Pre e post seconda guerra mondiale

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Testo

Esame di storia
LA SECONDA
GUERRA MONDIALE
- L’espansionismo nazista in Europa
L’avvento del nazismo pose fine al periodo di pace che regnava in Europa. La prima iniziativa di Hitler in politica estera fu quella di far uscire dalla Società delle Nazioni la Germania. Violò le limitazioni che le erano state imposte con il trattato di Versailles dopo la sconfitta della 1^ guerra mondiale. Per prima cosa procedette immediatamente al riarmo cioè alla costruzione di una flotta e di un esercito, e successivamente, nel marzo 1936, occupò militarmente la Renania.
Il successo di questa operazione dava l’impressione di una rivincita rispetto alla sconfitta del 1918 e rafforzava il consenso interno verso Hitler. L’unico problema era la mancanza di un alleato.
In quell’anno Mussolini conquistava l’Etiopia e si avvicinò alla Germania.
Hitler raggiunse un intesa con il Giappone e nel 1937 fu firmato l’asse Roma-Berlino-Tokio Sfruttando la debolezza di Francia e Inghilterra, Hitler iniziò a realizzare il suo programma espansionistico, conquistando nel marzo 1938 l’Austria; nel 1938 occupò una parte della Cecoslovacchia, in cui c’erano minoranze tedesche, i Sudeti; nel marzo 1939 occupò la Boemia e la Moravia. Successivamente iniziò a rivendicare Danzica e il corridoio polacco. A questo punto, rendendosi conto della pericolosità di Hitler, Francia e l’Inghilterra iniziarono a stringere alleanze con le nazioni minacciate dalla Germania.
L’Italia fascista seguendo l’esempio dei nazisti invase l’Albania, e rafforzò l’alleanza con la Germania firmando il “Patto d’Acciaio” il 22 maggio 1939.
Il 23 agosto 1939 Germania e Russia firmarono il “patto Molotov-Ribbentrop” e si accordarono per dividersi la Polonia.
- Le operazioni preliminari
Prima fase: predominio delle potenze dell’asse
Il 1° settembre 1939 la Germania invase la Polonia e la conquistò in meno di tre settimane.
Il 3 settembre Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania. Iniziava così la seconda guerra mondiale.
L’Unione Sovietica, come previsto dall’accordo, conquistava la Polonia orientale, e nell’inverno del 1939-1940 conquistò la Lituania, la Lettonia, l’Estonia e la Finlandia.
Nel 1940 la Germania attaccò la Norvegia, la Danimarca, il Belgio, l’Olanda e la Francia. Il 14 giugno Parigi fu occupata dalle truppe naziste e il 23 la Francia si arrese.
Negli stati conquistati dai nazisti si imposero governi collaborazionisti, formati da persone disposte a collaborare con essi. La Francia fu divisa in due:
- il settentrione controllato dai nazisti;
- il meridione affidato al governo collaborazionista di Pétain, con sede a Vichy.
Ma non tutti i francesi si erano arresi: per esempio il generale Charles De Gaulle, fuggito a Londra, cercò di incoraggiare i francesi a non arrendersi e a continuare la guerra.
L’Italia il 10 giugno 1940 dichiarò guerra alla Francia e Gran Bretagna. Mussolini pensò che la Francia fosse un bersaglio facile e per questo l’ aggredì. Fece muovere le truppe sul versante alpino, ma poco addestrati i soldati italiani avanzavano con estrema lentezza.
L’Italia era del tutto impreparata ad affrontare una guerra: l’esercito disponeva di armamenti limitati ed arretrati, l’aviazione era costituita da pochi aerei; solo la marina era ben equipaggiata.
Si capì subito la difficoltà dell’Italia ad affrontare la guerra: non riuscì a conquistare Malta e neppure l’Africa settentrionale sotto il dominio inglese. Ma il fallimento più grave si ebbe in Grecia nell’ottobre 1940, e solo l’intervento dei tedeschi consentì di riprendere la conquista.
Ormai Hitler aveva conquistato tutta l’Europa, mancava solo la Gran Bretagna guidata da Churchill. Questi rifiutò le proposte di pace avanzate da Hitler e dichiarò guerra ai tedeschi.
Vista l’impossibilità di raggiungere un accordo, Hitler decise di invadere la Gran Bretagna.
L’aviazione tedesca (Luftwaffe) sferrò un attacco all’aviazione inglese (RAF). L’attacco durò due mesi tra l’agosto e il settembre 1940, furono bombardati i porti e gli aeroporti inglesi e molte città tra cui Londra. Però l’aviazione inglese e la popolazione civile non cedettero e Hitler rinunciò all’invasione. Fu la prima sconfitta tedesca.
