Materie: | Appunti |
Categoria: | Tecnica |
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Data: | 31.01.2007 |
Numero di pagine: | 4 |
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Testo
IL PETROLIO
• È la principale fonte d’energia nel mondo.
• È un liquido denso e oleoso, di colore variabile dal giallo bruno al nero.
• Pesa meno dell’acqua ed è formato da idrocarburi, sostanze formate da idrogeno e carbonio.
• La sua origine è organica perché deriva da piccoli organismi vegetali e animali chiamati plancton.
• Si trova oggi negli strati + profondi della crosta terrestre, sottoforma di particelle oleose.
• I fanghi e le particelle rocciose hanno formato grandi sedimenti. Questi ricoperti da altri strati si sono compattati e cementati fino a trasformarsi in rocce sedimentarie.
• Le sostanze organiche in esso sepolte si sono trasformate lentamente in idrocarburi. Le reazioni chimiche sono favorite dalle pressioni e dal calore del sottosuolo.
• Le trappole petrolifere si sono formate in seguito allo spostamento delle masse dei continenti: forze enormi hanno deformato, curvato, fratturato, spostato lungo le linee di frattura, i vari strati di rocce sedimentarie.
• Ogni trappola è formata da 1 strato di roccia impermeabile e 1 strato di roccia porosa.
• Le gocce oleose di idrocarburi sono migrate dentro le rocce porose e si sono spostate verso l’alto. Gli idrocarburi si sono accumulati contro le pareti trappola e hanno formato un giacimento.
• E’ ricercato negli antichi bacini sedimentari, dove è + probabile trovare le trappole petrolifere.
• I geologi, x trovare le trappole, usano la sismica a riflessione: essa xmette di valutare se, e in quali punti, conviene eseguire dei pozzi esplorativi (trivellazioni fatte x accertare se nel luogo esiste una trappola, se contiene petrolio e in quale quantità).
• La sismica a riflessione consiste nell’inviare segnali sonori nel sottosuolo e nel misurare i tempi di riflessione da parte delle superfici che separano gli strati rocciosi.
una massa metallica colpisce il terreno e provoca delle onde sismiche
le onde attraversano il terreno con una velocità che dipende dalla superficie di contatto tra rocce di diversa densità
i geofoni stesi sul terreno percepiscono le vibrazioni del suolo e registrano i tempi d’arrivo.
• Per la ricerca off-shore il battello crea le onde sismiche con la rapida espansione di aria compressa. Le onde riflesse sono registrate dai geofoni galleggianti.
• Un pozzo di petrolio è un buco nel terreno, largo da 70 a 100 cm e profondo poche centinaia di metri fino a 6 km.
• Per perforare il terreno si usa una struttura metallica detta derrik, che sostiene il treno di aste che scende via via nel sottosuolo e che ha in cima lo scalpello.
• Il derrik è una struttura a traliccio simile ad una piccola torre Eiffel. Al centro della torre gira una tavola rotante che trascina un’asta quadrata. L’estremità inferiore dell’ultima asta porta lo scalpello, formato da durissimi rulli dentati che, ruotando, frantumano anche la roccia + dura.
• Il fango bentonitico circola all’interno delle aste cave. Esso serve a raffreddare e a lubrificare lo scalpello, a consolidare le pareti del pozzo, portare in superficie i frammenti di roccia, facilità la risalita del petrolio e impedisce ai tubi di franare.
• Un treno di tubi d’acciaio viene calato come rivestimento del pozzo. I tubi sono cementati alla roccia e servono ad evitare frane o fughe d’idrocarburi.
Gli elementi di un camp petrolifero sono:
• L’albero di Natale: sistema a valvole che permette l’erogazione del petrolio. Da esso partono le tubazioni x il punto centrale di raccolta. È posto sopra alla bocca del pozzo, chiudendola.
• La Pompa di Estrazione: quando la pressione naturale è insufficiente s’iniettano acqua o gas nel giacimento, o s’installa una pompa a bilanciere, sistema vecchio ma efficace.
• Il Centro di Decantazione: luogo dove viene depurato dalle particelle rocciose e dai sali, viene separato dal gas e dall’acqua salata, e infine viene eliminata l’anidride carbonica e buona parte dello zolfo.
• Le Cisterne di Raccolta: il petrolio greggio viene raccolto nei serbatoi di stoccaggio. Sono grandi cisterne sistematesi un’area recintata detta bacino di contenimento, x evitare la dispersione nel territorio in caso di rottura.
Trasporto del greggio:
• Oleodotto: tubazioni lunghe centinaia di km che portano alle raffinerie. Possono essere messi in trincea e coperti da 1 metro di terra (sono saldati l’uno all’altro, verniciati e avvolti in rivestimenti protettivi), oppure corrono a cielo aperto, su sostegni di acciaio o di calcestruzzo (sono rapidi, meno costosi, resistono meglio all’erosione. Sono, però sottoposti a forti sbalzi di temperatura, x questo sono spesso costruiti a zig-zag). Il petrolio è spinto nell’oleodotto da una pompa.
• Petroliera: gigantesco serbatoio galleggiante a forma di nave. Lo scafo è suddiviso in tanti compartimenti, formati da paratie perpendicolari tra loro, in questo modo è + stabile.
• Il Doppio Scafo: x evitare il riversamento in mare di petrolio in seguito allo squarciamento dello scafo, le nuove navi cisterne sono costruite con un doppio scavo. In caso d’incidente lo scafo esterno assorbe l’urto e si può anche squarciare, ma il petrolio resta nello scafo interno.