Ricerca sulla 2° guerra mondiale

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Testo

RICERCA DI STORIA
LA SECONDA GUERRA
MONDIALE

LE CAUSE DEL CONFLITTO
In seguito al trattato di Versailles gli Stati che avevano vinto la Prima guerra mondiale, decisero di
smembrare l’Impero Austro-Ungarico dal quale ebbero origine Stati indipendenti e di “punire” la Germania con pesanti sanzioni economiche; fu fatto
inoltre il possibile perché i Tedeschi non potessero più ricostituire il loro esercito.
Questo però, a lungo andare portò ad ottenere l’opposto dell’effetto desiderato, perché la Destra Tedesca fece di tutto per convincere la maggior parte del Popolo dell’ingiustizia di queste durissime condizioni e sviluppare un desiderio di rivalsa e di orgoglio nazionale.
Di conseguenza ebbe origine il movimento nazionale capeggiato da Hitler che sarebbe poi divenuto Dittatore.
Un’altra delle cause della Seconda Guerra Mondiale fu la grave crisi economica degli anni trenta che portò ad una diffusa disoccupazione specialmente fra i reduci della Prima Guerra.
Le industrie, che per anni avevano prodotto solo materiale bellico furono costrette a chiudere.
Iniziarono così scioperi e manifestazioni anche in seguito alla formazione in Italia dei Partiti Socialista e Comunista che prendevano esempio da quanto avvenuto in Russia.
Anche in Italia prese piede un partito di Destra, il Partito Fascista capeggiato da Benito Mussolini che desiderava riportare l’Italia alla potenza e alla grandezza dell’Impero Romano.
L’INIZIO DEL CONFLITTO
Nel 1936 la Germania Nazista e l’Italia Fascista si allearono dando luogo all’Asse Berlino-Roma.
La politica estera tedesca divenne ancora più aggressiva partire dal 1938, anno in cui l’esercito tedesco invase l’Austria e parte della Cercolovacchia: Mussolini, per non essere da meno occupò la Albania.
I legami tra i due si strinsero ulteriormente nel Patto d’Acciaio, con il quale i rispettivi governi si impegnavano ad aiutarsi in caso di guerra.
Il primo settembre 1939, con l’attacco nazista alla Polonia, iniziò la seconda guerra mondiale.
IL CONFLITTO
Inghilterra e Francia compresero che soltanto un’opposizione armata avrebbe potuto fermare l’avanzata tedesca e si schierarono a fianco della Polonia.
L’Italia per circa un anno si mantenne neutrale; ma quando la Francia stava per capitolare sotto l’incalzante avanzata delle truppe naziste, Mussolini, convinto che il conflitto si sarebbe risolto rapidamente entrò in guerra a fianco della Germania. Era il 10 Giungo 1940.
“La guerra sarà breve ed io ho bisogno di un certo numero di morti per sedermi al tavolo della pace !”
Questa fu la motivazione presentata da Mussolini per l’entrata in guerra.
In pochi mesi dall’inizio della secconda guerra mondiale, le truppe di Hitler travolsero Danimarca, Norvegia orlanda, Belgio e Francia.
H itler cercò poi di occupare l’Inghilterra e la sotto
pose a continui bombardamenti; l’aviazione Inglese reagì e alla fine ne usci’ vittoriosa.
Hitler rinunciò quindi al tentativo di invadere l'Inghilterra, che, spronata dall’abile Primo Ministro Winston Churchill, riprese coraggio e vigore.
La sconfitta subita nella Battaglia d'Inghilterra costituì la prima battuta d’arresto dell’avanzata nazista in Europa dopo un anno di guerra.
Gli Italiani che nel frattempo avevano attaccato la Grecia, subirono una grave sconfitta.
L’insuccesso italiano costrinse i tedeschi ad attaccare i Balcani e in pochi giorni Grecia e Iugoslavia furono occupate.
I progetti più ambiziosi di Hitler lo spinsero ad invadere l’Unione Sovietica nell’estate del 1941.
Alla metà di ottobre i Tedeschi riuscirono ad arrivare a 20 chilometri da Mosca ma le truppe Russe si ritirarono lasciando dietro di sé “terra bruciata”.
Ostacolate dal gelo e prive della possibilità di rifornirsi di equipaggiamenti ed alimenti le truppe tedesche si fermarono.
La popolazione russa combatté con generosità ed eroismo; finalmente nel Novembre del 1942 a Stalingrado l’esercito Russo riuscì ad accerchiare gli invasori che subirono una terribile disfatta,
che coinvolse anche i duecentoventimila soldati italiani che Mussolini aveva inviato a fianco dell’esercito tedesco.
Privi di mezzi di trasporto di viveri d’equipaggiamenti adatti al terribile inverno russo, i soldati iniziarono una lunga ed estenuante ritirata a piedi, ma solo pochi riuscirono a tornare a casa.
Fu una terribile sconfitta che costò al popolo Tedesco ed Italiano centinaia di migliaia di vittime di molte delle quali non fu mai ritrovato il cadavere e che così furono definiti “dispersi”.
L’ENTRATA IN GUERRA DEGLI STATI UNITI
Anche in Estremo Oriente infuriava la guerra:
il Giappone, alleato dell’Italia e della Germania,
aveva conquistato i territori asiatici che gli permettevano di dominare l’Oceano Pacifico.
Gli Stati Uniti, che fino al 1941 si erano mantenuti neutrali, furono costretti ad entrare in guerra in seguito ad un attacco aereo (vale a dire senza aver prima dichiarato guerra) compiuto dai Giapponesi nella base navale di Pearl Harbor (nelle isole Hawaii), dove era riunita la flotta Americana che fu quasi completamente distrutta.
Gli Stati Uniti si trovarono costretti ad impegnarsi su due fronti: nell’Oceano Pacifico per contrastare l’avanzata giapponese, e in Europa a fianco degli Alleati Inglesi e Francesi.
LA RESISTENZA
I nazisti trattarono le nazioni occupate con molta ferocia e la persecuzione razziale divenne uno sterminio sistematico, ma i popoli europei, fra incredibili sofferenze, si opposero ai nazisti con un movimento di Resistenza che li accomunò tutti nella lotta contro gli oppressori.
In Italia l’antifascismo era stato molto attivo e il carcere, la tortura il confino non riuscirono a stroncarlo.
Fino al 1942 esso non si era mai manifestato apertamente, ma a partire dalla primavera del 1943 nell’Italia settentrionale ci furono scioperi e manifestazioni; nel Luglio dello stesso anno truppe alleate inglesi e statunitensi erano sbarcate in Sicilia iniziando l’avanzata verso Nord. All’interno della stessa gerarchi fascisti cominciarono a manifestarsi
Dissensi che, il 25 Luglio, portarono alla caduta del regime e all’arresto di Mussolini.
A seguito della caduta del regime fascista, i tedeschi occuparono l’Italia centro-settentrionale.
Il re e il governo si misero in salvo a Brindisi, già occupata dagli Alleati lasciando l’esercito senza ordini né istruzioni.
La situazione si fece drammatica: i nostri soldati, divenuti improvvisamente e, a volte senza nemmeno saperlo, nemici dei tedeschi furono esposti a rappresaglie, venivano catturati e inviati nei campi di concentramento nazisti oppure fucilati sul posto.
Intanto Mussolini, liberato dai tedeschi, ricostituì un governo fascista, la Repubblica di Salò che aveva la sua capitale sulle rive del Garda.
L’Italia si trovò così divisa in due zone ben distinte: il nord e il centro occupato dai tedeschi e il sud occupato dalle truppe alleate inglesi e americane.
Nell’Italia occupata dai tedeschi si costituirono i primi nuclei armati partigiani, formati dai soldati che si erano rifugiarono in montagna per sfuggire dalla deportazione in Germania, e da antifascisti.
I partigiani scatenarono azioni di guerriglia contro i fascisti e i tedeschi, sabotarono ponti e linee ferroviarie.
I fascisti e i nazisti risposero con crudeli rappresaglie alla popolazione civile :a Marzabotto, vicino a Bologna, furono massacrate duemila persone, ma questo fu solo uno dei tanti esempi della violenza nazifascista.
DOCUMENTO
“Il significato della Resistenza non sta tanto nella sua forza militare, quanto nella testimonianza di coraggio civile e morale che con essa gli ’Italiani offrirono a sé stessi al mondo e nella riaffermazione, di quei valori di libertà e democrazia che la dittatura aveva creduto di poter sradicare.

