Seconda guerra mondiale

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Testo

La 2° guerra mondiale

1) In generale le cause del conflitto sono rappresentate: dalle deficienze del patto di Versailles, la crisi economica degli anni ’30 e la politica di Hitler. Queste generiche motivazioni si concretizzano in tutti quegli eventi specifici del capitolo precedente: (l’invasione Italiana dell’Etiopia e dell’Albania, l’invasione della Manciuria, l’Asse Roma-Berlino, il patto di non aggressione, il patto d’acciaio, la guerra civile spagnola) a politica colonialistica; (invasione di Renania, Sudeti, Cecoslovacchia, annessione dell’Austria) t politica di Hitler.
2) Scoppio del conflitto
• Dopo la sottoscrizione del patto di non aggressione ( agosto 1939), il 1° settembre Hitler invade tutta la Polonia occidentale e Stalin tutta la Polonia orientale. È solo dopo questa invasione militare che Inghilterra e Francia capiscono che non si può più temporeggiare e che quella guerra così lungamente non voluta era inevitabile. Il 3 settembre 1939 Inghilterra e Francia dichiarano guerra alla Germania. Nei piani di Hitler questa doveva essere una guerra lampo, convinto di avere un esercito molto più potente.
• Nella primavera del ’40 i tedeschi occupano Norvegia, Olanda, Danimarca, Belgio e Francia. Dal giugno del ’40 la Francia subisce l’occupazione fascista e non puo’ più combattere contro i tedeschi. La Francia del sud non subisce occupazione e si crea la Repubblica di Vicky, governata dal maresciallo Petain, ma era collaborazionista col governo fascista tedesco.
• L’Italia avrebbe dovuto entrare in guerra fin dall’inizio (patto d’acciaio) ma non è preparata militarmente e Hitler accetta che non entri sin dall’inizio. Entrerà in guerra il 10 giugno 1940 perché l’alleanza non poteva più aspettare. Erano contrari il Re, l’Aristocrazia e anche alcuni esponenti di rilievo del fascismo come Pietro Badoglio e Galeazzo Ciano. Mussolini vuole la guerra in parte perché non può più far aspettare Hitler, in parte perché crede che sarà una guerra lampo, visto che Hitler era riuscito a conquistare incontrastato anche parte dell’Europa. La prima impresa italiana fu il tentativo di invadere la Grecia (autunno ’40). A fungere da base militare per questa invasione fu l’Albania , ma l’esercito italiano è impreparato, la Grecia risponde con una controffensiva e l’Italia viene respinta più volte. Si rende quindi necessario l’intervento tedesco. La Grecia viene occupata insieme alla Jugoslavia e la Romania.
• Nell’estate del ’40, una volta occupata la Francia, Hitler pensa ad un piano per invadere la Gran Bretagna; perché questo possa avvenire bisognava pirma di tutto mettere fuori uso gli aeroporti inglesi, per mettere ko l’aviazione inglese. Inizia quindi nell’estate del ’40 la Battaglia d’Inghilterra, cioè una serie di bombardamenti tedeschi sugli aeroporti britannici, ovviamente vengono bombardati anche quartieri di civili. Ma la contraerea inglese, servendosi dei radar che ancora i tedeschi non avevano, riesce a tener testa all’aviazione tedesca. Il primo ministro Inglese è Churchill, che sarà uno dei più determinati avversari di Hitler e Mussolini.
• Nel settembre del ’40 la guerra diventa mondale perché entrerà il Giappone a fianco di Germania e Italia. Il Giappone all’epoca ha Hiroito come imperatore (molto affine ai fascisti). Entra in guerra stipulando il patto tripartito. Il Giappone spera anche lui in una guerra lampo, e spera di riuscire ad ottenere ingrandimenti territoriali in Cina e nel Pacifico.
1 settembre 1939 1 invasione tedesca della Polonia;
3 settembre 1939 3 Francia e Inghilterra dichiarano guerra;
settembre ’39 – giugno ’40 s invasione di Francia, Dan.,Norveg. e Oland.;
10 giugno 1940 1 l’Italia entra in guerra
estate ’40 e Battaglia d’Inghilterra
settembre ’40 s entra il Giappone a fianco di Germania e Italia
(patto tripartito)
autunno ’40 a invasione Italiana della Grecia, tedesca della Jugoslavia e
Romania.
3) Seconda fase del conflitto (1941 - 1942)
• Hitler è riuscito dall’inizio della guerra ad occupare militarmente buona parte dell’europa (tutto il nord) e la penisola balcanica. Su tutti i paesi occupati vengono estese le leggi naziste comprese quelle antisemite e l’economia di tutti i paesi occupati viene messa a disposizione della Germania. A questo punto Hitler vuole di più: rompe il patto di non aggressione con l’URSS (giugno 1941) e con l’operazione Barbarossa comincia la penetrazione della Russia. Rompe quest’alleanza perché vuole sbarazzarsi dell’unico paese tanto potente da potergli impedire un’ulteriore espansione e perché gli servono le ricchezze agricole e industriali dell’URSS. Questa improvvisa invasione tedesca coglie di sorpresa Stalin, ma fin dall’inizio questa campagna si dimostrò un disastro per l’esercito italo-tedesco. Da giugno a settembre l’esercito tedesco era riuscito a penetrare di 800 km però a nord la città di Leningrado non capitolava e a sud la conquista dell’Ucraina non si dimostra così decisiva come Hitler aveva pensato (nel corso degli anni ’30 Stalin aveva provveduto a far costruire importanti insediamenti industriali), quindi non si determinò con questa conquista il crollo industriale. Nel dicembre del ’41 i tedeschi arrivano a Mosca in gravi difficoltà per l’inverno e l’esercito russo comincia a contrattaccare e comincia una guerra di logoramento in cui l’esercito russo ha la meglio, avendo come alleato l’inverno.
• Sempre nel ’41 entrano in guerra anche gli Stati Uniti perché del luglio del 1941 approfittando del fatto che la Francia era occupata, il Giappone aveva invaso l’Indocina Francese che comprendeva Laos, Cambogia e Vietnam. Gli USA intimano al Giappone di non tentare altre estensioni territoriali in Asia e stabiliscono il blocco di tutti i beni Giapponesi negli USA. Per tutta risposta l’aviazione Giapponese nel dicembre del ’41 bombarda Pearl Harbor. Si aggiungono quindi gli Usa nel conflitto alleandosi con Urss e Inghilterra.

