Riassunto storia

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Testo

RINASCITA DELL’ANNO MILLE
L’anno mille è la data d'inizio della rinascita economica. I motivi di questa rinascita sono:1)la diminuzione di epidemie,carestie”)la diminuzione di incursioni da parte dei popoli barbari;infatti gli Ungari si sono stanziati in quel territorio che prenderà il nome di Ungheria;i saraceni hanno diminuito le loro scorrerie e i normanni si sono stanziati in Francia nella zona che prenderà il nome di Normandia dalla quale poi conquisteranno tutta l’Inghilterra.
Legata alla rinascita economica c’è anche l’aumento demografico. Più uomini significano più bocche da sfamare ma anche più braccia da dedicare all’agricoltura quindi presto i prodotti dell’agricoltura saranno sufficienti non solo a sfamare gli abitanti ma anche sanno utilizzati negli scambi con il conseguente sviluppo del commercio.
NUVO SVILUPPO DELLE CITTA
Con la ripresa dei commerci c’è la rinascita delle città, nelle quali però si sta verificando un cambiamento, infatti, i ceti mercantili e artigianali stavano prendendo sempre più potere. In quest'ambito sociale si sviluppano i comuni, che erano libere associazioni di cittadini che avevano il compito di amministrare la città. I comuni si estesero in tutta Europa ma soprattutto nella parte settentrionale.
FEDERICO BARBAROSSA E I COMUNI LOMBARDI
Lo sviluppo dei comuni italiani fu agevolato dalla situazione politica instabile in Germania.
Nel 1152, però, dopo pesanti scontri tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini salirono al trono Federico I Barbarossa. Il re una volta ottenuta la corona imperiale scesa in Italia e fu incoronato imperatore del papa Eugenio II. Molto più difficile fu per l’imperatore espandere il proprio dominio sui comuni lombardi. In un primo periodo a causa delle divisioni interne i comuni furono sconfitti nella dieta di Roncaglia; ma poi mentre Federico era trattenuto in Germania dalla ripresa delle lotte feudali si ribellarono di nuovo appoggiati dal papa Alessandro III. Allora Federico scese nuovamente in Italia nel 1174. Ma i comuni che nel frattempo si erano riuniti nella lega lombarda, riuscirono a vincere a Legnano nel 1176. Lo scontro finì con la pace di Costanza nella quale si dava la possibilità ai comuni di reclutare milizie, coniare moneta e di imporre tasse.
ASSETTO POLITICO DELL’ITALIA
L’Italia era divisa in tre parti: al nord c’erano i comuni, al centro c’era lo stato della chiesa e al sud c’erano i Normanni, il cui re nel 1139 aveva ottenuto dal papa Innocenzo II il titolo di “re di Sicilia e dei ducati di Puglia e Calabria”.
Quando nel 1186 Federico I aveva fatto sposare suo figlio Enrico VI con Costanza d’Altavilla erede al trono del regno dei normanni, il progetto di unificare l’Italia sotto un unico re si fece sempre più concreto. Diventato imperatore nel 1190 Enrico VI si mise subito in conflitto con il Papa solo che il suo progetto fu interrotto a causa della sua precoce morte.
FEDERICO II
La morte d'Enrico VI riaprì i contrasti tra Guelfi e Ghibellini. Questa volta il titolo d'imperatore era conteso tra Federico II figlio di Enrico VI e Costanza d’Altavilla con il quale si era schierato il papa Innocenzo III e il re di Francia Filippo Augusto contro Ottone di Brunswick appoggiato dal re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra. Lo scontro decisivo fu Quello di Bouvines nel 1214 che vide vittorioso Federico II. Questa segnò anche la vittoria di Filippo su Giovanni Senzaterra al quale furono tolti tutti i suoi feudi in Francia. Questo alimentò le contestazioni dei nobili inglesi e Giovanni fu costretto a firmare la”Magna Carta Libertatum “ nel 1215 con la quale il re rinunciò al suo potere assoluto, infatti, nelle decisioni era affiancato da un’assemblea.
CAMBIAMENTI POLITICI NEI COMUNI ITALINI
Federico II fu l’ultimo imperatore a cercare l’unificazione dell’Italia sotto un unico sovrano.
