la rivoluzione russa dal 1905 al 1935 appunti discorsivi e ben rielaborati

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Categoria:Storia

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Testo

Alla vigilia dei primi moti del 1905 la Russia si distingue dagli stati europei occidentali per la sua condizione di arretratezza, la servitù della gleba é stata abolita solo nel 1861 da Alessandro II; nonostante ciò permane il latifondo e l’industria stenta a prender piede. Lo zarismo è una monarchia assoluta, tutto il potere è accentrato nelle mani degli zar, i quali attuano una politica volta a omologare il territorio da essi controllato disconoscendo le varie nazionalità facenti parte dell impero russo. I primi movimenti di rivolta sono alimentati dai POPULISTI, intellettuali che proponevano :
- LA RIFORMA AGRARIA: distribuzione della terra ai contadini
- ISTRUZIONE DEI CONTADINI E DELLE MASSE; l’istruzione era fondamentale per poter rivendicare i propri diritti e acquisire una coscienza politica .
Il 3 gennaio 1905 lo zar soffoca con la forza una manifestazione pacifica in cui i lavoratori di fabbrica e la popolazione chiedono riforme economiche e politiche ( la domenica di sangue).
Il malcontento della popolazione aumenta e si estende anche all’ interno dell’ esercito ( sciopero generale dell’ottobre 1905 ), lo zar elargisce alcune concessioni tra cui l’istituzione di una Duma consultiva, questo parlamento ha però un potere estremamente limitato. In questi mesi nascono i Soviet ( consigli formatisi tra operai, contadini, borghesi e intellettuali, secondo il modello della democrazia diretta), la scena politica è composta da:
- SOCIAL DEMOCRATICI:
BOLSCEVICHI ( partito di maggioranza, auspicano una rivoluzione dal basso organizzata da politici di professione, la rivoluzione è possibile poiché si è già formata, per effetto del capitalismo, la classe operaia)
MELSCEVICHI ( partito di minoranza, ritengono che il sistema capitalistico non sia abbastanza
maturo, non si è ancora formata una classe operaia abbastanza forte da consentire una
rivoluzione, auspicano quindi un programma di riforme generali
- SOCIAL RIVOLUZIONARI ( eredi dei populisti )
- PARTITO COSTITUZIONALE DEMOCRATICO detto dei CADETTI ( costituito da borghesi e aristocratici “illuminati”, puntano a modernizzare la Russia attuando una monarchia costituzionale di modello occidentale).
Lo zar ( Nicola II ) attua una politica espansionistica, che mira ad un estensione del territorio russo verso oriente con l’ occupazione della Manciuria, tale aggressione colpisce però gli interessi dei giapponesi , nonché gli interessi commerciali degli inglesi in oriente, inglesi e giapponesi si alleano, i giapponesi attaccano la base russa di Port Arthur, la guerra russo-giapponese ( 1904-1905) vede la sconfitta dei russi che devono cedere ai vincitori diversi territori ( Sakhalin, Liaotung, Corea ).
La duma istituita nel 1905 non ha funzione legislativa bensì consultiva, lo zar ne chiede il parere che non è però vincolante, essa è inoltre costituita da uomini legati allo zar stesso.
Tra il 1906 e il 1910 viene avanzato dal primo ministro Stolypin un primo tentativo di riforma agraria, con la vendita dei beni demaniali e lo smembramento di alcuni latifondi, i soli che possono acquistare le terre sono i contadini abbienti i cosiddetti KULAKI (classe conservatrice che si rafforza grazie a questa riforma). Le richieste di piccoli contadini e proletari rimangono così insoddisfatte, in questa fase di precario equilibrio si inserisce l’ingresso della Russia della prima guerra mondiale, l’esercito e l’apparato amministrativo sono seriamente impreparati all’evento, la sconfitta è certa, ma lo zar sfrutta la guerra per colpire le classi a lui avverse ( proletari, contadini, operai) che costituivano la massa dell’ esercito russo.
La Russia zarista non può porsi sullo stesso piano dell’ occidente costituzionale, ben più evoluto, lo varismo trattiene il paese nella sua arretratezza, le pressioni della popolazione e dei cadetti si fanno sempre più forti ma lo zar rimane inamovibile sulle sue posizioni.
Con la rivoluzione del febbraio 1917 Nicola II è costretto ad abdicare e viene a crearsi un nuovo governo guidato dal principe cadetto L’ VOV, durante questa rivoluzione guadagnano importanza i SOVIET, il governo è caratterizzato da forti dualismo e contrapposizione tra:
- POTERE CENTRALE ( L’VOV, che successivamente si dimetterà – maggio 1917- lasciando il posto al socialrivoluzionario KERENSKIJ)
- POTERE DEI SOVIET ( pretendono l’attuazione della democrazia diretta)
Nel settembre del 1917 il generale Kornilov guida un tentativo di colpo di stato, per riportare lo zar al potere, Kerenskij per resistere al colpo di stato si vede costretto a chiedere l’aiuto dei BOLSCEVICHI, rivelando in tal modo l’effettiva debolezza del governo russo. I bolscevichi al contrario acquistano sempre maggior potere.
In questa situazione assume grande importanza la figura di LENIN, costretto in esilio in Svizzera dallo zar, riesce ora a tornare in patria grazie all’ aiuto dei tedeschi i quali auspicavano una presa del potere da parte dei bolscevichi, di cui Lenin era il maggior rappresentante, poiché tale cambio di governo avrebbe significato l’uscita della Russia dalla guerra ( i bolscevichi si erano da sempre schierati contro il conflitto). Quando Lenin giunge in Russia enuncia il suo programma politico nelle TESI D’APRILE ( APRILE 1917), la rivoluzione borghese devoe trasformarsi in rivoluzione proletaria con:
- abbattimento definitivo del potere zarista
- abolizione della proprietà privata
- nazionalizzazione di banche e industrie
- ritiro dalla guerra
- tutto il potere ai soviet
il programma di LENIN è inoltre riassunto nello slogan “ tutto il potere ai soviet, la terra ai contadini e le fabbriche agli operai, la pace ai popoli”.
Con la rivoluzione di ottobre si arriverà all’ attuazione di tale programma.
Lenin propone l’abbattimento della proprietà privata, ciò avverrà solamente per la grande proprietà terriera mentre la piccola e media proprietà verranno salvaguardate ( i kulaki manterranno la loro forza all’ interno della società), altra novità introdotta da Lenin è il “principio di Nazionalità” ( riconoscimento formale delle diverse etnie presenti nell’impero russo).
La conseguenza più importante è però il ritiro della Russia dalla guerra, che mette in grave pericolo le forze dell’Intesa, i tedeschi possono ora combattere concentrandosi su un solo fronte; si sviluppa inoltre tra le potenze occidentali il timore che il comunismo si possa diffondere, l’Intesa appoggia quindi gli ufficiali dell’ esercito russo che non hanno aderito alla rivoluzione, e che avevano costituito le ARMATE BIANCHE contrapposte all’ ARMATA ROSSA ( rivoluzionaria, guidata da Trockij ); le armate bianche vogliono ristabilire lo zarismo, e truppe , fondi e mezzi giungono da UK, Francia e Stati Uniti per aiutarle nel loro scopo, la guerra civile russa tuttavia si conclude nel 1922 con la vittoria schiacciante delle armate rosse. Si istituisce quindi l’Unione Sovietica. Vegono realizzati interamente tutti i provvedimenti anticipati nelle tesi d’aprile, il paese viene forzatamente laicizzato e i beni della chiesa vengono confiscati, lo stato inizia ad intervenire considerevolmente in tutti i campi dell’ economia russa attraverso l’attuazione del COMUNISMO DI GUERRA, tutti i mezzi di produzione passano sotto diretto controllo statale. Questo provvedimento, nell’ immediato garantisce la sopravvivenza della popolazione la quale, dopo anni di guerra civile, verteva in condizioni disastrose come anche l’ agricoltura e l’ economia in generale, ma col tempo getta le basi per un ulteriore e profondo collasso dell’ intero sistema economico ( la manodopera non è incentivata a produrre, poiché non produce per sé ma per lo stato).
Per tal motivo nel 1922 viene attuata la NEP ( nuova politica economica) sia nel campo dell’ agricoltura che in quello dell’ industria. La manodopera può ora trattenere buona parte delle eccedenze di produzione per destinarle ad un libero mercato e trarne quindi un guadagno, questa politica incentiva i lavoratori a produrre e induce un miglioramento globale nell’ economia del paese, tuttavia essa tradisce i principi della rivoluzione e rafforza ulteriormente la classe dei kulaki.
In questi mesi i soviet diventano organismi rapresentativi ma perdono gradualmente il loro potere, il governo bolscevico di Lenin infatti ritiene che il potere possa essere esercitato solo da politici di professione ( i soviet erano composti da rappresentanti delle classi lavoratrici).
Con la III INTERNAZIONALE del marzo 1919, Trockij e Lenin mirano ad esportare la rivoluzione proletaria in tutta europa ( fanno parte della corrente idealista del partito bolscevico), ad essi si contrappone STALIN ( il comunismo in un solo paese) che vorrebbe curarsi solo delle sorti della Russia dove i risultati della rivoluzione necessitano di essere consolidate. Alla morte di Lenin ( 1924) Stalin avrà la meglio sul rivale Trockij. Stalin attua una politica di severe persecuzioni verso tutti gli oppositori che vengono fisicamente eliminati ( TUTTI I PARTITI, ECCETTO QUELLO BOLSCEVICO VENGONO DICHIARATI ILLEGALI ) o mandati in Siberia dei campi di lavoro forzato ( i GULAG),
- Procede col programma di collettivizzazione delle terre e con la dekulakizzazione ( eliminazione della classe dei kulaki attuata tra il 1928 e il 1933 ). Il settore agricolo viene organizzato mediante la creazione di KOLCHOZ e SOLCHOZ, i primi sono cooperative in cui lavorano i contadini che controllano piccoli appezzamenti, nei secondi la terra è sotto il controllo statale, in entrambi tutta la produzione viene incamerata dallo stato
- Nel 1928 abolisce la NEP e avvia il PRIMO PIANO QUINQUENNALE che mira a rafforzare l’industria russia soprattutto mediante il miglioramento dell’industria pesante; viene incentivata la produzione agricola, i cui proventi vengono investiti nell’ industria
Effetti positivi della politica di Stalin sono da riconoscere nel programma di alfabetizzazione, la popolazione che sa leggere e scrivere passa dal 10% al quasi 100%. Stalin riesce a infondere motivazione nei lavoratori mediante un attento uso del mass media che influenzano la popolazione esaltando i valori rivoluzionari.
Con i piani quinquennali si ottengono epici risultati positivi, che provocano il decollo della credibilità di Stalin in tutto il mondo, nasce un vero e proprio mito, Stalin stesso presente il buon risultato del piani quinquennali come risultato consequenziale alla grandezza della nazione sovietica ed alla propria geniale azione di governo.
Stalin instaura però una vera e propria dittatura, un vero totalitarismo, si torna ad una fase per certi aspetti simile a quella del comunismo di guerra, Stalin esercita il terrore ed un fortissimo potere personale con la distruzione di ogni forma di democrazia, è il cosiddetto “grande terrore” ( dal 1934).

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