Terza fase del conflitto ( 1943 )
• Importante perché le alleanze vincono e perché in Italia viene firmato l’armistizio; il governo di Mussolini viene dichiarato caduto, immediatamente viene invasa l’Italia che aveva tradito la Germania e i tedeschi ricreano un secondo governo Mussolini, la Repubblica Sociale di Salò, con la nascita di una guerra civile.
• Sul fronte Russo (il generale che aveva il comando era Phonpaulus) il generale tedesco divide l’esercito in modo da potere attaccare contemporaneamente Stalingrado e il Caucaso ma non riesce. Stalingrado resiste a tal punto che i tedeschi non riusciranno mai a prenderla e Phonpaulus è costretto ad arrendersi il 31 gennaio 1943.
• Sul fronte meridionale (le colonie africane) dove si era scatenato il conflitto nel maggio ’43 c’è una battaglia decisiva a El Alamein in Egitto in cui le truppe Anglo-americane, guidate dal generale Montgomery, costringono l’esercito italo-tedesco, guidato dal generale Rimmel, alla ritirata progressiva e completa dall’Africa. L’Africa era importantissima perché gia’ gli americani pensavano di sbarcare truppe in Italia e potere avere una base di sbarco in Africa era indispensabile. Tra il 9 ed il 10 luglio 1943, dopo essere sbarcati in Tunisia, un massiccio corpo anglo-americano sbarca in Sicilia.
• Mussolini aveva promesso una guerra lampo ma erano 3 anni che erano in guerra, lo sbarco in Tunisia fa capire che ormai la guerra era persa.
Il 25 luglio 1943 viene convocata una seduta straordinaria del Gran Consiglio (formato dai fascisti, il Maresciallo Badoglio, e il genero di Mussolini) che delibera che Mussolini venga destituito e che abbia fine l’era fascista. Subito dopo il Re ordina che Mussolini venga arrestarto insieme all’amante, Claretta Petacci, e condotto come prigioniero al Gran Sasso. Subito dopo il Re affida il governo al maresciallo Badoglio, che formando un nuovo governo sottoscrive in Sicilia l’armistizio dell’Italia con le forze americane (fine di belligeranza). Così l’Italia esce dalla guerra firma un armistizio separato dalla Germania.
• Nel giro di 48h i tedeschi occupano l’Italia, ora nemica, in quanto si era permessa di uscire dalla guerra senza interpellare la Germania. Ci mettono così poco perché se l’aspettavano (con lo sbarco in Sicilia si faceva strada l’idea di un governo nuovo che portasse il paese fuori dalla guerra) e perché avevano della basi in Italia che non potevano perdere.
L’armistizio rappresenta il caos, nel senso che ad ogni italiano si pone il problema della scelta, rappresenta anche la nascita della Resistenza contro i nazifascisti.
• Il maresciallo Badoglio l’8 settembre diffonde via radio un comunicato di cessazione del fuoco contro Inghilterra e USA, dopo di che lui e il Re si rifugiano a Brindisi, infatti l’occupazione puo’ avvenire solo nella parte non occupata dai tedeschi. Comunicando ciò poi si rifugiano e gli Usa e gli inglesi occupano gia’ tutto il sud Italia (fino a nord di Brindisi.
• L’esercito italiano dopo la dichiarazione dell’armistizio è lasciato senza ordini e spiegazioni, la reazione tedesca contro i soldati italiani è allucinante: o vengono trucidati o spediti nei campi di concentramento. Molti riuscivano a salvarsi.
• Cefalonia è un isola Greca. Quando lo stato italiano cerca di invadere la Grecia con l’aiuto dei tedeschi, quella centro sud resta italiana. Dopo l’8 settembre 1943 immediatamente i tedeschi arrivano a Cefalonia chiedendo la resa delle armi, ma la divisione italiana non rende le armi; vengono trucidati dopo 1 settimana in battagli 8.400 soldati italiani.
• L’aviazione tedesca libera Mussolini e lo riporta in Germania, ma diventa un burattino nelle mani di Hitler.
I tedeschi instaurano a Salò un nuovo governo fascista, con a capo Mussolini che avrebbe dovuto collaborare nel governo dell’Italia occupata con gli occupanti nazisti. Mussolini accetta. Negli italiani nasce il problema della scelta, tra Mussolini o la libertà.
• Scoppia la guerra civile per il problema della scelta; tra Repubblichini (con la Rep. di Salò) e gli aderenti ad un nuovo movimento antifascista e antinazista, la Resistenza, che cerca di sabotare sia i fascisti che gli occupanti nazisti.
La Resistenza è un movimento clandestino che ha la finalità di sabotare i fascisti ed i nazisti. Nasce solo nell’Italia occupata. La resistenza è eterogenea, poiché comprende tutti i ceti sociali, tutte le età e tutti i sessi. Agisce tramite sabotaggi, privando di tedeschi di strade e tutti i mezzi necessari all’approvvigionamento. Questa collabora con le forze angloamericane: da una parte però, temevano che alla fine della guerra la resistenza potesse incentivare lo sviluppo delle forze della estrema sinistra, anche se l’hanno sempre aiutata.
4 fase (1944 - 1945)
• A partire dal luglio 1943, le truppe angloamericane avevano risalito la Sicilia e l’8 settembre erano gia’ a Brindisi. Risalire sempre più la penisola costringeva i Repubblichini e i nazisti a ritirarsi; si avevano due linee:
o All’altezza della linea Gustav che passava proprio appena sopra a Napoli (Cassino)
o All’altezza della linea Gotica che passa da sotto la Spezia a sotto Pesaro.
Per sfondare la linea Gustav impiegano da novembre del ’43 a maggio del ’44. Roma viene liberata a giugno del ’44. Riusciranno a sfondare la linea Gotica il 17 aprile 1945 e da lì a poco (25 aprile) tutta l’Italia sarà libera.
In questa risalita l’esercito giunge in città dove le forze naziste si sono gia’ ritirate poiché gia’ liberate dalla resistenza. I tedeschi compiono in questa ritirata disumane atrocità; prima di abbandonare Roma fecero la strage della fosse Ardeatine, dove le forze della resistenza avevano ucciso 33 tedeschi e la rappresaglia tedesca voleva che per ogni soldato tedesco ucciso, ne fossero uccisi 10 italiani. Vennero presi dalle strade, i prigionieri politici presi dalle carceri di Regina Cieli di Roma. Ne vennero uccisi 335. Li hanno portati nelle cave di ardesia, li fecero entrare con le mani legate e fatti andare fino infondo alla cava dove li hanno poi uccisi. Finita questa strage per occultare tutto hanno fatto saltare la cava. La strage di Marzabotto è importante: vengono uccisi 1.836 uomini, donne e bambini, in una serie di paesini vicino a Bologna. Hanno impiegato 1 settimana.
• Mussolini viene ucciso a Dongo il 27 aprile dai partigiani, dopo di che i cadaveri di Mussolini e della Setacci vengono impiccati in piazzale Loreto.
• Il 6 giugno 1944 avviene lo sbarco in Normandia cioè un massiccio sbarco di forze angloamericane lungo le coste della Normandia per liberare la Francia. È uno sbarco volutamente massiccio perché sarebbe stato difficile poiché c’era l’esercito tedesco ad aspettarli, quindi si calcolava già che molti angloamericani dovevano morire (200.000 uomini, 1.300 aerei e 200 navi). Nel giro di pochi giorni viene liberata sia la Francia che il Belgio.
• Sul fronte orientale le truppe Russe avanzavano verso ovest. La Germania chiede la resa incondizionata il 7 maggio 1945 (le truppe sovietiche entrano a Berlino lo stesso giorno) e Hitler si era già ucciso nel suo bunker.
• L’unico stato belligerante rimaneva il Giappone e così si decide per lo sgancio della 1° bomba atomica, Hiroshima e Nagasaki dopo (40.000morti e 60.000 feriti subito più tutti quelli che moriranno per le radiazioni). Il Giappone così è costretto il 2 settembre 1945 a chiedere la resa.
• Si conclude la 2° guerra mondiale con 60milioni di morti e 1/10 erano ebrei (6mila). Se confrontiamo la 1° con la 2° sono tutt’e due nate in europa, sono diventate entrambi mondiali e cominciarono entrambe con avvenimenti nell’est europeo. La 1° è una guerra di trincea, mentre la 2° no. La 1° venne combattuta solo dai militari, mentre la 2° coinvolse al 100% la popolazione civile. La 1° aveva come obbiettivo quello di vincere l’avversario, mentre la 2° voleva vincere annientando. La 1° non viene combattuta in nome di ideali politici, mentre la 2° si (totalitarismo contro democrazia). Gli armamenti sono completamente diversi; nella 2° hanno più potenziale distruttivo.
Le figure di spicco dello schieramento anti-fascista sono Churchill (Inglese), Roosevelt (presidente Americano), Truman (sostituto alla morte di Roosevelt), e Stalin (URSS). Churchill si chiede come all’inizio della guerra tutti in Italia erano fascisti, e dopo la guerra erano tutti contro il fascismo.
Alla fine della 1° si sente la necessità di tutelare la pace con la Società delle Nazioni (Usa fuori), allo stesso modo, alla fine della 2° viene creato l’ONU, sempre con lo scopo di tutelare la pace. Nell’ONU entreranno molti più stati e questo sarà garanzia di maggior solidità (51 membri – si impegnano anche attraverso interventi militari al non mantenimento della pace). Nel 1948 promulga la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo, tutt’ora in vigore.