Inizialmente Federico tentò di vendicare il nonno così attaccò i comuni lombardi, che lui riuscì a sconfiggere nel 1237 a Cortenuova, ma tuttavia non riuscì a conquistare Milano nonostante vari tentativi. La sua morte avvenuta nel 1250 segnò la fine del suo progetto e del regno di Sicilia che fu conquistato da Carlo d’Angiò. Nel frattempo in Germania ripresero le guerre tra Guelfi e Ghibellini.
IL DECLINO DELL’IMPERO E DEL PAPATO
Dopo la morte di Federico II il trono d'imperatore rimase vacante per circa vent’anni quando fu eletto imperatore Rodolfo d’Asburgo che fu scelto perché era giudicato più innocuo.
Per quanto riguarda la chiesa un fatto molto importante è la “cattività Avignonese”.
Filippo IV il bello aveva imposto le tasse anche agli uomini di chiesa e il papa gli aveva risposto con l’”Unam Santam”e il re di Francia lo aveva fatto arrestare e trasferì la sua residenza da Roma ad Avignone dove rimase per quasi settant’anni. Questa è molto importante perché segna l’inizio della crisi della chiesa.
CRISTIANI EBREI E PAGANI
Nato dall’ebraismo il cristianesimo fu inizialmente confuso come una setta Ebraica.
Le prime cristiane dovevano affrontare la concorrenza dei loro fratelli e la netta separazione tra cristianesimo e paganesimo sarebbe avvenuta con San Paolo che dispensò i cristiani dal seguire i comandamenti della Legge e dalla circoncisione.
I comandamenti della legge ebraica sono contenuti nell’Antico Testamento e avevano origine dall’alleanza tra Dio e il popolo ebreo; i cristiani consideravano superati i comandamenti del nuovo testamento e facevano riferimento ad una nuova alleanza stipulata tra Dio e tutti gli uomini scritta nel Nuovo Testamento. Questa non era riconosciuta dagli Ebrei come non riconoscevano la venuta del Messia Gesù Cristo, e questo rendeva incolmabile la separazione tra le due religioni. Gli Ebrei erano accusati dai cristiani di Deicidio in altre parole di aver crocefisso Gesù.
Gli ebrei vivevano in piccole comunità sparse nel bacino del Mediterraneo; le durissime azioni dell’imperatore Vespasiano e Adriano portarono alla diaspora in altre parole alla dispersione.
ISLAM
NEL 622 IN Arabia nasce una nuova religione che aveva come suo profeta Muhammad(Maometto).
La rivelazione che era annunciata era la parte finale che Dio aveva trasmesso ad Adamo e a Mosè e poi a Gesù, questa poi sarà scritta nel libro sacro per gli arabi: il Corano. Siccome il popolo arabo era un popolo, bellicoso la religione doveva sapersi difendere e imporre con le armi a differenza del cristianesimo che si diffondeva in maniera pacifica però protetta dall’impero romano.
L’islam ebbe l’effetto d'unificazione di tutte le tribù arabe. Alla morte del profeta i suoi successori condussero gli arabi a conquistare in nome d'allah i territori vicini e in pochi decenni i mussulmani estesero la loro presenza su un’area sterminata che andava dall’Indo alle coste settentrionali dell’africa e da qui fino ai Pirenei passando per la Spagna.
LA CRISI DEL XIV SECOLO
Un inversione di tendenza allo sviluppo economico iniziato nell’anno mille si ebbe nello XIV secolo quando per sfamare la popolazione sempre in crescita s'inizia a coltivare le terre marginali e quindi meno produttive. Quindi in mancanza di nuove tecniche capaci di aumentare la fertilità dei campi in molte zone dell’Europa comincia a diminuire le rendite dei terreni.
Cosi s'innesca un lungo meccanismo a catena: la popolazione cresce sempre più le disponibilità alimentari si riducono e inizia lo spopolamento che si ripercuote nell’agricoltura perché ci sono meno braccia da impiegare nei lavori.
