La rivoluzione Francese: la repubblica giacobina

Materie:Riassunto
Categoria:Storia
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Testo

La convenzione e la proclamazione della repubblica.
La situazione militare peggiorava sempre più. In questa situazione, le squadre di sanculotti armati penetrarono nelle carceri per fare giustizia sommaria dei traditori, massacrando oltre un migliaio di persone. Il 21 settembre la Convenzione deliberò l’abolizione della monarchia: la Francia divenne una repubblica.

Gli schieramenti all’interno della Convenzione.
Dei deputati eletti alla Convenzione, circa la metà (cosidetta Pianura) non faceva riferimento ad alcun orientamento politico; l’altra metà rappresentava l’orientamento democratico della rivoluzione ma in essa si formarono due schieramenti:
• ‘destra’ → I girondini (con leader Brissot)
• ‘sinistra’ → La Montagna (con leader Robespierre e Danton)
Tra i due gruppo si sviluppo un conflitto sempre più aspro che si concluse con la sconfitta dei girondini. Entrambi i gruppi erano di orientamento democratico e repubblicano di estrazione borghese, alla base dello scontro vi fu il modo con cui gestire la rivoluzione nella profonda crisi che essa attraversò nel 1793.

La radicalizzazione del movimento sanculotto.
Il movimento Sanculotto divenne sempre più ultrarivoluzionario. Le parole d’ordine erano la lotta agli accaparratori, la punizione dei traditori, il blocco dei prezzi dei cereali, il controllo del popolo sui deputati della Convenzione.
• I girondini presero sempre più le distanze dai sanculotti
• Robespierre riteneva, invece, indispensabile allearsi ai sanculotti per portare a termine la rivoluzione.
Il 16 gennaio 1793 la Convenzione, per soli 42 voti, voto per la condanna a morte del sovrano. Luigi XVI fu ghigliottinato il 21 gennaio ‘93.

La crisi economica e militare.
Il timore che la rivoluzione riuscisse esportarsi al di fuori della Francia, indusse le potenze europee a creare una coalizione antifrancese. La prima coalizione vedeva al suo interno Londra, Madrid, Austria e Prussia. Nonostante la leva obbligatoria di uomini decisa dalla convenzione, l’armata francese fu travolta.

La guerra civile in Vandea.
Nel marzo 1793, un’insurrezione contadina scoppiò in Vandea. Cominciata con il rifiuto della leva obbligatoria, la rivolta dilagò sino ad approdare alla creazione di un esercito controrivoluzionario. Alla base vi furono diversi fattori: il sentimento religioso dei contadini vandeni, la delusione per i risultati concreti della rivoluzione. A ciò si aggiunsero gli esponenti del Clero refrattario; ‘l’armata cattolica e regia vandeana’ sconfisse più volte le truppe regolari inviate a combatterla. Nell’estate 1793 l’esercito vandeano dominava incontrastato su un ampio territorio.

La rivolta e i contadini.
La rivoluzione vide erodersi rapidamente il suo consenso nelle campagne. Per i contadini medi e agiati la rivoluzione si sarebbe dovuta fermare all’abolizione della feudalità; per quelli poveri, la rivoluzione ha abolito anche le garanzie e la protezione offerte dall’agricoltura comunitaria di villaggio (consentiva il pascolo e la raccolta su terre comuni)

I prodromi della dittatura giacobina.
A Parigi, la Convenzione tentò di arginare la crisi con una serie di provvedimenti eccezionali (fu questo il primo passo verso la dittatura):
- Istituzione di un tribunale rivoluzionario per giudicare i ‘sospetti’
- Invio nei dipartimenti di commissari speciali, dotati di amplissimi poteri (vita e morte su chiunque)
- Fissazione di un przzo massimo per i cereali e farine
- Creazione di un Comitato di salute pubblica, di nove membri, che doveva vigilare affinchè la rivoluzione andasse avanti. (potere esecutivo)
Questi provvedimenti furono sostenuti dai montagnardi, la stella girondina era ormai al tramonto: la difesa del re, l’ostilità verso i provvedimenti eccezionali ne avevano mirato la popolarità.

La caduta dei girondini.
IL 2 giugno 1793 una folla circondò la Convenzione, chiedendo l’arresto dei capi girondini. L’Assemblea cedette. Molti dipartimenti si ribellarono poi alla Convenzione. In alcune situazioni si raggiunse posizioni controrivoluzionarie, ad esempio le città di Lione e Tolone che si consegnarono agli inglesi.

La costituzione del 1793
Il 24 giugno 1793 la Convenzione (in una situazione decisamente disastrosa) approvò il nuovo testo costituzionale, che non entrò mai in vigore, preceduto da una dichiarazione dei Diritti. La costituzione dell’anno I, rispetto ai documenti del 1789 e del 1791 ebbe un più accentuato carattere democratico e sociale: il bene comune era lo scopo fondamentale della società. La ribellione contro i governi tirannici era proclamata ‘sacro dovere’ del popolo. IL potere legislativo era affidato a un assemblea che veniva aletta annualmente con suffragio universale.

I provvedimenti del Comitato di salute pubblica.
Fulcro del governo rivoluzionario era il comitato di salute pubblica (dominato da Robespierre), che esercitò di fatto una dittatura. Il governo rivoluzionario seguì una linea di forte controllo dell’economia grazie a:
- Soppressione del riscatto dei diritti feudali
- La vendita in piccoli lotti dei beni degli emigrati
- La pena di morte per accaparratori e speculatori
- L’istituzione del maximum (limite massimo di prezzo)

La leva obbligatoria
Per la difesa del paese fu decretata la leva obbligatoria, che portò sotto le armi 750 000 cittadini. A questo provvedimento, si accompagnò un’intensa operadi disciplina e di riorganizzazione delle armate.

Calendario e religione rivoluzionari
Per sottolineare il senso di una netta rottura rispetto al passato, venne adottato un nuovo calendario. Questa tendenza alla laicizzazione assunse un carattere fortemente antireligioso e anticlericale. La campagna di scristianizzazione promossa, si evolse con violazione e mutilazione di chiese e requisizione e roghi di oggetti sacri. Ma in seguito la scristianizzazione fu bloccata e la libertà di culto fu confermata per tutte le religioni.

Il terrore
A partire dall’estate 1793 si aprì la fase più drammatica e sanguinosa della rivoluzione, il cosiddetto Terrore. Strumenti fondamentali del Terrore furono i Tribunali rivoluzionari e la “legge sui sospetti”, che permetteva l’arresto di chiunque fosse sospettato di tramare contro la rivoluzione. Infine le armate della prima coalizione furono sconfitte, e il nuovo esercito francese riprese l’offensiva verso il Belgio.

Il termidoro e la fine di Robespierre
Nulla più legittimava o giustificava la dittatura di Robespierre. Tra alcuni membri della Convenzione e del Comitato maturò la decisione di eliminare quello che appariva null’altro che un tiranno. Il 9 termidoro anno II (27 luglio 1794), Robespierre e altri venti furono arrestati e ghigliottinati senza processo e senza che il popolo di Parigi muovesse in loro difesa.

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