la guerra fredda e l’Europa divisa in due blocchi: USA – URSS

I TRATTATI DI PACE
Si tennero tra il 1945 e il 1946 a Londra, Mosca e Parigi. Il mondo risulta diviso in due blocchi, in due sfere d’influenza. Un mondo cioè bipolare tra polo USA e polo URSS che erano le superpotenze vincitrici della guerra.
Tutto il resto del mondo dovrà scegliere se orbitare nella sfere d’influenza USA o in quella URSS. Questo assetto era gia’ stato pensato a tavolino prima ancora che la guerra si chiudesse a Yalta (in Crimea), nel febbraio del 1945. quando si riunirono proprio per decidere l’assetto del nuovo mondo c’erano Roosevelt, Churchill e Stalin. Per gli usa si trattava di un sistema democratico e capitalista, mentre per l’URSS un sistema comunista e statalista.
L’Europa stessa viene divisa in due blocchi: secondo il Patto Atlantico (politica militare economica) l’Europa occidentale avrebbe orbitato intorno agli USA, secondo il Patto di Varsavia l’Europa dell’est sarebbe dovuta orbitare intorno all’URSS. La stessa Berlino viene divisa in due da quel muro che c’è tutt’ora, simbolo di questa divisione; viene abbattuto nel 1989. L’unico stato neutrale fu la Svizzera. La divisione fu tanto netta e forte che Churchill la definì una cortina di ferro. Con questa divisione inizierà la Guerra Fredda, che continuerà fino al 1960.

La guerra fredda
Si definisce guerra fredda perché non verrà mai effettivamente combattuta e dichiarata.
Si combatte cercando di aumentare la propria influenza politica ed economica per ottenere l’egemonia planetaria. Viene combattuta con un fortissimo sistema di spionaggio e con la corsa agli armamenti nucleari.
La fine del suo momento di maggior tensione viene chiamato disgelo ed ha come protagonisti il nuovo capo di stato URSS, successore di Stalin, Kruscev, ed il nuovo presidente degli USA, John F.J. Kennedy (eletto nel ’60).
Questi due sono i principali artefici del disgelo. Kruscev denunciò le colpe del dittatore Stalin e avvia un programma di riformismo economico in cui l’economia è meno statalizzata e lascia spazio ai privati. Grazie ai rapporti fra questi due si ebbe la fine del momento più aspro.
Anche il Papa fece della pace del mondo, e quindi della attenuazione della guerra fredda, la sua prima necessità.