La crisi passa dall’agricoltura all’artigianato perché gli artigiani devono affrontare una bassa richiesta ed elevati costi di manodopera. Ad aggravare la crisi ci fu il crollo d'attività commerciali e di famose banche come quella dei Bardi e dei Peruzzi. Le cause del fallimento di queste banche è il mancato pagamento dei prestiti fatti al re d'Inghilterra e di Napoli per finanziare guerre, il fallimento di queste banche non solo coinvolse la gente che aveva affidato i loro risparmi, ma anche coinvolse piccole attività commerciali che erano finanziate.
La crisi agricola, manifatturiera, finanziaria le grandi carestie spianarono la strada alla peste che giunse in Europa nell’ottobre del 1347 tramite navigatori genovesi che erano salpati poche settimane prima dal porto di Caffa in Crimea.
La peste ebbe conseguenze disastrose, la popolazione fu ridotta ad un terzo o addirittura dimezzata.
LE CONDIZIONI DI RIPRESA
La peste si esaurì tra il 1348 e il 1349. Ciò che fu definito da molti la più grande catastrofe dell’umanità fu invece la soluzione alla crisi economica: infatti, la popolazione diminuì e la disponibilità alimentare divenne sufficiente e si trascurarono le terre meno fertili e ci si dedicò alla coltivazione di quelle più fertili; inoltre la minore manodopera ebbe effetti positivi sulla crescita dei salari. Tuttavia la ripresa non fu ne semplice ne rapida, infatti, dopo la peste ci furono alti fattori d'instabilità quali ad esempio le guerre che portavano morte e distruzione dei campi.

LA GUERRA DEI 100 ANNI
Vide schierati la Francia e l’Inghilterra. I motivi dello scontro furono: 1)il possedimento d'alcuni territori posseduti dal re d'Inghilterra in territori Francese ma questo nascondeva veri motivi economici, infatti, questi territori erano molto ricchi.
2)La successione al re di Francia, infatti, i tre figli di Filippo il bello morirono precocemente e non fu riconosciuto il diritto al trono di Isabella Madre di Edoardo III re di Inghilterra.
La prima fase della guerra fu favorevole agli inglesi che potevano contare sull’uso dell’arco, mentre la seconda parte della guerra fu favorevole ai Francesi guidati da Giovanna d’Arco. In questo periodo fa la sua prima comparsa la polvere da sparo e i primi cannoni che non erano utilizzati negli scontri a campo aperto ma durante gli assedi perché erano ancora molto pesanti e quindi di difficile spostamento. La guerra finì con la sconfitta degli inglesi che dovettero abbandonare tutti i loro possedimenti in Francia esclusa la città di Calais. Dopo la guerra dei 100 anni la monarchia inglese si preoccupò più della politica interna che della politica estera.
LE RIBELLIONI POPOLARI
Dopo la guerra in Francia scoppiarono le rivolte sociali da ricordare quella degli Stati Generali e quella delle Jacquerie.La prima scoppiò nel 1357 provocata dalla richiesta di nuove tasse da parte del re di Francia per coprire i costi della guerra. La rivolta coinvolse i borghesi. La rivolta ottenne una riforma dell’amministrazione regia che conferiva maggiore controllo agli Stati Generali
sulle scelte fiscali.
La seconda consisteva in una ribellione di contadini durata pochi giorni che non aveva uno scopo ben deciso ma fu violentissima nelle sue manifestazioni.
In Italia scoppiò la rivolta dei Ciompi ovvero dei lavoratori di lana.Essi rivendicavano il diritto di avere una rappresentanza politica e di potersi inscrivere in una corporazione che ne tutelasse i diritti.La rivolta scoppiò nel 1378 dopo alcuni successi iniziali finì in fallimento perché suscitò la reazione del popolo Grosso (ceto più ricco)che costrinsero i ribelli ad abbandonare Firenze per non essere uccisi.
In Inghilterra le rivolte contadine si fusero con quelle religiose ovvero quella dei Lollardi che contestavano alla chiesa il diritto di esercitare qualsiasi forma di potere economico.Dicevano anche che tutti gli uomini avevano il comune possesso dei beni del Mondo.
Questo fece suscitare la reazione dell’Imperatore che fece soffocare la rivolta con la forza.

