Signori e guerrieri - L'ascesa dei Franchi

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Testo

Signori e guerrieri.
L’ascesa dei Franchi

• DAI MEROVINGI AI PIPINIDI Dopo la morte di Clodoveo, la spartizione del regno dei Franchi provocò una serie di guerre tra i discendenti del sovrano chiamati Merovingi. Nel corso del VII secolo la dinastia merovingia perse prestigio e autorità. L’aristocrazia dei Franchi, che aspirava a una politica di espansione militare, a partire dal 680 trovò una guida nel «maestro di palazzo» d’Austrasia, Pipino II di Hèristal. Questi utilizzò la potente cavalleria al suo servizio x procedere alla riunificazione del regno. Il figlio Carlo Martello completò l’opera, ampliando i possedimenti dei Franchi.
• I FRANCHI E LA CHIESA DI ROMA A Carlo Martello successero i figli Carlomanno e Pipino. Dopo l’abdicazione di Carlomanno, per Pipino III, detto il Breve, divenne molto importante migliorare i rapporti con la chiesa franca. Pipino il Breve s’impegnò perciò nella riforma della chiesa e favorì l’opera di evangelizzazione della Germania, ponendo così le basi per una migliore collaborazione con il Papa. I papi dell’epoca si sentivano da tempo minacciati dall’espansionismo dei Longobardi. Ciò preoccupava i papi e per questo Papa Zaccaria, individuò nei Franchi e in Pipino i nuovi difensori dell’autonomia del papato. I rapporti che si stabilirono tra il Papa e i Franchi erano basati su 1 comune politica antilongobarda in Italia e sul desiderio di Pipino di ottenere il titolo di regio. Il Vescovo lo consacrò Re dei Franchi per sottolineare con l’autorità della Chiesa la legittimità della nuova dinastia dei Pipinidi.

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