EVENTI DIRETTAMENTE RICONDUCIBILI
• La nascita dell’idea di un’ Europa unita;
• La guerra di Corea;
• La guerra del Vietnam;
• La Rivoluzione Cubana e la Crisi dei missili.

1. La nascita di un Europa Unita
È proprio in epoca di guerra fredda che si iniziai a parlare di dare un’unità all’Europa.
Tra i principali fondatori c’è l’ Italia di DeGasperi (democrazia Cristiana – nel ’46 gli viene affidato il titolo di capo provvisorio di stato), il ministro degli esteri francese Shuman e il cancelliere tedesco Adenauer.
Tutti e tre di formazione cattolica, sottoscriveranno nel 1951 la CECA (comunità europea del carbone e acciaio).
Si riallaccia alla guerra fredda perché:
a) l’Europa intesa come Europa occidentale se fosse stata unita avrebbe potuto rappresentare una roccaforte più forte nei confronti dell’URSS;
b) in un secondo momento l’idea di un Europa occidentale unita venne vista come l’unica possibilità di rappresentare un 3° polo, di equilibrio tra URSS e USA.
• Il primo vero passo si ha nel 1951 con la CECA (unità economica che regolava la produzione del carbone e dell’acciaio) dove confluirono l’Italia, il Belgio, il Lussemburgo, l’Olanda, la Germania e la Francia.
• Il secondo passo ci fu con i trattati di Roma che istituiscono due comunità: l’EURATOM (per quel che riguarda la produzione di energia atomica) e la CEE( comunità economica europea) che aveva come scopo la creazione del MEC (mercato comune europeo).
Quest’ultimo lo sottoscrivono gli stessi stati della CECA, e poi si aggiunsero Gran Bretagna, Danimarca e Irlanda fino al 1973. Negli anni ’80 Grecia, Spagna e Portogallo, tant’è che nel 1986 la CEE conta 16 paesi.
• Il terzo passo fu nel 1992 con MAASTRICHT, trattato importante perché fa nascere l’Unione Europea, trasformando la CEE in UE.
Significa che si avverte la necessità di una unione non solo di tipo economico, che gestisca l’Europa, ma anche dal punto di vista politico.
Inoltre stabilisce l’adozione della moneta unica, l’Euro, e la riduzione del debito pubblico da parte di tutti i paesi membri di non più del 3% del PIL.
A sottoscriverlo sono i 12 della CEE. Nel 1995 entrano Austria, Finlandia e Svezia.
L’adozione della moneta unica non verrà applicata da Gran Bretagna, Svezia e Danimarca. È un’adozione che sollecita gli stati a non avere controllo politico sulla loro moneta, e quindi ad adottare una politica economica comunitaria.
• Dal 1° maggio 2004 sono entrati i 10 paesi dell’Europa dell’est: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Rep. Ceca, Slovenia, Malta e Cipro.
• Dal 1° gennaio 2008 sono entrati Romania e Bulgaria.
• La Turchia è in attesa d’entrare.

