la seconda guerra mondiale: semplice descrizione

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Testo

Storia: La Seconda guerra Mondiale
Alle fine della prima guerra mondiale, la Germania stava attraversando una grava crisi.
I motivi principali erano i seguenti:
1)L’orgoglio della Germania era stato “calpestato perché il trattato firmato alla fine della 1° guerra mondiale venne imposto alla Germania con la minaccia dell’occupazione militare e del blocco commerciale.
Inoltre il trattato venne firmato a Versailles, evidentemente perché la Francia voleva prendersi una rivincita, visto che a Versailles 40 anni prima era stato proclamato l’impero tedesco.
2)La Germania dovette pagare 132 miliardi di marchi d’oro.
Era chiaro che non si voleva una riparazione ma la distruzione della Germania.
Inoltre la Francia, che non era contenta del risarcimento, ottenne anche di sfruttare per quindici anni parte delle miniere tedesche.
3)La Germania dovette tenere un esercito e una marina militare ridotti.
4)Per permettere alla Polonia di avere un accesso al mare, la Germania fu costretta a cedere una striscia del suo territorio e la città di Danzica (corridoio polacco).
La Germania rimaneva però divisa in due parti:la Prussia orientale, infatti, rimaneva divisa dal territorio.
5)Vennero ceduti territori tedeschi con all’interno minoranza tedesche ad altri stati.
Furono queste le cause principali che fecero scoppiare la seconda guerra mondiale.
Prima dello scoppio della guerra, inoltre, la Germania si era alleata con il Giappone e con l’Italia (Asse Roma-Berlino-Tokio) e con la Russia(Patto Molotolov-Ribbentrop).
Adolf Hitler e Benito Mussolini
In questa foto storica, Adolf Hitler (a destra) e Benito Mussolini (a sinistra) a Monaco nel 1937. L'alleanza fra i due dittatori fu stipulata l'anno precedente, nel 1936.
Il 1° settembre 1939 la Germania invase la Polonia, costringendola alla resa in meno di tre settimane ( 18 settembre ).
Il 3 settembre, Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania. Iniziava così la seconda guerra mondiale.
L' Unione Sovietica, come prevedeva l'accordo Molotov-Ribbentrop, occupò la Polonia orientale (17 settembre). Nell'inverno 1939-1940 l'esercito russe proseguì l'avanzata occupando la Lituania, la Lettonia, l' Estonia e la Finlandia
Nella primavera del 1940 la Germania riprese l'iniziativa. Furono attaccate la Norvegia, la Danimarca, il Belgio, l'Olanda e la Francia.
Il 14 giugno Parigi venne occupata dalle truppe naziste. Il 23 la Francia si arrese.
Negli Stati occupati i nazisti imposero dei governi collaborazionisti: cioè dei governi formati da persone disposte a «collaborare» con gli invasori del proprio paese.
La Francia fu divisa in due parti:
- il settentrione restò sotto l' occupazione militare tedesca;
- il meridione fu affidato al governo collaborazionista del maresciallo Petain, con sede a Vichy.
Blitzkrieg in Polonia
Il 1° settembre 1939, la Germania invase la Polonia con un attacco lampo (Blitzkrieg). L'aviazione bombardò le linee ferroviarie a Tczew, impedendo alle truppe polacche di spostarsi; nel frattempo i carri armati tedeschi lanciarono l'offensiva terrestre e avanzarono rapidamente. Il 17 settembre l'Unione Sovietica attaccò sul fronte orientale. Prima della fine del mese la Polonia fu costretta alla resa.
Ma non tutti i Francesi si erano arresi. Il generale Charles De Gaulle era fuggito a Londra, dove costituì un governo in esilio della Francia. Da «radio Londra» egli lanciò un appello ai suoi compatrioti: «Questa guerra è una guerra mondiale. Tutti gli errori, [...] tutte le sofferenze non impediscono che vi siano nel mondo tutti i mezzi necessari per schiacciare un giorno i nostri nemici. [...]. Invito gli ufficiali e i soldati francesi [...] a mettersi in contatto con me. Qualunque cosa avvenga, la fiamma della resistenza francese non deve spegnersi e non si spegnerà».