IL DECLINO DEI POTERI UNIVERSALI
Dopo l’umiliazione del papa Bonifacio VIII dagli emissari del re di Francia e con l’inizio della cattività avignonese comincia il periodo di crisi della chiesa.
Quando morì il papa Clemente V il conclave che avrebbe dovuto eleggere il successore rimase bloccato per 2 anni perché i vescovi francesi non volevano che la sede del papa ritornasse a Roma.
La situazione fu risolta con la nomina di Giovanni XXII che decise di rimanere ad Avignone.
Più complessa fu la crisi del potere imperiale; Tutto cominciò con la contesa del trono tra Federico d’Asburgo e Ludovico Duca di Baviera. La spuntò Ludovico che nel 1322 ottenne la corona di re dei germani ed era pronto a ricevere quella di Imperatore che per tradizione doveva essere data dal Papa, ma Giovanni XXII non era disposto ad incoronare Ludovico. Iniziò così un lungo periodo di contestazione tra papato e impero.
LO SCISMA D’OCCIDENTE
All’interno della chiesa il periodo di crisi portò allo scisma d’occidente.
La cattività avignonese terminò nel 1377 con il ritorno a Roma del papa Gregorio XI.
Alla morte di quest’ultimo, nel conclave che doveva eleggere il suo successore i vescovi francesi non accettarono la decisione della maggioranza (che secondo loro era condizionata dalla nobiltà romana)ed elessero un altro papa che tornò ad Avignone .Così tra il 1378 e il 1409vi furono due pontefici.
Nel 1409 si riunì il concilio di Pisa che dichiarò deposti i due papi e ne elesse un nuovo Alessandro V, ma questo non fece altro che aggravare la situazione perché i due papi non vollero essere deposti, così se ne aggiunse un terzo.
Una fine a questa lotta tra le frazioni ecclesiastiche tentò di porla Sigismondo di Lussemburgo l’imperatore che organizzò il concilio di Costanza.
IL CONCILIO DI COSTANZA
Il concilio di costanza indetto nel 1417 aveva due scopi: 1)la repressione delle rivolte popolari.
2)il consolidamento della chiesa con la fine dello scisma d’occidente.
I tre papi rivali furono deposti e al loro posto fu eletto il papa Martino V.
L’IMPERO
Durante i 20 anni che si erano seguiti alla morte di Federico II il particolarismo in Germania aveva portato alla formazione di tanti principati sui quali l’Imperatore non aveva nessun controllo.
Abbandonato il progetto di unificare l’Italia i sovrani della casa di Amburgo si impegnarono a rafforzare il loro potere in Germania. Furono acquisiti i ducati d’Austria e di Siria e poi la Carinzia e il Tirolo. L’illusione di riconquistare l’Italia venne con gli imperatori Enrico VII di Lussemburgo e Ludovico di Baviera che però non riuscirono nel loro scopo.
LA BOLLA D’ORO
Alla morte di Ludovico il Bavaro la corona era passata a Carlo IV al quale si deve l’emanazione della Bolla d’Oro che stabiliva che l’elezione dell’imperatore doveva essere affidata a 7 grandi elettori 3 ecclesiastici e 4 laici.
UNA POSSIBILITA DI SCAMBIO CULTURALE
La presenza dei cristiani in terra santa aveva portato ad una migliore conoscenza dei musulmani, sempre più convinti d'avere di fronte gente rozza con una religione politeista e inaccettabili rappresentazioni umane di Dio.
Mentre per i crociati i musulmani erano i loro nemici di sempre ma anche gente con la quale commerciare nei periodi di pace.
I MONGOLI
Nelle regioni delle steppe asiatiche vivevano varie tribù mongole. Queste erano popolazioni con una religione politeista che vivevano di pastorizia e di razzie.
Nel III secolo il regno cinese costruì per difendersi dagli attacchi di questi popoli una lunga barriera “la muraglia Cinese” che segnava il confine tra la Cina che era un territorio molto fertile e la steppa.
Tutte le tribù mongole vennero riunificate da un capo chiamato Gengis Khan.
Il capo tartaro iniziò subito la sua opera di espansione e a capo di un grande esercito formato soprattutto da soldati a cavallo attacco per prima cosa la Cina che era una preda ambita da tutti i nomadi.