2. la guerra di Corea
Scoppia nel giugno del ’50. La Corea era stata divisa in due: Corea del Nord, a regime comunista, e Corea del Sud a regime filoamericano. Questi blocchi corrispondevano ai blocchi della guerra fredda.
Nel giugno del 1950 la Corea N. invade la Corea S. Il comunismo della C.N. fa capo non tanto all’URSS, ma piuttosto alla Rep.Popolare Cinese (1949). Sino al 1960 non c’è nessuna differenza tra comunismo cinese e comunismo URSS.
Scoppiato il conflitto gli USA mandano uomini in appoggio alla C.S. e contemporaneamente la Cina invia uomini a sostegno alla C.N.
La guerra di Corea diventa ben presto una guerra di posizione e di logoramento, destinata a non avere una soluzione in tempi brevi, così venne firmato nel 1953 un armistizio per il quale le ostilità venivano sospese, per cui tutt’ora la Corea è divisa in due e il confine tornerà ad essere quello precedente a quello della guerra.
3. la guerra del Vietnam
Inizia con Johnson come presidente Usa e finisce con la presidenza di Nixon.
Il Vietnam a partire dalla seconda metà del 1800, insieme a Cambogia e Laos, costituiva una colonia francese chiamata indovina.
Alla fine della II g.m. si assiste alla decolonizzazione, cioè tutti i territori di Asia e Africa vengono decolonizzati nei secoli dalle grandi potenze coloniali; si decise che tornassero alla loro indipendenza.
Nel 1954 nell’ambito di questo fenomeno dalla conferenza di Ginevra, si stabilisce che dall’indocina francese vennero creati tre stati indipendenti e si stabilisce che temporaneamente, cioè fino alle 1° elezioni del paese fissate per il 1956, il Vietnam venga diviso in due: Vietnam del Nord, comunista e quindi appoggiato dall’URSS e dalla Cina, il cui governo è affidato a Ho Chi Ming (i membri di questi sono chiamati Vietcong) e Vietnam del Sud che viene affidato a Diem, che instaura un governo filoamericano. Nel 1956, quando avrebbero dovuto avvenire le libere elezioni per riportare il paese all’unità, scoppia invece il conflitto tra Vietnam del Nord e Vietnam del Sud, sotto forma di nuclei di lotta armata Nord vietnamiti che si insinuarono nel Vietnam del Sud con attentati di vario genere.
Era chiaro che questa unificazione non sarebbe mai avvenuta, cioè che la Cina e l’URSS comuniste non avrebbero mai permesso che il Vietnam si unificasse in forma di stato filoUSA e idem per gli USA.
Gli Usa inviano al Vietnam del Sud appoggi economici e personale qualificato che fosse in grado di addestrare il loro esercito, ma è dal 1961 che si può effettivamente dire che gli USA entrano in guerra, perché nel ’61 avevano inviato in Vietnam 1.500 militari, una cifra tale da non permettere più di parlare di personale qualificato. Inizia così quella che in Usa venne chiamata la sporca guerra, (60.000 morti e ½ milione di morti negli anni successivi per droga, alcool e suicidi – fu tanto l’orrore che subirono e videro questi soldati che spesso tornavano con gravi disturbi e incapaci di reinserirsi nella loro vita).
È una guerra che dal 1968 dovette fronteggiare anche una forte ostilità dell’opinione pubblica Usa (fortemente sfavorevole).
Gli Usa in Vietnam portarono tutta la loro potenza bellica (anche diserbanti, defoglianti a base di tossina e il Napalm, che era fortemente tossico) perché avevano necessità di diserbare quanto più possibile le foreste vietnamite poiché vi erano possibili le imboscate e nascondersi continuamente; rovesciavano queste sostanze con gli elicotteri e tutto prendeva fuoco.
Una brutta guerra per gli Usa perché non portò solo a morti, non solo l’uso di queste sostante ma perché è una guerra persa perché nel 1975 si ritirano e il Vietnam comunista riunisce il Vietnam.
Gli Usa dimostrarono la loro debolezza militare.
4. la crisi dei missili di Cuba e la Rivoluzione cubana
Cuba, a partire dalla fine del 1800, da colonia spagnola che era, è diventata un protettorato degli Usa e sostanzialmente orbitava sotto al controllo politico ed economico degli Usa; basti pensare che l’unica ricchezza di Cuba era la canna da zucchero la cui lavorazione e il cui commercio erano di monopolio americano.
La maggior parte della popolazione viveva nella miseria e le poche ricchezze erano nelle mani dei pochi proprietari terrieri dei fondi su cui si coltivava la canna da zucchero.
L’isola era sotto il controllo della dittatura di Batista, dittatore salito al potere con l’appoggio degli Usa in cambio del permesso di avere il monopolio sulla canna da zucchero.
Nel 1956 scoppia una rivoluzione contro il governo di Batista, contro il protettorato “schiavitù” degli Usa. È guidata da Fidelcastro (cubano) e da un argentino arrivato a Cuba per combattere per la causa cubana, Che Guevara.
Si conclude nel 1959 con la vittoria di Fidelcastro che si instaura come dittatore comunista.
Gli Usa non si rassegnano all’instaurazione di un regime comunista e finanziarono i fuoriusciti cubani, sostenitori di Batista, poiché organizzarono una spedizione tornando a Cuba per tentare un colpo di stato.
Questi fuoriusciti cubani sbarcano del 1961 sull’isola della Baia dei Porci, per organizzare un colpo di stato, sventato poiché i cubani continuavano e insorgevano a sostenere Fidelcastro. Scatta l’embargo degli Usa a Cuba, cioè la chiusura dei rapporti commerciali con Cuba. Fidelcastro si rivolge all’URSS per farne un suo nuovo partner economico e lo scambio fra i due consiste in Urss che compra la canna da zucchero e Cuba ha da questo il petrolio.
Nel 1962 l’Urss inizia a costruire a Cuba una serie di postazioni missilistiche, lungo la costa cubana che guarda gli Usa. Gli Usa lo scoprono queste postazioni ed inizia nel 1962 la crisi dei missili, uno dei momenti più nevralgici e pericolosi della guerra fredda perché Kennedy , nuovo presidente, annuncia che avrebbe disposto il blocco navale di Cuba, cioè circondare questa militarmente e impedire qualsiasi commercio di e con Cuba. Seguono accordi difficili tra Kennedy e Kruscev e da questi accordi deriva che gli Usa avrebbero evitato il blocco navale, gli Urss distrutto le postazioni missilistiche. Questo fu il problema che risolve la guerra fredda. Kennedy muore per un attentato a Dallas. Nel 1964 sarà sostituito Kruscev con un nuovo segretario del partito comunista sovietico, Breznec, che guiderà il paese fino al 1982.

L’Italia del dopoguerra

1. governi di coalizione 1945 – 1946
Finita la guerra, bisogna riorganizzare politicamente il paese. Si forma un governo provvisorio di coalizione di tutti i principali partiti che avevano animato la resistenze e sono: il partito comunista, socialista, repubblicano, e l’ ADC e, come presidente del consiglio c’è Ferruccio Parri. È questo governo che indice per l’anno successivo, giugno ’46, delle duplici elezioni, le prime a cui sono ammessi a votare le donne. Le duplici elezioni prevedono: decidere se l’Italia dovesse restare una monarchia guidata da Umberto II di Savoia (re di maggio, incoronato a maggio e a giugno destituito), figlio di Emanuele Filiberto III (nel maggio del 1946 sale in carica), oppure diventare una repubblica e avrebbe dovuto votare per formare l’assemblea costituente per il Paese.
Le elezioni decretarono che l’Italia diventasse una repubblica e la composizione dell’assemblea vide una maggioranza del 35% della DC, un 19% del partito comunista.
La costituzione nuova venne approvata ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948 e il 1° presidente della repubblica italiana fu Luigi Einaudi. Quando nel ’47 i paesi europei si trovarono a dover decidere se sottoscrivere il patto atlantico o quello di varsavia, il governo di coalizione si rompe; c’è una crisi di governo e, solo col nuovo governo, sarà firmato il patto atlantico.

