenza. Le malte bastarde trovano largo impiego per le strutture murarie di qualsiasi tipo e per la posa in opera delle pavimentazioni e dei rivestimenti. La loro composizione per 1 m3 di sabbia è:
➢ malta media, calce aerea 0.3 m3 cemento (R. 325) 100 Kg;
➢ malta forte, calce aerea 0.3 m3 cemento (R. 325) 150 Kg;
➢ malta idraulica-cementizia media, calce idraulica 300 a 400, cemento (R. 325) 100 Kg;
➢ malta idraulica-cementizia forte, calce idraulica 200 m 300, cemento (R. 325) 200 Kg.
Usando cemento e calce idraulica, il rapporto fra i due elementi può essere variabilissimo, ed in genere è lo stesso operaio che aumenta di volta in volta o l'uno o l'altro dei due componenti, in relazione al tipo di impiego.
Malte di gesso
La malta di gesso si ottiene mescolando un volume di gesso in circa mezzo volume di acqua. La presa è molto rapida, per cui la malta deve essere preparata in un paniere di legno, in piccole quantità, e subito adoperata. Ada ogni successiva preparazione occorre una perfetta pulizia dei residui di malta sul recipiente. Le malte di gesso oggi impiego per gli intonaci interni, per il costo modesto del gesso e la facilità di applicazione. Il gesso, indurendo, aumenta di volume, e per questo la malta di gesso viene impiegata anche per il fissaggio a muri e pareti di grappe, tasselli di legno, staffe, che restano saldamente ancorati. Il gesso non deve essere posto a diretto contatto con materiali ferrosi, che attacca con notevole rapidità. Volendo ridurne il tempo di presa, si può mescolare la malta di gesso con la malta di calce, ottenendo un malta bastarda, con una presa ritardata, che viene usata in cantiere per particolari lavori, come il fissaggio di lastre di marmo.
3. LE BOIACCHE
Prendono questo nome le paste molto diluite di cementi ed acqua. La quantità di acqua deve essere tale da ottenere una poltiglia fluidissima, in quanto le boiacche vengono usate per lavori di stuccatura dei giunti, e quindi vengono penetrate attraverso le fessure. Si usano cementi speciali, il bianco o il super-bianco, per le stuccature dei pavimenti e dei rivestimenti.
4. CONFEZIONE DELLE MALTE
Può essere effettuata:
➢ a mano, fatta da manovali su apposita piazzola con le pale, è da tempo abbandonata, salvo piccoli cantieri e per piccole quantità;
➢ a macchina, è eseguita con impastatrici del tipo a mole o a vite senza fine. Sono macchine maneggevoli, semplici e forniscono una malta ottimamente lavorata. Il tipo a mola è più adatto per il grassello di calce e la pozzolana.
La quantità di acqua per l'impasto della malta non è precisata da regole fisse. Cmq il muratore ha sempre a disposizione il secchio di acqua, per aumentare la fluidità della malta in base alle necessità immediate: se i materiali da murare sono più asciutti, assorbono subito molta acqua e la malta può essere più liquida; se troppo bagnati, il contrario.
5. RESISTENZA DELLE MALTE
variando la quantità e la qualità del legante o dell'inerte, si possono ottenere un'infinità di tipi di malta, in relazione all'uso che se ne deve fare. La resistenza della malta, che è in funzione del legante impiegato, può variare quindi entro limiti assai ampi. L'acqua per gli impasti dev'essere limpida, priva di sostanze organiche, o grassi, ne contenere solfati o cloruri. La sabbia per le malte deve essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose. I tipi di malta vengono classificati in quattro classi, in rapporto alla composizione in volume:
Classe
Tipo di malta
Composizione
Resistenza a compressione
Cemento
Calce aerea
Calce idraulica
Sabbia
Pozzolana
N/mm2
Kg/cm2
M4
M4
M4
Idraulica
Pozzolanica
Bastarda
-
-
1
-
1
-
1
-
2
3
-
9
-
3
-
2.5
2.5
2.5
25
25
25
M3
Bastarda
1
-
1
5
-
5
50
M2
Cementizia
1
-
0.5
4
-
8
80
M1
Cementizia
1
-
-
3
-
12
120
Alla malta cementizia può essere aggiunta una po' di calce aerea, con funzione plastificante.
6. I COLLANTI
I collanti, usati per la posa dei pavimenti e dei rivestimenti, si dividono in quattro tipi:
➢ collanti a base di cemento, che contengono cemento bianco, sabbia, fibre minerali, additivi vari (lattice di gomma o resine acriliche); sono venduti in polvere a cui va aggiunta solo l'acqua;
➢ collanti a base di gomma in soluzione, composte da gomme naturali o neoprene disciolti in liquidi, con cariche minerali a base di silice ed altri additivi; sono venduti in forma di pasta pronta all'impiego;
➢ collanti a base di resine viniliche o acriliche, composti da aceto o da acrilato di polivinile in dispersione acquosa, con altri additivi; sono forniti in pasta pronta per l'uso;
➢ collanti a base di resine a due componenti, composti di resine poliesteri o poliuretaniche con un prodotto indurente ed inerti; la miscelazione viene fatta al momento dell'applicazione.
I collanti vengono applicati a spessori sottili, dopo circa 30 minuti perdono la capacità adesiva. Una caratteristica positiva dei collanti è il tempo di aggiustabilità, cioè il tempo disponibile (circa 10 min.) per modificare la posizione dell'elemento incollato in modo sbagliato.
7. MALTE PRONTE
le malte pronte sono comode per la facilità della preparazione e dell'impiego. Si tratta di miscele a secco a base di inerti selezionati, ad alto tenore di parti fini (diametro massimo2 mm) e di leganti in genere cementizi, con dosaggi calibrati.
Per usi particolari gli inerti sono integrati con microsilicati e microfibre sintetiche, che conferiscono alle malte stesse determinate caratteristiche. Le malte pronte sono confezionate in sacchi da 25 Kg, da conservare in luoghi asciutti e da utilizzare entro 6 mesi; la preparazione delle malte viene fatta con aggiunta di acqua (1 litro per 5 kg di miscela) in un miscelatore meccanico, fino ad ottenere un impasto omogeneo. Le malte pronte presentano:
➢ buona lavorabilità e aderenza al calcestruzzo, pietra, laterizio o acciaio;
➢ elevata resistenza meccanica a compressione, e per alcuni tipi anche a trazione;
➢ elevata compattezza e impermeabilità.
Le malte pronte possono essere impiegate per murature, intonaci, intonaci impermeabili, intonachini, per ancoraggi, riparazioni, per ricostruzioni protettive di copriferro del cemento armato, di spigoli rotti o erosi. Possono essere del tipo a ritiro controllato o espansive a seconda delle necessità.

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  1. giovanni

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