La conquista non fu ne facile e ne di breve durata. I mongoli trovarono difficoltà soprattutto per due motivi: 1)Il territorio era formato da fitte coltivazioni che sostituivano i pascoli e quindi rendevano difficile il movimento dei soldati mongoli a cavallo e il mantenimento degli stessi animali.
2)l’elevata densità che ostacolava il movimento delle armate mongole.
La guerra durò per molti anni e i tartari utilizzarono tecniche di combattimento disastrose come ad esempio massacri o anche puntavano ad affamare la popolazione distruggendo i raccolti.
Grazie a queste tecniche conquistarono Pechino nel 1215 e sottoposero la città a razzie saccheggi e poi la incendiarono.
Dopo la conquista della Cina i mongoli dedicarono le loro attenzioni alla Transoxiana che conquistarono nel 1220.
Alla morte di Gengis Khan l’impero da lui fondato andava dalla corea e dalla Cina settentrionale fino all’Iran.
Il suo successore Ogodai consolidò il dominio nella Cina settentrionale e conquistò l’Iran.
Dopo le attenzioni si rivolsero verso la Russia, la quale fu interamente conquistata e fu sottopasta al duro regime mongolo che imponeva pesanti tributi controllato dal regno formato dai mongoli: il Khanato dell’Orda d’oro.
Una volta conquistata tutta la Russia l’attenzione dei mongoli si spostò di nuovo verso la Cina, infatti, il nipote di Gengis Khan Kubilai Khan con tecniche diverse dai massacri dei suoi predecessori completò la conquista della Cina.
Così l’impero mongolo raggiunse la sua massima espansione e andava dalla corea dalla Cina alla Russia e alla Mesopotamia anche se la vastezza di questo impero poteva diventare la sua debolezza.
Kubilai Khan diede all’impero uno stampo Cinese fisso la capitale vicino a Pechino e avvicinò gli abitanti al Buddismo.
GLI OTTOMANI
All’inizio del XIV secolo un comandante turco Othman fondò un piccolo stato in Bitinia; la dinastia degli ottomani avrebbe avuto trentasei sovrani succedutisi ininterrottamente per quasi 7 secoli, l’ultimo fu deposto all’indomani della ! guerra mondiale con la proclamazione della repubblica di Turchia.
Othman iniziò subito a estendere il proprio dominio con una politica estera molto aggressiva.
Suo figlio Orhan continuò la politica di conquiste del padre e riuscì a sbarcare nel mar di Marmara e il suo successore Murad I conquistò Adrianopoli.
Così aggirata Costantinopoli agli ottomani si apriva la strada della penisola balcanica.Contro di loro si schierarono le comunità cristiane della regione che subirono una pesante sconfitta a Kossovo nella quale perse la vita lo stesso Murad I. All’avanzata turca tentò di porre fine anche l’imperatore Sigismondo d’Ungheria che però fu sconfitto da Bayezid I il successore di Murad I.fu proprio sotto quest’ultimo che ci fu un arresto dell’avanzata turca che trovò davanti le truppe di Tamerlano.
Comunque questa riprese con Murad II che diede una dura lezione alle comunità cristiane a Kossovo. Così tutto il territorio fu sotto le mani dei turchi esclusa l’Albania.
Dopo la conquista dei Balcani l’attenzione mongola si spostò verso Costantinopoli che cadde nelle mani dei turchi con Maometto II. I turchi utilizzarono nell’assedio della città un potente cannone che poteva lanciare palle di ferro pesanti 6 quintali, inoltre potevano contare su più di 80 000 soldati. Invece Costantinopoli era difesa da poche migliaia di uomini compresi i monaci .L’assedio durò pochissimo. Il 29 maggio prima dell’alba fu dato l’ordine di attaccare e a sera Costantinopoli era caduta.
LA RUSSIA
Nel 1480 Ivan III il sovrano del principato di Mosca si rifiutò di pagare i tributi all’Orda d’oro e si proclamò principe di tutte le Russie e la sua capitale fu Mosca.
Egli si faceva chiamare czar cioè imperatore.Quando si sposò con Sofia la figlia dell’ultimo imperatore bizantino Costantino XII divenne l’erede del regno.Da allora i russi si posero alla guida della cristianità ortodossa.
