Tesina sul brigantaggio

Materie:Tesina
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Testo

SOMMARIO:

1 Un distacco incolmato
2 Uno sviluppo diversificato
3 L’ analfabetismo
4 Il brigantaggio.

UN DISTACCO INCOLMATO
Il ritardo economico del Mezzogiorno rispetto alle altre regioni itaniane ha origini storiche secolari.
Alcuni pesanti elementi di arretratezza erano già presenti al momento dell’ unità:bassa produttività
agricola ,carattere semifeudale di strutture fondiare ,assenza di banche moderne , estrema povertà
delle reti di comunicazione , bassa presenza di industia moderna .
I decenni successivi all’ unità sono un periodo positivo per l’ economia del sud che può esportare
vino ,olio e agrumi. Ciò dura fino al 1880 quando la guerra doganale con la Francia interrompe gli
scambi.
Sotto il governo di Giolitti, quando al nord si aprono le prime grandi industrie ,il Meridione vede
una forte emigrazione verso l’America. Tra il 1930 e il 1950 avviene una grave crisi economica
nella penisola da aggravare ancor più l’ economia del Mezzogiorno. Quelle poche industrie formatesi
fino ad allora vengono definitivamente distutte dalla Seconda Guerra Mondiale.
In questi ultimi anni , anche grazie all’ istituzione della cassa del Mezzogiorno si vedono i risultati
positivi di un nuovo sviluppo economico , specie a carattere locale .
UNO SVILUPPO DIVERSIFICATO
La fine degli anni ‘50 è caratterizzata da due fenomini di grande importanza economica: la crescente
omogenità dei consumi sollecitati dai mezzi dicomunicazione di massa (settimanali , riviste, televisione...)
la forte riduzione dei costi di trasporto anche grazie alla costruzione di autostrade. Si riducono lebarriere
invisibili che in passato avevano frenato la penetrazione dei prodotti delle industrie del nord sui mercati del
sud . Ne seguono propio negli anni del “ miracolo economico” , il tracollo dei livelli di occupazione nel sud
e l’ impennarsi dei flussi di emigrazione alimentati dall’ esodo agrigolo .
Negli anni ‘60 aumentarono velocemente redditi e consumi nell’ Italia Meridionale per la crescita della
produzione agricola che prosegue fino al 1967 e che favorisce la rimessa degli immigrati e la lenta
dilatazione del turismo verso il sud . Assai diversa è la situazione per quando riguarda il mercato del lavoro:
il tasso di attività della popolazione meridionale , già assai basso cala ulteriormente . La creazione di nuovi
posti di lavoro nell’ edilizia e nei servizi assorbe solo una piccola quota della disoccupazione che si riversa
così nell’ emigrazione.
Come conseguenza delle profonde trasformazioni avvenute negli ultimi decenni , l’ Italia meridionale non è
più un blocco omogeneo di sottosviluppo.
Fra le regioni maggiormente penalizzate dalle difficoltà di integrazione nello spazio economico nazionale ,
Sicilia e Sardegna beneficiano di un potenziale agricolo e minerario e dei vantaggi finanziari dello statuo
di regione autonoma.
:
L’ ANALFABETISMO
Anche dopo l’approvazione della legge”Casati” la scuola italiana continuò ad essere carattererizzata da
gravi problemi derivanti soprattutto dal mancato sviluppo economico e sociale di una grande parte del
paese. Poichè il finanziamento delle scuole elementari dipendeva dai comuni, soprattutto nel sud le scuole
erano scarse , con maestri poco preparati e mal pagati ,con edifici scolastici che spesso erano stanzette
senz’ aria , senza luce dove si accumolavano sopra delle misere panche decine e decine di alunni che
dovevano ripetere la carente lezione che gli veniva insegnata dal maestro che, spesso privo di strumenti
essenziali per la didattica (come : carta ,penne e libri ) cercava ,invano, di attirare l’ attenzione dei suoi
alunni.
I progressi dell’istruzione pubblica e dell’ alfabetizzazione erano frenati non solo dalla miseria dei comuni
e dal fatto che lo stato Italiano riservava alla scuola un percentuale molto bassa delle sue finanzie ma anche
dalla convinzione diffusa dalle classi conservatrici che la scuola se allargata anche ai ceti più “bassi”
avrebbe potuto trascinare con sè i germi di futuri scontenti e ribellioni. Alcuni studiosi democratici
ritenevano difficile che un miglioramento della scuola potesse mutare le condizioni economiche e sociali
del paese . Solo alla fine del secolo , con lo sviluppo delle industie e con la nascita dei primi movimenti
popolari e socialisti l’ istruzione pubblica ricevette un forte impulso e l’ analfabetismo scese a valori più
vicini a quelli degli altri paesi europei .
e.

IL BRIGANTAGGIO

L’ esplosione del brigantaggio fu provocata dai vecchi mali della società meridionale ma anche da nuovi
problemi provocati daa’ unificazione nazionale. La causa principale era il problema della terra. I contadini
meridionali avevano appoggiato la spedizione di Garibaldi e l’ unificazione italiana avrebbe restituito
le terre sottratte alla Chiesa e ai ricchi latifondisti, ma ciò non avvenne. I contadini oltre ad non ottenere le
terre , erano chiamati a versare nuove tasse che il nuovo governo aveva imposto per colmare i debiti dello
stato e per finanziare le opere pubbliche necessarie. Ma la delusione più grande dei contadini fu la leva
militare che sotto i Borboni non era stata imposta e che prelevava per anni dei giovani dalle loro famiglie.
Nel 1861 furono chiamati alla leva 72000 giovani meridionali, masolo 20000 risposero alla chiamata
gli altri preferivano darsi al brigantaggio o semplicemente fuggire.
Anche la dissoluzione dell’ esercito borbonico favorì l’ esplosione del brigantaggio . Infatti mentre alcuni
ufficiali borbonici furono ammessi nell’ esercito italiano i soldati e i sottoufficiali furono in gran parte
esclusi e si diedero alla macchia , ingrossando così le bande di briganti. A tutti costoro , renitenti alla leva,
contadini senza terra, ex-soldati borbonici ,bisogna aggiungere anche gli evasi dalle carceri, e gli
avventurieri ,attrtti solo dal desiderio di procurarsi qualche ricco bottino.
Così uno dei più gravi problemi che il giovane Stato Italiano dovette affrontare nei suoi primi anni di vita fu
il brigantaggio.Migliaia di briganti rubavano il bestiame , bruciavano fattorie,uccidevano propetari terrieri
e assaltavano forze di polizia ; poi fuggivano nei boschi protetti e riforniti dalle genti dei paesi meridionali.
Contro queste bande la Destra storica inviò un esercito formato da ben 120000 soldati. Quest’ ultimi per
reprimere la violenza dei briganti ricorsero a metodi altrettanto violenti. Ad esempio venivano fucilati
gli uomini semplicemente sospettati, venivano punite le famiglie alle quali faceva parte il brigante, e
addirittura venivano saccheggiati e incendiati i villaggi che avevano dato asilo alle bande .
Alla fine l’ esercito italiano riuscì a soffocare la rivolta, ma la guerra contro il brigantaggio non aveva certo
risolto i problemi che erano alla radice di questa ribellione,anzi aveva aggravato la sfiducia e l’ostilità delle
popolazioni meridionali nei confronti dello Stato Italiano.

Esempio



  


  1. giovanni

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