Le armi chimiche

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LE ARMI CHIMICHE

La guerra moderna ci pone di fronte ad un crescendo di orrori sempre più raccapriccianti ed acquista connotati sempre più barbari ed inumani. Anticamente la guerra era sostanzialmente guerra tra eserciti ed, anche se portava con sé morte distruzione e fame, mieteva un numero di vittime relativamente modesto tra la popolazione civile. Oggi questa caratteristica si è andata gradualmente capovolgendo.

STORIA DELLA GUERRA CHIMICI-BIOLOGICA

Nelle relazioni delle più antiche guerre si legge di come l’attaccante impiegasse fumo, polvere e talvolta persino escrementi per rendere sempre più difficoltoso al difensore mantenersi sulle posizioni fortificate. In India nelle guerre intorno al 2000 A.C., ad esempio, furono usate cortine fumogene che causavano sonnolenza e torpore ; Tucidide parla dell’impiego di gas, polveri e fiammate nell’assedio di Platea del 429 A.C., durante la guerra del Peloponneso. Gli Spartani collocavano sotto le mura delle città assediate legno impregnato di zolfo e pece, cui appiccavano fuoco, metodi simili vennero usati con successo anche nell’assedio di Delo nel 424 A.C.
Anche nel medio evo furono usati agenti chimici a scopo bellico ; un manoscritto tedesco del XV secolo descriveva palle fumogene che bruciavano avvelenando l’aria : la miscela delle palle era costituita da zolfo e grassi mescolati con salnitro, carbone, tiglio, solfuro di arsenico giallo e rosso, arsenico, ambra gialla e canfora ed il gas asfissiante che si produceva durante la combustione era dovuto ai composti arsenicati.
Nel 1456 i cristiani salvarono Belgrado attaccata dai Turchi servendosi di una miscela di velenosa preparata da un alchimista : ne impregnarono gli stracci e li bruciarono, suscitando vapori tossici.
Nel 1855 un ufficiale della marina britannica, l’ammiraglio Lord Dundonald, propose di usare zolfo per sconfiggere i Russi nella guerra di Crimea. Si può quindi dire che l’impiego di mezzi chimici a scopo bellico, sebbene disordinato e privo di una effettiva conoscenza degli effetti tossici delle sostanze utilizzate è antico almeno di tremila anni.

LA PRIMA GUERRA MONDIALE

L’enorme sviluppo della chimica organica e la possibilità di disporre di grandi quantitativi di composti molto tossici non hanno mancato di sedurre gli esperti militari. Nonostante la Conferenza dell’Aja del 1899 vietasse l’uso dei gas, il Comando tedesco fece riversare sulle truppe francesi il 22 Aprile 1915 ad Ypres, 168 tonnellate di cloro. La grande nube di colro che, spinta dal vento favorevole, mantenendosi attaccata al terreno, sorprese e soffocò 15.000 francesi, uccidendone 5.000 segnò la comparsa ufficiale della guerra chimica nella storia. Seguì un incessante e febbrile ricerca di offesa e difesa : la corsa all’arma chimica una volta iniziata divenne difficilmente arrestabile : gli eserciti si impegnarono nella produzione di nuovo aggressivi , di munizioni adatte alla loro diffusione e di mezzi adeguati di protezione.
La logica fu quella tristemente nota che caratterizza ogni nuova introduzione di armi sul mercato bellico. Già alla fine del 1915 il fosfgene, altro prodotto industrialmente importante, rimpiazzò il cloro, offrendo il vantaggio di una migliore maneggevolezza e di una maggiore tossicità.
Nell’escalation di violenza il gas apportava vantaggi effimeri a chi l’usava, ogni nuovo progresso raggiunto da una parte veniva presto superato dall’altra, costringendo all’uso di sostanze sempre più tossiche. La storia dell’impiego di gas durante la prima guerra mondiale va di pari passo con l’aumento progressivo del loro effetto nel tentativo di riportare qualche vantaggio all’avversario.

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