2. governi centristi a maggioranza di DC 1948 – 1963
Con la crisi di governo del 1947 dalle nuove elezioni esce come partito di maggioranza la DC, si sente in Italia il clima della guerra fredda. Si stava votando un nuovo governo che avrebbe dovuto decidere se entrare nel Patto Atlantico (USA) o di Varsavia (URSS). La chiesa si schiera con la DC dicendo che chi fosse stato cattolico avrebbe dovuto votare la DC, ecco perché ottiene il 48% dei voti. Tra il 1948 ed il 1963 avremmo in Italia i governi centristi, in cui la maggioranza è rappresentata dalla DC e in cui entrarono partiti di minoranze, restano esclusi il partito socialista e il partito comunista. Questi anni furono importanti in Italia per lo sviluppo economico; sono gli anni del boom economico che non riguarda solo l’Italia ma tutta l’Europa occidentale. In Italia la produzione industriale triplica ed il potere di acquisto dei salari aumenta del 50%. Questo boom economico italiano e di tutt’Europa dell’ovest è permesso dal piano Marshall (segretario di stato americano): è un piano di investimenti e finanziamenti Usa nei confronti di tutta l’Europa occidentale (patto atlantico) per facilitare la ripresa e il decollo dell’economia del 2° dopoguerra. Grazie a questo piano Marshall si ha una crescita della produttività, si riconquista la stabilità monetaria e il commercio si apre via via al commercio internazionale. È grazie a questo piano che tutti i paesi dell’Europa occ. perdono la loro fisionomia di paesi agricoli e diventano industrializzati.
LE CONSEGUENZE PRINCIPALI DI QUESTO BOOM SONO:
- aumenta il proletariato;
- aumenta il potere d’acquisto quindi c’è maggior domanda e maggior produzione (beni di consumo di massa, automobili, ecc.);
- la rivoluzione nelle abitudini di vita (sabato diventa giornata non lavorativa);
- cambia la condizione femminile nel senso che la donna , grazie all’introduzione degli elettrodomestici, ha più tempo da investire fuori casa per sé.
La conseguenza più densa è la prima, che implica la maggior forza delle richiese del proletariato (con sindacati, partito socialista e partito comunista).
3. i governi di centro- sinistra 1963 - 1973, i governi di solidarieta’ 19 - 19 , il terrorismo e il 1968
Questo proletariato con le sue richieste e i suoi partiti è una forza tanto considerevole che nel 1963 Aldo Moro (esponente DC) capisce che il centrismo politico non è più in grado di rappresentare la società italiana che si è molto sviluppata. Grazie a lui dal 1963 al 1973 i governi diventeranno governi di centro – sinistra, che sono i governi che si aprono al partito socialista.
Il decennio degli anni ’70 in Italia fu il decennio del Terrorismo, tant’è che furono chiamati gli anni di piombo. I terroristi sono persone che dichiarano la loro guerra allo stato di cui fanno parte, una guerra alle istituzioni, sentite incapaci di rispondere alle esigenze dei cittadini. Abbiamo due forme di terrorismo:
- rosso: è una sorta di degradazione ideologica di contestazioni che si ebbero nel 1968 in tutto l’occidente nei confronti della società capitalistica e di tutti i suoi limiti;
- nero: è una estremizzazione dell’ideologia delle forze conservatrici che avrebbero voluto reinstaurare in Italia un regime autoritario di stampo fascista che tacitasse le rivendicazioni del proletariato.
Il terrorismo agisce con attentati a luoghi o persone in modo da destabilizzare il potere dello stato. Vi sono infatti tanti morti negli anni ’70.
Nel 1973, in queste atmosfere, Aldo Moro ha un’intuizione giusta; per arginare il terrorismo era necessario creare un fronte politico più compatto, cioè bisognava aprire il governo anche al partito comunista (PC), che significava quindi averne l’appoggio.
Moro propone al segretario del PC, Enrico Berlinguer, il cosiddetto compromesso storico. Il PC prese le distanze dal partito comunista sovietico, dichiara che non si identificava pur con i metodi e le ideologie del partito comunista russo e che avrebbe avuto un indirizzo polito suo e si apriva ad un compromesso con la DC.
Nel 1973 si ha quindi il primo governo di solidarietà nazionale in cui non entra il PC ma a cui non si opporrà. L’ultimo governo di solidarietà nazionale è dal 1978 e ottiene il consenso comunista.
Il terrorismo critica questa scelta perché:
- nero: giudica un grosso passo indietro il tutto;
- rosso: vedeva nel compromesso un tradimento del partito comunista.
Nel marzo 1978 si crea il secondo ed ultimo governo di solidarietà con Giulio Andreotti. Il 16 marzo 1978, la mattina in cui il governo di solidarietà nazionale che avrebbe dovuto presentarsi alla camera per il voto di fiducia, Aldo Moro viene rapito dalle Brigate rosse. In cambio volevano la liberazione dei terroristi rossi ma il governo non acconsente così Aldo Moro fu ritrovato cadavere nel maggio ’94.
Non è molto chiaro questo episodio perché s’è vero che da una parte il governo non può accettare un ricatto terrorista, è anche vero che Aldo Moro è un personaggio scomodo anche per l’ala del suo partito (quello riformista).
Sono tante le ipotesi, anche quella di una sorta d’appoggio consentito alle Brigate rosse dai partiti.

Il ’68 è l’anno delle contestazioni che nascono in tutti i principali punti nevralgici del capitalismo occidentale (USA, Italia, Francia e soprattutto Germania) contro il capitalismo stesso. In Europa questa contestazione coinvolse soprattutto studenti e operai e negli USA coinvolse prevalentemente studenti e minoranze etniche. Sono passati 20 anni dalla fine della II guerra mondiale e in questi anni, grazie al boom economico, le industrie hanno subito delle trasformazioni radicali (aumenta il benessere, il potere d’acquisto della moneta, la produzione di massa, cambia la condizione del femminile, la gente viaggia e la società e mobile, si alza il livello d’istruzione, entra in crisi l’egemonia della chiesa sul pensiero collettivo nei paesi cattolici); è però un boom economico che raggiunge, con la televisione, la sua massima diffusione. Con l’aumento del proletariato nascono una serie di misure a tutela del lavoro, nascono le indennità di disoccupazione, diminuiscono le ore di lavoro, in modo tale che diminuiscano anche le differenze che prima c’erano tra mondo operaio e mondo impiegatizio.
Gli studenti delle università e delle scuole superiori protestano chiedendo un adeguamento delle vecchie strutture scolastiche, alle nuove esigenze della società, gli operai chiedono invece protestando ulteriori leggi a tutela del loro lavoro.
Entrambi vedono nella nuova società (= benessere) un pericolo se i governi non fossero intervenuti ad assicurare degli aggiustamenti , quindi una maggior tutela di un lavoro e rimodernamento delle strutture.
Negli USA gli studenti chiedono in più anche la pace, manifestando soprattutto contro la guerra del Vietnam che rispondeva solo alla logica del profitto e del potere. Per le minoranze etniche è proprio nel 1968 che nascono i principali movimenti per l’uguaglianza dei neri; movimento pacifista di Martin Luther King e il movimento armato delle Black Panthers di Malcom X. Nascono così in modo particolarmente frequente e spesso violento delle manifestazioni di piazza sottoforma di cortei, scioperi, occupazioni di edifici pubblici. La protesta del 1968 è appoggiata dai partiti di sinistra (il ’68 è merito di sottolineare i limiti di un sistema politico ed economico basato sul profitto) ma non riuscì a proporre modelli alternativi praticabili.