LA FINE DELLA GUERRA
Lo sbarco del 1943 delle truppe alleate in Sicilia aveva rappresentato solo l’inizio dell’assalto contro l’esercito nazista.
L’attacco decisivo fu sferrato nel Giugno del 1944 con lo sbarco in Normandia (Francia) e la liberazione dei territori francesi.
Nel frattempo sul fronte orientale i Russi avanzavano verso la Germania.
In Italia la Resistenza organizzò un’insurrezione nazionale che, con l’aiuto degli Alleati, portò alla liberazione dai Tedeschi.
Era il 25 Aprile 1945.
Dopo pochi giorni anche la Germania si arrese.
Mussolini tentò di fuggire ma venne catturato e ucciso.
Anche il Giappone fu costretto alla resa, dopo che due bombe atomiche ebbero distrutto le città di Hiroshima e Nagasaki.
LE CONSEGUENZE IN Italia
Alla fine della guerra l’Italia perse tutte le sue colonie (Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia), che divennero Stati indipendenti.ma grazie al fatto che dal1943 aveva combattuto a fianco degli Alleati,fu costretta a cedere solo alcune zone alpine alla Francia e la I stria alla Iugoslavia.
Con la liberazione, l’Italia aveva riacquistato la libertà, ma era andata distrutta.
Le città erano in granparte rase al suolo dai bombardamenti; nelle fabbriche si dovevano sostituire i macchinari, ormai vecchi, superati e danneggiati.
La produzione agricola el’allevamento erano ridotti a circa la metà rispetto a quelli del 1940.
I generi alimentari, quindi, scarseggiavano, per procurarli a volte, si era costretti a ricorrere alla Borsa Nera, un mercato clandestino che consentì a speculatori senza scrupoli di arricchirsi.
Le comunicazioni e i trasporti erano in crisi: nella rete ferroviaria migliaia di chilometri di binari erano stati divelti e la maggior parte dei vagoni ferroviari riportati in Germania o distrutti; il numero delle navi mercantili era stato dimezzato.
La situazione era tragica e fu necessario lavorare duramente per la ricostituzione del Paese.
CONSEGUENZE DELLA GUERRA IN EUROPA
Al termine del conflitto le Nazioni vincitrici decisero il futuro dell’Europa.
L’Unione Sovietica s’impose sui Paesi Orientali: Polonia, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Ungheria dove prevalse il regime comunista.
Gli Stati Uniti, l’Inghilterra e la Francia favorirono il sorgere delle democrazie nei restanti Paesi Europei.
La Germania fu divisa in due parti: in quella Occidentale nacque la Repubblica Federale, legata agli Alleati, in quella Orientale la Repubblica Democratica, nell’orbita politica dell’Unione Sovietica.
Dopo la Seconda guerra mondiale si avvertì profondamente la necessità di difendere la pace ad ogni costo per evitare in avvenire i grandi conflitti.
La decisione di rinunciare ai domini coloniali fu uno dei fatti più importanti di questo secolo.

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