Le crociate

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LE CROCIATE
A differenza delle "guerre sante", che erano state condotte contro gli infedeli da diversi sovrani (specie in Spagna), la prima crociata, che fu il modello cui si ispirarono le spedizioni successive, si presenta sia come un pellegrinaggio sia come un'impresa di guerra. Cause remote ne furono, oltre allo stimolo religioso, lo spirito di avventura della cavalleria, la crisi del feudalesimo con la necessitа per i figli cadetti di conquistarsi un proprio dominio, gli interessi delle repubbliche marinare italiane in Oriente. Riprendendo un progetto di Gregorio VII di una lega cristiana antimusulmana (1073), papa Urbano II, dopo aver migliorato i suoi rapporti con l'imperatore bizantino Alessio Comneno, volle inviare delle milizie occidentali in soccorso dell'Impero orientale attaccato dai Turchi Selgiuchidi. Nel concilio di Piacenza, del marzo 1095, gli ambasciatori bizantini impressionarono vivamente il papa e i vescovi con la descrizione delle angherie dei Turchi; al successivo concilio di Clermont (18-28 novembre 1095) il papa stesso predicт sulle sofferenze dei cristiani d'Oriente e promise a quelli che si fossero recati in loro aiuto la medesima indulgenza plenaria che acquistavano i pellegrini che si recavano al Santo Sepolcro. Designт poi un legato, Ademaro di Monteil, vescovo di Le Puy, come suo rappresentante nella spedizione. Associare il pellegrinaggio ai Luoghi Santi, con l'annessa indulgenza plenaria, alla guerra contro gli infedeli, equivaleva porre come scopo della crociata la liberazione di Gerusalemme e dei cristiani d'Oriente dal giogo musulmano. I pellegrinaggi in Terrasanta dei cristiani dell'Europa occidentale erano entrati nell'uso: ma da quando i Turchi avevano occupato quei paesi, e in particolare Gerusalemme, caduta in loro mani nel 1076, voci, forse esagerate, rappresentavano i nuovi invasori come accaniti persecutori dei pellegrini. E quelli che "presero la croce", cucendo sulle proprie vesti, come simbolo del loro voto, una croce di stoffa, si considerarono anzitutto impegnati a compiere un pellegrinaggio a Gerusalemme. Una teoria giuridica della crociata si doveva poi sviluppare a poco a poco; essa dava soprattutto importanza alla protezione che la Chiesa accordava alla persona e ai beni del crociato per tutto il tempo richiesto dal compimento del suo voto (privilegio della croce). Nel campo politico il principale risultato delle crociate fu il sorgere di Stati latini nel Levante e in Grecia. Istituti originali, come quelli codificati nelle Assise di Gerusalemme (l'esempio piщ completo e significativo), si formarono per assicurare, nell'ambito del sistema feudale, la convivenza di differenti comunitа religiose sulla base della reciproca tolleranza. Civiltа diverse vennero a contatto; e se non и certo che in virtщ di tali contatti la vita dell'Occidente abbia subito modificazioni sostanziali (come alcuni storici ritengono), и fuor di dubbio che essi permisero all'Europa di conoscere meglio l'arte e la letteratura bizantina, araba e turca. I crociati eressero nei paesi conquistati castelli e chiese romaniche e gotiche; la cultura occidentale penetrт profondamente nel regno armeno di Cilicia; missionari domenicani e francescani partirono dalla Terrasanta per allacciare relazioni coi popoli dell'Asia e dell'Africa e soprattutto dell'Impero mongolo. Le crociate aprirono inoltre un vasto campo d'attivitа commerciale alle cittа marittime, col trasporto per mare dei pellegrini e con lo scambio delle stoffe occidentali con le spezie, le sete e il cotone dell'Oriente. Pisa, Genova e Venezia ebbero nelle cittа della costa asiatica quartieri commerciali politicamente autonomi. La sopravvivenza dell'idea e dei tentativi di crociata fu lunga. Giа nel 1291, dopo la perdita delle ultime posizioni cristiane in Siria, si concepм la speranza di riconquistare la Terrasanta. Marino Sanudo e Pierre Dubois furono i piщ famosi autori di progetti per la "riconquista della Terrasanta". E si dovevano anche difendere gli Stati latini che ancora sopravvivevano in Oriente: Cipro, le isole del mare Egeo, la Grecia franca. Nel XIV sec. le sole crociate effettive furono due: quella che si concluse con la conquista di Smirne, nel 1344, e quella di Pietro I di Cipro, che saccheggiт Alessandria nel 1365. Del resto, l'avanzata degli Ottomani in Europa distolse l'attenzione degli occidentali dai Luoghi Santi: a partire dalla fine del XIV sec. la crociata ebbe per fine principale l'arresto dell'espansione turca. Sigismondo di Lussemburgo, re d'Ungheria, col concorso di un gran numero di cavalieri cristiani di ogni nazione (fra cui Giovanni Senza Paura, futuro duca di Borgogna), condusse nel 1396 la crociata contro Bayazid I, che si concluse con la disastrosa battaglia di Nicopoli; nel 1444 gli eserciti crociati condotti da Ladislao III, re di Polonia e d'Ungheria, furono distrutti a Varna. La caduta di Costantinopoli (1453), che queste spedizioni avrebbero voluto impedire, causт nuovo fervore: il duca di Borgogna, Filippo il Buono, prese la croce in un famoso banchetto a Lilla, nel 1454 ("Voto del fagiano"), e papa Pio II morм ad Ancona, nel 1464, donde sarebbe dovuta partire (e non partм) una crociata, da lui bandita con ingenuo e appassionato fervore. Vere e proprie crociate si ebbero ancora nel corso del XVI sec. (vittoria di Lepanto, in risposta alla conquista turca di Cipro, nel 1571) e nel corso del XVII sec. (battaglia di San Gottardo o della Raab, nel 1664, dopo l'assedio di Vienna da parte degli Ottomani). La "crociata permanente" era compito degli ordini religiosi militari, creati in Terrasanta per assicurare la protezione dei pellegrini e assurti poi a posizione di grande potenza. Se i Teutonici trasferirono la loro attivitа in Prussia e se i Templari disparvero nel 1312, quando il loro ordine fu sciolto da papa Clemente V, gli Ospitalieri continuarono, prima da Rodi, poi da Malta, a condurre la guerra di corsa contro i Turchi e i Barbareschi sino alla fine del XVIII sec.

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