Le monarchie nazionali
Francia
Anche se la Francia uscì vincitrice dalla guerra dei 100 anni le conseguenze di un conflitto combattuto in terra propria furono gravissime: moli nobili morti in battaglia dovettero lasciare incolte le proprie terre; seguirono anni di saccheggi e ribellioni nelle città. Di questa situazione seppe approfittare il re che di certo traeva vantaggio dalla diminuzione del numero di nemici interni .Carlo VII dovette affrontare una ribellione nobiliare che seppe subito sedare cogliendo anche l’occasione per imporre la proprio autorità sulla chiesa grazie alla Prammatica sanzione di Bourges nel 1438 con la quale si imposero alla chiesa forti limitazioni dell’autorità religiosa sulla quale doveva prevalere il potere del sovrano. Il suo successore Luigi XI dovette fronteggiare una rivolta comandata dal duca di Borgogna. Il re francese non solo seppe sedarla ma anche approfittò della situazione e conquistò i territori di Borgogna. Così facendo il suo successore Carlo VIII diventava re di un regno potente sia dal punto di vista politico che territoriale.
Inghilterra
La sconfitta dopo la guerra dei 100 anni aveva portato conseguenze disastrose ma aveva fatto crescere un forte sentimento nazionale che aveva portato l’Inghilterra a chiudersi in se stessa e a dedicarsi alla sola politica interna. Da punto di vista delle conseguenze il conflitto portò anni di terrore di razzie e di guerre civili combattute da nobili che si contendevano quelle poche terre che erano rimaste dopo la perdita di tutti i possedimenti in Francia. La più importante di queste guerre civili è la guerra delle 2 rose combattute tra la famiglia dei Lancaster e Quella degli York per la successione al trono di Inghilterra. La lotte ebbe inizio sotto il debole regno di Enrico VI che era diventato re a solo un anno e una volta prese tutti i suoi poteri aveva iniziato a dare sintomi di squilibrio mentale e il duca Riccardo di York aveva approfitta per far salire al trono suo figlio Edoardo IV. Alla morte di quest’ultimo la lotta divampò all’interno della famiglia degli York tra Riccardo III e Enrico Tudor di Lancaster(che vantava anche origini nella famiglia degli York).la spuntò Enrico Tudor che divenne re sotto il nome di Enrico VII che così mise fine a questo periodo di instabilità aprendo un periodo fiorente. Anche Enrico aveva trovato una situazione molto favorevole al re dopo la guerra a causa della morte di molti nobili e quindi la diminuzione dei rivali interni.
La penisola Iberica
La formazione delle monarchie nazionali di Spagna e Portogallo sono strettamente legate al processo delle riconquista. Dopo che gli arabi avevano portato a termine la conquista della penisola sempre con grande stabilità politica ed economica anche nei loro confronti le lotte di successione avevano portato gravi instabilità delle quali avevano approfittato qualche regno cristiano che si stava spingendo sempre verso sud con il l’obiettivo di liberare la penisola. Queste opere di conquista prendono il nome di Riconquista.
La Spagna
La lotta decisiva contro i mussulmani era venuta nel 1212 a Las Navas de Tolosa. Negli anni che seguirono si formarono 2 regni il regno di Aragona e quello di Castiglia. Mentre Castiglia conquistava Cordoba e Siviglia; l’Aragona puntava le sue mire espansionistiche verso il lare la Sardegna, la Sicilia e le Baleari .I due stati rimasero divisi per lunghissimi anni fino a quando Ferdinando II re di Aragona sposò Isabella di Castiglia. Anche se i due regni rimasero distinti per quanto riguarda la politica interna, infatti, Ferdinando puntò sul rafforzamento del suo potere interno mentre Isabella aprì il suo regno alle scoperte geografiche intraprendendo molte spedizioni economiche; tuttavia i due sovrani lavorarono malto insieme per consolidare il carattere cattolico della Spagna che poi portò alla riunificazione dei 2 regni.
La Riconquista della Spagna terminò con la conquista del regno di Granata nel 1492.
