Rivoluzione Russa

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LA RIVOLUZIONE RUSSA

Nel 1914 la Russia era ancora un impero governato da uno zar (imperatore),in più dopo la rivoluzione del 1905 era stato istituito anche il parlamento, la Duma, composta dalla camera dei deputati. Questa Duma aveva alcuni poteri, ma era controllata dallo zar, che poteva prendere qualsiasi decisione senza limitazioni.
La Russia aveva affrontato la guerra in modo inadeguato, non aveva un apparato produttivo potente. Era un paese ancora fortemente legato all’agricoltura che era ancora arretrata, con aristocratici latifondisti e con pochi strumenti per lavorare la terra, quindi la produzione era poca con un grande impiego di manodopera. Le poche industrie erano concentrate tra San Pietroburgo Mosca. I soldati era soprattutto uomini sottratti all’agricoltura, erano vestiti e armati inadeguatamente e venivano abbandonati a se stessi. Erano mal alimentati perché l’impero non aveva materie prime per sfamarli. Questi soldati stanchi dal freddo, dalla fame ma soprattutto dalla guerra si ribellarono ai propri comandanti che erano quasi tutti aristocratici e abbandonarono il fronte. Tutto ciò avvenne tra il ’16 e il ’17.
Il 23 Febbraio 1917 (Rivoluzione di febbraio) la rivolta di scatena anche nelle città, cominciando da San Pietroburgo, con uno sciopero generale, lo zar allora mandò i soldati a riportare l’ordine, ma essi si allearono con gli scioperanti e costrinsero il zar ad abdicare. Nacque un governo provvisorio e nelle campane e nelle fabbriche nacquero i Soviet (consigli), nascevano spontaneamente. Nasce la prima repubblica parlamentare, il parlamento rimane la Duma, che però venne rieletta, il presidente era un socialista moderato Kerenskji. Non è un governo forte, Kerenskji decide di continuare la guerra progettando una grande offensiva, che però fu disastrosa.
A questo punto entra in scena Lenin, un uomo politico russo, che durante lo zarismo era stato arrestato e costretto a esiliare a Zurigo, che era la capitale del futurismo e delle avanguardie. Proprio a Zurigo Lenin matura il suo pensiero politico, conosce il socialismo e Marx (i suoi scritti) e fondò una corrente all’interno del partito social-democratico russo. Il partito è diviso in due parti i Bolscevichi (erano la maggioranza ed erano guidati da Lenin), e i Menscevichi (la minoranza, che verrà uccisa con la presa del potere di Lenin). Tutto ciò accade in Svizzera.
In Aprile Lenin riesce a tornare in Russia, con un programma contenuto nelle Tesi d’Aprile, diviso in 10 punti: i due principali erano PACE IMMEDIATA e POTERE AI SOVIET. Questi tesi misero in conflitto Lenin con Kerenskji (che invece fa continuare la continuare la guerra). Sempre più parte del popolo e dei soldati sono dalla parte di Lenin e cominciano ha non appoggiare il presidente. Ciò accadde durante l’estate del 1917, in questo periodo Lenin fu costretto ad esiliare in Finlandia.
Nel settembre-ottobre del 1917 Lenin rientra clandestino in Russia e decide di agire, così il 25 ottobre 1917 (RIVOLUZIONE D’OTTOBRE), i bolscevichi guidati da Lenin entrarono nella sede del governo ed arrestarono moltissimi ministri. Nei giorni seguenti venne dichiarato il COLPO DI’ STATO ed emanati i primi decreti. Nessuno riuscì ad impedirglielo perché a capo dei soviet c’erano dei bolscevichi fedelissimi a Lenin. Questo colpo di stato si può definire poco violento, morirono pochissime persone. Molti aderirono al comunismo solo perché Lenin prometteva la pace immediata. Infatti nel marzo del 1918 ci fu il trattato di Brest-Litovsk (in Polonia) con Germania e Austria, fu un trattato molto svantaggioso per la Russia, perché perse molti territori (come l’Ucraina), però Lenin decise di firmare lo stesso perché Lenin era in debito con la Germania, fu grazie alla Germania che Lenin riuscì a tornare in Russia, grazie al vagone piombato, e dalla Svizzero lo portarono in Russia facendogli attraversare mezza Europa fino a Pietrogrado. La Germania non lo fece per appoggiare i bolscevichi, ma per riuscire a togliersi il fronte occidentale, perché anche se i soldati russi si erano ritirati potevano comunque scatenare un’offensiva, come fece Kerenskji.

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