Vittoria dei tedeschi in Francia
Nel maggio 1940 l'esercito tedesco aggirò la linea Maginot, cogliendo di sorpresa i francesi e costringendoli ad arrendersi. Il 14 giugno i tedeschi entrarono a Parigi e il governo francese cadde.
Il 10 giugno 1940, l'Italia dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna. La Francia ormai stava crollando e per questo l'iniziativa italiana fu definita «una pugnalata nella schiena».
Pare che, pochi giorni prima di aggredire la Francia, Mussolini abbia detto: «Ho bisogno di qualche migliaio di morti per potermi sedere al tavolo dei vincitori». Mussolini era convinto che la guerra stesse per finire con la vittoria di Hitler e temeva di rimanere a mani vuote.
Commise un grave errore: sottovalutò la forza della Gran Bretagna e non tenne conto della possibilità che gli Stati Uniti entrassero in guerra. Fu un errore fatale, anche perché l' Italia era del tutto impreparata ad affrontare la guerra. L' esercito italiano disponeva di armamenti limitati e oltre tutto arretrati. L'aviazione era costituita da pochi aerei ed era del tutto priva di grandi bombardieri. Solo la marina era ben equipaggiata, ma era condizionata dalla scarsità di carburante.
Le prime iniziative belliche dell' Italia rivelarono subito l'insufficienza delle sue forze armate.
Il tentativo di strappare Malta agli Inglesi fallì. Dopo iniziali successi, anche l'attacco contro i possedimenti inglesi dell' Africa settentrionale (Sudan e Somalia inglese, agosto 1940) fu fermato.
Il fallimento più grave fu il tentativo di invasione della Grecia (28 ottobre 1940). L'esercito italiano venne respinto ed ebbe gravi perdite. Sia in Africa che in Grecia solo l'intervento dei Tedeschi consentì di riprendere la conquista.
Campagna di Grecia (1940-41)
Un ufficiale dell'esercito italiano arringa le truppe in attesa di raggiungere la linea del fuoco. L’invasione militare della Grecia, a pochi mesi dall’entrata in guerra dell’Italia, fu ordinata il 28 ottobre 1940 da Mussolini, spinto da velleità imperialistiche e dal bisogno di un immediato successo bellico e politico. Gli attacchi sferrati all’Albania dalle truppe italiane, male equipaggiate e mal dirette, furono ripetutamente bloccati: nella primavera del 1941 l’Italia fu costretta a ritirarsi rendendo necessario l’intervento tedesco, mentre l'esercito greco invadeva l'Epiro.
Con la sconfitta della Francia, Hitler era quasi riuscito ad imporre il dominio tedesco sull'Europa. Restava solo la Gran Bretagna a contrastarlo. Infatti il governo inglese, guidato da Winston Churchill, respinse le proposte di pace avanzate dal Furher.
In un celebre discorso Churchill dichiarò l' obiettivo della sua politica: «la vittoria a tutti costi, per quanto lunga e dura possa essere la strada». Ai Tedeschi promise «la guerra per mare, per terra e nell' aria, con tutte le nostre energie»; agli Inglesi, «sangue, dolore, lacrime e sudore». Vista l'impossibilità di raggiungere un accordo, Hitler decise di invadere la Gran Bretagna. Ma per farlo era indispensabile distruggere l'aviazione inglese. Per due mesi l'aviazione britannica (la RAF = Royal Air Force) e quella tedesca (la Luftwaffe) si scontrarono (battaglia d'Inghilterra, agosto-settembre 1940).
Londra ed altre città inglesi subirono drammatici bombardamenti. Ma la RAF riuscì ad infliggere pesanti perdite ai Tedeschi. Perciò il17 settembre Hitler rinunciò al progetto di invadere la Gran Bretagna.