Nel 1941 la Germania intervenne a sostegno dell’Italia in Africa e nei Balcani. Furono conquistate la Romania, la Jugoslavia, la Bulgaria e la Grecia. Lo sforzo maggiore fu l’invasione dell’URSS, dopo la parentesi dell’accordo per la spartizione della Polonia, Hitler decise la conquista dell’ Unione Sovietica e la distruzione dello stato comunista.
Il 22 giugno 1941 iniziò l’invasione e il piano prevedeva un rapido annientamento di ogni resistenza sovietica.
- Seconda fase: estensione della guerra
L’anno dopo la sconfitta dei francesi, il conflitto si allargò a tutto il mondo. Hitler schierava il grosso delle sue truppe sul fronte sovietico.
Gli Stati Uniti, finora rimasti neutrali, si prepararono allo scontro, e concordarono un programma di aiuti militari ed economici dei quali ne beneficiarono soprattutto l’Inghilterra e l’Unione Sovietica. Gli USA speravano in una sconfitta dell’Asse senza un loro coinvolgimento diretto.
Il Giappone, nel settembre 1940, costrinse il governo di Vichy a cedere una zona dell’Indocina. Nell’aprile 1940 il Giappone firmò un patto di neutralità con l’Unione Sovietica. Il 23 luglio 1941 i giapponesi occuparono l’Indocina, ma due giorni dopo gli USA e l’Inghilterra risposero con l’embargo commerciale. Il 7 dicembre 1941 forze aeree e navali giapponesi distrussero la flotta americana a Pearl Harbour. Il giorno dopo gli USA e l’Inghilterra dichiararono guerra al Giappone, che, a sua volta, si alleò con Italia e Germania. Ora la guerra si era estesa a tutto il mondo.
Lo scontro più imponente si ebbe il 22 giugno 1941 quando tre milioni di soldati dell’Asse invasero l’Unione Sovietica. I sovietici pensavano che la guerra lampo non sarebbe stata possibile, perché erano molto più equipaggiati dei tedeschi e avevano un esercito con tecnologie avanzate. Ma questo non bastò e molti soldati sovietici furono uccisi o imprigionati.
L’esercito dell’Asse era diviso in tre gruppi: Nord, Centro e Sud, e tutti avevano obbiettivi diversi: Leningrado, Mosca e Kiev. Il grosso dell’esercito, però, si muoveva verso Mosca. Mussolini decise di collaborare inviando 62.000 uomini che furono schierati in Ucraina.
Nell’ottobre 1941 ripresero le azioni del Gruppo Centro. Nonostante l’inverno, il freddo e il gelo, Hitler decise di concludere la conquista di Mosca. Verso la metà di novembre l’esercito era arrivato nei pressi di Mosca, ma, a causa del freddo intenso, il 5 dicembre i generali tedeschi ammisero il blocco totale dell’avanzata.
Stalin ordinò il contrattacco sull’intero fronte, i tedeschi non avevano costruito linee di difesa e i russi distrussero molte divisioni. Le battaglie furono molte e i tedeschi persero molti uomini, ma nonostante tutto riuscirono a mantenere il controllo di Leningrado e occuparono l’Ucraina. Per la prima volta dal 1939 falliva un piano tedesco.
- Terza fase: ribaltamento degli equilibri
Alla fine del 1941 Roosevelt e Churchill si riunirono a Washington. Concordarono sulla necessità di sconfiggere prima la Germania, e l’Inghilterra doveva condurre le operazioni, e in seguito il Giappone che avrebbe impegnato quasi esclusivamente gli americani. Il 1° gennaio 1942 Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Sovietica e altri 23 Paesi firmarono la dichiarazione delle Nazioni Unite, impegnandosi a non perseguire a paci separate. Nazioni Unite divenne il nome ufficiale della coalizione anti Asse, ma più comunemente vengono chiamati Alleati.
- Sviluppo della strategia alleata
Agli inizi del 1942 gli Stati Uniti non potevano ancora prendere parte a molte delle azioni che avevano luogo in Europa. In Africa settentrionale nel dicembre 1941, i britannici avevano liberato Tobruk, prendendo Bengasi, in Libia, due settimane dopo. Rommel contrattaccò alla fine del gennaio 1942 facendo arretrare il nemico fino al confine con l'Egitto.
Intanto l’Armata Rossa bloccava un imponente attacco tedesco e riuscirono a sconfiggere i nazisti nella battaglia di Leningrado (2 febbraio 1943)
L’armata tedesca e il corpo di spedizione italiano furono costretti a ritirarsi, lasciando nel ghiaccio o nei campi di prigionia russi centinaia di migliaia di uomini.
Più di centomila italiani morirono o furono fatti prigionieri.
Le sconfitte del 1942-43 dimostrarono l’inferiorità delle potenze dell’Asse e la guerra lampo era fallita su tutti i fronti
In Africa le forze Anglo-americane riconquistarono i territori perduti e con la battaglia di El Alamein (novembre 1942) costrinsero gli Italo-Tedeschi ad abbandonare l’Africa.
