L'Ultimo Crociato

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Categoria:Storia
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Testo

Relazione – L’Ultimo Crociato di Louis De Wohl
La trama
L’Ultimo Crociato è un romanzo storico di all’età Louis De Wohl ambientato nell’Europa della seconda metà del XVI secolo, nell’impero di Carlo V. Il protagonista è Juan(don Giovanni) d’Austria, figlio illegittimo di Carlo V, un giovane cavaliere che a soli 26 anni riesce ad acquisire il comando della Lega Santa, istituita dal papa Filippo II per sconfiggere l’incombente minaccia turca di Solimano II dal Mediterraneo nella tanto celebre quanto determinante battaglia di Lepanto, avvenuta nel 1571, e vinta per l’appunto dai Cristiani. Juan vive fino all’età di 8 anni presso Louis de Quixada distante dalla corte imperiale e nell’anominato, con il soprannome di Girolamo. Riceve un’istruzione rigida e cresce secondo i principi cristiani e cavallereschi. Nel 1559 Filippo II, suo fratellastro e legittimo erede Carlo V, sale al trono e lo riconosce come fratellastro, con il nome di Juan d’Austria. Da quel momento egli vive a corte, a Madrid, e frequenta la prestigiosa università di Alcolà. Nonostante i tentativi di Filippo II di indirizzarlo alla carriera ecclesiastica, Juan non distoglie il suo pensiero dalla voglia di combattere. Infatti Juan, ragazzo molto dedito alla preghiera, è convinto di dover lottare in nome della Croce e difendere l’Europa Cristiana, utilizzando l’arma della sua fede. Questo suo profondo desiderio lo porta, durante il periodo dell’assalto a Malta da parte degli Ottomani, a imbarcarsi contro il volere del re insieme alla flotta spagnola, in direzione dell’isola assediata dai Tuchi. Il re in persona decide di scrivergli una lettera chiedendogli di tornare in patria e lo convince, perciò Juan rinuncia, almeno momentaneamente, all’idea di imbracciare le armi. Tornando alla vita di corte fa conoscenza del signore d’Eboli e della sua famiglia, in particolare di Maria De Mendoza, donna della quale si innamora. Il re Filippo II però nega il permesso di sposarsi ai due in quanto teme che Juan possa così acquistare troppo potere, perciò i due vengono allontanati. Dall’amore di Juan e Maria nasce una figlia, che viene prima affidata a Donna Maddalena, moglie di Louis Quixada, e poi a un convento di suore.
Nel frattempo Juan riceve il suo primo incarico militare: combatte infatti contro i Pirati barbareschi.
Diviene poi comandante nella guerra contro i Moriscos, i ribelli della Granata. E’ proprio in occasione di questa guerra che è costretto ad accettare la morte di don Louis Quixada, suo padre adottivo e suo modello di vita. Queste due imprese imprese sono per lui grandi successi.
All’apice del prestigio di don Giovanni d’Asburgo gli viene affidato l’incarico più importante della sua vita: il comando della battaglia di Lepanto, nel 1571. Il 7 Ottobre di quello stesso anno Juan e La Lega Santa ( costituita dalla Santa Sede, l’Impero e Venezia) sconfiggono definitivamente Solimano II salvando così l’Europa.
Contesto storico
I personaggi del romanzo sono realmente esistiti e vivono durante il regno di Filippo II . Questo periodo storico è caratterizzato da instabilità politica, dove l’Impero è minacciato all’interno dalle numerose rivolte, come quelle dei Moriscos in Granata e dei Paesi Bassi, e dall’esterno dai Turchi Ottomani. A questo bisogna aggiungere anche le ambizioni di potere di diversi personaggi, come il signore d’Eboli e sua moglie Ana De Mendoza, gli intrighi di corte, la corruzione. La stessa ambiguità si può ritrovare nella posizione di Venezia, alleata di Filippo II e parte della Lega Santa, ma non schierata chiaramente, perché è a metà fra gli interessi commerciali con i Turchi e l’alleanza con la potente Spagna. L’imperatore è costretto a fronteggiare anche il crescente debito pubblico come conseguenza alle guerre per risanare questi problemi che corrodono da dentro e da fuori la stabilità dell’impero, e con essa anche la stabilità religiosa. Verrà a mancare infatti l’identità Cristiana del continente.
