Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia |
Voto: | 2 (2) |
Download: | 102 |
Data: | 20.06.2005 |
Numero di pagine: | 3 |
Formato di file: | .doc (Microsoft Word) |
Download
Anteprima
rivoluzione-keynesiana_1.zip (Dimensione: 4.97 Kb)
readme.txt 59 Bytes
trucheck.it_rivoluzione-keynesiana.doc 24 Kb
Testo
LA RIVOLUZIONE KEYNESIANA
MAJANARD KEYNES sostenne che per incrementare la “domanda effettiva” era necessario che lo Stato intervenisse energicamente dell’attività economica promuovendo grandi opere pubbliche anche a costo di provocare, entro certi limiti, un DEFICIT di bilancio. L’impiego massiccio di manodopera e l’incremento dei salari avrebbe consentito il rilancio degli investimenti e dei consumi.
- il NEW DEAL DI ROOSVELT NEGLI STATI UNTI.
La terapia vincente fu proposta dal nuovo presidente democratico USA : Franklin ROOSVELT eletto nel 1932.
ROOSVELT avvalendosi di collaboratori abili e preparati s’impegnò ad affrontare un NUOVO CORSO (NEW DEAL) che collegava la ripresa economica all’intervento dello Stato (investimenti pubblici) e allo sviluppo di una democrazia sindacale e sociale.
- furono tenute sotto rigido controllo dello stato il mercato borsistico e le banche
- sovvenzionate le imprese agricole ed industriali
- venne impostato un vasto programma di opere pubbliche (strade, ponti, bonifiche)
- furono tutelate e rafforzate le organizzazioni sindacali; difesi i salari minimi, ridotti gli orari di lavoro a 40 ore settimanali, eliminato il lavoro infantile.
- Promosso lo STATO SOCIALE ( WELFARE STATE) a beneficio dei lavoratori dipendenti che si videro riconosciuti il diritto alla pensione di vecchiaia e il sussidio di disoccupazione.
(la spesa sociale è finanziata con le imposte (tasse) : chi ha di più paga di più; chi non ha può avvalersi del contributo statale).
La ripresa economica riprese con grande lentezza ed alla vigilia della 2° guerra mondiale i disoccupati erano ancora 10 milioni.
GERMANIA
A partire dal 1936 si diede inizio alla politica autarchica (Lo stato deve produrre tutto ciò che serve per il suo fabbisogno). Dopo una prima fase di investimenti in opere pubbliche, il regime nazista si impegnò con decisione a trasformare l’economia della Germania in un’economia di guerra sotto la direzione dello Stato. Fu quindi varato un piano quadriennale imperniato sul potenziamento militare accelerato del paese, con l’ obbiettivo di renderlo autarchico in vista della guerra che Hitler aveva progettato.
Lo Stato .
- fissò per ogni attività quantità e qualità delle merci che dovevano essere prodotte
- Corporazioni controllavano tutti gli aspetti della produzione (dai prezzi ai salari)
- Abolite le Organizzazioni Sindacali: i lavoratori non potevano scioperare, avanzare richieste di aumento salariali ed erano obbligati a prestare la loro opera dove decideva lo Stato. In compenso non potevano essere licenziati senza specifiche autorizzazioni
LA PERDITA DI LIBERTA’ fu il prezzo pagato dalla classe lavoratrice tedesca in cambio di una certa sicurezza economica.
L’ITALIA AUTARCHICA (basta farsi bastare quello che si produce) E FASCISTA
Alla crisi del 1929 il regime fascista oppose un intervento statale nell’economia :
- Creazione nel 1931 dell’ISTITUTO MOBILIARE ITALIANO (IMI) che, finanziato dallo Stato, subentrava alle banche in crisi nel concedere prestiti alle grandi imprese.
- Creazione nel 1933 dell’ISTITUTO PER LA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE (IRI) che, col pubblico denaro, acquistava parte del pacchetto azionario di grandi banche e di grandi industrie che divennero così a “partecipazione statale”. Il controllo dello Stato sull’economia raggiunse con il fascismo un riscontro pari solo all’Unione Sovietica. Lo Stato realizzava la sua vocazione allo statalismo, ma l’imprenditoria approfittava per cedere a questi aziende in crisi.
- Proseguì la bonifica delle zone incolte e paludose ed intensificò gli sforzi per raggiungere l’autosufficienza alimentare.
Il programma all’autarchia si intensificò a partire dal 1935 a seguito della guerra coloniale d’ETIOPIA (scoppiata per volontà del Duce) e della possibilità di un non lontano conflitto europeo:
- furono imposti dazi elevati sull’importazione
- venne dato impulso allo sfruttamento delle scarse risorse naturali (carbone, metano, energia elettrica) di cui l’Italia disponeva.
Se ne avvantaggiarono solo i grandi gruppi industriali che poterono fare facili profitti senza però rendere efficienti i processi produttivi ; il sistema economico italiano restava debole.
-
-