Dopo la vittoria in Africa, gli Alleati controllavano il Mediterraneo e, nel luglio, sbarcarono in Sicilia. Gli Alleati venivano accolti come dei liberatori. Gli italiani erano stanchi del fascismo. Nel marzo iniziarono gli scioperi a Torino e in molte altre città italiane. Di fronte a questa situazione il Gran Consiglio dei Fascisti votò la sfiducia a Mussolini, il 25 luglio 1943. Lo stesso giorno il re affidò l’incarico di formare un nuovo governo a Pietro Badoglio. Il 3 settembre Badoglio firmò l’armistizio a Cassibale, in Sicilia. L’armistizio venne reso noto l’8 settembre, cinque giorni dopo.
Il 9 settembre il re e Badoglio lasciarono Roma per mettersi al riparo a Brindisi, lasciando il paese allo sbaraglio.
I tedeschi occuparono l’Italia centrale e settentrionale e il 12 settembre liberarono Mussolini. Hitler consentì al duce di fondare la Repubblica Sociale Italiana con sede a Salò.
L’Italia era divisa in due:
- il Centro-Nord governato dalla repubblica di Salò, sostenuta dai nazisti;
- il Sud dove sopravviveva il Regno d’Italia, con l’appoggio degli Alleati.
L’8 settembre 1943 molti pensavano che la guerra fosse finita, ma iniziava una fase più drammatica.
Mentre in Italia la guerra continuava venne aperto un secondo fronte dagli Alleati in Europa occidentale.
Il 6 giugno 1944 la più grande flotta da sbarco approdò in Normandia, sotto la guida del generale americano Eisenhower. Più di un milione di americani invasero la Germania. Il 19 agosto Parigi insorse e alla metà di settembre la Francia era liberata.
Ad est la Germania subì una forte controffensiva russa. Il 7 marzo 1945 le truppe Alleate superavano il Reno e contemporaneamente l’Armata Rossa occupava la Polonia, la Cecoslovacchia ed entrava in Austria e Germania.
Il 25 aprile 1945 l’Italia era liberata. Il 30 aprile Hitler, assediato a Berlino, si tolse la vita. L’ammiraglio Dönitz firmava la resa senza condizioni della Germania.
La resa del Giappone avvenne solo dopo lo sgancio di due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Il 2 settembre 1945 il Giappone firmò la resa.
La seconda guerra mondiale si concludeva con 55 milioni di morti e milioni di dispersi e feriti, fra cui i sopravvissuti delle città colpite dall’atomica contaminati dalle radiazioni.
- Effetti della guerra
Secondo le statistiche la seconda guerra mondiale fu la più devastante quanto a perdite umane e distruzione di materiale. Il conflitto coinvolse 61 nazioni, provocò la morte di circa 55 milioni di persone tra militari e civili.
Gli sviluppi tecnologici e scientifici fecero della guerra un conflitto di una ferocia senza pari: la popolazione civile fu coinvolta direttamente nei combattimenti e nelle rappresaglie e fu colpita soprattutto a causa dei bombardamenti aerei. Tuttavia l’avvento più terribile fu l’olocausto, lo sterminio ebreo da parte dei nazisti.
- Conseguenze politiche per l’Europa
Alla fine della guerra la situazione mondiale era mutata radicalmente: l’Europa usciva dal confitto in posizione di dipendenza rispetto alle potenze vincitrici, USA e Unione Sovietica. L'alleanza tra USA e URSS, che erano state determinanti ai fini della vittoria contro Hitler, si trasformò, negli anni successivi al conflitto, in un'aspra rivalità che si manifestò nella cosiddetta Guerra Fredda. La rivalità scaturì da una forte competizione sul piano ideologico, economico, politico, tecnologico, scientifico per il controllo totale del mondo.Dopo il 1945, l'URSS vide confermata la grande espansione conseguita a partire dal 1940, con il possesso sia dei territori annessi in virtù del patto di non aggressione firmato con la Germania sia delle regioni conquistate nella guerra contro Hitler, ampie regioni polacche situate nella Bielorussia e nella Galizia, nonché una zona della Prussia orientale tolta alla Germania. Poteva dirsi realizzato il disegno di Stalin di togliere l'Unione Sovietica dall'isolamento internazionale in cui era stata posta dopo la Rivoluzione bolscevica del 1917, di ricostruire un grande stato russo che non solo recuperasse i territori perduti nella prima guerra mondiale ma ampliasse i vecchi confini, e di presentarsi nelle relazioni internazionali come una grande potenza in grado di stare alla pari con gli Stati Uniti. Infine l'Unione Sovietica poteva usufruire del sostegno dell'opinione pubblica di parte democratica e antifascista, che le riconosceva il merito di avere impedito la nazistizzazione totale dell'Europa. Il ricordo della battaglia di Stalingrado confermava tale giudizio.
L’Europa prima della guerra
L’Europa alla fine della guerra

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