La battaglia di Lepanto, descritta accuratamente da De Wohl, rappresenta la definitiva cacciata dei musulmani dal Mar Mediterraneo e la fine dell’espansionismo di Solimano II. Con questa vittoria i Cristiani furono in grado di ripristinare i rapporti commerciali con l’Oriente, di vitale importanza per l’Europa e che solo Venezia era riuscita a mantenere solo in parte, grazie a un accordo non molto chiaro con i Turchi. Una battaglia di fondamentale importanza dunque, perché in caso di esito contrario sicuramente le sorti del nostro continente sarebbero state ben diverse e ora staremmo a parlare di un’altra storia.
I personaggi
Juan D’Austria, o don Giovanni d’Asburgo:
Juan, il protagonista del romanzo, è il prototipo del cavaliere ardente e leale verso il suo re, il suo Paese e la sua fede. Egli è il figlio illegittimo di Carlo V e apprende questo dal suo fratellastro Filippo II, il quale non ha figli maschi né eredi al suo trono, e nonostante questo non nutre alcuna ambizione regale: un grande esempio di lealtà al suo imperatore. Giovane, bello e d’animo nobile, ha grandi qualità militari oltre che umane e grazie a queste doti riesce a ottenere i successi che lo hanno reso un grande condottiero. Oltre al fervore della fede, egli è un sapiente stratega e un intelligente diplomatico, come dimostra in occasione della guerra ai Moriscos.
La sua fede è autentica e si affida totalmente a Dio. Prega spesso, ma non per ottenere un desiderio. Egli infatti fa diverse riflessioni sull’importanza di chiedere qualcosa a Dio: “Pregare per qualcosa o per qualcuno è una cosa molto, molto pericolosa. Si è sempre ascoltati. E mai nessuno sa veramente quello che sta chiedendo”. E ancora: “Talvolta Dio dice no alle nostre preghiere... ma è tutta un'apparenza. Quando lo fa, il suo no si trasforma in un torrente di grazie per qualcun altro, spesso per molti altri. Non c'è nulla al mondo di simile a una preghiera inesaudita.”
Nella postfazione di Enrique Garcia Hernàn apprendiamo come la fortuna di questo personaggio sia declinata dopo la vittoria a Lepanto: considerato un traditore dal re, visse e morì lontano dalla corte(a Namur), probabilmente morì dissanguato per un taglio errato di un’emorroide. Il Re di Spagna fece trasportare la sua salma in patria, in segreto. Per questo motivo fu necessario tagliarla in 3 parti e inserirla in una cassa con altri attrezzi affinché sembrasse un normale bagaglio.
Ana de Mendoza:
Ana De Mendoza è la cugina di Maria de Mendoza, la donna di cui Juan si innamora e dalla quale ha una figlia. Moglie del signore d’Eboli, è l’esempio della corruzione e della sete di potere all’interno dell’impero. Questa donna infatti progetta il piano di far sposare Maria e Juan al solo scopo di ottenere l’appoggio della famiglia reale, e cominciare a farne parte con tutti i vantaggi che ne conseguono. E’ una donna calcolatrice, una stratega del potere. Sfortunatamente per lei Filippo II farà fallire il suo piano non consentendo il matrimonio.
Louis Quixada:
Padre adottivo di Juan, è il suo modello di vita: ottimo cristiano, gran condottiero e leale servitore dell’imperatore. Dopo aver cresciuto Juan come un figlio e averlo allevato secondo i principi cavallereschi e cristiani, combatte al suo fianco e muore in battaglia contro i Moriscos, in Granata.
Carlos:
Carlos è il figlio di Filippo II. E’ un personaggio cattivo e sadico, e odia il padre in quanto pensa che questi non gli dia le dovute attenzioni. L’unico amico di Carlos è Juan. Proprio a causa dell’odio che nutre per suo padre Filippo, congiura contro di lui per ucciderlo e per farlo chiede l’aiuto di Juan, il quale si rifiuta di prendere parte al complotto. In questo modo la congiura di Carlos viene scoperta e quindi viene imprigionato nei palazzi dell’imperatore.
Commento
Il realismo e la precisione di questo romanzo lo rendono funzionale alla compresione di questo periodo storico, presentandosi come un’integrazione valida al libro di testo. Notevole è l’approfondimento che può fornire per la comprensione della vita nella corte e delle ambizioni al potere. Inoltre il lettore comprende a fondo la situazione che l’impero viveva in quel tempo, minacciato dall’interno e dall’esterno, e l’impossibilità di governare su territori tanto vasti. A causa della complessità del periodo storico forse non è consigliabile per ragazzi che non frequentino la scuola superiore, in quanto è necessario saper comprendere i fenomeni nei vari aspetti che li caratterizzano e non secondo un’unica interpretazione.

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