4. crisi dei partiti tradizionali
Nel corso degli anni ’80 si assiste alla crisi dei partiti tradizionali cioè i partiti che erano presenti in Italia fin dalla nascita della Repubblica (PC, DC, PSI – partito socialista- , MSI – partito Missino, cioè quel rinato partito fascista- , PSD –partito social democratico).
I motivi erano:
1. il crollo del comunismo in URSS e in tutto l’est europeo (crollo che si prepara negli anni ’80 e che si attuerà e darà i suoi effetti tra il 1989 ed il 1991;
2. lo scandalo di Tangentopoli.

Nel 1989 dopo il crollo del muro di Berlino si assiste al crollo del comunismo in tutti quei paesi stretti all’URSS dal patto di Varsavia e nel 1991 si scioglie l’URSS.
I due motivi comportano che:
- la DC non deve più adempiere ad una delle sue finalità prioritarie cioè all’essere un partito-scudo contro il comunismo;
- il PC deve cambiare la sua sostanza visto che la sua finalità prima viene meno.

La DC nel 1993 smette di esistere, facendo nascere una serie di partiti centristi-moderati tra cui l’ UDC.
Lo stesso PC nei primi anni del ’90 ad opera di Achille Ochetto, acquista un indirizzo più moderato e si trasforma nel partito social democratico; questo si rompe in due, quell’ala di Ochetto che corrisponde agli attuali PD (partito democratico) e quella di minoranza che vuole rimanere fedele al PC e prende il nome di Rifondazione Comunista. Inoltre con il crollo del comunismo anche uel partito (MSI) Missino, doveva rivedere la sua struttura. Si scioglie e la maggioranza acquista un carattere più moderato prendendo il nome di Alleanza Nazionale e la minoranza che rimane fedele al vecchio MSI, si ricostituisce chiamandosi Fiamma Tricolore.

TANGENTOPOLI
Nel 1992 dalle indagini effettuate da un gruppo di magistrati milanesi (POOL), esce che gli esponenti soprattutto del PS (socialisti) avevano concesso gli appalti pubblici solo ad imprese che pagavano tangenti. Il più indagato fu Bettino Craxi.

Dallo sfascio di tutti questi partiti nascono anche partiti nuovi come Lega Nord (1990) e Forza Italia (1994).
La Lega nel ’90 ed è incentrata sul fatto che il forte divario tra nord e sud Italia crea tensioni e quindi l’unico futuro è separare il nord dal sud da un punto di vista economico. Avrà subito molte adesioni (insofferenza al sistema burocratico italiano inefficiente).
Nel ’94 nasce Forza Italia per opera di Berlusconi, per diventare portavoce dei diritti dell’imprenditoria e della borghesia italiana, arginando la nuova sinistra. Nel 1994 Berlusconi, divenuto presidente del Consiglio, in un governo formato anche da alleanza nazionale e da Lega Nord.
Da questo momento si afferma una forma nuova di governo; il Bipartitismo, cioè si sono alternate due coalizioni , centro destra e centrosinistra. Quello di sinistra è governato da Prodi. Uscendo da Forza Italia, l’UDC di Casini e altri partiti diventano di destra.

5. la decolonizzazione
Con questo termine si intende lo smantellamento nei 20 anni successivi alla II g.m. di tutti gli imperi coloniali.
Questo è necessario per 2 motivi:
a. i popoli colonizzati nella II guerra mondiale hanno combattuto a fianco delle forze colonizzatrici. Ora bisognava ripagare questa collaborazione;
b. la II guerra mondiale era stata una guerra anche ideologica fra tirannia e democrazia, quindi ormai sarebbe stato grave che potenze che avevano combattuto contro la dittatura continuassero ad esercitare il loro potere sulle colonie.
AFRICA
La decolonizzazione dell’africa fu più difficoltosa di quella dell’asia in quanto in africa c’era arretratezza a livello di conoscenza nazionale e ritirandosi nacquero all’interno di questi paesi conflitti veri e propri.
Guerre etniche in quanto la compresenza di etnie diverse, esplose sottoforma di guerre civili. I colonizzatori non fecero mai niente per pacificare e per unire queste etnie,quindi, spesso si erano appoggiati ad un etnia (in cambio di privilegi) per riuscire a sottomettere le altre, per riuscire a governare le altre.
È il caso ad esempio dell’ex Congo Belga, che dopo la colonizzazione si trasforma in Ruanda e Burundi. Entrambi avevano 2 etnie diverse i Tutsi e gli Hutu. I coloni belgi per meglio gestire le loro colonie si erano appoggiati sull’etnia dei Tutsi, al momenti della decolonizzazione scoppia da parte degli Hutu il disprezzo per i Tutsi (scoppiano guerre etniche e carneficine che durarono circa 30 anni).
Un altro caso è il sud africa inglese. Era stata applicata l’APARTHEID, cioè un corpo di leggi che regolamentavano la separazione tra neri e bianchi, in modo che le due razze non avessero quanti meno rapporti diretti e anche che la razza bianca risente prioritaria rispetto a quella nera in diritti. Nel 1961 viene decolonizzata, diventa repubblica ma rimane governata dai bianchi che applicano l’apartheid. Solo negli anni ’90 iniziò lo smantellamento dell’apartheid, scarcerando Nelson Mandela, leader storico dell’opposizione nera a regime di segregazione dell’aparheid (viene eletto presidente della repubblica del 1994).