Le forze nazifasciste mantenevano l'iniziativa ma era ormai svanito il sogno di una guerra lampo, cioè vittoriosa in breve tempo.
Nel 1941 la Germania intervenne a sostegno delle truppe italiane in Africa e nei Balcani:
- in Africa, le truppe naziste guidate dal generale Erwin Rommel ( «la volpe del deserto» ) giunsero a pochi chilometri dal canale di Suez;
Erwin Rommel
Nominato feldmaresciallo il 21 giugno 1942, giorno della presa di Tobruk, durante la campagna in Nord Africa, Erwin Rommel, la Volpe del deserto, fu successivamente inviato da Hitler sul Vallo Atlantico in previsione dello sbarco alleato. Accusato di aver preso parte al fallito attentato contro Hitler, fu costretto ad uccidersi il 14 ottobre 1944.
- nei Balcani, i Tedeschi conquistarono la Romania, la Iugoslavia, la Bulgaria e la Grecia.
Ma lo sforzo maggiore dell'esercito tedesco fu l'invasione dell'URSS. Dopo la parentesi dell'accordo per la spartizione della Polonia, Hitler aveva deciso di tornare al suo programma iniziale: conquista di spazio vitale ai danni dell'URSS e distruzione dello Stato comunista.
Il 22 giugno 1941 iniziò l' invasione, seguendo il cosiddetto «piano Barbarossa», che prevedeva il rapido annientamento di ogni resistenza sovietica.
Vennero impiegati circa tre milioni di uomini, fra cui molti Italiani, 10 mila carri armati e 3 mila aerei. I Sovietici persero vasti territori Ci paesi baltici, gran parte dell'Ucraina, la Bielorussia) ma riuscirono a resistere. Anche in questo caso la guerra lampo fa1Jì.
Il 7 dicembre 1941 un inatteso evento causò una svolta decisiva nella guerra. Senza neanche dichiarare la guerra, il Giappone attaccò e distrusse quasi metà della flotta degli Stati Uniti nel porto di Pearl Harbor (Hawaii).
Il giorno dopo, gli Stati Uniti e l'Inghilterra dichiararono guerra al Giappone, che venne subito sostenuto da Germania ed Italia.
Ora la guerra si era veramente estesa a tutto il mondo. Era sempre più chiaro che ci si trovava di fronte all'attacco di regimi dittatoriali disposti a tutto per allargare i propri domini ed imporre un nuovo ordine.
Attacco a Pearl Harbor
La mattina del 7 dicembre 1941, circa 350 aerei giapponesi, decollati da 6 portaerei, attaccarono di sorpresa la flotta degli Stati Uniti all'ancora a Pearl Harbor, nell'isola di Oahu (Hawaii), con l'intento di distruggere il principale ostacolo al predominio del Giappone nel Pacifico. In breve tempo i giapponesi affondarono o danneggiarono gravemente 18 navi statunitensi, con la perdita di soli 29 aerei e 5 sommergibili tascabili. Il giorno successivo, su richiesta del presidente Franklin Delano Roosevelt, il Congresso degli Stati Uniti dichiarò guerra al Giappone.
Nel giro di pochi mesi i Giapponesi riuscirono ad occupare vastissimi territori.
Dopo l'iniziale sorpresa, però, gli Stati Uniti riuscirono a rovesciare la situazione. E tr-a la fine del 1942 e ìl 1943 ottennero alcune importanti vittorie (battaglie di Midway, delle Isole Salomone, di Guadalcanal). Contemporaneamente gli Inglesi si impegnarono nella riconquista dei territori perduti in Africa dopo l' offensiva sferrata dal generale tedesco Rommel.
Il generale inglese Bernard L. Montgomery ottenne l'importante vittoria di EI Alamein (novembre 1942) e costrinse gli italo-Tedeschi ad abbandonare l' Africa.