Il Portogallo
Dopo che Alfonso il Conquistatore aveva proclamato la nascita del regno di Portogallo si ebbe un processo di conquista che ha porta alla formazione dello stato che oggi abbiamo. Il Portogallo ha subito iniziato a rivolgere le sue attenzioni verso le mire espansionistiche portate al loro massimo sviluppo con il re Giovanni I che promosse le esplorazioni delle coste dell’africa che portarono alla scoperta della via delle indie dando un grande sviluppo economico al Portogallo.
Le scoperte geografiche
L’esplorazione della costa africana
Con l’affermazione delle monarchie nazionali gli stati che più si affacciavano sul mare cominciarono a cercare nuove vie commerciali lungo i mari spinti anche in parte dalle nuove scoperte della navigazione quali: la velatura composita, il timone di poppa e l’introduzione del timone di bordo. I primi a compiere i viaggi furono i portoghesi nel XV secolo quando i loro sovrani sia per accontentare la loro classe mercantile sia per cogliere l’occasione di ampliare il loro territorio iniziarono queste esplorazioni.
Le loro mire erano rivolte verso l’Africa che era molto ricca di oro schiavi e altre ricchezze e i portoghesi volevano eliminare l’intermediazione araba sul controllo di queste ricchezze. Il periodo più fiorente fu con Enrico che passò alla storia con il soprannome del navigatore. Sotto il suo comando i portoghesi arrivarono sino alle coste del Senegal. Dopo la sua morte gli successe Alfonso V ma il Portogallo sembrò interessato a consolidare la sua permanenza in Marocco dove instaurò anche una piantagione di canna di bambù sfruttando l’impiego di schiavi africani dando inizio così all’importazione.
La via delle Indie
L’obiettivo di tutti gli stati che iniziarono queste esplorazioni era quello di formare una nuova via delle Indie che circumnavigasse l’Africa in modo da poter arrivare alle ricchezze orientali senza passare dal controllo degli arabi. I primi a tentare questo viaggio furono i portoghesi sotto il regno di Giovanni II con Diego Cao che raggiunse il punto in cui la costa Africana piegava verso est ed era quello il passaggio nell’oceano indiano. Questo viaggio fu portato a termine da Bartolomeo Diaz. Egli partì da Lisbona nel 1487 con 3 caravelle e dopo aver raggiunto il punto raggiunto da Cao sul punto di sbarcare nel nuovo territorio una tempesta lo spinse al largo. Lui virò verso est ma non trovava terra allora andò verso nord e approdò in un punto impreciso dell’Africa: senza accorgersi era penetrato nell’oceano Indiano. Nel viaggio di ritorno Bartolomeo e i sui marinai potettero vedere il promontorio che segna la fine dell’oceano Atlantico e l’inizio dell’oceano Indiano e lo chiamarono Capo delle tempeste ma al ritorno in patria il re del Portogallo lo rinominò Capo di buona speranza poiché quella scoperta non poteva portare niente altro che buona speranza al Portogallo.
Portoghesi e spagnoli alla partizione del Mondo
I portoghesi non erano gli unici a compiere queste esplorazioni, infatti, anche gli spagnoli avevano varcato la frontiera dell’adriatico e avevano raggiunto l’America affinché i due grandi stati non si ostacolassero il papa Alessandro V aveva emanato la Bolla inter coepera nel 1493 che stabiliva una linea di ripartizione del Mondo a 100 leghe a ovest delle Azzorre e di capo Verde; tutto ciò che fosse scoperto a est del meridiano era del Portogallo mentre tutto quello a ovest era della Spagna. MA questa divisione era considerata dal Portogallo sfavorevole e l’anno successivo fece emanare il trattato di Tordesillas che spostò la linea di confine 270 leghe più avanti. In questo modo quando il Portogallo con Cabral conquisterà il Brasile, esso rientrava pienamente nella loro area.

Esempio



  


  1. massimo

    Larve rinascita delle citta

  2. Silvia

    Sto cercando L'Europa devastata dalla peste ,l'origene della malattia ,malattia ed emarginazione ,indicatori e disagi sociale,il collasso dell'economia europea,i movimenti di protesta e la crisi del feudalesimo nelle campagne , la donna e la da,filia nel Medioevo