ASIA
Fu più facile soprattutto a causa della presenza di minor gruppi etnici.
I processi più importanti furono in India e Cina.
L’india era colonia inglese e ottenne la decolonizzazione nel 1947 grazie alle pressioni e mediazioni di un movimento indiano pacifista guidato da Gandhi, convinto che attraverso la non violenza si poteva operare.
La Cina prima di essere colonia era un paese governato da Chang Ki Shek, un governo che doveva fronteggiare l’opposizione interna del partito comunista di Mao Tse Tung. Diventa tardi colonia cioè negli anni ’30, del Giappone. Nel fronteggiare l’invasione giapponese le forze di Mao Tse Tung si ricombattano con Chang, senza però riuscire a frenare l’invasione. Nel 1946 viene decolonizzata ma immediatamente rinasce l’opposizione di Mao, scoppia così una guerra civile, la Rivoluzione Cinese, che finisce nel 1949 con la creazione di una Repubblica Comunista di Mao (di stampo subito filo sovietica e poi autonoma dall’URSS nel 1960). È l’unico paese comunista rimasto senza riuscire a concorrere però con gli USA.

NEOCOLONIALISMO
Con questo termine si intende la tendenza di tutti i paesi ex colonizzatori a mantenere in modo indiretto la loro influenza politica ed economica sulle loro ex colonie, influenza economica nel senso di sfruttamento della mano d’opera e delle materie prime, politica nel senso che appoggiano l’ascesa al potere di governi che in cambio assicurano agli ex colonizzatori di continuare ad assecondare le loro esigenze economiche.

6. il crollo dell’URss E DELL’EUROPA DELL’EST - COMUNISMO
Dopo Kruscev era salito in URSS Breznev, che guida l’URSS fino al 1982 mantenendo la politica statalista e assolutamente chiusa all’occidente.
Non si parla più di guerra fredda ma ci sono ancora forti tensioni. È con lui che l’URSS raggiunge il momento di massima competitività militare con gli USA, ma fu proprio lui il responsabile della stagnazione dell’economia del paese (spese elevate in armamenti nucleari).
Nel 1985 viene eletto come segretario del partito comunista Gorbaciv, che fin da subito inizia un programma di rinnovamento cercando di aprire l’URSS a ad alcuni dei principi fondamentali delle democrazie occidentali. Infatti la sua politica si basò su:
o la GLASNOST l TRASPARENZA: dopo anni di repressione c’era bisogno di riportare trasparenza al governo;
o la PERESTROJKA l RISTRUTTURAZIONE: sia politica che economica del paese.
Questa apertura all’occidente è chiara anche dalle trattative con gli USA per il disarmo nucleare.
In campo economica la perestrojka si concretizza come apertura dell’economia all’iniziativa privata (prima era lo stato che la gestiva); è vero però che aprire l’economia alla competitività con l’economia occidentale significa aspettare tempi lunghi per un risultato (è ovvio che all’inizio l’economia degli URSS non resse), tant’è che si creò in URSS una forte opposizione al governo di Gorbaciov per questa crisi economica che si avvertì subito dopo l’apertura dei mercati.
Nel 1991 succede Eltsin a Gorbaciov che abbandona il comunismo e abbandona l’economia russa a quella occidentale, senza più cercare di conciliare il comunismo con il capitalismo ed è con lui che viene dichiarata sciolta l’URSS, si crea la CSI (comunità stati indipendenti) in cui la Russia è lo stato principale ma senza supremazia politica ( torna ad averla con Putin).
A differenza dell’URSS gli stati legati al CSI sono meno; basti pensare all’indipendenza delle 3 repubbliche baltiche, Lettonia, Lituania e Estonia). Viene sciolto sempre nel 1991 il Partito comunista Russo.
Mentre in Russia è al governo Gorbaciov cha attua le sue riforme, risulta chiaro a tutti che la nuova URSS riformata non si sarebbe più opposta ad eventuali defezioni del patto di Varsavia.
Nel 1956 in Ungheria scoppia una rivolta, per uscire dal patto e l’URSS l’invade militarmente.
Nel 1980 la situazione precipita contemporaneamente in tutti i paesi dell’est europeo (patto di Varsavia); il primo paese a dichiarare la sua uscita fu la Germania est, a seguito tutte le alte repubbliche dell’est europeo e l’URSS accettò senza intervenire. In tutti i paesi dell’est l’autoproclamazione dell’indipendenza avvenne senza spargimenti di sangue tranne che in Romania dove, per cacciare il dittatore Ceacusescu, dovettero fare una sanguinosa guerra civile.
Quindi fra il 1989 ed il 1991 si assiste al crollo del comunismo in tutto l’est europa e nell’URSS.

Nel 1989 viene smantellato il muro di Berlino, che divideva Berlino in due. Era il simbolo della guerra fredda ( USA vs. URSS). Nel 1990 si ha la riunificazione delle due Germanie. Esattamente come era successo all’URSS di Borbaciov, in tutti questi paesi vi è un’apertura ad un sistema economico di stampo occidentale e inizialmente ci fu un tracollo delle loro economie.
Ci fu un atro conflitto relativo al suo crollo: il Jugoslavia.
Era uno stato formato da etnie diverse e quindi, con esigenze diverse, che era difficile tenere insieme. Alla fine della II g.m. diventa una delle tante repubbliche comuniste, a governarla era il maresciallo Tito (leader della resistenza). Con Tito si rimosse la Jugoslavia, fuori dal patto di Varsavia.
Gia’ dopo la morte di Tito (1980) emersero più forti le tensioni disgreganti delle diverse etnie e la loro volontà di separarsi, tensioni che esplosero nel 1991 con una guerra civile.
La Jugoslavia era un accorpamento di 6 repubbliche e 2 province federate insieme. Dal 1991 scoppia la guerra e dura fino al 1998 e che porta alla separazione definitiva di tutte le repubbliche che saranno stati indipendenti : Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Macedonia e Montenegro. Ora con il termine Jugoslavia s’intende la Serbia.

Esempio



  


  1. non lo so

    la seconda guerra mondiale in melanesia

  2. dadda

    Movimenti musicali che nascono nella seconda guerra mondiale