L'Armata Rossa, intanto, aveva bloccato un imponente attacco tedesco. Infine con la lunga battaglia di Stalingrado, i Sovietici riuscirono a sconfiggere i nazifascisti (2 febbraio 1943).
L'armata tedesca e il corpo di spedizione italiano (l' ARMIR) furono costretti a ritirarsi disordinatamente, lasciando nel ghiaccio o nei campi di prigionia russi centinaia di migliaia di uomini.
L'Italia aveva inviato 220 mila uomini, peraltro male equipaggiati. Di essi più di centomila morirono o furono fatti prigionieri.
Le sconfitte del 1942-43 dimostrarono l' inferiorità delle potenze dell' Asse. Ora che la guerra lampo era fallita su tutti i fronti, la superiorità dell' apparato economico degli Stati Uniti diveniva decisiva.
Dopo la vittoria in Africa, le forze anglo-americane (gli Alleati) controllavano il Mediterraneo. Forti di questo, il 9-10 luglio 1943 gli Alleati sbarcarono in Sicilia. La conquista dell'isola fu completata nel mese di agosto.
Gli Anglo-Americani venivano accolti dalla popolazione come dei liberatori. Gli Italiani volevano la fine della guerra ma erano anche stanchi del fascismo.
Gli insuccessi militari, i bombardamenti, le dure condizioni imposte dalla guerra avevano fatto perdere al regime molti consensi.
Agli Italiani appariva evidente che Mussolini aveva sbagliato a condurre il paese in guerra; che le nostre forze armate non erano preparate; e che di fatto avevamo subito l'iniziativa dei Tedeschi.
Nel marzo 1943 a Torino e in altre città del Nord vi furono degli scioperi operai contro il carovita: i primi dall'avvento del fascismo.
Il re fece sapere a Mussolini che bisognava «sganciare le sorti dell' Italia da quelle della Germania.
Di fronte a questa situazione, il Gran Consiglio del Fascismo votò la sfiducia a Mussolini (25 1uglio 1943).
Lo stesso giorno il re informò il duce che aveva affidato l' incarico di formare un nuovo governo al maresciallo Pietro Badoglio. Subito dopo il colloquio con il re, Mussolini venne arrestato.
Il nuovo primo ministro il 3 settembre firmò a Cassibile in Sicilia l' armistizio con gli Alleati.
L'armistizio venne reso noto 1'8 settembre. Ma nessuno diede all'esercito e alla popolazione le indicazioni necessarie per fronteggiare la nuova situazione.
Gli Italiani, infatti, non sapendo dell’armistizio con gli Americani, si trovavano essere colpiti dai tedeschi che prima erano alleati.
Il 9 settembre il 1e e Badoglio abbandonarono Roma per porsi al sicuro a Brindisi, lasciando il paese allo sbando.
La salita degli americani dell’Italia era molto lenta.
Vennero fermati sul fronte di Cassino.
La capitale dell’Italia seguiva gli Alleati, finche non arrivò a Roma che venne liberata.
Intanto le forze politiche antifasciste diedero vita al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).
Sicilia, 1943
Un contadino siciliano indica la strada a un soldato statunitense, in una storica testimonianza fotografica dello sbarco in Sicilia delle truppe americane (1943), dovuta all’obiettivo di Robert Capa.
I Tedeschi occuparono l'Italia centrale e settentrionale e il 12 settembre liberarono Mussolini.
Hitler consentì al duce di fondare nel Nord la Repubblica Sociale Italiana, con sede a Salò sul lago di Garda. Ma era un regime che poteva sopravvivere solo grazie all' appoggio tedesco.
L'Italia era divisa in due:
-il Centro-Nord governato dalla Repubblica di Salò, sostenuta dai Tedeschi;
-il Sud dove sopravviveva il Regno d'Italia con l'appoggio degli Alleati.
L’esercitò e la popolazione così non sapeva da che parte schierarsi; alcuni si allearono alla repubblica di Salò, mentre altri decisero di combattere contro i tedeschi e vennero così definiti Partigiani.
L'8 settembre 1943 molti Italiani sperarono che la guerra fosse finita. Invece stava iniziando la fase più drammatica.
Mentre in Italia la guerra continuava, un secondo fronte dopo quello italiano venne aperto dagli Alleati in Europa occidentale.
II 6 giugno 1944, la più grande flotta da sbarco della storia prendeva terra in Normandia:Gli stati Uniti.
Più di un milione di uomini investirono le difese dei Tedeschi che infine dovettero ritirarsi.
II 19 agosto Parigi insorse e il 26 dello stesso mese De Gaulle fece il suo ingresso nella città. Alla metà di settembre la Francia era completamente liberata.
L'avanzata degli Alleati procedeva ma dall'inverno 1944 fu bloccata per molti mesi sull' Appennino emiliano, lungo la cosiddetta linea gotica. La guerra nel Nord Italia restò così nelle mani dei partigiani che ottennero significativi successi. Nacquero anche delle repubbliche partigiane che, seppur per breve tempo, diedero nuove leggi a piccole zone di territorio liberato.
Nel tentativo di isolare i gruppi partigiani, le forze nazifasciste arrivavano al punto di distruggere interi paesi uccidendone gli abitanti (come a Boves, in Piemonte, e a Marzabotto, in Emilia).
I Tedeschi cioè reagirono agli attacchi dei partigiani con le rappresaglie: ovvero con violente vendette contro i civili.
Un caso drammatico di rappresaglia si verificò a Roma il 24 marzo 1944. I partigiani avevano compiuto un attentato contro un plotone di soldati tedeschi, uccidendone 32. Il comando nazista allora decise la fucilazione di dieci Italiani per ogni Tedesco ucciso. 335 innocenti (prigionieri politici, ebrei, semplici sospettati) vennero così fucilati alle Fosse Ardeatine.
Finalmente nell' aprile 1945 gli Alleati riuscirono a sfondare la linea gotica e a conquistare il Nord.
Molte città si liberarono prima dell' arrivo delle truppe anglo-americane per iniziativa dei partigiani. Tra queste Milano e Genova che scacciarono i Tedeschi il 25 aprile, la data che è poi stata scelta come festa della Liberazione.
Il 27 aprile Mussolini venne catturato a Dongo sul lago di Como, mentre tentava di fuggire in Svizzera travestito da sergente tedesco. Il 28 venne fucilato, su ordine del CLN, con la sua compagna C/ara Petacci.
I corpi di Mussolini e della Petacci, orribilmente straziati, vennero esposti a Milano, a piazzale Loreto dove nell’agosto 1944 erano stati fucilati 15 antifascisti
Ad est, intanto, la Germania doveva subire una forte controffensiva russa.
Nel 1945 la sorte della Germania appariva segnata. Il 7 marzo le truppe alleate superavano il Reno. Contemporaneamente l' Armata Rossa, occupate Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria, entrava in Austria e in Germania.
Il 30 aprile Hitler si tolse la vita. Nella Berlino occupata dai Russi, il 7 maggio 1945 l’ ammiraglio Donitz firmava la resa senza condizioni della Germania.
La resa del Giappone, sconfitto dagli Americani nelle battaglie di Iwojima e Okinawa, avvenne dopo che due bombe atomiche, ordigni mai usati e di potenza spaventosa, avevano distrutto le città di Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto).
Il 2 settembre 1945 il Giappone firmò la resa.
Effetti della bomba di Hiroshima
La prima bomba atomica fu sganciata sulla città giapponese di Hiroshima il 6 agosto 1945. L'esplosione rase letteralmente al suolo un'area di oltre 10 km2 e uccise almeno 100.000 persone.
La seconda guerra mondiale si chiudeva con 50 milioni di morti, milioni di dispersi e di feriti, fra cui i sopravvissuti delle città colpite dall' atomica contaminati dalle radiazioni.

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